EUGENIO – Lumen, secondo te, qual è il senso ultimo della vita di un uomo ?
LUMEN - Tu hai studiato biologia ?
EUGENIO - Sì.
LUMEN – Quindi conosci bene la differenza tra genotipo e fenotipo.
EUGENIO – Certo. Il primo è il materiale genetico di base – il famoso DNA - che si riproduce da una generazione all’altra, il Fenotipo invece è il singolo individuo che, riproducendosi, perpetua il genotipo.
LUMEN – Perfetto. Allora non ti stupirà sapere che, secondo qualcuno, una gallina non è altro che lo strumento mediante il quale un uovo produce un altro uovo.
EUGENIO – Bella ! Chi l’ha detta ?
LUMEN – Samuel Butler, uno scrittore inglese dell’ottocento.
EUGENIO - E quindi ?
LUMEN – E quindi, fuor di metafora, che il fenotipo non è altro che il mezzo con cui un genotipo produce un altro genotipo.
EUGENIO – Ma è vero ?
LUMEN – Certo che è vero.
EUGENIO – Accidenti. E questo vale anche per l'uomo ?
LUMEN – Naturalmente: anche l’uomo è un animale.
EUGENIO – Però, a ben vedere, si potrebbe anche dire l’opposto.
LUMEN – Ovvero ?
EUGENIO – Che il DNA (genotipo) è solo un mezzo attraverso il quale un individuo produce altri individui.
LUMEN - Bello questo rovesciamento di prospettiva. Ma non credo proprio che la seconda frase possa essere valida quanto la prima.
EUGENIO – E perché ?
LUMEN - Nella prima frase abbiamo il DNA che usa l’individuo, diciamo il fenotipo, per ottenere copie DI SE STESSO. Nella seconda frase abbiamo il fenotipo, che usa il DNA per creare altri fenotipi DIVERSI da sè. In questo secondo caso, la selezione naturale non potrebbe operare correttamente e quindi saremmo fuori dall’evoluzione darwiniana.
EUGENIO – Accidenti: è vero. Peccato, però, perché la seconda versione mi sembrava più accettabile per noi uomini.
LUMEN – Lo so. Per fortuna, c’è comunque una grande, fondamentale differenza tra l’uomo e gli altri fenotipi.
EUGENIO – Meno male ! E quale sarebbe ?
LUMEN - Che l'uomo, e solo l’uomo, può essere consapevole della sua dipendenza dal DNA.
EUGENIO – E quindi ?
LUMEN – E quindi può dare un senso ultimo alla sua vita opponendosi alla schiavitù che condiziona tutti gli altri esseri viventi e diventare un “Fenotipo Ribelle”.
EUGENIO – Ribelle al DNA ?
LUMEN – Esattamente. L’uomo deve vivere e pensare come fenotipo, come individuo per se stesso, e ribellarsi, con tutta le sue forze, alle costrizioni del proprio DNA. E’ difficile, molto difficile, ma non impossibile.
EUGENIO – Ed in che modo può farlo ?
LUMEN – Ignorando il fine ultimo del DNA, ovvero la sua spinta cieca e assoluta alla replicazione. Tutto quello che l’uomo fa per sé come individuo, e non per la sua progenie, costituisce l’unico vero libero arbitrio di cui dispone.
EUGENIO – E se non lo fa ?
LUMEN – Se non lo fa, rimane, come accade in effetti per la maggioranza delle persone, solo uno schiavo, un burattino nelle mani del DNA, di cui eseguirà ciecamente gli ordini, credendo di seguire i propri desideri.
LUMEN - Tu hai studiato biologia ?
EUGENIO - Sì.
LUMEN – Quindi conosci bene la differenza tra genotipo e fenotipo.
EUGENIO – Certo. Il primo è il materiale genetico di base – il famoso DNA - che si riproduce da una generazione all’altra, il Fenotipo invece è il singolo individuo che, riproducendosi, perpetua il genotipo.
LUMEN – Perfetto. Allora non ti stupirà sapere che, secondo qualcuno, una gallina non è altro che lo strumento mediante il quale un uovo produce un altro uovo.
EUGENIO – Bella ! Chi l’ha detta ?
LUMEN – Samuel Butler, uno scrittore inglese dell’ottocento.
EUGENIO - E quindi ?
LUMEN – E quindi, fuor di metafora, che il fenotipo non è altro che il mezzo con cui un genotipo produce un altro genotipo.
EUGENIO – Ma è vero ?
LUMEN – Certo che è vero.
EUGENIO – Accidenti. E questo vale anche per l'uomo ?
LUMEN – Naturalmente: anche l’uomo è un animale.
EUGENIO – Però, a ben vedere, si potrebbe anche dire l’opposto.
LUMEN – Ovvero ?
EUGENIO – Che il DNA (genotipo) è solo un mezzo attraverso il quale un individuo produce altri individui.
LUMEN - Bello questo rovesciamento di prospettiva. Ma non credo proprio che la seconda frase possa essere valida quanto la prima.
EUGENIO – E perché ?
LUMEN - Nella prima frase abbiamo il DNA che usa l’individuo, diciamo il fenotipo, per ottenere copie DI SE STESSO. Nella seconda frase abbiamo il fenotipo, che usa il DNA per creare altri fenotipi DIVERSI da sè. In questo secondo caso, la selezione naturale non potrebbe operare correttamente e quindi saremmo fuori dall’evoluzione darwiniana.
EUGENIO – Accidenti: è vero. Peccato, però, perché la seconda versione mi sembrava più accettabile per noi uomini.
LUMEN – Lo so. Per fortuna, c’è comunque una grande, fondamentale differenza tra l’uomo e gli altri fenotipi.
EUGENIO – Meno male ! E quale sarebbe ?
LUMEN - Che l'uomo, e solo l’uomo, può essere consapevole della sua dipendenza dal DNA.
EUGENIO – E quindi ?
LUMEN – E quindi può dare un senso ultimo alla sua vita opponendosi alla schiavitù che condiziona tutti gli altri esseri viventi e diventare un “Fenotipo Ribelle”.
EUGENIO – Ribelle al DNA ?
LUMEN – Esattamente. L’uomo deve vivere e pensare come fenotipo, come individuo per se stesso, e ribellarsi, con tutta le sue forze, alle costrizioni del proprio DNA. E’ difficile, molto difficile, ma non impossibile.
EUGENIO – Ed in che modo può farlo ?
LUMEN – Ignorando il fine ultimo del DNA, ovvero la sua spinta cieca e assoluta alla replicazione. Tutto quello che l’uomo fa per sé come individuo, e non per la sua progenie, costituisce l’unico vero libero arbitrio di cui dispone.
EUGENIO – E se non lo fa ?
LUMEN – Se non lo fa, rimane, come accade in effetti per la maggioranza delle persone, solo uno schiavo, un burattino nelle mani del DNA, di cui eseguirà ciecamente gli ordini, credendo di seguire i propri desideri.
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