lunedì 11 novembre 2024

Pensierini – LXXIX

ATEI RESIDUALI
A proposito della distinzione sociologica, considerata giustamente importante, tra 'atei' e 'credenti', qualcuno ha fatto notare che, a ben vedere, tutti i credenti religiosi sono atei: sono atei, infatti, con riferimento a tutti gli altri Dei, escluso il proprio.
La battuta peraltro è più divertente che centrata.
Perchè un conto è escludere alcuni Dei solo per credere in altri, ed un altro conto è escluderli tutti.
Passare da 99 'Divinità' a 1 sola è molto più facile che passare da 1 a 0.
Perchè nel primo caso si rimane comunque nell'ambito del pensiero magico, nel secondo, invece, se ne esce.
LUMEN


GIORNALISTI
Quali sono le caratteristiche fondamentali che fanno di un giornalista un 'grande giornalista' ?
Anzitutto deve essere capace di scrivere in modo non solo corretto, ma anche piacevole ed interessante. E' un talento alla portata di molti giornalisti, ma non di tutti.
Poi deve essere capace di cercare le informazioni che gli servono, ovunque si trovino, in modo da non commettere errori involontari. Oggi, con il web, è tutto più facile, ma occorre comunque una certa abilità.
Ma la dote più importante, quella decisiva che fa la differenza, è la capacità di sostenere in modo convincente qualsiasi tesi gli venga richiesta. Perchè nel giornalismo non è il lettore che ha sempre ragione, ma il committente, quello che mette i soldi.
Tutto il resto (compresa la famosa indipendenza di giudizio) è una cosa marginale.
LUMEN


GIUSTIZIA DISEGUALE
Molti ironizzano sulla frase che campeggia nei Tribunali, “La legge è uguale per tutti”, facendo notare i tanti errori, anche voluti, del nostro sistema giudiziario.
E' vero, i difetti della nostra giustizia sono parecchi, ma restiamo uno stato di diritto ed i meccanismi di base, bene o male, funzionano.
Nel mondo occidentale, gli unici privilegiati (quelli che riescono sempre a farla franca) sono soltanto gli appartenenti alle elites, ma questo è inevitabile ed accade in qualsiasi società.
Nei paesi a corruzione diffusa, invece, chiunque, a qualsiasi livello sociale, può essere portatore di qualche privilegio e quindi nessuno può essere sicuro di nulla.
Per fare un esempio: io so benissimo che se faccio causa ad un grande imprenditore o a un big della politica, perderò sempre; ma se faccio causa ad una persona comune come me, ed ho ragione, la vinco.
Nei paesi fortemente corrotti, invece, non posso mai essere sicuro di niente.
Questa mi sembra una differenza notevolissima.
LUMEN


EGOISMI
E' opinione comune che le persone di destra siano più egoiste, mentre quelle di sinistra sarebbero più altruiste.
In realtà l'egoismo è equamente distribuito da entrambe le parti, perchè tutti gli uomini sono egoisti (per legge di natura).
La differenza è solo di natura psicologica: le persone di destra sanno di essere egoiste e non gliene importa nulla; quelle di sinistra invece, se ne vergognano e quindi si inventano le motivazioni più fantasiose (purchè teoriche) per convincersi di essere buoni ed altruisti.
Ma quando si passa dalla teoria alla realtà, le differenze spariscono e tutti si comportano quasi allo stesso modo.
LUMEN


ORDINE PUBBLICO
Alcuni sociologi dicono che dobbiamo aspettarci un incremento della violenza sociale in Europa, per motivi collegati, direttamente o indirettamente, con l'aumento crescente degli immigrati.
Il problema mi sembra particolarmente grave in Italia, non solo perchè non ci siamo più abituati (siamo da decenni un paese pacifico), ma anche perchè non siamo preparati a contrastarlo, avendo deciso - per motivi ideologici - che il mantenimento dell'ordine pubblico è una manifestazione di pseudo-fascismo.
Quindi sono piuttosto pessimista al riguardo.
Certo, mantenere l'ordine pubblico presuppone inevitabilmente delle ingiustizie, perchè tutti gli agenti sono esseri umani con i loro difetti.
Ma questa è l'attività di gran lunga più importante che uno Stato deve garantire ai suoi cittadini.
A volte ce ne dimentichiamo, perchè vorremmo un mondo perfetto. Ma i mondi perfetti non esistono.
LUMEN

