giovedì 3 ottobre 2024

Pensierini – LXXVII

I QUATTRO PILASTRI
Le leggi che governano la natura sono moltissime ed è bene conoscerne il maggior numero possibile.
Esistono però quattro leggi fondamentali, che è assolutamente necessario conoscere per avere una adeguata comprensione del mondo, cioè per essere un Fenotipo Consapevole.
La prima riguarda l'universo nel suo complesso ed è la legge dell'ENTROPIA, secondo cui tutte le strutture passano inevitabilmente da uno stato di ordine ad uno di disordine, seguendo la freccia del tempo.
La seconda riguarda gli esseri viventi ed è la legge dell'EVOLUZIONISMO, secondo cui lo scopo ultimo di tutti gli esseri viventi è quello della massima replicazione.
La terza riguarda le società umane ed è la legge delle ELITES, secondo cui ogni gruppo organizzato si divide sempre tra una minoranza che comanda ed una maggioranza che obbedisce.
La quarta, infine, riguarda la nostra mente ed è la legge della SUPERIORITA', secondo cui, una volta soddisfatti i bisogni fisici primari, le persone hanno come obiettivo principale quello di sentirsi superiori agli altri.
Non sono leggi difficili da conoscere e nemmeno da applicare, ma, per qualche strano motivo, vengono ignorate dalla maggior parte delle persone.
LUMEN


VERO AMICO
Come si fa a distinguere un vero amico da un semplice conoscente ?
Non è difficile.
Un vero Amico è una persona a cui puoi mostrare i tuoi punti deboli, sapendo che non li userà mai contro di te.
Con tutti gli altri, invece, è meglio andare cauti.
LUMEN


TERRA NOSTRA
Nel suo ultimo libro (molto interessante), dedicato ai disastri ecologici del turismo di massa, Gaia Baracetti si chiede, tra le altre cose, a chi appartenga davvero un territorio.
Appartiene a chi lo abita oggi e se ne prende cura ? A chi l'ha abitato nel recente passato ? Nel lontano passato ? Oppure a chiunque voglia venirci ad abitare ? O, addirittura, a tutti gli uomini, indistintamente ?
L'autrice non ha una risposta definitiva e conclude che le cose devono essere valutate di volta in volta.
Io, invece, una risposta ce l'avrei, anche se è cinica e sgradevole: 'una terra appartiene a chi ha la forza militare per occuparla e difenderla'.
E' vero che l'affermazione viola i principi del diritto internazionale, ma questo diritto esiste davvero o è solo un'illusione ?
LUMEN


FEMMINISMO ESTREMO
Ho l'impressione che le femministe più estreme, quelle che continuano a battersi come furie anche dopo il raggiungimento (sacrosanto) della parità giuridica tra i sessi, non abbiano ben chiaro il ginepraio in cui vorrebbero inoltrarsi.
Quello che chiedono, infatti, è che le donne non si accontentino dei propri difetti naturali, ma ci aggiungano anche quelli degli uomini.
Non mi sembra un grande guadagno.
LUMEN


AMARE
Pochi termini sono importanti, ed al tempo stesso generici, come il verbo amare. Ma la precisione lessicale è importante.
Secondo me, 'amare' vuol dire mettere un'altra persona prima di sé, cioè pensare al bene dell'altro prima che al proprio.
Per questo le donne amano di più degli uomini: perchè sono abituate a farlo con i propri figli.
LUMEN


SFORTUNA
Il principio secondo cui gli uomini vogliono sempre primeggiare, non viene meno neppure nei casi di autolesionismo o di masochismo.
Nel senso che anche le vittime di questi handicap psicologici tentano comunque, come tutti, di essere superiori agli altri, e non riuscendo ad esserlo 'in positivo' ci provano (paradossalmente) 'in negativo'.
A confema di ciò, ho trovato sul web questo piccolo calambour, che risulta divertente proprio perchè lo sentiamo vero.
« Sono un tipo molto sfortunato. Sono così sfortunato che quando ho partecipato ai campionati mondiali di sfortuna sono arrivato secondo. »
Ma crogiolandosi nel 'tanto peggio, tanto meglio' non si potrà mai combinare nulla.
LUMEN

18 commenti:

  1. Mi sembrano degli ottimi pensieri, solo ai quattro pilastri ne vorrei aggiungere uno che riguarda gli esseri umani e che mi sembra stia diventando sempre più potente: la STUPIDITÀ.
    Quanto alle femministe molti anni fa ne ho incontrata una...alla fine ci siamo sposati, per fortuna non era un'estremista.

