domenica 27 luglio 2025

Energy Mix

Tre brevi approfondimenti sul tema dell'energia, un elemento fondamentale che condizona tutta la nostra vita, sia economica che politica. 
LUMEN


ENERGIA AMERICANA
Il peggioramento delle condizioni economiche per gli americani medi è iniziato negli anni ’70, quando si è esaurito il boom del dopoguerra.
La produzione petrolifera statunitense ha raggiunto il picco nel 1970 e il paese è diventato molto rapidamente il più grande importatore di petrolio. Le importazioni di petrolio statunitense sono aumentate di 5 volte entro il 1977 e di 7,5 volte entro il 2006.
Pagare aziende straniere per il petrolio drena la ricchezza interna, aumenta i deficit commerciali e riduce il capitale disponibile per gli investimenti nelle industrie locali, rallentando la crescita economica. (...)
La vittoria di Trump riflette l’insoddisfazione degli elettori nei confronti di un sistema che sta raggiungendo i limiti della crescita, sintomo di realtà economiche più profonde.
Nate Hagens descrive il “carbon pulse” come un breve, straordinario capitolo della storia umana, quando l’estrazione di combustibili fossili, in particolare del petrolio, ha guidato un’espansione economica senza precedenti.
Tale impulso ha alimentato l’industrializzazione, le infrastrutture moderne e il progresso tecnologico, elevando gli standard di vita in tutto il mondo.
Quell’era sta finendo. Il futuro economico non riguarda la crescita infinita, ma la gestione del declino.
La nuova amministrazione Trump non l’ha capito, e nemmeno il pubblico americano. “Making America Great Again” è una fantasia, un rifiuto di riconoscere la storia degli ultimi 50 anni. Finge che le sfide da affrontare non siano il risultato di limiti strutturali, bensì di cattive politiche e di un governo strabordante.
È più facile vendere nostalgia che affrontare dure verità di un mondo in cui la crescita non è più garantita.
IGOR GIUSSANI (dal sito Apocalottimismo)


RINNOVABILI DA TESTARE
Le energie rinnovabili, quel miracolo tecnologico che dovrebbe salvarci dal collasso climatico, soffrono dello stesso problema di qualsiasi sistema giovane: sono testate ma non mature. (…) La differenza tra “funziona in teoria” e “funziona nella realtà” si misura in decenni di prove ed errori.
Le centrali a combustibili fossili hanno avuto un secolo per affinarsi, per capire come comportarsi quando tutto va storto. Le rinnovabili no. Sono adolescenti brillanti ma inesperti a cui stiamo affidando le chiavi di casa.
Prendiamo il caso del fotovoltaico. Sì, sappiamo produrre pannelli efficienti. Ma sappiamo davvero cosa succede quando una tempesta di sabbia copre metà dei pannelli di un'intera regione mentre la domanda energetica raggiunge il picco? O quando il ghiaccio si accumula sulle pale eoliche in contemporanea a un'ondata di freddo che fa impennare i consumi?
La verità è che stiamo facendo un enorme esperimento collettivo. Abbiamo sostituito sistemi prevedibili, anche se inquinanti, con una rete fragile che dipende da variabili incontrollabili.
E lo abbiamo fatto senza avere un vero 'piano B', senza aver accumulato quell'esperienza che solo il tempo può dare. (…)
Il blackout in Spagna [dello scorso Aprile] è stato un assaggio di quello che potrebbe accadere su scala più ampia. Un campanello d'allarme che nessuno vuole sentire.
Perché ammettere il problema significherebbe rallentare la transizione, e questo è politicamente inaccettabile.
Così continueremo, testardamente, a correre verso il futuro con un sistema energetico acerbo, sperando che la legge di Murphy non ci presenti il conto al momento sbagliato.
URIEL FANELLI (dal suo Blog personale)


CASA DOLCE CASA
Agli occhi di molta gente l'edilizia è un settore “povero” e poco tecnologico. In realtà proprio sugli immobili si sta giocando una partita fondamentale per il miglioramento o no dell'ambiente: un edificio d'inverno disperde all'esterno una parte del calore prodotto dall'impianto di riscaldamento, mentre d'estate il calore esterno si propaga al suo interno.
L’energia consumata nell’edilizia residenziale per riscaldare e condizionare gli ambienti e per l’acqua calda sanitaria rappresenta circa il 30% dei consumi energetici nazionali, e il 25% delle emissioni totali nazionali di anidride carbonica.
Per cui case meno impattanti da un punto di vista energetico, cioè isolate meglio termicamente, consentirebbero di contenere questi numeri a valori molto inferiori: mediamente sul 100% di energia finale consumato in casa, soltanto il 2% serve all'illuminazione, il 5% per cucina e elettrodomestici, mentre ben il 15% viene impiegato per il rifornimento di acqua calda e il 78% per il riscaldamento; se poi nell'immobile esiste un impianto di raffrescamento/condizionamento estivo, questo aggiunge il 25% in più di consumi energetici.
Questi numeri dimostrano come edifici più termicamente performanti migliorino l'ambiente e la situazione finanziaria delle famiglie, come pure la bilancia commerciale del nostro Paese, vista la pochezza di energia prodotta con fonti rinnovabili e la nostra cronica dipendenza energetica dall'estero.
E' noto come i picchi dei consumi di elettricità assumono valori allarmanti durante le ondate di caldo estive ed è quindi proprio il settore abitativo a tirare la corda.
Mediamente un edificio in Italia ha un consumo energetico annuo di 300 Kw al metro quadro. E' possibile quasi dimezzare questo valore sull'esistente, mentre esistono nuove costruzioni che hanno valori di un decimo rispetto alla media. (…) Quindi migliorare si può.
ALDO PIOMBINO (dal blog Scienze-e-dintorni)

