Qualcuno ha detto che una gallina (fenotipo) non è altro che il mezzo con cui un uovo (cioè, in sostanza, il suo genotipo) produce un altro uovo. E' vero. Ma l'homo sapiens ha un vantaggio: può esserne consapevole. E capire meglio come funziona il mondo. Lumen
domenica 31 ottobre 2010
Vero portafortuna
Scherzi da Prete
CARTELLI VERAMENTE ESPOSTI IN UNA PARROCCHIA
- Ricordate nella preghiera tutti quanti sono stanchi e sfiduciati della nostra parrocchia.
- Per tutti quanti tra voi hanno figli e non lo sanno, abbiamo un'area attrezzata per i bambini!
- Giovedì alle 5 del pomeriggio ci sarà un raduno del Gruppo Mamme.
Tutte coloro che vogliono entrare a far parte delle Mamme sono pregate
di rivolgersi al parroco nel suo ufficio.
- Il gruppo dei volontari ha deposto tutti gli indumenti. Ora li potrete vedere nel salone parrocchiale.
- Martedì sera, cena a base di fagioli nel salone parrocchiale. Seguirà concerto.
- Il gruppo di recupero della fiducia in se stessi si riunisce giovedì sera alle 7. Per cortesia usate la porta sul retro.
- Venerdì sera alle 7 i bambini dell'oratorio presenteranno l'"Amleto"
di Shakespeare nel salone della chiesa . La comunità è invitata a
prendere parte a questa tragedia.
- Care signore, non
dimenticate la vendita di beneficenza! È un buon modo per liberarvi di
quelle cose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i vostri mariti.
- Tema della catechesi di oggi: "Gesù cammina sulle acque". Catechesi di domani: "In cerca di Gesù".
- Il coro degli ultrasessantenni verrà sciolto per tutta l'estate, con i ringraziamenti di tutta la parrocchia.
- Il torneo di basket delle parrocchie prosegue con la partita di
mercoledì sera: venite a fare il tifo per noi mentre cercheremo di
sconfiggere il Cristo Re!
- Il costo per la partecipazione al Convegno su "preghiera e digiuno" è comprensivo dei pasti
- Per favore mettete le vostre offerte nella busta, assieme ai defunti che volete far ricordare.
- Il parroco accenderà la sua candela da quella dell'altare. Il diacono
accenderà la sua candela da quella del parroco e voltandosi accenderà
uno a uno i fedeli della prima fila.
sabato 23 ottobre 2010
Come Van Gogh
LUMEN – Che cosa ?
EUGENIO – Ho scoperto che il mio Van Gogh, il più bello dei quadri della mia collezione, quello che amo di più è falso. Indiscutibilmente falso.
LUMEN – Come lo avevi avuto ?
EUGENIO – L’avevo comprato due anni fa da un privato, in modo, diciamo così, informale, per un prezzo d’occasione.
LUMEN – Quindi senza nessuna certificazione.
EUGENIO – Sarebbe stato impossibile. D’altra parte all’epoca non mi era venuto nessun sospetto.
LUMEN – Com’è questo quadro ?
EUGENIO – E’ stupendo. Rappresenta un campo di grano con due grandi cipressi, piegati dalla furia del vento. Il cielo, i campi e gli alberi sono tutti agitati, nel tipico stile di Van Gogh. Sembra di vederli muovere sulla tela, come se fossero reali. Il cielo striato di blu e violetto incombe sulla campagna e promette tempesta. La pennellata sembra proprio quella del grande Van Gogh e il soggetto anche.
LUMEN – E adesso, cosa intendi fare ?
EUGENIO – Non lo so. Proprio non lo so.
LUMEN – Ma ora che sai che è falso, non ti piace più ?
EUGENIO – No, questo no. Se chiudo gli occhi continuo a rivederlo con il pensiero, ed è sempre bellissimo. Mi fa venire i brividi proprio come gli altri quadri di Van Gogh. Anzi forse di più, perchè adoro quel paesaggio in maniera particolare.
LUMEN – Ti capisco.
EUGENIO – Non è tanto per il valore. Gli affari mi vanno bene, ho tutti i soldi che mi servono e non compro i quadri per speculazione o per investimento.
LUMEN – Questa è una buona cosa.
EUGENIO – Però resta l'inganno, che mi lascia mortificato, umiliato nel mio orgoglio. Quel maledetto mi ha truffato, mi ha preso in giro, mi ha fregato un mucchio di soldi in cambio di niente.
LUMEN - Per la verità, non credo che tu abbia ragione.
