giovedì 29 dicembre 2022

Punti di vista - 30

CONTROLLO DIGITALE
Il controllo digitale sulle nostre vite esiste, ed è esercitato in forme talmente diffusive e subdole che praticamente tutti voi, [anche] prima del greenpass, ci convivevate serenamente, tant'è vero che prendevate molto sottogamba i reiterati appelli ad evitare almeno le forme più ingenue di autoviolazione della vostra privacy, quelle che praticavate concionando sui social.
Perché ci siamo rassegnati a questo? Semplice: perché l'oggettiva comodità offerta dai tanti servizi digitali (dal Bancomat in giù) oltrepassa la scomodità soggettiva di studiare per capire come evitare che le nostre vite siano tracciate e dai nostri dati si estragga valore, e li si usi per condizionare le nostre scelte, a nostra insaputa.
Quindi tutti noi, che non ci prendiamo nemmeno il tempo di rifiutare i cookies sui siti dove navighiamo, o di cancellarli dalla cache del nostro PC, o più banalmente di cambiare regolarmente le nostre password, abbiamo accettato per facta concludentia di essere esposti a continue violazioni della nostra identità, della nostra persona, che oggi è anche e soprattutto una persona digitale, un nodo di relazioni (commerciali, affettive, professionali) intermediate dalla rete.
ALBERTO BAGNAI


GRANDI LEADER
Né i soldi né le intimidazioni possono fare molto per controllare i leader di alto livello: stanno cavalcando la tigre, lo sanno bene. Quindi non si possono permettere di apparire deboli o, peggio, come traditori dei loro paesi.
Tutti i leader dei paesi sono normalmente uomini solitari (molto raramente donne) circondati da persone che non hanno alcun interesse e nessuna convenienza a contraddirli.
I leader più anziani possono essere particolarmente sensibili a questo approccio e, sicuramente, invecchiando, le loro capacità mentali non migliorano.
Lev Tolstoj ci ha fornito una descrizione notevole di come Napoleone I abbia commesso errori incredibili semplicemente facendo le cose che aveva sempre fatto e poi scoprendo con orrore che queste cose non funzionavano più.
UGO BARDI


AUTOMOBILI
Domanda: “se tu fossi un dittatore buono, e potessi fare una sola cosa, senza doverne rendere conto, per migliorare il futuro dell’umanità e del pianeta, cosa sarebbe?”
La [mia] risposta è: “semplicemente abolirei l’automobile.” (...)
L’automobile ha trasformato le nostre strade da luoghi di gioco per bambini e d’incontro e festa, in posti così pericolosi che un attimo di distrazione può costarci la vita (…) A volte non si può nemmeno parlare, perché il rumore dei motori copre tutto,
Ci lamentiamo sempre della spesa bellica, che paradossalmente non fa neanche un morto all’anno nel nostro paese, mentre pretendiamo addirittura il sostegno pubblico all’auto che ne fa migliaia.
GAIA BARACETTI


SIMBOLI POLITICI
La fiamma, la falce e martello, il sol dell’avvenire, lo scudo crociato e gli altri simboli politici [del '900] furono simboli di riscatto popolare e di passione ideale e civile e restano segni di memoria storica.
I simboli sono le stimmate di un'epoca in cui la politica era una fede e non solo una carriera; una cosa seria, anche troppo.
MARCELLO VENEZIANI


SCHIAVI DELLO STATO
Cos'è esattamente uno stato? Nella versione moderna, uno stato è definito dalla terra che controlla: i suoi confini.
Ma ciò che tiene davvero unito lo stato è il suo controllo sul denaro. Lo stato emette denaro (in realtà, lo fanno le banche centrali, autorizzando anche le banche ordinarie a fare lo stesso.
Ma è comunque tutto sotto il controllo statale). Poi, lo stato si riprende il denaro che ha emesso sotto forma di tasse, multe e altre forme di estorsione.
È questo circolo vizioso che mantiene i cittadini legati allo stato in una relazione che possiamo solo definire una versione soft della schiavitù (forse nemmeno così soft). Hai bisogno di soldi per sopravvivere e l'unico modo per ottenerli è obbedire allo stato.
UGO BARDI


ELOGIO DELL'OCCIDENTE
Viviamo in un mondo piuttosto bello, almeno noi occidentali. Il piu’ sicuro di sempre, il piu’ ricco di sempre, il piu’ democratico di sempre, il piu’ equo di sempre.
Si potrebbe avere ancora di piu’, ma questo richiederebbe alcuni sacrifici ai ricchi. E i ricchi non vogliono fare sacrifici.
URIEL FANELLI

9 commenti:

  1. I potenti sempre raccontano balle, mentre sovente i maitres a penser, gli intellettuali, i filosofi, i visionari non sono altro che dei gate keepers, guardiani del pollaio eccetera eccetera... Più o meno consapevoli sempre eccetera eccetera....

    Credo si approssimi un severo depopolamento, in parte provocato, in parte fattuale, scadenziato come tutto nel nostro habitat, best before, ovvero da consumarsi entro....

    Le poche milionate (sempre troppe) di umani che sopravviveranno avranno problemi molto seri da risolvere, tutti i giorni. Inutili eventuali segni della bestia oppure codici a barre, microchips dentro al pollicione o sulla fronte sempre meno alta. E spaziosa....

