BREVE STORIA DEL LAVORO
Il mondo del lavoro, storicamente, è passato per diverse fasi.
1= Schiavitù: si cattura una persona, la si tiene in cattività e la si costringe a lavorare.
2= Servitù: non e’ necessario catturare la persona, la struttura sociale costringe la persona a lavorare.
3= Proletariato: non e’ nemmeno necessaria una struttura sociale riconosciuta, si fa in modo che non esista alcuna alternativa al superlavoro.
4= Propaganda: si convincono intere generazioni di persone che il lavoro è il modo migliore di realizzarsi nella vita.
Sul punto numero quattro, e’ chiaro che si tratti di una menzogna. Il problema e’ che gli uomini, (...) indottrinati cosi’, trascurano ogni [altra] cosa per il lavoro.
1= Schiavitù: si cattura una persona, la si tiene in cattività e la si costringe a lavorare.
2= Servitù: non e’ necessario catturare la persona, la struttura sociale costringe la persona a lavorare.
3= Proletariato: non e’ nemmeno necessaria una struttura sociale riconosciuta, si fa in modo che non esista alcuna alternativa al superlavoro.
4= Propaganda: si convincono intere generazioni di persone che il lavoro è il modo migliore di realizzarsi nella vita.
Sul punto numero quattro, e’ chiaro che si tratti di una menzogna. Il problema e’ che gli uomini, (...) indottrinati cosi’, trascurano ogni [altra] cosa per il lavoro.
URIEL FANELLI
PAPA SOCIAL
PAPA SOCIAL
[Papa] Bergoglio da tempo ha abdicato al ruolo di Santo Padre per assumere il ruolo di 'Influencer'. Le chiese sono deserte e lui s’inventa una chiesa fluida, nomade, che si muove inseguendo i flussi d’opinione.
Ha lasciato il carisma, l’autorevole tradizione, il senso del sacro, del rito, del simbolo e della liturgia; reputa una battaglia persa esortare alla fede, alla catechesi e alla riscoperta di Dio, e si pone il problema di influire sulla società contemporanea facendosi a sua volta influenzare dalle sue tendenze prevalenti, fino a sposarle, con rito civile.
Compiace l’onda 'social' del momento, cavalca l’Opinione Dominante di cui si fa veicolo clericale, (...) reputa la Chiesa la continuazione dei 'social' con altri mezzi.
Ha lasciato il carisma, l’autorevole tradizione, il senso del sacro, del rito, del simbolo e della liturgia; reputa una battaglia persa esortare alla fede, alla catechesi e alla riscoperta di Dio, e si pone il problema di influire sulla società contemporanea facendosi a sua volta influenzare dalle sue tendenze prevalenti, fino a sposarle, con rito civile.
Compiace l’onda 'social' del momento, cavalca l’Opinione Dominante di cui si fa veicolo clericale, (...) reputa la Chiesa la continuazione dei 'social' con altri mezzi.
MARCELLO VENEZIANI
DELITTO E CASTIGO
DELITTO E CASTIGO
Chiunque commetta un reato non pensa alla pena che rischia.
La prima ragione è che nemmeno la conosce. La seconda (per esempio nel caso del furto) che pensa che non sarà identificato. La terza che, nell’emozione del momento, il colpevole dice: «A costo di farmi trent’anni di galera».
Ipotesi che accettare con disinvoltura e coraggio; salvo poi farsela sotto, in Corte d’Assise, quando rischia di vederseli infliggere sul serio, trent’anni.
La sintesi è semplice: nei secoli passati la pena di morte è stata inflitta molto più disinvoltamente di oggi e tuttavia i reati commessi erano maggiori.
La prima ragione è che nemmeno la conosce. La seconda (per esempio nel caso del furto) che pensa che non sarà identificato. La terza che, nell’emozione del momento, il colpevole dice: «A costo di farmi trent’anni di galera».
Ipotesi che accettare con disinvoltura e coraggio; salvo poi farsela sotto, in Corte d’Assise, quando rischia di vederseli infliggere sul serio, trent’anni.
