(parte seconda)
<< Una società che si dirige verso il collasso catabolico è
una società in cui sempre più persone ricevono sempre meno benefici
dall'ordine esistente della società, mentre è previsto che si sostenga
una sempre crescente quota dei costi di un sistema barcollante.
Per coloro che hanno pochi benefici o nessuno in cambio, i costi di
manutenzione del capitale sociale diventano rapidamente un fardello
intollerabile e mentre la fornitura di benefici ancora disponibili da un
sistema barcollante diventa sempre più appannaggio
delle parti alte della gerarchia sociale, quel fardello diventa un fatto
politico esplosivo.
Ogni società per la propria sopravvivenza dipende dall'acquiescenza
passiva della maggioranza della popolazione e dal sostegno attivo di
un'ampia minoranza. Quella minoranza – chiamiamola classe sorvegliante –
sono le persone che manovrano i meccanismi
della gerarchia sociale: i burocrati, il personale dei media, la
polizia, i soldati ed altri funzionari che sono responsabili del
mantenimento dell'ordine sociale.
Non provengono dalla élite dominante. Nell'insieme, provengono
dalle stesse classi che dovrebbero controllare. E se la loro parte di
benefici dell'ordine esistente barcolla, se la loro parte di fardelli
aumenta in modo troppo visibile, o se trovano altre
ragioni per fare causa comune con chi al di fuori della classe
sorvegliante contro la élite dominante, allora la élite dominante si può
aspettare la scelta brutale fra la fuga in esilio ed una brutta morte.
La discrepanza fra i costi di mantenimento e le risorse
disponibili, a sua volta, rende alcune di tale svolte degli eventi
estremamente difficili da evitare.
Una élite dominante che affronta una crisi di questo tipo ha almeno tre opzioni a disposizione.
La prima e di gran lunga la più facile, è quella di ignorare la
situazione. Sul breve termine, questa è in realtà l'opzione più
economica. Richiede il minore investimento di risorse scarse e non
richiede di armeggiare con sistemi sociali e politici potenzialmente
pericolosi.
Il solo svantaggio è che una volta che finisce il breve termine,
questa praticamente garantisce un destino orribile per i membri della
élite dominante ma, in molti casi, questo è un argomento meno
convincente di quanto si possa pensare.
E' sempre facile trovare un'ideologia che insista sul fatto che le
cose si rivelano diversamente e siccome i membri di una élite dominante
sono generalmente ben isolati dalle realtà spiacevoli della vita della
società che presiedono, di solito è molto
facile per loro convincersi della validità di una qualsiasi ideologia
che decidano di scegliere. Vale la pena di dare un'occhiata al
comportamento dell'aristocrazia francese negli anni che anno portato
alla Rivoluzione Francese, in questo contesto.
La seconda opzione è quella di provare a rimediare alla situazione
aumentando la repressione. Questa è l'opzione più costosa e generalmente
è anche meno efficace della prima, ma le élite dominanti con una
passione per gli stivali militari tendono a cadere
nella trappola della repressione piuttosto spesso.
Ciò che rende la repressione una cattiva scelta è che questa non fa
niente per affrontare le fonti dei problemi che cerca di sopprimere.
Inoltre, aumenta i costi di manutenzione della gerarchia sociale in modo
drastico – polizia segreta, meccanismi di
sorveglianza, campi di prigionia e cose del genere non sono a buon
mercato – e impone il minimo comune denominatore di obbedienza passiva
mentre fa molto per scoraggiare l'impegno attivo della gente al di fuori
della élite nel progetto di salvare la società.
Uno studio del destino delle dittature comuniste dell'Europa
dell'Est è un buon antidoto all'illusione che una élite con sufficienti
spie e soldati possa restare al potere a tempo indeterminato.
Ciò lascia alla terza opzione, che richiede che la élite dominante
sacrifichi parte dei propri privilegi e prerogative di modo che coloro
che sono più in giù nella scala sociale abbiano ancora una buona ragione
per sostenere l'ordine della società esistente.
Questo non è comune, ma succede. E' successo negli Stati Uniti
negli anni 30, quando Franklin Roosevelt ha condotto i cambiamenti che
hanno risparmiato agli Stati Uniti il tipo di conquista fascista o di
guerra civile avvenuti in così tante altre democrazie
fallite dello stesso periodo.
Roosevelt ed i suoi alleati fra i molti ricchi si sono resi conto
che riforme piuttosto modeste sarebbero state sufficienti per convincere
gran parte degli americani che avevano più da guadagnare nel sostenere
il sistema di quanto avessero da guadagnare
nel rovesciarlo.
Alcuni progetti per creare lavoro e misure di alleggerimento del
debito, alcuni programmi di assistenza e alcune visite in carcere ai più
palesi dei truffatori dell'era precedente e il ripristino di una senso
di unità collettiva abbastanza forte da vedere
gli Stati Uniti in una guerra globale per il decennio successivo.
