lunedì 21 ottobre 2024

Pensierini – LXXVIII

DIO E LA SCIENZA
Molti scienziati, pur essendo personalmente atei, affermano che il problema dell'esistenza (o non esistenza) di Dio si trova al di fuori dal campo di applicazione della Scienza e che pertanto è inutile cercare delle risposte scientifiche a questo problema.
Io, però, non ne sono convinto, in quanto la Scienza, nei secoli, ha elaborato moltissime leggi, e quindi è possibile verificare se la figura di Dio, quale ci viene descritta dalle Religioni, sia compatibile o meno con esse.
Le leggi scientifiche della natura sono moltissime, ed io ne conosco solo alcune, ma posso elencare almeno 4 casi di palese incompatibilità:
1 = Dio viola la legge dell'Entropia, perchè, essendo sempre uguale a se stesso, non si degrada secondo la freccia del tempo.
2 = Dio viola il limite posto dalla velocità della luce, perchè può intervenire istantaneamente ovunque voglia.
3 = Dio viola la legge dell'Evoluzione, perchè, pur essendo il massimo della complessità, non deriva da esseri più semplici.
4 = Dio viola il principio di causalità, perchè, essendo onniscente, conosce già il futuro, ma può ugualmente modificarlo.
E si potrebbe continuare.
Quindi la Scienza può pronunciarsi sull'esistenza di Dio e negarla, semplicemente richiamandosi al (mancato) rispetto delle proprie leggi.
Non mi pare una cosa da poco.
LUMEN


HANDICAP SOCIALI
La gestione dei 'diversi' è un problema sociale importante, ma anche molto delicato. E può essere risolto solo con la giusta misura.
Certo, le persone che hanno un handicap (sia fisico che mentale) non devono essere derise ed emarginate, come succedeva un tempo, e su questo siamo tutti d'accordo.
Ma non possono nemmeno essere trattate come tutti gli altri. Perchè non lo sono (ed io so di cosa parlo).
LUMEN


TRADIMENTI
Il tradimento del partner rappresenta una delle sofferenze psicologiche maggiori che possa subire l'essere umano.
Le motivazioni biologiche della gelosia sono abbastanza ovvie e sono legate all'investimento riproduttivo. L'uomo teme di dover allevare un figlio non suo, mentre la donna teme di non avere dal partner tutto il supporto necessario.
Oggi però, nella specie umana il rapporto tra sesso e riproduzione è diventato molto più tenue, per cui, a livello strettamente evolutivo, la gelosia sessuale dovrebbe essere molto meno importante.
Eppure le cronache non sembrano mostrare molte differenze. Perchè ?
Perchè il tradimento del nostro partner, che ha preferito un'altra persona a noi, ci fa sentire inferiori al nostro rivale.
E questo - secondo il meccanismo psicologico che lega la felicità al senso di superiorità - ci rende automaticamente arrabbiati ed infelici.
LUMEN


PROBLEMI E SOLUZIONI
Ad Aristotele viene attribuita questa massima, considerata molto profonda: "Se c'è soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è soluzione perché ti preoccupi?”
A me, la frase appare non solo troppo semplicistica, ma anche di pessimo insegnamento.
Anzitutto perchè l'assenza di una soluzione può essere solo temporanea, o derivare da una analisi incompleta del problema. Il che rende senz'altro opportuno (per non dire necessario) riletterci ancora.
In secondo luogo, perchè, anche se è già stata trovata una soluzione, non è detto che questa sia l'unica, e che non ve ne siano delle altre migliori. Quindi, anche in questo caso, conviene riflettere ulteriormente sulla situazione.
In conclusione, continuare a preoccuparsi di fronte ad un problema non è solo umano, ma può essere anche utile.
Con buona pace del grande filosofo di Stagira.
LUMEN


VITE UMANE
Questo pensierino non è mio, ma è talmente profondo che non posso fare a meno di riportarlo qui, per la meditazione di tutti.
« Tutte le decisioni che impegnano delle vite umane sono prese da coloro che non rischiano niente. » (Simone Weil).
E' una riflessione molto amara, ma rappresenta, forse, la pricipale lezione della storia.
LUMEN
 

12 commenti:

  1. Dio e la scienza

    Mah, io la faccio molto più semplice: vorrei finalmente sapere chi è questo signore e dove sta di casa. E magari fargli un'intervista o lamentarmi di tante cose. Ma è invisibile, si sa o si dice che comunque esiste e difatti tutti, credenti compresi, lo stanno (ancora) cercando. Le ultime parole famose del papa regnante: Se uno (un omosessuale n.d.r.) cerca Dio chi sono io per giudicarlo? La ricerca comunque continua apparentemente. C'è naturalmente chi dice di averlo incontrato e di aver ricevuto degli ordini (vedi i dieci comandamenti).
    Dice Kant che non si può provare né l'esistenza né la non esistenza di Dio. Ma esistenza di chi o di che cosa? Della tazza volante intorno a Marte? Alcuni dicono che è l'Essere perfettissimo, cioè a cui non manca, non può mancare nulla. Ma poi questo casino di universo pieno di sofferenze (vabbè, anche di bellezza, bontà e poesia).

    Leggo con sorpresa:
    Punto 4: Dio viola il principio di causalità .... conosce il futuro, ma può anche modificarlo.
    Questa è davvero paradossale: Il futuro è noto, da sempre (almeno a Dio), ma lui può addirittura modificarlo. No, veramente, non ci arrivo. Vabbè che è onnipotente (dicono) però anche l'onnipotenza deve avere i suoi limiti (affermazione paradossale anche questa: se il suo potere è limitato non è onnipotente, ovviamente). Ma Dio non può agire che secondo la sua natura (ha dunque una natura, una identità che lo limita). Essendo bontà infinita non può essere malvagio (gli islamici invece gli concedono questa possibilità, di fare tutto e il contrario di tutto, essere anche malvagio).
    Coi credenti si rischia di uscire pazzi!
    Per fortuna ci muoviamo in un mondo o universo con le sue leggi e ce la caviamo pure (d'accordo, non sempre o non sempre bene). Sul valore dei soldi per esempio conveniamo tutti (nel senso che non accettiamo banconote false, qui nessuno scherza).

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    1. << C'è naturalmente chi dice di averlo incontrato e di aver ricevuto degli ordini (vedi i dieci comandamenti). >>

      Beato lui: almeno sa qualcosa di preciso su questo ineffabile essere supremo.
      Ma (escludendo la mala fede) come faceva ad essere sicuro che era proprio lui, in persona (qualunque cosa voglia dire) e che non si trattava di una allucinazione personale ?
      E perchè lui sì e gli altri no ? Se lo avessero visto tutti non sarebbe stato più semplice ?
      Come disse un giorno (molto astutamente) Papa Benedetto: "Non abbiamo le risposte. Però un giorno potremo capire tutto".
      Grazie tante !

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  2. Tradimenti

    "Perchè il tradimento del nostro partner, che ha preferito un'altra persona a noi, ci fa sentire inferiori al nostro rivale.
    E questo - secondo il meccanismo psicologico che lega la felicità al senso di superiorità - ci rende automaticamente arrabbiati ed infelici."

    La neochiesa bergogliana ha abolito il peccato, almeno certi peccati come l'adulterio o gli atti impuri (ha inventato però nuovi peccati mortali, per es. non accogliere i migranti).
    Effettivamente adulterio è ormai un arcaismo, chi usa ancora questa espressione? Ma se l'adulterio non esiste più lo stesso dicasi del tradimento (della fedeltà coniugale). Penso che persone adulte non debbano sentirsi inferiori all'amante del partner. Una cotta per qualcuno la provano tutti e quindi non è il caso di sentirsi inferiori se il partner ha una sbandata. La cosa può sì "dispiacere", ma non perché ci si sente inferiori. Il tradimento o adulterio compromette infatti il tran tran quotidiano, se il partner si innamora di qualcun altro e ci pianta dovremo rivedere parecchie cose, insomma la cosa può essere scocciante, perciò ci sentiamo un po' o molto contrariati, non perché ci sentiamo inferiori. È chiaro che il partner fedifrago trova nell'amante doti o caratteristiche che noi non abbiamo, ma non è il caso di farne una tragedia, di sentirsi inferiori. Lo stesso almeno un po' gelosi si è sempre, specie in alcuni momenti dell'esistenza. Anziani gelosi non ne conosco.

