Ormai, col perdurare della crisi mondiale, si parla quasi solo di
economia, come se fosse l’unica cosa che conta.
L’economia sarà anche importante (è importante) ma, come osserva acutamente
Antonio Turiel, può solo spiegare come si dividono le risorse, non crearle di
per sé, in quanto le risorse vengono dall’energia, che segue leggi
diverse.
Vale la pena di rifletterci sopra.
LUMEN
<< La teoria economica vigente si è sviluppata in uno scenario di
abbondanza di risorse ed in modo implicito presuppone che le risorse non siano
mai un problema.
Dal punto di vista formale, la teoria che domina il discorso accademico
e pratico presume che la scarsità delle risorse insostituibili non arriva mai a
prodursi perché o il mercato rende sfruttabili risorse che prima erano
economicamente non sfruttabili attraverso un aumento dei prezzi (visione
progressiva del mercato) o trova sostituti adeguati (principio delle
sostituibilità infinita).
Serve poco argomentare con questi campioni del libero mercato e del
liberismo economico, che l’economia non può sostenere un prezzo troppo
alto per l’energia, o che nel caso del petrolio la sostituibilità non sta
funzionando (…).
Tali obiezioni, ragionevoli ed avallate da dati e studi, vengono subito
ignorate, se non sommariamente svalutate, con cliché ripetuti (…) e chi
le formula viene offeso con sufficienza (“lei non sa di economia”).
(…)
Il grande fallimento della teoria economica che viene applicata oggi a spron battuto, anche al di fuori dei suoi ambiti di competenza naturale, è quello di non comprendere che l'economia ha, fondamentalmente, una funzione di assegnazione delle risorse nella società.
Cioè, il nostro sistema economico non è altro che un complicato congiunto
di regole per decidere come si assegnano le risorse, chi si prende cosa. L'economia è importante perché spiega come si dividono
le risorse, ma non crea di per se le risorse.
Si può pensare che in certi momenti l'economia funga da catalizzatore,
accelerando l'accesso o anche rendendo possibile l'accesso a risorse che in
altro modo resterebbero inaccessibili, ma di sicuro non le crea.
La distinzione è importante, perché gli economisti sono soliti abusare
di questa capacità delle regole economiche di migliorare la disponibilità di
risorse come se le creasse realmente e pensano che in una situazione di
esaurimento delle risorse fisiche “il mercato fornirà alternative”,
senza capire che il mercato non crea nulla. (…)
Viviamo un momento in cui le risorse non sono soltanto scarse, ma si
assottigliano. Fino ad ora il cittadino medio della società occidentale era
soddisfatto da una piccola percentuale delle risorse che arrivavano nei nostri
paesi, perché copriva troppo bene le sue necessità, mentre i ricchi facevano
grande festa.
Ora che le risorse diminuiscono, riappare una tensione dialettica: i
ricchi non vogliono rinunciare alla loro parte della torta, ma su una torta più
piccola il loro pezzo rappresenta una percentuale maggiore e lascia al resto di
noi la carestia.
E il cittadino medio reclama, esige e protesta di fronte ad abusi e
corruzione ai quali solo cinque anni fa non faceva nemmeno caso, visto che
percepisce che gli stanno strappando via le briciole delle quali viveva. (…)
Se la torta non ha intenzione di crescere ma di diminuire, (…) [ne
consegue] che le briciole diminuiscano anche più rapidamente e che lo scontento
del cittadino sia sempre maggiore. >>
ANTONIO
TURIEL (Effetto Cassandra)