31 commenti:

  1. Molto bello parlare di ridurre i consumi del patrimonio immobiliare ma la realtà è un' altra.
    Da questo punto di vista parlo con molta cognizione di causa perché è il mio settore. Dopo aver lavorato in laboratorio per un' azienda a testare le pompe di calore ora...le faccio installare ai clienti lavorando in uno studio tecnico.
    Analizziamo i costi?
    Ipotizziamo un bell' impianto idronico con fancoil ad acqua da sostituire ad un impianto esistente con classica caldaia e radiatori.

    Una pompa di calore da 9 kW termici, compresa di antivibranti e collaudo viaggia in media sui 2500€.

    Un sistema ad accumulo da circa 260 lt. di acqua calda sanitaria con kit idronico 4500€.

    Fancoil a pavimento compresi di valvola tre vie, sonda acqua e pannello di comando a parete, siamo sui 700/800€ per i modelli base con un buon rapporto qualità/prezzo.
    Facciamo per 4 stanze e siamo quindi sui 3000€.
    Aggiungiamone altri due per i bagni che sono pensati appositamente per le zone umide che costano circa 400€ ognuno.

    Tubazioni in multistrato, valvole, linee di scarico condensa, detentori, collettori di distribuzione e varie ed eventuali e siamo sui 1500€ minimo.

    Manodopera? Facciamo sui 3000€.
    Aggiungere un minimo di utile per la ditta e si arriva facilmente sui 17.000/18.000€. Ma minimo eh.
    Se pensiamo che fino a un decennio fa con una classica e buona caldaia non a condensazione da 800€ e 100 elementi in ghisa da 15€ ciascuno facevi un impianto riscaldamento e ACS con 6000€ scarsi.

    Ma mica è finita qui. Bisogna ora considerare l'impianto elettrico da aggiornare visto che le potenze elettriche in gioco salgono rispetto ai classici 3 kW casalinghi, quindi nuovo contatore e aggiungere poi i punti elettrici per ogni fancoil.
    Ovviamente si aggiunge il costo della rimozione dei vecchi radiatori e delle tubazioni preesistenti, quindi aggiungere delle opere murarie.

    Insomma, si viaggia sui 35/40.000€ facilmente.

    Ora considerando i 9 kW di fabbisogno termico, 5 mesi di riscaldamento per 8 ore al giorno, con i costi attuali di elettricità e metano considerando COP e rendimenti vari, il ritorno dell' investimento è superiore ai 20 anni. Dal centro italia a scendere giù nel 90% dei casi la riqualificazione energetica non ha senso economico. Neanche nel nord italia in effetti se uno poi considera il fatto che molte persone stanno in casa solo la sera e al mattino presto e il resto della giornata fuori.
    La signora Maria pensionata potrebbe far funzionare il riscaldamento a palla ma non ce la vedo a spendere tutti questi soldi.
    Considerando poi che le pompe di calore moderne, causa elettronica spinta e un generale risparmio sui materiali, non durano certamente oltre i 20 anni...

    Se si cerca qualcosa di meno "impattante" ovvero non dover per forza far passare nuove tubazioni per tutta casa si può optare per un sistema a gas freon quadrisplit di ottimo livello giapponese con fancoil a pavimento da 7000€ a cui vanno aggiunte tubazioni, manodopera e connessioni elettriche.
    Per l'acs uno scaldaqua a pompa di calore da almeno 250 litri per circa 2500€ più manodopera.

    Volete un sistema più veloce per abbattere subito i consumi?
    Che poi in realtà è già successo negli ultimi 3 anni.
    Aumentare il costo dell' energia.
    L'Italia è passata, grazie alla guerra in Ucraina, da 70 e passa miliardi di metri cubi di gas consumati ogni anno a poco più di 60.

    https://www.reuters.com/world/europe/italys-gas-consumption-lowest-more-than-15-years-2024-gme-says-2025-01-17/

    Un meno 15% in un anno sostanzialmente.
    Altro che i cappotti, le finestre triplo vetro e le pompe di calore, è bastato un aumento dei prezzi che ha fatto quello che superbonus e incentivi vari per l' efficientamento energetico in vigore da anni non hanno fatto e non faranno in decenni!!!

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    1. << Volete un sistema più veloce per abbattere subito i consumi? Che poi in realtà è già successo negli ultimi 3 anni. Aumentare il costo dell' energia. >>

      Brutale, ma ineccepibile !