EUGENIO - Cosa sarebbe ?
LUMEN - Non credo che tu sia stato "veramente" truffato.
EUGENIO – Lumen, perché dici questo ?.
LUMEN – Te lo spiego subito.
EUGENIO – Sono proprio curioso.
LUMEN – Dimmi, Eugeno, perchè ti piacciono tanto i Van Gogh ?
EUGENIO - Beh, è difficile dirlo. Mi piace la sua pennellata forte e vigorosa, i colori vivi che usa, il suo modo di dare vita e movimento alle cose.
LUMEN - È un piacere per gli occhi, quindi.
EUGENIO - Sì certo, che altro è la pittura ? C'è chi compra quadri per investimento, o per speculazione, lo so. Ma non è il caso mio. Io compro quadri solo per il piacere di guardarli.
LUMEN - Bene. E allora se ci pensi con calma ti renderai conto che quel falsario ti ha fatto un piacere e non un torto.
EUGENIO - Questa poi...
LUMEN – Riflettici bene, Eugenio. Tu, prima di fare le prove chimiche, eri o non eri convinto di aver di fronte un vero Van Gogh ?
EUGENIO - Beh, sì, certo. Era... era perfetto.
LUMEN - Ecco appunto. Quindi ti dava piacere guardarlo come un vero Van Gogh.
EUGENIO - Sì.
LUMEN - Allora di che ti lamenti ?
EUGENIO - Come di che mi lamento ? Ma adesso so che è falso.
LUMEN - Certo, non è un Van Gogh autentico. Ma questo era vero anche prima che tu lo sapessi, e la cosa non ti ha mai impedito di godertelo appieno.
EUGENIO - Beh...
LUMEN - E questo perchè ? Semplice: perchè anche il quadro di quel falsario è "bello" come un Van Gogh. Altrimenti tu non avresti mai potuto confonderlo, ti pare ?
EUGENIO - E allora ?
LUMEN - E allora, se è bello come un Van Gogh, artisticamente vale quanto un Van Gogh.
EUGENIO - Ma un vero Van Gogh vale molto, molto di più.
LUMEN – Certo, perchè è valutato anche secondo principi di speculazione. Ma a te interessa solo il lato estetico della cosa.
EUGENIO – Questo è vero.
LUMEN - E allora è proprio così: se un quadro è bello come un Van Gogh, vale quanto un Van Gogh, non si scappa. E tu ti lamenti di aver acquistato un quadro così bello per una somma inferiore al valore speculativo di mercato ? Dovresti esserne entusiasta.
EUGENIO - Questa poi... .
LUMEN - Ma c'è di più.
EUGENIO - Che cosa, ancora ?
LUMEN – Tu ha un Van Gogh che nessuno ha mai avuto e nessuno avrà mai. Tu, caro Eugenio, sei un privilegiato.
sabato 16 ottobre 2010
L’ignoranza della Filosofia
Il mitico Levitico
- Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?
- Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?
- So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
- Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?
- Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
- Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
- In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
- Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?
sabato 9 ottobre 2010
Qui lo dico e qui lo nego - 1
La pena quando viene comminata non serve più. Ma va comminata perchè altrimenti nessuno ci crede.
Fuga dall'Eden
RUGH – Salve, io sono una tartaruga. Tu chi sei ?
BISS – Sono un serpente.
RUGH – E da dove vieni ?
BISS – Da lontano, molto lontano.
RUGH – Quanto lontano ?
BISS - Dall’altra parte dell’oceano.
RUGH – Addirittura. E come sei arrivato fino qui ?
BISS – E’ una lunga storia.
RUGH - Racconta.
BISS - Una volta abitava su un melo, nei pressi della fattoria "Eden", di proprietà di un ricco e potente Signore. La terra era coltivata da due contadini, che si chiamavano Adamo ed Eva.
RUGH – Qui nessuno coltiva.
BISS – Lo so. Il ricco e potente Signore aveva severamente avvertito tutti gli animali selvaggi che abitavano intorno alla fattoria, che Adamo ed Eva erano suoi protetti, e che nessuno avrebbe mai dovuto mangiare il cibo speciale che loro cucinavano per se.
RUGH – Che cibo era ?
BISS – La chiamavano “pizza”.
RUGH – Mai sentito.
BISS – Se qualcuno avesse infranto il divieto, la collera del Signore sarebbe stata tremenda e l'animale sarebbe stato cacciato dalla fattoria e confinato nelle foreste, di là dal mare.
RUGH – Un bel caratterino, questo signore.
