AUDACIA
Come si fa a distinguere un comportamento audace da uno sconsiderato ?
E' semplice: basta vedere l'esito finale: se l'esito è positivo si tratta di audacia, se è negativo di stupidità sconsiderata.
E se uno vuole saperlo prima ? Purtroppo non si può, perchè le due situazioni, viste col senno di prima, sono indistinguibili tra loro.
LUMEN
POLITICI E IDEALI
In merito al rapporto tra 'uomini politici' ed 'ideali' esistono due scuole di pensiero.
Secondo alcuni, credere intimamente nell'ideale proclamato rende il politico più credibile e carismatico, e quindi gli consente un successo maggiore.
Secondo altri, gli ideali personali sono solo una palla al piede, perchè limitano la sua capacità strategica e la disponibilità ai compromessi più utili.
Io sto con la seconda.
LUMEN
WESTERN
Da ragazzo, e per un certo periodo anche da adulto, sono stato affascinato dalle storie western (cinema e fumetti), che per la mia generazione erano il simbolo stesso dell'avventura.
Poi ho scoperto che quel'epopea era solo il racconto mitizzato di un genocidio.
Non voglio gettare la croce sui coloni europei che occuparono l'America, perchè tutti i popoli, di tutti i tempi, si sono macchiati di genocidio ogni volta che ne hanno avuto l'occasione e la convenienza.
Ma, adesso che lo so, non posso più appassionarmi alle storie western.
LUMEN
GENTILEZZA E GENEROSITA'
Essere gentili vuol dire aiutare gli altri senza sacriicio per se stessi, mentre essere generosi vuol dire toglere a se stessi per dare agli altri.
Le persone generose fanno di più per gli altri e sono sicuramente più ammirevoli di quelle gentili; però essere gentili è molto più facile che essere generosi.
E sono convinto che un mondo fatto di persone gentili sarebbe già molto migliore di quello attuale.
LUMEN
BENE COMUNE
Si dice che lo scopo dei governanti, se capaci e onesti, è quello di realizzare il bene comune. Ma è davvero possibile ?
Il bene comune è un termine ambiguo, che non è possibile definire con precisione, perchè la società è fatta di classi e categorie, che hanno esigenze molto diverse tra di loro, e quindi accontentare tutti risulta materialmente impossibile.
Sarà sempre necessario che qualche categoria si sacrifichi di più per gli altri, ma nessuna vuole essere quella prescelta.
Con tanti saluti al mitico bene comune.
LUMEN
SCHIAVITU'
La cosa peggiore che si possa dire dell'umanità è che abbia concepito, e praticato per molti secoli (anzi millenni), l'orrore della schiavitù.
Ed anche ora, che questa pratica pare debellata (ma forse più per l'intervento delle moderne tecnologie, che non per bontà), in realtà è solo rimasta sottotraccia.
Ed è pronta a riemergere non appena le condizioni di vita dovessero regredire.
Davvero molto triste.
LUMEN
CONDOTTIERI
La storia militare ci insegna che, per i soldati al fronte, i propri generali sono molto più pericolosi dell'esercito nemico.
Perchè le loro decisioni, essendo motivate da interessi superiori, considerano quasi sempre le proprie truppe come un elemento sacrificabile.
Eppure, il mito del 'Grande Condottiero', adorato dalle sue truppe che lo seguirebbero in capo al mondo, resiste imperterrito nei secoli.
Forse si tratta di uno di quei classici casi in cui l'evoluzione ha posto gli interessi del pool genico davanti a quelli del fenotipo.
LUMEN
Citazione: "essere gentili è molto più facile che essere generosi"
RispondiEliminaMolti non riescono neanche ad essere gentili, proprio non ce la fanno!
Citazione: "la società è fatta di classi e categorie"
Vale il principio di Orwell: "Tutti i maiali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
Citazione: "anche ora, che questa pratica pare debellata"
La schiavitù non sarà mai debellata, finché vi sarà anche un solo animale reso schiavo dall'uomo.
Citazione: "i propri generali sono molto più pericolosi dell'esercito nemico"
Vedere, in proposito, il film del 1970 intitolato "Uomini contro", con Gian Maria Volontè.https://www.youtube.com/watch?v=J20P14u7K88
Ho pensato anch'io a "Uomini contro" e anche a "Massa e potere" di Canetti (gli ufficiali ordinano l'attacco mandando coscientemente al macello i soldati a cui loro sopravvivranno nelle retrovie).
EliminaRingrazio Freeanimals per le citazioni, tutte perfettamente azzeccate.