      E grazie per la chiarezza del tuo contributo.
      Fa sempre piacere confrontarsi con gli 'addetti ai lavori' perchè conoscono le cose per esperienza diretta, e quindi meglio di chiunque altro.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Grazie Lumen.
      In realtà la maggiorparte degli impianti per appartamenti/villette che facciamo sono esclusivamente per aumentare il comfort ambientale e anche il livello estetico dei locali che tanto piace agli architetti.
      Discorso diverso è per realtà produttive o grandi realtà commerciali dove l'efficientamento energetico ha effettivamente un senso.
      Per le abitazioni, ripeto, una motivazione economica non c'è.

      Gli impianti attuali, seppure più efficienti, non possono diffondersi come il team vincente di un tempo ovvero caldaia, radiatori e gas a basso costo.
      Se uno si sofferma a pensarci un impianto moderno per forza di cose deve costare di più già solo analizzando i componenti in gioco.

      Il radiatore è un pezzo di ghisa, acciaio o alluminio, creato in un sol pezzo e quindi semplice e senza parti in movimento.
      Un fancoil invece è dotato di una batteria alettata, un ventilatore, un motore elettrico, un attuatore a tre vie, sonde di temperatura, necessita di energia elettrica ed è composto per assemblaggio da decine e decine di parti.
      Ovvio che costa 3 volte in più a parità di potenza termica rispetto al radiatore.

      Caldaia vs pompa di calore?
      Stesso discorso.
      La pompa di calore ha sì una pompa di circolazione come una caldaia, ha sì uno scambiatore per cedere energia termica all' acqua, ma di contro ha una pannellatura esterna più grande di una caldaia, ha un componente molto sofisticato dal punto di vista della raffinatezza meccanica ovvero un compressore scroll che da solo costa come una caldaia, ha un' elettronica più sofisticata per salvaguardare il compressore, necessita di una batteria alettata per prelevare energia dall' ambiente esterno, ha un ventilatore più grande di quello di una caldaia, ha un circuito frigo con accessori, ecc.

      Insomma quello che voglio dire è che il benessere, lo star bene e al caldo si è raggiunto quando sia l'energia sia lo strumento che sfruttava quell'energia erano entrambi a buon mercato.
      La pompa di calore per un appartamento aveva ancora un senso quando l'energia elettrica costava sui 18/20 centesimi, non ora che supera abbondantemente i 35/40.

      Se ora si vuole risparmiare davvero esiste una sola soluzione...la legna.
      Però non fatelo sapere agli ecologisti altrimenti impazziscono =)

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    4. Beh, mi sembra che le foreste, nel mondo, non se la stiano passando molto bene, di questi tempi.

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  2. Riguardo poi il famoso sogno americano...
    Come diceva George Carlin: "Il motivo per cui lo chiamano il sogno americano è perché devi dormire per viverlo"

    La stabilità, la crescita, la prosperità, sono possibili solo quando il surplus energetico è disponibile per la maggioranza.
    È da qui che nasce il "sogno americano".

    In questo momento, questi surplus vengono sottratti a quella maggioranza poiché ormai serve sempre più energia per estrarre energia. Una cosa era trivellare un pozzo di un giacimento convenzionale che declinava del 3% annuo, una cosa è trivellare un giacimento di scisto che declina del 30% annuo e dove hai necessità di molte più energia già solo per estrarlo visto che bisogna spaccare quella roccia.
    E serve anche più energia anche solo per rimanere sugli stessi livelli di produzione poiché il tasso di declino obbliga ad una trivellazione spasmodica.
    Basta dare un'occhiata al livello di intensità necessaria .

    https://maps.app.goo.gl/LNrpm3N1tRZDhoN69

    Tutte questi quadrati bianchi sono pad di estrazione.

    Prendiamo ora invece un giacimento convenzionale, tipo l'ultimo gigante offshore scoperto nel 2011 in Norvegia, Johan Sverdrup, che aveva originariamente 3 mld e passa di barili di riserve, e che ha necessitato di "solo" 41 pozzi di produzione su un'area complessiva di circa 200 km quadrati.

    Rispetto alla località su google maps sopra, a parità di 200 km quadrati, quanti pozzi è possibile contare?
    Io conto facilmente mooooolti più di 41.
    In solo 2,3 kmq ho contato ben 28 pozzi.

    Quindi ormai il "sogno" si trasforma in un "incubo" e nessun voto politico cambierà la situazione.

    Un' ultima riflessione.
    Bush padre disse: “The American lifestyle is not negotiable”.
    Frase più esplicativa penso non ci sia ed è una sorta di avvertimento a tutto il resto del mondo.
    Tuttavia quando una nazione promette una crescita infinita, se le risorse interne sono insufficienti, allora deve mendicare, comprare, prendere in prestito o rubare altrove.
    Non ci sono alternative.
    Tutte le nazioni alla fine si ritrovano nell'impossibilità di utilizzare le prime 3 opzioni.
    Quindi ricorrono all'opzione 4... se ne hanno le capacità.
    Cosa accadrà quindi quando quello stile di vita "non negoziabile" non sarà più sostenibile in un mondo in cui la torta viene divisa tra sempre più commensali? Domanda retorica...

    Purtroppo, chi più chi meno, tutti noi abbiamo deciso collettivamente di trarre profitto dal pianeta a qualsiasi costo, senza riguardo per il nostro futuro e delle generazioni che ci vivranno.