21 commenti:

  1. Parto dai GIORNALISTI. Sono d'accordo che una dote fondamentale sia "la capacità di sostenere in modo convincente qualsiasi tesi". Questa capacità e oggi purtroppo largamente disattesa, spesso si estrapola una frase da un discorso che finisce per avere un significato esattamente contrario a quello che lo stesso discorso intende significare. Ignoro le cause di questa impreparazione, per non parlare poi delle gaffes linguistiche dei giornalisti Rai.
    Sul tema della GIUSTIZIA diseguale aggiungerei una cosa: esiste uno stato di diritto anche in campo internazionale e le leggi italiane per es. non possono entrare in collisione con quelle di ambito UE (ogni riferimento alla realtà è puramente casuale).
    Sull'ORDINE pubblico sono d'accordo in parte. Posso capire un agente che al centro dei disordini perda la testa, ma spesso gli ordini vengono dall'alto e chi mesi fa ha ordinato il pestaggio degli studenti a Firenze, molti dei quali minorenni, che manifestavano per la pace in palestina, non mi pare giustificabile.

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    1. Caro Agostino, il diritto internazionale è una bestia strana, che probabilmente non esiste, e che, se esiste, manca totlmente di coerenza interna.
      La mia impressione è che i governanti italiani siano talmente concentrati sulle faccende di casa, da non rendersi conto dei pericoli giuridici insiti negli accordi internazionali a suo tempo sottoscritti.
      Accordi e trattati che troppo spesso vengono firmati per semplice buonismo, nelle ingenua convinzione che siano solo operazioni di facciata.
      Così poi, quando trovi un giudice più puntiglioso degli altri (o magari ideologicamente schierato), accade che quasi ogni norma interna può essere vanificata da uno dei mille impegni internazionali firmati con tanta leggerezza.

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    2. Quanto alla questione dell'ordine pubblico, effettivamente il problema è politico, e gli errori dei singoli agenti possono essere anche aggravati dalle decisioni del governo.
      Questo però è inevitabile, ed ogni governo, di qualsiasi colore, lo ha sempre fatto.
      L'importante è che la vita sociale resti sicura per quanto è possibile, e che le eccezioni di tipo ideologico non condizionino troppo la vita dei cittadini.

      (Per fare un esempio: ho letto che, ormai da anni, gli agenti hanno ordine di intervenire con MENO prontezza e decisione quando i reati sono commessi da immigrati. Se fosse vero, le conseguenze nel tempo sarebbero devastanti)

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    3. Detto da un osservatorio più storico-filosofico che giuridico o strettamente politico, il Diritto internazionale (perlomeno da Grozio in poi) in qualche misura esiste(rebbe) ma sfortunatamente nella risoluzione delle principali controversie politico-militari ha scarsa voce in capitolo a causa del perdurare dello strapotere degli Stati nazionali di impianto sei-ottocentesco, che spesso bypassano tranquillamente anche accordi precedentemente siglati. Ad es le Nazioni Unite (per certi versi messa in pratica del prezioso Diritto cosmopolitico illuminista) vengono ansiosamente invocate da più parti salvo poi subire aspre critiche in quanto spesso pressoche' impossibilitate ad incidere concretamente sulle piu' gravi criticità del momento. Naturalmente il discorso sarebbe molto più complesso ma spero di avere comunque portato un piccolo ma utile contributo. Saluti

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    4. Il diritto, per funzionare, ha bisogno del monopolio della violenza da parte di un istituzione superiore, che è, attualmente, lo Stato Nazionale.
      A livello mondiale - per ora - non esiste nulla di simile, ed è per questo che il diritto internazionale appare così fragile.
      Diciamo che ha un valore più etico che cogente, il che, paradossalmente, gli da un impatto maggiore sulle democrazie liberali che non sulle autocrazie (che ne avrebbero maggiormente bisogno).

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    5. Infatti: fintantoché gli Stati nazionali (soprattutto quelli più "muscolari") non faranno qlch passo indietro, il Diritto internazionale rischia di essere poco più di una "petitio principii". Viceversa un impianto seriamente improntato al combinato disposto di Federalismo & Sussidiarietà potrebbe condurre a qlcs di simile a quanto acutamente delineato da Kant nel trattatello "Per la pace perpetua" (1795). Mi rendo pienamente conto che tale prospettiva a molti osservatori sembrerà un incubo o quantomeno utopica, resta però il fatto che tale prospettiva potrebbe paradossalmente essere in qlch misura attuata a livello economico-tecnocratico da quelle elites finanziarie e tecnogiche (ad es E.Musk) poco propense a rispettare le legislazioni nazionali di tipo anti-monopolistico e similari...