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    1. Il concetto di 'peccato' è davvero risibile.
      Vuol dire che io non devo fare una certa cosa non per rispetto delle altre persone o perchè è socialmente dannosa.
      No. Non la devo fare per non offendere Dio, il quale poverino, pur essendo onni-tutto, poi ci patisce e ci sta male. Mah....

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    2. Penso che la superiorità maschile di cui parla Lumen sia legata al possesso. Io sono felice se sono superiore e sono superiore se possiedo. È il sillogismo della storia umana. A intaccarlo ci hanno provato in molti ma i risultati pare lascino a desiderare. Il rosario dei femminicidi ne è testimonianza.

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    3. Caro Agostino, sono d'accordo con te.
      In effetti, anche se la spinta alla superiorità appartiene ad entrambi i sessi, quella maschile tende a manifestarsi in modi diversi da quella femminile.
      E' questo può essere uno dei motivi per cui, a volte, i due sessi non si capiscono.

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  3. Aristotele

    Sono le famose affermazioni pseudofilosofiche, come sulla morte: perché averne paura? Se sei vivo la morte è assente e quando arriverà la morte non ci sarai più tu e non proverai perciò nessuna paura.
    Il rovello per la soluzione invece persiste. Cosa significa non preoccuparsi se c'è una soluzione del problema? La preoccupazione cesserà solo quando si sarà risolto il problema. E se una soluzione non c'è perché preoccuparsi? Anche in questo caso la preoccupazione cesserà quando si sarà effettivamente capito (veramente capito) che non c'è soluzione per un certo problema e si smetterà di pensarci. Ma prima di arrivarci saremo preoccupati.

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    1. Caro Sergio, io invece l'aforisma sulla morte (che dovrebbe risalire ad Epicuro) lo trovo più sensato.
      In effetti l'alternativa è corretta, perchè una cosa esclude l'altra.
      Forse la nostra paura è legata da un lato alla sofferenza (perchè spesso si soffre molto prima di morire) e dall'altro dal timore 'amletico' della terra sconosciuta.

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    2. Quello di Aristotele credo sia improntato a un rigoroso hic et nunc. La soluzione c'è? Sottinteso: bene adesso stai tranquillo, in futuro vedremo. La soluzione non c'è? Sottinteso: bene adesso c'è poco da fare, in futuro vedremo di trovarla.
      In sintesi lo trovo un invito, non privo di ironia, a non fare della vita un un continuo e insolubile problema

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    3. Mi sembra una buona interpretazione: una volta trovata una buona soluzione, è inutile continuare a rimuginare sul problema.
      Ma, come spesso accade con queste perle di saggezza, è più facile a dirsi che a farsi.

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  4. Dio e la Scienza
    Nel suo celebre Articolo "Il superamento della Metafisica mediante l'Analisi logica del Linguaggio" (1931) il filosofo neopositivista R.Carnap afferma che il termine 'Dio' è stato progressivamente privato delle proprie originarie caratteristiche empiriche (tendenzialmente antropomorfe) SENZA tuttavia che ad esso sia stato attribuito un nuovo significato empiricamente sperimentabile ovvero chiaramente intellegibile... Dunque esso resta come un "guscio vuoto" dentro il quale (aggiunta fatta dal sottoscritto sulla base della consapevolezza di lunghi secoli di conflitti di matrice politico-religiosa) si può mettere tutto e il contrario di tutto SENZA alcun timore di essere smentiti e tanto per "assolutizzare" le PROPRIE convinzioni personali e di gruppo... Dunque alla fine di che cosa stiamo parlando? Mistero di ogni Religione c.d. rivelata che peraltro forse NON si sente così solida se costantemente chiede alla Scienza di supportare le proprie affermazioni anche al di là di ciò che quest'ultima obiettivamente può fare... Saluti

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    1. Davvero molto interessante l'analisi di Carnap (un autore che non conoscevo, grazie della segnazione).

      In effetti il termine 'Dio', pur essendo sempre lo stesso, ha avuto (ed ha tuttora) molti significativi diversi, sia a livello di immagine sociale, che di convinzione individuale.
      E basterebbe già questo a mettere in crisi qualsiasi religione.

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