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    1. Grazie per l'apprezzamento.
      La stupidità è una conseguenza inevitabile della legge della superiorità, quando viene vissuta in modo inconsapevole.
      Per questo è così diffusa.

      P.S. - allora hai scelto una donna intelligente. Complimenti.

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  2. Femminismo estremo
    Il F. "estremo" è ormai diventato una sorta di neo-religione dogmatica, fanatica e intollerante che furbescamente e spietatamente alterna il doppio registro dell'EGUAGLIANZA e della DIFFERENZA dei sessi a seconda delle convenienze del momento: in particolare postulando E. dei diritti e D. nei doveri (ad es non risultano spasmodiche richieste di "quote rosa" nell'andare a combattere in guerra o nel fare lavori particolarmente pesanti o rischiosi)! Il politically correct e la cancel culture ne sono due tra le manifestazioni piu' invasive... Saluti

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    1. Purtroppo hai ragione.
      D'altra parte sono cose che succedono in ogni tipo di rivendicazione storica di categoria: si rivendica l'uguaglianza, ma poi non ci si ferma mai al momento giusto.
      Il diavoletto della superiorità è difficile da tenere a freno.

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  3. Vero amico

    È uno che se gli telefoni alle due di notte senza motivo o per una sciocchezza non ti manda a quel paese. O uno che se combini un guaio non ti dice brutalmente: è colpa tua!

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  4. I quattro pilastri

    Dissento sul quarto - per l'ennesima volta. Il volersi sentire superiore o voler primeggiare è piuttosto il bisogno di volersi assicurare una porzione più grande di torta. Il capobranco decide le porzioni da distribuire e lui ovviamente avrà il boccone migliore. È una questione di sopravvivenza, il più forte s'impone, è una cosa naturalissima donde poi la gerarchia.
    Poi da homo lupus il Sapiens diventa homo ludens - donde l'infinita varietà di sport e di giochi. Il voler primeggiare in questi giochi, ma anche in contesti più seri come la carriera, il posto nella società ecc. si spiega con quella spinta genetica a sopravvivere, ad assicurarsi il boccone migliore. Chi primeggia gode poi spesso di compensi economici talvolta strabilianti.
    Insomma, vogliamo primeggiare per avere dei privilegi, dei vantaggi nella lotta per la sopravvivenza, non tanto per sentirci superiori. Indubbiamente chi ha privilegi e beni in quantità è oggettivamente anche superiore. Ed è invidiato dai meno abbienti.

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    1. << vogliamo primeggiare per avere dei privilegi >>

      Appunto.
      Ma la natura funziona spesso in modo indiretto, per cui, quando inseguiamo un obiettivo immediato, non ci rendiamo conto che è predisposto per uno scopo ulteriore.
      Tipico esempio è il piacere sessuale; o quello del cibo.

      Così può accadere che le persone più sprovvedute ricerchino il piacere (effimero) della superiorità come obiettivo di per se stesso, senza ottenere nessun vantaggio materiale.

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  5. Amare

    Se amiamo qualcuno, quel che si dice amare, il bene di quella persona è per noi più importante persino della nostra stessa vita. E la persona amata va protetta, il gesto protettivo è un segno di amore.

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    1. Va protetta, se necessario, anche al costo del sacrificio personale.
      Per questo si ama solo in modo mirato e personale; non si possono amare tutti.

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  6. Terra nostra

    "Io, invece, una risposta ce l'avrei, anche se è cinica e sgradevole: 'una terra appartiene a chi ha la forza militare per occuparla e difenderla'.