BISS – Io però, ero stufo delle mele del mio albero e avevo una voglia matta di assaggiare il cibo speciale di Adamo ed Eva. Mi ero sempre trattenuto, ma un bel giorno, dopo aver ricevuto uno strano "plico" per posta, mi sono deciso. Ho trovato una bella pizza incustodita e me la sono mangiata. Tutta.
RUGH – Com’era ?
BISS – Buona, direi.
RUGH – Accidenti. E poi ?
BISS - In quattro e quatt'otto il ricco e potente Signore mi ha scoperto, ha celebrato il processo, ha emesso la sentenza di condanna e mi ha spedito all'esilio nella foresta del Brasile, di là dall’oceano.
RUGH – E sei arrivato qua.
BISS – Appunto.
RUGH – Beh, mi dispiace che tu sia stato cacciato dalla fattoria. Ma d'altra parte eri stato avvertito, non potevi pensare di farla franca.
BISS - Ma quale punizione ? La verità è che avevo appena ricevuto uno splendido "depliant" illustrato sul Brasile e avevo una voglia matta di venire qui, ma non avevo i soldi. Così ne ho approfittato.
RUGH – In effetti….
BISS - Sole, mare, palme, belle spiagge: questo e il mio Eden, questo è il mio paradiso. Altro che fattoria !
domenica 3 ottobre 2010
Demografia italiana
- << Caro Severgnini, l'argomento della nostra bassa natalità, che tempo fa costituiva uno dei
favoriti temi, è tutto d'un colpo sparito, per lasciare posto a
problemi più immediati, come la crisi finanziaria.
- Eppure la cosiddetta
sindrome delle culle vuote resta a testimoniare, secondo i commentatori,
una prova del decadimento della nostra società. Il confronto con
l'ascesa della natalità americana è invece testimonianza della sua
vitalità.
- Vorrei qui illustrare brevemente i lati oscuri (tanto oscuri
che nessuno sembra vederli) dell'esuberanza demografica, che non è una
benedizione ma causa negativi riflessi economici e ambientali.
- L'Italia non è spopolata e bisognosa di più abitanti, anzi: abbiamo
insieme ad altre nazioni europee, la più alta (rectius: una delle più alte - ndr) densità di popolazione
mondiale.
- Media nazionale: italiana: 191 abitanti per kmq, il che vuol
dire che un italiano (media nazionale) dispone solo 0,52 parti di ettaro
pro capite. La media europea è 127 abitanti per Kmq pari a 0,78 ettari
per persona; quella mondiale è: 44 abitanti per Kmq pari a 2,27 ettari
per persona.
- Crisi economica a parte, che dovrà fatalmente limitare la
nostra fecondità, si tratta anche delle risorse disponibili (in
declino), spazio per ospitare tutti gli auspicati nuovi nati, che
aumenteranno ferocemente la competizione per il lavoro.
- Lascio da parte,
per mancanza di spazio, gli Stati Uniti, che già si trovano a gestire
iatture ambientali ed economiche. Le nostre preoccupazioni sono mal
dirette: guardiamo invece alle vere emergenze come la scarsezza idrica,
la riduzione delle fonti di energia, i cambiamenti climatici.
- L'amore
per i figli si dimostra soprattutto nell'offrire loro le migliori
possibilità: più cresce il numero di abitanti/consumatori, e più cala lo
standard di vita per tutti. >>
- MARIA LUISA COHEN
Baby Boom
NZZ - Lei ha inventato una specie di formula mondiale della storia. «Youth bulge» si chiama questa teoria che lei utilizza anche per analizzare l’attualità. Che significa?
NZZ - Perché ha chiamato questa teoria «youth bulge»?
NZZ - Con quali conseguenze?
NZZ - E che ne è delle figlie?
NZZ - I ricercatori considerano piuttosto la fame e la miseria cause della guerra.
NZZ - È dunque solo un problema di testosterone?
NZZ - Secondo lei le idee sono del tutto irrilevanti per spiegare movimenti politici e conflitti?
NZZ - Islamismo, socialismo: si tratterebbe dunque, nel gergo marxista, di sovrastrutture? La molla è invece il problema demografico?
NZZ - Oggi non è però la profanazione della bibbia, bensì del Corano che è presa a pretesto per scatenare la violenza dello youth bulge e gli assassinii.
NZZ - Dunque lei crede che il Vicino Oriente sarebbe una regione inquieta anche se non ci fossero il petrolio e l’islam e il passato coloniale?
NZZ - Invece nei territori palestinesi il personale ci sarebbe?