Ora, naturalmente Roosevelt ed i suoi alleati avevano vantaggi
enormi che nessun progetto comparabile sarebbe in grado di replicare
oggi. Nel 1933, anche se ostacolata da un sistema finanziario collassato
e dal declino ripido del commercio internazionale,
l'economia degli Stati Uniti aveva ancora l'infrastruttura industriale
più produttiva e grande del mondo ed alcuni dei più ricchi depositi di
petrolio, carbone e molte altre risorse naturali.
Ottanta anni dopo, l'infrastruttura industriale è stata abbandonata
decenni fa in un'orgia di delocalizzazioni motivate dalla ricerca del
profitto a breve termine e quasi ogni risorsa che la terra americana
offriva in abbondanza è stata estratta o pompata
fino all'ultima goccia.
Questo significa che un tentativo di imitare le imprese di
Roosevelt nelle condizioni attuali avrebbe di fronte ostacoli molto più
irti e richiederebbe anche che la élite dominante rinuncia ad una parte
molto più grande delle proprie attuali prerogative
e privilegi di quella necessaria ai giorni di Roosevelt.
Potrei sbagliarmi, ma penso che non verrà nemmeno tentata questa
volta. Proprio in questo momento, la consorteria litigiosa dei centri di
potere in competizione che costituiscono la élite dominante degli Stati
Uniti sembra impegnata in un approccio a metà
strada fra le prime due opzioni che ho delineato.
La militarizzazione delle forze di polizia interne statunitensi e
la spirale in aumento di violazione dei diritti civili portata avanti
con entusiasmo da entrambi i partiti politici mainstream ricadono nel
lato repressivo della scala.
Allo stesso tempo (…) l'atteggiamento generale dei politici e dei
finanzieri americani sembra essere che non possa realmente succedere a
loro, o al sistema che fornisce loro il potere e la ricchezza, niente di
così brutto.
Si sbagliano, e a questo punto probabilmente è una scommessa sicura
che un gran numero di loro morirà per questo errore. Di già, una grande
percentuale di americani – probabilmente la maggioranza – accetta la
continuazione dell'ordine esistente della società
negli Stati Uniti solo perché deve ancora emergere una alternativa
praticabile.
Mentre gli Stati Uniti si avvicinano al collasso catabolico e il
fardello di puntellare uno status quo sempre più disfunzionale preme
sempre più intollerabilmente su sempre più persone al di fuori del
circolo ristretto di ricchezza e privilegio, l'asta
che ogni alternativa deve saltare sarà posta sempre più in basso.
Prima o poi, qualcosa farà quel salto e convincerà sufficientemente
la gente che c'è una alternativa fattibile allo status quo e
l'acquiescenza passiva dalla quale dipende il sistema per la propria
sopravvivenza non sarà più qualcosa che si possa dare
per scontata.
Per una tale alternativa non è necessario essere più democratica o
più umana dell'ordine che cerca di sostituire. Può esserlo
considerevolmente di meno, basta che imponga costi minori sulla maggior
parte della gente e distribuisca i benefici più ampiamente
di quanto non faccia l'ordine esistente.
E' per questo che negli ultimi giorni di Roma, così tanta gente
dell'impero al collasso ha accettato così prontamente la legge dei
signori della guerra barbari al posto del governo imperiale. Quel
governo era diventato irrimediabilmente disfunzionale al
tempo delle invasioni barbariche, centralizzando l'autorità in centri
burocratici lontani non in contatto con la realtà corrente e imponendo
fardelli fiscali sui poveri così pesanti che molte persone erano
costrette a vendersi come schiavi o a fuggire in zone
spopolate di campagna, per intraprendere una vita incerta, mezzi
guerriglieri e mezzi banditi. (…)
Al contrario, il signore della guerra locale barbaro poteva essere
brutale e capriccioso, ma era sulla scena e così era improbabile che
mostrasse il sereno distacco dalla realtà così comune negli stati
burocratici centralizzati al temine della loro vita.
Inoltre, il signore della guerra aveva una buona ragione per proteggere i
contadini che mettevano pane e carne sulla sua tavola e il costo del
suo sostentamento e del suo seguito nel relativamente modesto stile
della monarchia barbara era considerevolmente
meno caro del fardello di sostenere le complessità barocche della
burocrazia del tardo Impero Romano.
Ecco perché i contadini e gli schiavi agricoli del tardo mondo
Romano hanno accondisceso così silenziosamente all'implosione di Roma ed
alla sua sostituzione con un mosaico di piccoli regni. Non era solo un
mero cambiamento di padroni, era che in un gran
numero di casi i nuovi padroni erano un peso considerevolmente minore di
quanto fossero stati quelli vecchi.
Possiamo aspettarci che si dispieghi più o meno lo stesso processo
in Nord America, in quanto gli Stati Uniti stanno attraversando la
propria traiettoria di declino e caduta. >>
JOHN MICHAEL GREER