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    1. La mia ingenua domanda è sempre la stessa: ma si può ancora fare qualcosa o "è ormai troppo tardi"? Perché se è davvero troppo tardi tanto vale discutere, spiegare, prendersela. Sarà destino allora, prima o poi andremo a sbattere e chi se ne frega, noi almeno - quelli del dopoguerra e del miracolo economico ce la siamo goduta. Io ormai sento solo parlare dalla mattina alla sera di crescita economica e benessere, irrinunciabili. Le elite sono o sembrano preoccupate per il declino demografico, che metterebbe a rischio la crescita economica e le pensioni, ma c'è anche chi dice che le stesse elite mirino al depopolamento, magari anche ammazzando miliardi di persone in vario modo (guerre, vaccini ecc.).

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    2. @ Gian

      "Purtroppo, chi più chi meno, tutti noi abbiamo deciso collettivamente di trarre profitto dal pianeta a qualsiasi costo, senza riguardo per il nostro futuro e delle generazioni che ci vivranno."

      Non so, non credo che si sia trattato di una "decisione collettiva" di distruggere il pianeta. Sono le elite, mi sembra, che hanno lanciato lo slogan della "società opulenta" (vedi Galbraith che era di sinistra). Che i poveri e poveracci abbiano abboccato non può essere loro addebbitato. Tutti vogliono star bene, almeno un po' bene, e dopo vogliono star meglio: naturale, logico. E così è cominciata la corsa pazza verso il paradiso dei consumi senza meditare sulle conseguenze. Sono piuttosto le elite, che si sono arricchite in modo scandaloso, ad aver spinto l'umanità in questa direzione. La colpa, se di colpa si può parlare, ce l'hanno soprattutto loro. Ma ammetto volentieri che anch'io nel mio piccolo non sono immune da colpre.

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    3. Assolutamente Sergio. Furono i capitalisti a fare il lavaggio del cervello alla popolazione, allora ancora "innocente".
      Ad esempio Paul Mazur della Lehman Brothers, disse proprio che l'America sarebbe dovuta passare da una cultura dei bisogni ad essere una cultura dei desideri, bisognava insegnare alla gente a volere cose nuove, anche prima che le cose vecchie si rompessero.
      Tuttavia c'è da dire che i popoli europei si sono abituati, in 80 anni di pace relativa, agli agi e vizi del benessere, si sono imbastarditi con stereotipi e status symbols pensando che la storia fosse finita e che ogni anno avrebbero consumato sempre di più.
      L’imperatore ha però recentemente deciso di venirci a trovare e, una volta arrivato in scozia, dopo una classica sceneggiata politica, ci ha comunicato che ha deciso che è giunto il momento di cambiare paradigma.
      Dazi, obbligo di comprare idrocarburi per centinaia di miliardi e di investimenti in USA.
      E ora? Che fare dopo aver deliberatamente deciso di orientare un intero sistema economico verso le esportazioni svalutando i salari non potendo più svalutare la valuta? Te lo dico io che succederà.
      Le aziende, non riuscendo più a vendere come prima all' estero a causa dei dazi, non potranno rivolgersi neanche agli acquirenti interni per colmare il gap di vendite visto che hanno volutamente devastato la domanda interna comprimendo i salari e precarizzando il lavoro. Quindi per non andare in perdita aspettiamoci delle importanti ondate di ulteriori licenziamenti tra un annetto.
      L'impero ha deciso che gli europei hanno bisogno di un grande bagno di realtà e ciò può realizzarsi solo con un pesantissimo impoverimento generalizzato.
      Ovviamente non è casuale. L'impero se è in difficoltà inizia a sacrificare prima le sue colonie drenando le risorse disponibili.
      Un classico storico...ma dove si studia oggi la storia? Non nelle scuole italiane, questo è sicuro.

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    4. Per quanto riguarda la soluzione io non ne ho una a disposizione, almeno non una per la collettività si intende.
      Ti posso però far vedere una delle tante promulgate dalle varie pedine dei padroni del vapore.

      https://www.youtube.com/watch?v=djpRUafjx7c&ab_channel=TonyHeller

      E continuo a insistere, questi non è che le cose non le dicono...
      Le dicono eccome, addirittura le scrivono!
      Un budget di carbonio per ogni individuo?
      Ci stiamo lavorando, non lo abbiamo ancora operativo ma...stay tuned!

      Tempo altri 5-10 anni, quando il flusso di energia comincerà a crollare e bisognerà limitare forzatamente i consumi di ogni individuo europeo. Tra l'altro già lo fanno ora forzatamente con le varie zone ZTL.
      Poi ti obbligano a prelievi forzosi dal patrimonio personale per farti comprare la macchina nuova. A breve per farti ristrutturare casa, ecc.
      Sono geniali però eh. Usano la vecchia tattica del bastone e della carota.

      Quando ci aumenteranno la benzina perché con la futura carbon tax, con un prezzo della CO2 a 149 euro per tonnellata, la benzina potrebbe aumentare di circa 0,34 euro al litro e le bollette saranno più care del 40%, sarà cosa buona e giusta perché così prenderai di meno la macchina.
      Quando poi ti vieteranno l'uso della tua vecchia macchina ti diranno che sei il salvatore del mondo perché così stai preservando il clima.
      Vabbè avete capito l'andazzo...