EliminaCiò significa che, su certi argomenti, sono in buona compagnia. ;-)
@ Sergio
EliminaUn altro bel film sull'argomento è 'Orizzonti di Gloria', con un eccellente Kirk Douglas, ma si potrebbe continuare.
In effetti, la filmogafia sulle assurdità del rapporto tra i comandi e le proprie truppe è piuttosto vasta, ma pare che non abbia nessuna conseguenza sul modo di pensare della gente.
Ed anche oggi, continuano ad esserci persone che si offrono 'volontarie' per andare in guerra.
"Il bene comune è un termine ambiguo, che non è possibile definire con precisione."
RispondiElimina@ Lumen
Ormai invocano il bene comune non solo il papa, ma persino i miliardari (almeno alcuni). Ma come dici tu è quasi impossibile definirlo (d'accordo su cibo e acqua, anche sul tetto, massì mettiamoci pure l'istruzione e la sanità pubblica). Ma apparentemente non basta. Il papa si è appellato agli imprenditori perché creino posti di lavoro. Certo, anche il lavoro è importante. Ma temo che tutte queste cose non bastino. Il diritto di proprietà non può essere considerato assoluto (parola di Bergoglio), checché ne dica la costituzione (italiana). In effetti il diritto di proprietà può essere limitato se la maggioranza decide così (ma niente paura, nemmeno i meno abbienti sono disposti a rinunciare a ciò che hanno onestamente guadagnato o ha loro lasciato uno zio d'America).
Lo stesso bisognerà mettersi d'accordo. Adesso lavoriamo un po' ovunque in occidente fino a giugno per lo Stato ovvero per la comunità, contribuiamo - direi abbondantemente - alla realizzazione del bene comune. Certuni di una certa parte politica dicono che non basta, bisogna lavorare per lo Stato fino a metà dicembre, il resto mancia. "Eh no, se va avanti così chissà come finirà."
Ti confesso che quando sento il Papa attuale discettare di questi argomenti socio-politico-economici (gli unici ormai di cui parla) mi cadono le braccia.
EliminaCosa c'entra la Chiesa con queste faccende bassamente terrene ?
Sono diventati un partito o un sindacato ?
Non dovrebbero occuparsi di tutt'altro, ovvero delle nostre anime e della nostra salvezza eterna ?
Gentilezza e generosità
RispondiEliminaBella questa distinzione. Alla gentilezza si può essere educati o può essere acquisita per imitazione. Gli Austriaci sono per esempio davvero gentili (non tutti ovviamente), molto di più dei Francesi in genere davvero scostanti (almeno per la mia esperienza, ma anche di altri). Ma non c'è nessun merito o demerito, gli Austriaci sono così perché l'ambiente in cui crescono invita a essere rispettosi, gentili.
Quanto alla generosità che tutti ovviamente apprezzano: non dipenderà dal benessere, dall'abbondanza? Se sono ricco o benestante non mi costerà molto essere generoso, anzi mi sentirò persino buono (D'Annunzio: "Io ho ciò che ho donato" - proprio lui che non onorava i debiti, perseguitato da odiosi creditori).
<< Quanto alla generosità che tutti ovviamente apprezzano: non dipenderà dal benessere, dall'abbondanza? >>
EliminaSì e no. Il mondo è pieno di ricconi che si comportano come Zio Paperone e di persone modeste con le mani prodighe.
Io penso che c'entri molto il desiderio di sentirsi superiori, visto che, come diceva quel tale (non ricordo chi), 'la mano che dona sta sempre più in alto di quella che riceve'.
Dunque la generosità sarebbe carità pelosa?! Penso però che si possa essere generosi senza arrière-pensées ovvero per il desiderio di far piacere a qualcuno che è poi anche il motivo dei regali. Ma anche il regalo ha una sua finalità pratica o egoista: rinsaldare l'amicizia, sentirsi benvoluto.
EliminaUna conoscente, docente di filosofia e ciellina (non so però se faccia ancora parte di CL), ha sviluppato una sua filosofia sull' assoluta gratuità del dono. Un vero dono non deve avere le finalità di cui sopra, ma essere un atto gratuito. Io non ci arrivo. Mi metto a distribuire biglietti da mille senza scopo, a chicchesia, solo per il piacere di donare, essere o sentirmi generoso? A parte che passo per scemo da chi riceve il mio dono disinteressato, quel piacere che provo nel donare non è pur sempre un ritorno? Insomma, io alla gratuità del dono, assoluta in più, non riesco a crederci.
