Una lettera di Maria Luisa Cohen sul tema della demografia in Italia, pubblicata sulla nota rubrica "Italians" di Beppe Severgnini. Da leggere e meditare.
LUMEN
- << Caro Severgnini, l'argomento della nostra bassa natalità, che tempo fa costituiva uno dei
favoriti temi, è tutto d'un colpo sparito, per lasciare posto a
problemi più immediati, come la crisi finanziaria.
- Eppure la cosiddetta
sindrome delle culle vuote resta a testimoniare, secondo i commentatori,
una prova del decadimento della nostra società. Il confronto con
l'ascesa della natalità americana è invece testimonianza della sua
vitalità.
- Vorrei qui illustrare brevemente i lati oscuri (tanto oscuri
che nessuno sembra vederli) dell'esuberanza demografica, che non è una
benedizione ma causa negativi riflessi economici e ambientali.
- L'Italia non è spopolata e bisognosa di più abitanti, anzi: abbiamo
insieme ad altre nazioni europee, la più alta (rectius: una delle più alte - ndr) densità di popolazione
mondiale.
- Media nazionale: italiana: 191 abitanti per kmq, il che vuol
dire che un italiano (media nazionale) dispone solo 0,52 parti di ettaro
pro capite. La media europea è 127 abitanti per Kmq pari a 0,78 ettari
per persona; quella mondiale è: 44 abitanti per Kmq pari a 2,27 ettari
per persona.
- Crisi economica a parte, che dovrà fatalmente limitare la
nostra fecondità, si tratta anche delle risorse disponibili (in
declino), spazio per ospitare tutti gli auspicati nuovi nati, che
aumenteranno ferocemente la competizione per il lavoro.
- Lascio da parte,
per mancanza di spazio, gli Stati Uniti, che già si trovano a gestire
iatture ambientali ed economiche. Le nostre preoccupazioni sono mal
dirette: guardiamo invece alle vere emergenze come la scarsezza idrica,
la riduzione delle fonti di energia, i cambiamenti climatici.
- L'amore
per i figli si dimostra soprattutto nell'offrire loro le migliori
possibilità: più cresce il numero di abitanti/consumatori, e più cala lo
standard di vita per tutti. >>
- MARIA LUISA COHEN
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