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    1. Secondo te, quali saranno i tempi del depopolamento che prevedi, e quali ne saranno le cause ?

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  2. I tempi mi pare siano in corso, saremmo alle prime fasi di un ennesimo reset, volto alla riduzione drastica degli umani, da portare a compimento con vari strumenti, mezzi, sovvolgimenti della natura, degli elementi, avvelenamento del sangue sappiamo come, irrorazioni chimiche, sempre nuovi virus rilasciati nell'ambiente, eccetera eccetera eccetera. Non credo ad una guerra nucleare. In primis perché le bombe atomiche non esistono, in secundis perché una reazione termonucleare non schermata, arrecherebbe seri danni al nostro habitat, e ricostruire il teatrino costerebbe troppi denari ai nostri signori e padroni. Heavy money, una barca di soldi, come dicono i banchieri Ashkenazi o Kazari, che dir si voglia.

    Ergo vai con i vecchi sistemi. Diluvii, fango che copre, guerre e guericciole tradizionali con strascichi di carestie, epidemie, distruzione degli anticorpi tramite l'abuso di vaccini, cibo ed acqua velenosi, farmaci che provocano sterilità, proporre, spingere, propagandare il deretano magnificandone le virtù, in salutare alternativa alla vagina, ovvero giacere uomini con uomini, donne con donne.....

    Non saprei dire sulle cause, posto ritengo si tratti di un copione che a cicli si ripete, forse per il sollazzo dei nostri creatori, mentre gli effetti sono facilmente immaginabili. Ci saranno nuovi cieli e nuove terre. Sarebbe meglio che ci fosse un cambiamento di sostanza, e non solo scenografico.

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    1. << Ci saranno nuovi cieli e nuove terre. >>

      Questi sono gli auspici dei credenti ("Cieli e terra nuova / il Signor darà, / in cui la giustizia / sempre abiterà").
      Mi sembra di capire, però, che sei anche tu un ateo/agnostico come me.
      Quindi è meglio non farsi illusioni.

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    2. "Nuovi cieli e nuova terra".

      Indica un governo teocratico, non come quello iraniano, ma dove Geova comanda direttamente. Peccato che sia un mentitore e il vizietto della guerra gli sia rimasto. Non è un Dio affidabile.


      In quanto alla nuova terra, non significa di certo nuove relazioni tra le specie, poiché il rapporto preda-predatore è ineludibile. Isaia può farsene una ragione!

      Può significare una nuova umanità terrestre, senza i difetti di quella attuale, destinata a perire.

      Del resto, "Umanità nova" non è una rivista anarchica?

      E non sono anche gli anarchici un po' religiosi anch'essi?
      https://it.wikipedia.org/wiki/Umanità_Nova

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  3. Citazione: "le nostre strade da luoghi di gioco per bambini e d’incontro e festa, in posti così pericolosi"


    Anche Gaia Baracetti è antropocentrica come tutti gli altri. Mai che si ricordassero degli animali. Mai!
    https://www.youtube.com/watch?v=-Io2iDJNLzA




    Citazione: "la falce e martello, il sol dell’avvenire, lo scudo crociato"


    L'agricoltura è passata dal 50 % degli occupati all'uno per cento circa e anche l'industria ha espulso migliaia di operai, sostituiti da robot e intelligenza artificiale.

    In quanto alla croce che sottende valori religiosi, con un Papa rottamatore come Bergoglio, il cristianesimo non ha ancora molto da vivere.

    Fiamma e sole dell'avvenire fanno ridere.

    Simboli intrinsecamente obsoleti.

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    1. Forse Gaia è un po' antropocentrica (come tanti), ma conosce bene gli animali perchè ha gestito a lungo una azienda agricola (che oggi credo abbia dobvuto lasciare).
      Io credo che mettere la propria specie al di sopra delle altre non sia così intollerabile, e sono convinto che anche le altre specie (pur non essendone consapevoli) facciano lo stesso, per istinto naturale.
      Il problema è come noi trattiamo le altre specie (visto che la crudeltà NON è obbligatoria).

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    2. Citazione: "credo che mettere la propria specie al di sopra delle altre non sia così intollerabile"



      Il fatto è che lo stiamo facendo da millenni e il risultato è una disgrazia via l'altra, perché se si parte dal presupposto che l'uomo è al centro dell'universo, poi il concetto si frammenta e ci sarà chi partirà dal presupposto che l'uomo bianco è al centro dell'universo, oppure che la razza ariana è al centro e tutte le altre sono sottorazze.

      Non ci vuole molto a capire che diventa arbitrario tutto l'insieme, proprio perché l'uomo ha deciso di porre i suoi interessi al centro. Il razzismo è nato così. E anche ogni altra forma di discriminazione.

      Esempio. Il vaccinato è più importante del non vaccinato.

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    3. Certo, nei millenni passati non abbiamo dato una prova molto brillante della nostra specie, ma ora si avverte (per fortuna) una sensibilità nuova, anche se ancora minoritaria.

      Quanto al secondo punto, la differenza (biologica e semantica) tra 'specie' e 'razza' (o etnia che dir si voglia) mi sembra notevole e ben poco equivocabile, per cui può fare confusione solo chi è in malafede.

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