La sintesi è semplice: nei secoli passati la pena di morte è stata inflitta molto più disinvoltamente di oggi e tuttavia i reati commessi erano maggiori.
GIANNI PARDO
TRA IL DIRE E IL FARE
TRA IL DIRE E IL FARE
Certe posizioni [politiche di protesta] le assumi quando non hai la possibilità di contare qualcosa o di governare.
Appena varchi la soglia dell’invisibilità, e ti fai prima visibile, poi decisivo, in grado di influenzare le sorti di governi e maggioranze, allora ti trovi davanti a un bivio: o vieni estromesso, con ogni mezzo, o vieni neutralizzato, sterilizzato, addomesticato, e allora entri nel gioco politico ma a prezzo della tua identità e del tuo progetto originario. (…)
Il passaggio dall’opposizione al governo comporta una mutazione inesorabile.
Appena varchi la soglia dell’invisibilità, e ti fai prima visibile, poi decisivo, in grado di influenzare le sorti di governi e maggioranze, allora ti trovi davanti a un bivio: o vieni estromesso, con ogni mezzo, o vieni neutralizzato, sterilizzato, addomesticato, e allora entri nel gioco politico ma a prezzo della tua identità e del tuo progetto originario. (…)
Il passaggio dall’opposizione al governo comporta una mutazione inesorabile.
MARCELLO VENEZIANI
VETI INCROCIATI
VETI INCROCIATI
L’insieme di veti incrociati ormai e’ tale che potete fare solo cose canoniche.
Se ogni opera puo’ solo essere neutrale nei confronti di ogni gruppo, in che modo l’arte, il pensiero, la nostra preziosa “liberta’ di parola” potra’ cambiare le cose ?
[Com'è possibile], se per cambiare le cose occorre criticare qualcuno, e non si può perchè quel qualcuno si offende ?
La tua liberta’ finisce dove inizia quella di qualcun altro, ma quella di qualcun altro inizia, guarda caso, proprio dove inizia la tua! Che sfortuna.
Se ogni opera puo’ solo essere neutrale nei confronti di ogni gruppo, in che modo l’arte, il pensiero, la nostra preziosa “liberta’ di parola” potra’ cambiare le cose ?
[Com'è possibile], se per cambiare le cose occorre criticare qualcuno, e non si può perchè quel qualcuno si offende ?
La tua liberta’ finisce dove inizia quella di qualcun altro, ma quella di qualcun altro inizia, guarda caso, proprio dove inizia la tua! Che sfortuna.
URIEL FANELLI
DIO, PATRIA, FAMIGLIA
DIO, PATRIA, FAMIGLIA
L’amor di Dio, l’amor patrio e l’amore per la famiglia sono stati, nel bene e nel male, e in tutte le contraddizioni, la bussola e il filo conduttore per tenere unita una società, per fondare comunità e legami non provvisori né utilitaristici e per stare al mondo non badando solo ai propri esclusivi interessi egoistici e ai propri desideri individuali.
Negare quei fondamenti significa negare il fondo persistente, benché ferito e tante volte calpestato, su cui regge la vita della gente e il sentire comune.
Non è mai esistita una società fondata sulla negazione di quelle basi e del loro intreccio. Noi proveniamo da quel mondo, siamo figli ed eredi di quel modo di vivere e di vedere; i nostri legami più forti e duraturi derivano da quelle basi.
Sarebbe assurdo ridurre quei fondamenti alti, vasti e profondi al programma politico, ideologico, elettorale di uno schieramento.
Negare quei fondamenti significa negare il fondo persistente, benché ferito e tante volte calpestato, su cui regge la vita della gente e il sentire comune.
Non è mai esistita una società fondata sulla negazione di quelle basi e del loro intreccio. Noi proveniamo da quel mondo, siamo figli ed eredi di quel modo di vivere e di vedere; i nostri legami più forti e duraturi derivano da quelle basi.
Sarebbe assurdo ridurre quei fondamenti alti, vasti e profondi al programma politico, ideologico, elettorale di uno schieramento.
MARCELLO VENEZIANI