GESU' VIRTUALE
Ho letto che lo scorso anno a Locarno (Svizzera), utilizzando l’intelligenza artificiale, hanno predisposto un Gesù virtuale che, programmato per parlare in cento lingue diverse, ha risposto per due mesi alle domande dei fedeli.
Il dispositivo, opportunamente chiamato 'Deus in machina', è stato installato in un confessionale, in modo da facilitare l'interazione coi fedeli,
La notizia appare strana, ma non lo è poi troppo.
La Chiesa ha sempre diffidato della tecnologia, e spesso l'ha condannata; ma l'ha sempre guardata con interesse e quando ha potuto utilizzarla a suo favore, non si è mai tirata indietro.
La novità del Cristo virtuale, pertanto, può essere utile alla Chiesa sia a livello di immagine, per renderla più vicina ai giovani di oggi, sia dal punto di vista pratico, perchè, con la crisi profonda delle vocazioni, avere dei confessori o dei predicatori virtuali può fare comodo.
In fondo si tratta solo di propaganda, e l'informatica, in queste cose, è uno strumento potentissimo.
LUMEN
DIVIETI ANCESTRALI
Molte delle regole religiose, soprattutto i divieti pratici, ci appaiono spesso insensate, oppure ridicole o addirittura controproducenti.
Questo avviene non solo – com'è ovvio - per i non credenti (atei e agnostici), ma anche per i fedeli delle altre religioni.
Io però sono convinto (da buon evoluzionista) che non siano le religioni a forgiare i popoli, ma viceversa.
E quindi, come Dio è stato creato dall'uomo a propria immagine e somiglianza (e non il contrario), così i precetti religiosi potrebbero essere una semplice sublimazione delle regole (etiche e pratiche) di una società.
E' possibile pertanto che vi siano delle ragioni ancestrali, non più valide ma ancora vive, che abbiano dato origine ai divieti più assurdi.
Questo meccanismo, se fosse corretto, spiegherebbe molte cose.
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DEUS SIVE NATURA
Una dei concetti più famosi elaborati dal filosofo olandese Baruch Spinoza è 'Deus sive Natura' (letteralmente "Dio ossia la Natura").
L'espressione latina sta a significare (cito da wiki): “l'identità di Dio, inteso come la sostanza infinita da cui tutti gli enti dipendono per la loro esistenza e per la loro essenza, e la Natura, intesa come l'insieme di tutto ciò che esiste, cioè la sostanza e tutti i suoi attributi e le sue modificazioni”,
L'affermazione è sicuramente affascinante, ma si scontra con un problema insuperabile: Dio, se esiste, ha una volontà ed uno scopo; la natura invece no.
Quindi i due concetti devono restare distinti e non sono sovrapponibili: perchè la Natura può essere una parte di Dio, ma non potrà mai essere Dio..
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GESU' E CONFUCIO
Ci sono due norme etiche, molto famose, che si assomigliano, ma sono in realtà molto diverse tra loro.
Nel Vangelo Gesù dice: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. Cinque secoli prima, invece, Confucio aveva detto: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”.
Come ha fatto giustamente notare Pietro Melis, la regola di Confucio è una norma di tipo giuridico, mentre quella dei Vangeli è solo una norma morale.
Ne derivano due importanti conseguenze.
Da un lato la regola di Confucio è più facile da applicare, perchè si limita ad un 'non fare' (per quanto importante), mentre quella di Gesù presuppone un comportamento attivo, con tutti gli errori che ne possono derivare.
Dall'altro, la prima regola può essere posta alla base delle norme giuridiche di una società, mentre la seconda non lo può essere.
Io quindi, nel mio piccolo, sto con Confucio.
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SEGRETI CONFESSIONALI
Ha osservato maliziosamente Uriel Fanelli che i Preti, nel silenzio del confessionale, possono ascoltare tutti i più intimi segreti dei suoi parrocchiani (e delle parrocchiane), compresi quelli di natura sessuale, con tutte le loro bizzarrie.
Ne consegue che, qualora decidano di ignorare il voto di castità, sanno già perfettamente come e con chi approfittarne.
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