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    6. Acuta osservazione, la tua.
      Anche perchè le grandi novità socio-politiche, in genere, sono figlie delle elites e delle loro esigenze.
      L'unico punto debole è dato dal fatto che, allo stato attuale, l'esistenze di piani normativi diversi e diversamente ordinati va a tutto favore delle elites.
      Che possono sfruttare le falle del sistema, navigando cinicamente tra le normative statuali e quelle internazionali, secondo il loro interesse del momento.
      Ma il giorno in cui dovessero accorgersi che un unico governo mondiale è nel loro interesse, si muoverebbero rapidamente in quella direzione.

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    7. Naturalmente in quel caso qs Governo mondiale (sfortunatamente) avrebbe caratteristiche molto più autoritarie, regressive e legate al "turbo-capitalismo della sorveglianza" (tipo Partito Comunista Cinese o democratura russa) piuttosto che liberali e federaliste... Saluti

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    8. Lo penso anch'io.
      Anche perché, data la vastità geografica e la varietà etnica, non credo che potrebbe funzionare diversamente.

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  2. Massimo, tu sei un avvocato e, a parte gli accordi tra nazioni, la giurisprudenza europea esiste ed è molto chiara al punto da prevedere che tutti gli organi di uno Stato, comprese le autorità amministrative e gli enti locali, sono tenuti a disapplicare la normativa nazionale contrastante con il diritto dell’Unione provvisto di efficacia diretta "ovvero, dove possibile, ad interpretare la prima conformemente al secondo, adottando i provvedimenti necessari ad assicurare ed agevolare la piena efficacia di tale diritto, al fine anche di non coinvolgere la responsabilità dello Stato di appartenenza". Quindi, se viene meno ad un dovere derivante dal diritto dell’Unione, lo Stato dovrà risponderne appieno.
    Per fare un esempio, direttiva Ue 2013/32 descrive infatti le condizioni per la designazione di un Paese sicuro, all'articolo 37 (allegato 1, paragrafo 1): "Un Paese è considerato paese di origine sicuro se, sulla base dello status giuridico, dell'applicazione della legge all'interno di un sistema democratico e della situazione politica generale, si può dimostrare che non ci sono generalmente e costantemente persecuzioni quali definite nell'articolo 9 della direttiva 2011/95/UE, né tortura o altre forme di pena o trattamento disumano o degradante, né pericolo a causa di violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale". A questa direttiva, tra le tante, qualsiasi tribunale deve adeguarsi e far sì che sia rispettata.

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    1. Ma infatti il problema è proprio giuridico.
      Abbiamo dei vincoli normativi esterni molto cogenti, soprattutto di natura comunitaria, ma poi, nella gestione della cosa pubblica, il governo finisce spesso per dimenticarli, andando incontro a figure inbarazzanti.
      Io sono convinto che, quando furono sottoscritti, ben pochi pensarono a tutte le conseguenze future.

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  3. ATEI E CREDENTI SONO POLITEISTI.

    come non si può ritengo credere alla esplosione di un fecaloma poggiante sullo zero via zero, donde svilupparonsi le forme di vita, eccetera eccetera , così ritengo non si possa credere ad un gesto unilaterale operato da un vecchio accigliato in tunica stazzonata e calzari, tipo
    L'orrendo affresco sistino di Michelangelo.

    Credo giovi al nostro più o meno precario equilibrio psicologico, abbinare, affiancare alle due succennate ipotesi altri comprimarii, aiutanti di battaglia.

    E quindi il vecchio acciglato fa parte di una Srl, per brevità mi fermo qui, mentre una volta disregatosi il fecaloma, piccoli organismi prendono per incanto formare vita, dando luogo eccetera eccetera. Creazione bipartisan.

    L'olimpo è servito, in buona sostanza. Tutto il resto è inutile e dannoso tormento della mente e dell'anima.

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    1. Ma questa ipotetica SRL, oltre al grande vecchio, da chi sarebbe composta ?
      Se ti riferisci agli alieni, è solo una spiegazione a metà (da dove vengono gli alieni ?)