NZZ - Ma lo youth bulge non potrebbe essere riassorbito in modo incruento, per esempio se la crescita economica creasse posti e posizioni in numero sufficiente?
NZZ - La settimana prossima terrà una conferenza ai comandi militari britannici in merito alle sfide fino al 2020. Cosa dirà loro?
NZZ - In concomitanza col calo del tasso di natalità.
NZZ - Che cosa consiglierà concretamente ai generali britannici?
NZZ - Un discorso piuttosto cinico.
NZZ - Ma in Iraq e in Afghanistan l’occidente è intervenuto. Si tratta però anche di ricostruire questi paesi e di instaurarvi la democrazia. Finora il tentativo sembra fallito. Perché?
NZZ - Come stanno le cose da noi in Europa? Regna la pace perché i giovani maschi sono in numero così esiguo?
NZZ - Lei non ha dunque paura dei neonazisti tedeschi?
NZZ - Lei ha ricordato l’ultimo youth bulge tedesco dal 1900 al 1914. Non ce n’è stato un altro all’origine del 1968?
(Traduzione di Sergio Pastore)
Il Fenotipo Ribelle
LUMEN - Tu hai studiato biologia ?
EUGENIO - Sì.
LUMEN – Quindi conosci bene la differenza tra genotipo e fenotipo.
EUGENIO – Certo. Il primo è il materiale genetico di base – il famoso DNA - che si riproduce da una generazione all’altra, il Fenotipo invece è il singolo individuo che, riproducendosi, perpetua il genotipo.
LUMEN – Perfetto. Allora non ti stupirà sapere che, secondo qualcuno, una gallina non è altro che lo strumento mediante il quale un uovo produce un altro uovo.
EUGENIO – Bella ! Chi l’ha detta ?
LUMEN – Samuel Butler, uno scrittore inglese dell’ottocento.
EUGENIO - E quindi ?
LUMEN – E quindi, fuor di metafora, che il fenotipo non è altro che il mezzo con cui un genotipo produce un altro genotipo.
EUGENIO – Ma è vero ?
LUMEN – Certo che è vero.
EUGENIO – Accidenti. E questo vale anche per l'uomo ?
LUMEN – Naturalmente: anche l’uomo è un animale.
EUGENIO – Però, a ben vedere, si potrebbe anche dire l’opposto.
LUMEN – Ovvero ?
EUGENIO – Che il DNA (genotipo) è solo un mezzo attraverso il quale un individuo produce altri individui.
LUMEN - Bello questo rovesciamento di prospettiva. Ma non credo proprio che la seconda frase possa essere valida quanto la prima.
EUGENIO – E perché ?
LUMEN - Nella prima frase abbiamo il DNA che usa l’individuo, diciamo il fenotipo, per ottenere copie DI SE STESSO. Nella seconda frase abbiamo il fenotipo, che usa il DNA per creare altri fenotipi DIVERSI da sè. In questo secondo caso, la selezione naturale non potrebbe operare correttamente e quindi saremmo fuori dall’evoluzione darwiniana.
EUGENIO – Accidenti: è vero. Peccato, però, perché la seconda versione mi sembrava più accettabile per noi uomini.
LUMEN – Lo so. Per fortuna, c’è comunque una grande, fondamentale differenza tra l’uomo e gli altri fenotipi.
EUGENIO – Meno male ! E quale sarebbe ?
LUMEN - Che l'uomo, e solo l’uomo, può essere consapevole della sua dipendenza dal DNA.
EUGENIO – E quindi ?
LUMEN – E quindi può dare un senso ultimo alla sua vita opponendosi alla schiavitù che condiziona tutti gli altri esseri viventi e diventare un “Fenotipo Ribelle”.
EUGENIO – Ribelle al DNA ?
LUMEN – Esattamente. L’uomo deve vivere e pensare come fenotipo, come individuo per se stesso, e ribellarsi, con tutta le sue forze, alle costrizioni del proprio DNA. E’ difficile, molto difficile, ma non impossibile.
EUGENIO – Ed in che modo può farlo ?
LUMEN – Ignorando il fine ultimo del DNA, ovvero la sua spinta cieca e assoluta alla replicazione. Tutto quello che l’uomo fa per sé come individuo, e non per la sua progenie, costituisce l’unico vero libero arbitrio di cui dispone.
EUGENIO – E se non lo fa ?
LUMEN – Se non lo fa, rimane, come accade in effetti per la maggioranza delle persone, solo uno schiavo, un burattino nelle mani del DNA, di cui eseguirà ciecamente gli ordini, credendo di seguire i propri desideri.