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    5. << Usano la vecchia tattica del bastone e della carota.>>

      Che è poi la tattica di sempre.
      Il bastone, da solo, non può bastare, mentre per la carota ci sono dei limiti economici oggettivi.

      Quanto alla domanda di Sergio sul 'cosa fare', io parto dal presupposto che noi gente comune, anche se fossimo ancora in tempo, non possiamo comunque fare nulla a livello 'macro', perchè non abbiamo potere decisionale.
      Possiamo solo, se siamo consapevoli e lungimiranti, prendere qualche buona decisione per la nostra vita personale,

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    6. @ Gian

      A proposito della nostra spinta inconscia a volere sempre di più, io ho una mia piccola teoria al riguardo (di cui Sergio sa già tutto).
      Se vuoi, la trovi qui:
      https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2024/04/superior-stabat-lupus.html

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    7. @ Lumen

      "Possiamo solo, se siamo consapevoli e lungimiranti, prendere qualche buona decisione per la nostra vita personale."

      Probabilmente hai ragione, lo stesso è difficile rassegnarsi a questo stato di cose. Con lo sviluppo dell'IA il potere ci leggerà il pensiero e avrà veramente il controllo totale di tutti i miliardi di esseri umani. Non mi sembra un bel risultato. Forse inevitabile, ineluttabile. E ciò sarà stato possibile paradossalmente grazie all'esplosione demografica che ha reso necessario lo sviluppo dei mezzi elettronici. Una popolazione mondiale di soli tre miliardi non aveva bisogno del digitale e dell'IA. Ci sono ancora resistenze, barriere, confini, ma il risultato sarà alla fine il governo mondiale (che auspicava anche il comunista Enrico Berlinguer). Non sarà proprio domani ma forse prima di quando immaginiamo. Uno dei padri dell'IA parla di rischio gravissimo per l'umanità fra trent'anni, non nei secoli a venire.

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    8. Ah e comunque Sergio riguardo al "si può fare qualcosa" oggi ha parlato l'ISTAT. Penso che la risposta alla tua domanda sia negativa...

      ISTAT, POPOLAZIONE IN CALO DI OLTRE 4 MILIONI ENTRO IL 2050. CI SARANNO 7,7 MILIONI DI PERSONE IN MENO IN ETÀ ATTIVA
      https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/07/28/istat-popolazione-in-calo-di-oltre-4-milioni-entro-il-2050_b40aecdd-7d1a-45f0-a2f4-10580099e884.html

      Tuttavia mi sono preso la briga di leggere questo rapporto e anche loro fanno propaganda di infimo livello ormai (https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/07/Report_Previsioni-della-popolazione-residente-e-delle-famiglie_Base-Base-112024.pdf).
      Il numero di 4 milioni in meno al 2050 fa parte di uno scenario mediano e prevede un aumento delle nascite sostenuto a partire già dall'anno prossimo.
      Le nascite in aumento nello scenario mediano??? Che baggianate!
      401.000 nascite nel 2038?
      Ma dove le vedono se nel 2024 siamo arrivati a quota 370.000 ed è un calo continuo di anno in anno?
      E sarà sempre peggio perché ci sono sempre meno donne che esistono fisicamente e che non figlieranno perché sono in numero inferiore rispetto a quelle dei primi anni 2000.
      ISTAT è ormai un altro carrozzone propagandistico. La realtà sarà un'altra.
      Nel 2050 arriveremo a meno 10 milioni, se va bene.
      Nel mio modello ho considerato una mortalità "standard" (e non sarà quello il futuro visto che stanno smantellando la sanità pubblica), con un declino delle nascite che segue il trend attuale dal 2008, (anche quello forse troppo ottimistico perché non prende in considerazione ulteriori cali dovuti alle difficoltà economiche che si materializzeranno nei prossimi 5/10 anni), e non ho considerato poi un' emigrazione massiccia di autoctoni e non (cosa che è molto probabile che accada a seguito del declino economico).
      In sostanza avremo:
      2040 53 milioni
      2050 49 milioni
      2060 45 milioni

      Un anno fa uscì un articolo più serio riguardo il declino demografico dove trovai delle previsioni che coincidevano molto con il mio scenario.

      LA CRISI DEMOGRAFICA È PEGGIORE DEL PREVISTO (E FORSE ANCORA TROPPO OTTIMISTA)
      https://www.linkiesta.it/2024/07/la-crisi-demografica-e-peggiore-del-previsto-e-forse-ancora-troppo-ottimista/

      A metà articolo si trovano due scenari italiani. Uno proveniente da una stima fatta nel 2019 e prevedeva 55 milioni al 2050, l'altro fatto nel 2024, "aggiornato dalla realtà", ne ha previsti invece 51. Brutale è poi la visione al 2100 con 35 milioni nello scenario standard.
      Sì perché in quello pessimistico l’Onu ci informa che se il tasso di fertilità scenderà sotto un figlio per donna (come molto probabilmente penso che accadrà a breve visto che nel 2024 abbiamo toccato 1,18), nel 2100 gli italiani saranno solo 24,6 milioni, con un’età mediana di 63,6 anni.