    Non è una risposta cinica, è la realtà: possedere significa proprio essere seduti su una porzione di territorio, non possiamo stare seduti per aria. Il territorio è la base della nostra esistenza, da difendere se necessario coi denti e contro gli intrusi. In tedesco possedere si dice "besitzen" e sitzen significa stare seduti, ovviamente su qualcosa (una poltrona, il territorio). Dire che l'Italia è di tutti (gli abitanti del pianeta) come dicono il papa, la Boldrini e la filoso-fessa Donatella di Cesare è semplicemente assurdo. Abbattere muri e gettare ponti? Va bene gettare ponti, ma senza muri come si fa?

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    1. Sono d'accordo con te.
      Basta dire che la civiltà umana, così come la conosciamo, è nata proprio con i muri delle case e delle città.
      Prima eravamo solo dei nomadi che vagavano in cerca di cibo, senza poter costruire nulla.
      Non c'era storia, non c'era cultura, non c'era nulla.
      E lì che vogliamo ritornare ?

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  7. I 4 PILASTRI: LA LEGGE DELL'EVOLUZIONISMO

    Nella consapevolezza del fenotipo del moderno Homo Sapiens dovrebbe essere compresa anche la presa di coscienza che oltre un dato limite (empiricamente determinabile a seconda del contesto di riferimento) l'auto-replicazione della specie dovrebbe essere tenuta "razionalmente" a freno, pena l'aumento delle sacche di miseria, la crescita di conflittualità economico-sociali e politico-militari e il costante depauperamento ambientale... Eppure (almeno a livello di classi dirigenti economico-politico-religiose) NON sembra andare così... Per quale motivo? Solo per la potenza del "gene egoista" e degli istinti tribalisti? Ma allora il ruolo della moderna Cultura (laica e scientifica) dove va a finire?

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    1. Caro Claude, la cultura è un prodotto degli istinti genetici; un prodotto molto sofisticato, ma pur sempre una derivazione.
      Pertanto ne rimane, inevitabilmente, subordinata.

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    2. Gli istinti genetici ordinano dunque: replicazione, a tutti i costi. Nel regno animale non umano ci pensa la natura a regolare una riproduzione eccessiva: la scarsità di risorse, di cibo, falcidia inesorabilmente le popolazioni animali. Il Sapiens si è allargato in modo per noi eccessivo, anzi spaventoso. Eppure ha un cervellino, anzi un cervellone che dovrebbe fargli capire che così non si può andare avanti. La cultura potrebbe fare da correttivo allo sviluppo demografico attuale. Si potrebbe anche dire che nel nostro caso gli istinti genetici sono fuorviati o fuori uso perché l'esplosione demografica potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza della specie a causa del degrado ambientale, della crisi ecologica.
      Il nostro benessere psicofisico sembra dipendere dall'amigdala che detta comportamenti reattivi automatici (come la fuga in caso di pericolo o l'attacco). Eppure sembra che sia possibile modificare in qualche misura il funzionamento dell'amigdala, proprio perché l'uomo è un animale eminentemente culturale. Sarebbe dunque possibile riconoscere i rischi dell'attuale situazione e agire di conseguenza. Perché ciò non avviene non è proprio un mistero: le elites non hanno a cuore il benessere dell'umanità, hanno altre mire, la propria posizione e potenza, il loro incremento. Ma non sono onniscienti e onnipotenti, potrebbero anche tagliare il ramo su cui stanno appollaiate.

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    3. Caro Sergio, hai perfettamente ragione.
      Purtroppo tra gli istinti genetici non c'è la sopravvivenza della specie, ma solo quella del singolo, o al massimo del gruppo dei consanguinei (quelli che condividono lo stesso pool genetico).

      E la cultura, fino ad ora, non ci ha aiutato molto.
      Abbiamo compreso il pericolo, a livello scientifico, ma non riusciamo a mettere in pratica le contromisure.

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  8. Andando a memoria, il grande genetista Boncinelli (più volte citato in qs blog) sostiene che il comportamento umano è dettato all'incirca per 1/3 dal patrimonio genetico, per 1/3 dall'ambiente socio-culturale e per 1/3 dalla casualità. Forse NON tutto è perduto...

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    1. Eccellente la sintesi di Boncinelli, che è davvero un grande divulgatore (e non tutti i grandi scienziati lo sono).

      Comunque, se mi passi una battuta, ho più speranze nel terzo elemento che nei primi due. ;-)

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