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  4. In questo bailamme una spiegazione a metà è già un successone, e comunque io mi riferivo al dio uno e trino, bieco escamotage per sottacere, forse, un'altra verità .

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  5. Diritto internazionale cogente, diritto internazionale ordinario, costituzioni

    Ieri il Gauleiter d'Italia, don Mattarella, ha ricordato a Musk - pesantemente intervenuto contro i giudici italiani - che l'Italia è sovrana. Poffarbacco, ma pensa, don Mattarella è un sovranista, vergogna.
    Scherzi a parte: il sovranismo sarà pure una brutta bestia che bisogna finalmente uccidere - siamo tutti fratelli, dobbiamo formare una sola famiglia, ha detto ieri il signor Bergoglio - ma il fatto è che esistono ancora 192 Stati a questo mondo che hanno tutti una costituzione. La costituzione è la carta fondamentale di diritti e doveri di uno Stato e ne esistono ben 192 che non sono identiche e sono lo specchio dei vari paesi con confini ben delimitati. Agli antisovranisti - Bergoglio, Mattarella, Ferrara, Claude ecc. - il sovranismo sta sulle palle, ma ogni centimetro quadrato dell'Ucraina che i russi hanno occupato deve essere restituito all'Ucraina. Sì, certo, d'accordo, anzi d'accordissimo. Però com'è che un giorno siamo antisovranisti e mondialisti e il giorno dopo difendiamo la sovranità almeno territoriale dei 192 Stati tuttora esistenti? A me qualcosa non torna.

    Sorvoliamo sul diritto internazionale cogente che è accettato e rispettato da tutti i 192 Stati sovrani ancora esistenti (purtroppo, sospirano i nostri antisovranisti). Ma come la mettiamo col diritto internazionale ordinario CHE NESSUNO CONOSCE A PARTE GLI ESPERTI (non crederete mica che don Mattarella e Bergoglio conoscano il diritto internazionale!).?Alcune norme di questo diritto sono note, ma non l'insieme che è materia da specialisti (don Mattarella e Bergoglio possono rivolgersi a loro all'occorrenza per farsi spiegare alcuni punti oscuri). Comunque questo diritto internazionale ordinario esiste apparentemente e ci viene ricordato ad ogni istante che siamo vincolati, cioè sottoposti a questo diritto che abbiamo sottoscritto. Come abbiamo sottoscritto? Non certo i popoli sovrani, ma alcuni esperti dei popoli sovrani che l'hanno formulato e che gli Stati hanno poi sottoscritto.
    La mia obiezione è adesso questa: sembra che il diritto internazionale ordinario sia al di sopra delle varie costituzioni. Persino il diritto europeo (???) è al di sopra della costituzione italiana che pure don Mattarella e soci antisovranisti esaltano ad ogni istante (è la più della del mondo, dicono). Secondo il mio modesto parere il diritto internazionale ordinario non dovrebbe essere in contrasto con le varie costituzioni. O certe norme del diritto internazionale non vengono accettate oppure bisogna modificare la costituzione. Ma mi sembra che la Costituzione italiana riconosca la supremazia del diritto internazionale, come anche del diritto europeo. Ma allora smettiamola di esaltare ad ogni piè sospinto la costituzione italiana e studiamo piuttosto il diritto internazionale e europeo
    (ma com'è che l'UE non abbia una costituzione? Francesi e olandesi rifiutarono una proposta di costituzione europea, ma immagino che un giorno gli Stati Uniti d'Europa avranno anch'essi una costituzione che tutte le regioni d'Europa accettata - che però sarà vincolata dal diritto internazionale).
    Don Mattarella ieri da Pechino: nessuno Stato può oggi farcela da solo, bisogna cooperare. Chi ne dubita, ne può dubitare? Dobbiamo cooperare, ne va della sopravvivenza del genere umano. Ma un po' di chiarezza non guasterebbe.