      In pratica un paese più che dimezzato e di cui il 50% sarà probabilmente composto da africani.
      Un collasso totale dove la crescita economica sarà scomparsa da ben più di mezzo secolo.
      Già ora non ha più senso costruire nuove case, non ha più senso costruire nuove infrastrutture.
      Le aziende vedranno il fatturato crollare anno dopo anno perché semplicemente mancheranno i consumatori e saranno stritolate dai sempre più alti costi dell'energia perché ormai siamo vicini al picco della gaussiana delle risorse fossili abbordabili, e in più lo stato continuerà ad aumentare la pressione fiscale per cercare di tenere a galla i (pochi) servizi rimasti.

      A mio avviso il ciclo di miglioramenti e aumento del benessere per le popolazioni italiche si conclude qui.
      Si va verso tempi duri seguiti da tempi ancora peggiori, e poi tempi sempre più luridi e schifosi.
      Ogni tendenza e segnale ci indica questo purtroppo.

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    9. @ Gian

      Ma il calo demografico degli italiani non verrebbe compensato dagli immigrati? Dopo i 500'000 in arrivo nei prossimi tre anni immagino che i governi - di destra e sinistra, pari sono - ne faranno arrivare a milioni, quindi siamo a posto, nessun allarmismo. Nel 2065 non saremo dunque solo 45 milioni, ma tanti tanti di più. Allegria quindi.

      P.S. A mio modesto avviso anche 45 mln sono troppi per un paese come l'Italia coi suoi miseri 300'000 km2.
      L' Argentina ha invece una superificie di circa 9 milioni di km2, ma Bergoglio non ha mai esortato il suo paese all'accoglienza.

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    10. Secondo i calcoli della c.d. IMPRONTA ECOLOGICA, la popolazione italiana risulta di molto superiore a quella ottimale.

      Dal web: << L’Italia presenta un’impronta ecologica pari a 3,8 ettari di superficie a persona, a fronte di una sua capacità ecologica di circa 1,1 ettari di superficie a persona. Per sostenere i consumi nazionali abbiamo, quindi, bisogno di una superficie pari a 3,5 volte quella realmente disponibile. >>

      Ciò significa che l'attuale popolazione italiana è PIU' DI 3 VOLTE superiore al punto di equilibrio.
      Altro che immigrati.

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  3. CIRCENSES SINE PANEM
    e furono propagandati sport spettacolari e coinvolgenti, il calcio, la palla ovale e via discorrendo, onde tenere sotto controllo le masse, ovvero diluire il loro malcontento, però a pagamento, ché i supporters della tale squadra dovevano sborsare per vedere i loro beniamini, pedatori mercenari e nulla più, far finta di impegnarsi per cacciare un palla in un determinato posto.....

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    1. Lo sport piace a tutti.
      Non hanno fatto molta fatica a renderlo popolare.

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    2. Ma piace alle masse di trogloditi, detti tifosi, perché tali trogloditi si identificano coi loro beniamini e possono sentirsi così per qualche istante, ora o giorno anche loro vincitori e quindi primi della classe: che soddisfazione essere campioni del mondo. E sono perciò felici secondo la tua teoria che ormai riconosco azzeccatissima dopo averla inizialmente criticata. Il potere ammansisce così i trogloditi o pecore o popolo bue. Oggi è lo sport l'oppio dei popoli, la religione non tira più o molto meno, almeno in Occidente.

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    3. Per me il miglior esempio di rincoglionimento generale oltre allo sport, resta la crociata climatica e gli impressionanti raccolti di proseliti che riesce a mietere.
      L'intero pianeta è impestato di nanoplastiche e molecole chimiche di sintesi, che ormai stanno passando direttamente dal suolo alle piante e ovviamente a noi, ma il problema è sempre la macchina e la caldaia di zio Peppe (https://www.nature.com/articles/d41586-025-00909-3).
      Quest'altro studio poi è ancora più deprimente (https://www.nature.com/articles/s41591-024-03453-1).
      La concentrazione di massa totale di plastica nei cervelli analizzati è aumentata di circa il 50% negli ultimi 8 anni ed è principalmente costituita da polietilene. In un altro video che ho visto sui PFAS, si è detto che la maggior parte dell'assunzione proviene dall'acqua che beviamo. E ovviamente tutto torna perché le condutture idriche degli acquedotti sono state sostituite nel tempo da tubazioni in polietilene mentre la distribuzione idrica nelle abitazioni, un tempo fatta in rame, è stata soppiantata dal multistrato....in polietilene reticolato appunto.
      Però ehi, il problema è la CO2. La cui concentrazione atmosferica per inciso è tutt'ora poco più della metà di quella ottimale per la fotosintesi.

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    4. Che bella cosa avere una conoscenza scientifica diretta su questi argomenti.
      Noi che veniamo da una cultura classica possiamo solo affidarci agli esperti del mestiere, cercando di evitare le bufale più palesi (o anche solo le spiegazioni tendenziose).
      E non è facile.