Caro Sergio, quasi tutti i comportamenti umani sono figli di una pluralità di motivazioni diverse, spesso inconsapevoli per la stessa persona che le prova; e questo vale anche per l'altruismo.
EliminaPertanto, non ci sarebbe da stupirsi se dietro ad un atto di generosità oggettiva, possano essere presenti, anche se in misura diversa, tutte le motivazioni che hai citato tu: dalla carità pelosa alla gratuità assoluta.
Bene comune (e termini analoghi tipo 'interesse nazionale'):
RispondiEliminaFacile a dirsi (suona bene), ma sostanzialmente impossibile da tradurre nella pratica: ad es chi lo fissa in maniera esaustiva & univoca? Saluti
Appunto.
EliminaD'altra parte, per chi guida una nazione in un contesto non dittatoriale, è impossibile fare a meno di questi termini.
Mi convinco sempre di più che la democrazia non è altro che un inganno condiviso.
Con l'uso di termini elevati ma ambigui, ai quali ognuno finisce per dare il significato che preferisce.
Egregio, pur comprendendo le ultime osservazioni, sulla scia di "giganti" quali Churchill e Popper la Democrazia (beninteso: liberale) mi sembra continuare a costituire la meno peggiore fra tutti i sistemi politico-istituzionali a disposizione: le alternative (di destra o di sinistra o teocratiche che siano) nonostante i loro attuali "successi" restano decisamente più inquietanti... Saluti
EliminaMa questo è sicuro, caro Claude, e ne sono convinto (da sempre) anche io. Tutte le dittature ed i sistemi autoritari sono peggiori di qualsiasi democrazia.
EliminaQuesto però non mi impedisce di vedere che la democrazia rappresentativa (che deve necessariamente sostituire quella diretta nelle nazioni moderne) si fondi su parecchie situazioni equivoche.
Già solo l'impossibilità di definire con precisione il 'bene comune' rende difficilissimo l'operato dei governanti, anche nel caso (improbabile) che siano onesti e competenti.
Questo però lo dico da sincero e riconoscente amante della democrazia.
COMMENTO di GP VALLA
RispondiEliminaCONDOTTIERI
È la guerra: ammazzare il nemico con il rischio di essere ammazzati a propria volta. Una guerra in cui la cura principale dei generali sia la incolumità de propri soldati mi pare quasi una contraddizione in termini, e il compito di un comandante (ma più in generale di un esercito) è quello di vincere le guerre, anche se ciò comporta inevitabilmente dei morti (beninteso, non nego che esistano macellai incapaci che mandano inutilmente al massacro i propri uomini).
Ci si dimentica di questa ovvietà forse perché negli ultimi decenni ci siamo abituati ad assistere - e purtroppo a partecipare - alle guerre "asimmetriche", all'americana: in altri termini a vigliacche aggressioni perpetrate contro paesi infinitamente più deboli, condotte primariamente con bombardamenti ed attacchi missilistici effettuati in tutta sicurezza ed impunità. In simili contesti è ragionevole aspettarsi che "i nostri" subiscano perdite insignificanti, soprattutto a paragone di quelle degli avversari - e dei civili. Poi non sempre va tutto liscio (vedi Afghanistan): il mondo reale non è Hollywood.
Caro Beppe, hai detto bene in chiusura: la guerra vera non è quella dei film, che ne raccontano solo la parte eroica e favorevole ai 'nostri'.
EliminaPerò questo tipo di propaganda, evidentemente utile alle elites (e forse anche alla popolazione stessa) viene da lontano, dai poemi epici dell'antichità sino alle storie fascinose della 'cavalleria', e poi del romanticismo.
Hollywood non ha inventato niente.
COMMENTO di GP VALLA
RispondiEliminaWESTERN
Condivido le osservazioni e noto che anche alla TV non vengono più trasmessi i vecchi western con gli indiani cattivi e i bianchi buoni.
È però impressionante osservare che, mentre si riconosce almeno adesso la pulizia etnica perpetrata contro i nativi americani, si rimane indifferenti - se non peggio - quando la medesima pulizia etnica accompagnata dalla medesima demonizzazione delle vittime viene perpetrata da decenni sotto i nostri occhi: sto parlando, ovviamente, della Palestina.
Beh, il revisionismo va bene, ma solo quando è applicato al passato, cioè ad un periodo per il quale ci si può dispiacere, ma all'atto pratico non si può più fare nulla.
EliminaPer le vicende attuali, quelle ancora in corso (e di popoli vessati, ancora oggi, ce n'è una discreto numero) si cerca di utilizzare altri meccanismi interpretativi.
Dispiaciuti sì, ma con judicio.