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    1. Caro Sergio, il problema è proprio la furbesca incoerenza di questi personaggi, che ora esaltano il mondialismo, ed ora invece il sovranismo, a seconda di come gli fa comodo.
      Ti riporto qui di seguito una ironica riflessione di Marco Travaglio sul nostro amato presidente, "sovranista" a giorni alterni:

      << Bene ha fatto Mattarella a zittire Musk dopo il tweet contro i giudici italiani. (...)
      La stessa frase – “L’Italia sa badare a se stessa” – Mattarella l’aveva rivolta il 7 ottobre 2022, dopo le elezioni italiane, alla ministra francese Laurence Boone, che aveva promesso di “vigilare sulla Meloni come l’Ue ha già fatto in Polonia e Ungheria”.
      Purtroppo si era scordato di farlo nel luglio ’22, quando i governi europei, americano, ucraino e la Commissione Ue avevano ingerito pesantemente nei fatti nostri intimando al Parlamento di votare la fiducia all’amato (da loro) Draghi. (...)
      Poi, fino alle elezioni del 25 settembre, ripartì la rumba delle ingerenze euro-atlantiche per ordinare agli elettori di non votare i non guerrafondai, cioè 5Stelle e Lega, bollati di “populismo” e “putinismo”: dalla Clinton al vice di Scholz, da Blinken alla Von der Leyen (“Se l’Italia andasse in una direzione difficile, abbiamo gli strumenti per intervenire come verso Polonia e Ungheria”) a Zelensky (“Non votate gli amici di Putin”).
      E anche allora Mattarella si distrasse un po. >>

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  6. Egoismi
    A metà strada tra Destra e Sinistra ... una menzione d'onore per il filosofo e giurista britannico di tendenza laico-liberale e riformatrice J. Bentham, grande teorico di un ragionato utilitarismo di matrice chiaramente individualista ma attento alle istanze sociali.

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    1. Le vie di mezzo, in genere, sono sempre le migliori, o almeno quelle che funzionano meglio.

      Da Wiki: << Nel 1789 [Bentham] pubblica la sua opera principale "Introduzione ai princìpi della morale e della legislazione". Bentham riformula il principio della «massima felicità per il massimo numero di persone» degli illuministi (Cesare Beccaria, Helvétius, Hutcheson).
      Se la morale vuole diventare una scienza deve basarsi sui fatti (come nel positivismo) e non su astratti valori, infatti la felicità non è altro che il piacere.
      Nell'etica utilitaristica la "felicità pubblica" si pone quale valore sommo. Piacere e dolore sono fatti quantificabili così da poter essere assunti come criterio dell'agire.
      Bentham formula un'algebra morale, cioè un calcolo quantitativo che ci permetta di conoscere le conseguenze dell'agire quantificando la felicità prodotta e indirizzandoci verso azioni che massimizzino il piacere e minimizzino il dolore.
      Le buone azioni saranno quindi le azioni che promuovono la felicità non solo per il singolo ma anche per la collettività, viceversa le cattive azioni ostacolano la felicità.
      Se quindi la ricerca del piacere, del singolo, è ben indirizzata promuoverà la felicità di tutti, per cui egoismo e altruismo tendono a confondersi. >>

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  7. La citazione di Travaglio è appropriata e in linea con quanto dice Sergio. La politica segue la logica dei "due pesi, due misure" e all'occorrenza tira fuori dal cilindro argomenti a difesa della costituzione, dello stato sovrano, ecc. Proprio stamattina sentivo della levata di scudi bipartisan contro un albergatore che non vuole turisti israeliani nel suo albergo perché provenienti da un paese colpevole di genocidio. Per quanto la cosa sia stigmatizzabile , non si può dimenticare che: a) l' albergo è suo e b) abbiamo sequestrato benissimo a cittadini russi e l'Università Bicocca ha cancellato la conferenza di Paolo Nori su Dostoevskij (la conferenza è stata cancellata e il rettore è rimasto al suo posto). Quanto al diritto internazionale e alla violazione dell' art. 35 della Carta delle Nazioni Unite, è illegittimo occupare territori di altri stati: la mia sensazione è che né i russi né gli israeliani intendano restituire alcunché. E del resto, dice Chomsky, quell'articolo è carta straccia già da un po' di anni (si pensi alla seconda guerra del golfo).

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    1. Caro Agostino, in effetti è (quasi) sempre avvenuto che le inimicizie ufficiali tra gli Stati si siano poi riversate sul comportamento dei cittadini comuni.
      A me però, se devo essere sincero, la cosa non piace molto.
      Se guardiamo al mondo dello sport, per esempio, ci sono stati atleti discriminati (ed altri no), solo per le 'colpe' politiche dei loro governanti.
      Comunque ritengo che la libertà di scelta dei singoli in campo commerciale debba essere rispettata sempre, mentre la censura coattiva che viene dall'alto (come spesso avviene in campo culturale) sia meno giustificata.

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