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  4. CALIFORNIA DREAMING
    Un tempo si sognava la California, allo stato una enorme tendopoli di homeless una discarica umana,fogna a cielo aperto, ripulita una volta al di da speciali squadre di netturbini chiamati poo team. Sogno infranto.

    E si continua a spronare i giovani ad inseguire un sogno, ma non tutti diventeranno Sinner o Messi, per cui si livella al basso e magari gli umili sognano un posto di saldatore alla Bovisa, di meccanico al Lingotto. Ma le fabbriche?Spaventa l'urlo dello schermidore che piazza la stoccata finale. Del tennista che si aggiudica il set. Voglia di battaglia, di guerra, di cui i giochi corali con la palla sono un surrogato ad uso popolare.

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    1. Certo: lo sport è un evidente surrogato della guerra.
      Ma è proprio per questo che, nonostante le critiche (sacrosante) di Sergio, io continuo ad apprezzare lo sport: dove si gareggia non si guerreggia.

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  5. Da non addetto ai lavori, penso che (in paziente attesa della futuribile energia illimitata e pulita da fusione nucleare) l'unico modo per affrontare la "questione energetica" con ragionevoli probabilità di successo sia affidarsi a un equilibrato mix che contempli in proporzioni adeguate TUTTE le fonti disponibili (a partire naturalmente da quelle ambientalmente sostenibili...) economicamente convenienti e tecnologicamente funzionali. Senza preclusioni ideologico-politiche di sorta! Saluti

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    1. Sono d'accordo con te, e non a caso ho scelto per il post proprio questo titolo.

      Inoltre sono sempre piu convinto, come già discusso in passato, che l'Italia dovrebbe avere un vero e proprio Ministero dell'Energia.

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    2. Mi spiace introdurre la mia amica "realtà" però sono fatto così =).
      Allora sta fusione Nucleare.
      In Francia stanno costruendo questo bel reattore nucleare a fusione che dovrebbe garantire 500 MW di potenza termica ottenuta da 50 MW di potenza termica in ingresso.
      Quindi un guadagno di 10 volte...in teoria.

      Problema numero uno.
      Il massimo che si sia raggiunto in termini di guadagno (gain factor) per un tokamak é di 1,25 dal reattore JT-60.
      Quindi questo guadagno che hanno fissato pari a 10 non é sicuro, è puramente teorico, visto che a stento si é raggiunta la parità dopo 5 decenni di ricerche.

      Problema numero due.
      Il problema è che stiamo parlando di energia termica, non energia elettrica!
      Ora il reattore produrrà 500 MWh termici, sempre sulla carta.
      Sfruttati in una classica turbina a vapore col rendimento del 40% fanno 200 MWh elettrici.
      C'è però un "piccolissimo" problema.

      https://news.newenergytimes.net/2022/12/23/iter-organization-confirms-440-mw-electrical-input-requirement-for-reactor/

      In questo articolo si fa notare che il reattore ha bisogno di circa 440 MWh per funzionare (tra consumi elettrici continui per vari servizi come la refrigerazione e altre centinaia di MW per riscaldare il plasma a 100 milioni di gradi).
      In pratica il reattore per la maggior parte del tempo va "in perdita" o nel migliore dei casi e per breve tempo può generare al netto circa 50 MWh di energia.
      Cioè 20 miliardi di euro per 50 miseri MW di potenza ?
      Un affare!!!

      Altro piccolissimo problema.

      https://sciencebusiness.net/news/nuclear-fusion/stop-fusion-energy-hype-says-former-head-communications-iter

      L'intero progetto è stato accusato di fare propaganda ovvero non ha esposto al pubblico i veri problemi del reattore e illudendo sulle reali potenzialità, che in realtà sono sostanzialmente nulle se non per una ricerca fine a se stessa e non certo per produrre energia su vasta scala.
      Solo dopo che alcuni ex lavoratori hanno lasciato il progetto hanno vuotato il sacco, dopotutto vale il sempreverde "tengo famiglia".
      Un problema pratico ma taciuto lo si trova ad esempio qui.

      https://www.issues.org/fusion-research-time-to-set-a-new-path/#:~:text=The%20situation%20looks,inescapably%20very%20negative.

      Come viene fatto notare da questo ex scienziato, la manutenzione è proibitiva. L'intero reattore, il tokamak, diventa radioattivo e quindi andrebbe smantellata l'intera struttura ogni tot anni. Quanti anni? Boh chi può dirlo.
      Economico no? E visto che sarà bombardata da neutroni diventerà tutto radioattivo...ovvero avremo innumerevoli scorie no?
      Scorie? Shhhhh muto devi stare. Abbiamo detto che è energia pulita, shhhhh.

      La fusione però a sentire i tromboni della tv è vicina, al 2030/2040 massimo dicono. Insieme alla conversione totale all'elettrico, alla pompa di calore per tutti in casa, ecc. Certo, certo...
      C'è un detto sulla fusione nucleare che gira dagli anni 60: "fusion power is just 20 years away and it always will be".

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    3. <>

      Claude io non capisco davvero la parola sostenibilità.
      Non voglio apparire sfrontato e provocatore però cosa c'è di sostenibile nei pannelli fotovoltaici che richiedono quarzo estratto da una miniera (la favola della sabbia del deserto usata per i pannelli FV penso sia stata superata ormai no?), che dovrà essere portato ad una temperatura intorno ai 2000°C usando carbon coke e dove la quasi totalità della produzione attuale è detenuta dalla Cina dove i limiti ambientali sono sconosciuti.
      Qui maggior dettagli sul processo di raffinazione del silicio.
      https://www.researchgate.net/publication/335083312_Why_do_we_burn_coal_and_trees_to_make_solar_panels
      Qui invece un bel video fatto dai pragmatici norvegesi.
      https://www.youtube.com/watch?v=D1ALNg3z2gk&ab_channel=NTNU
      Può essere sostenibile un processo così altamente inquinante?
      È sostenibile una turbina eolica fatta in vetroresina e che richiede tonnellate di acciaio e cemento?
      Sono sostenibili i milioni di m3 di cemento per una diga?
      No, non c'è nulla di sostenibile in quello che fa l'uomo della civiltà industriale, neanche la società di cacciatore-raccoglitori in realtà lo era.
      Studiando e mettendo in fila diverse nozioni, si capisce in fondo che è solo un' altra favoletta che si raccontano quelli che immaginano un futuro mondo post-collasso ma "sostenibile".
      Una società di cacciatore-raccoglitori non è sostenibile per una specie dotata di mani eccezionalmente abili come la nostra.
      In effetti, la nostra smisurata capacità di cacciare altre creature e raccogliere enormi quantità di cibo, al punto da esaurire l'ambiente, si pensa sia stata proprio la principale spinta alla nostra conversione all'agricoltura e alla pastorizia.
      Leggendo qualche libro sulla scomparsa della mega fauna del Pleistocene si realizza che razza di assassini eravamo (e che siamo ancora).
      Un primo esempio è la cultura Clovis delle Americhe, ovvero i primi coloni del continente americano provenienti dalla Siberia, che 13.000 anni fa riuscirono a sterminare, appena iniziarono a sviluppare armi più efficaci (gli "atlatl" ad esempio), una miriade di forme di vita, dai mastodonti, ai cavalli, ai grandi cervidi e ai cammelli, nel breve arco di tempo di 300 anni.
      Principalmente perché a causa della loro stazza molti di loro avevano tempi di gestazione molto lunghi e quindi incapaci di "rinnovare" risorse abbastanza velocemente per il consumatore/cacciatore compulsivo dell' epoca.
      Qualcuno poi è convinto che il cambiamento climatico abbia decimato l'intera mega fauna americana. Ma certooooo.
      Niente a che vedere con i siberiani che, guarda la combinazione oh, arrivarono sulla scena americana nello stesso periodo. Già, solo una dannata coincidenza.
      Il secondo esempio è lo sterminio di ogni sorta di uccello di grande dimensione, i moa, in Nuova Zelanda da parte dei coloni polinesiani.
      Stesso discorso in Australia.
      Ci sono state però delle eccezioni, come gli aborigeni che sono riusciti a conservare le proprie risorse attraverso un elaborato sistema di tabù, dettando quando e quanto pescare, cacciare e raccogliere, ma questo può essere sostenibile solo quando c'è una singola tribù coinvolta senza concorrenza esterna. È interessante poi notare che gli aborigeni hanno sviluppato questo sistema di tabù dopo che i loro antenati avevano quasi esaurito le risorse dell'Australia attraverso la pratica sfrenata della caccia e della raccolta.

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    4. A mio avviso, dopo la grande semplificazione a causa dell' esaurimento della migliore fonte di energia che l' uomo abbia mai scoperto, tutto quello che la razza umana potrà fare sarà allevamento e agricoltura, ma sempre nei limiti di rigenerazione del territorio, altrimenti finiamo come gli abitanti della mezzaluna fertile che l'hanno resa sterile, altro che fertile.

      https://www.latimes.com/archives/la-xpm-2003-jun-15-op-diamond15-story.html#:~:text=So%20how%20did,susceptible%20to%20deforestation.

      Comunque è uno scenario lontano almeno 2 secoli.
      Fortunatamente (?!?!?!?) una volta esaurito petrolio e gas ritorneremo al caro, brutto e inquinante carbone. Di quello ne abbiamo abbastanza per i prossimi 150/200 anni, anche di più se la popolazione diminuirà in questo secolo.
      Tuttavia l'economicità e la facilità d'uso ottenuta col petrolio sarà inarrivabile. Altro che fantascientifici reattori a fusione. Dopotutto nemmeno la fissione riesce a competere con i combustibili fossili in termini di economicità, semplicità e facilità d'uso, figuriamoci una ancora ipotetica fusione.

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    5. Mi arrendo.
      Come se non bastasse tutto il resto, c'è sempre il maledetto EROEI a rompere le uova nel paniere.

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  6. In effetti il 2. Principio della Termodinamica incombe come una "spada di Damocle" su tutti qs possibili scenari...
    Eppure almeno qualche soluzione-tampone potra'/dovra' essere trovata! Oppure no?

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    1. Sicuramente verrà cercata, perché i governi devono mandare avanti la baracca
      Se verrà anche trovata non lo so.

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