domenica 11 dicembre 2022

Pensierini - LII

DIFFERENZE
Che differenza c'è tra uno Scienziato, un Filosofo ed un Teologo ?
Lo Scienziato, anche quando sbaglia, parla di cose che esistono e che lui conosce.
Il Filosofo parla di cose che esistono, ma che lui non conosce (perchè non usa il metodo scientifico);
Il Teologo, infine, parla di cose che non esistono e che quindi nessuno potrà mai conoscere.
Questo non vuol dire che i Filosofi e i Teologi siano meno intelligenti. Ma solo che lavorano in modo sbagliato.
LUMEN


BELLA CIAO
La ballata popolare “Bella Ciao” è sicuramente una delle canzoni più amate dalla Sinistra italiana, che non perde occasioni per intonarla nelle sue manifestazioni, coinvolgendo festosamente tutti i partecipanti.
Il testo però, come risulta chiaramente sin dalla prima strofa, racconta della resistenza contro un invasore straniero, ovvero della difesa armata, sino alla morte, della Patria e dei suoi confini.
Il che rappresenta un ideale molto più di destra, che non di sinistra.
Come la mettiamo ?
LUMEN


ASTENSIONISMO
Riconosco che, in certi casi, ci possono essere delle buone ragioni per astenersi dal voto, ma io continuo a preferire la scheda.
Perchè 'non votare' equivale a concedere un mandato in bianco agi altri elettori, il cui voto finisce per rappresentare (involontariamente) anche me.
E questa non è una cosa che mi piaccia molto.
LUMEN


NUOVE RELIGIONI
E' opinione diffusa che le religioni tradizionali siano in crisi e che ne sorgeranno delle nuove, che però, per essere accettabili dagli uomini di oggi, dovrebbero rinunciare al teismo e ai dogmi della teologia.
Io però non credo che possa esistere una religione senza teismo, cioè senza la credenza in un essere superiore che guida il mondo, perchè la gente, da una religione, si attende proprio quel tipo di consolazione.
Inoltre non credo in una religione universale unica, minimalista, buonista ed irenica, in quanto le religioni finiscono sempre per dividere gli uomini in vari gruppi distinti (coesi all'interno, ma ostili all'esterno) e mai per unirli.
Cambieranno probabimente gli dei, i riti e le credenze, ma i meccanismi profondi, figli della nostra evoluzione, rimarranno gli stessi.
LUMEN


LEGGE ELETTORALE
Ogni legge elettorale ha i suoi pregi e i suoi difetti.
Le leggi di tipo proporzionale danno una buona rappresentatività, ma eccedono nella frammentazione, mentre le leggi di tipo maggioritario portano al difetto opposto, per cui occorre cercare una buona sintesi.
La mia (modesta) proposta è quella di un sistema proporzionale a doppio turno, con premio di maggioranza.
Il meccanismo funzionerebbe così: il 90 % dei seggi viene assegnato al primo turno col proporzionale puro; poi si va al ballottaggio tra i primi 2 partiti ed il vincitore si prende il restante 10 % dei seggi. In aggiunta, per evitare eccessive frammentazioni, si può introdurre una soglia di sbarramento minimo al 3%.
Non ci sono coalizioni forzate, non ci sono pasticci e tutto viene deciso dal voto popolare diretto, sia al primo che al secondo turno.
Mi pare una legge semplice ma efficace. E comunque migliore di quelle che abbiamo avuto in Italia negli ultimi tempi (ma ci vuole poco).
LUMEN


IMMAGINE E SOMIGLIANZA
La Bibbia racconta, nel libro della Genesi, che Dio creò l'uomo “a sua immagine e somiglianza”.
Ma allora perchè la Chiesa ci dice che Dio è puro spirito, ineffabile ed inconoscibile, se nei testi sacri viene affermato che è semplicemente uguale a noi ?
Misteri della fede.
LUMEN


PROVERBI INESISTENTI
= Tanto va la gatta al lardo, che alla fine lo mangia tutto.
= Il primo amore non si scorda mai, soprattutto se l'hai sposato.
= Can che abbaia, non piglia pesci.
= Chi ha pane non ha denti, chi ha denti preferisce i grissini.
LUMEN

29 commenti:

  1. Nuove religioni

    Io invece sono certo che si arriverà a una nuova religione, ci stanno già alacremente lavorando i grandi capi, civili e religiosi. Sì, anche i civili, perché un po' di religione può essere ancora utile. Il cristianesimo l'hanno mollato e difatti è destinato a estinguersi, persino con la collaborazione di Bergoglio che del resto hanno fatto papa apposta per questo.
    Una umanità unificata e sperabilmente pacificata (non proprio domani) dovrà avere anche un'unica religione con pochi principi etici e nessuna teologia o teoria, ma con grandi rappresentazioni collettive (le giornate della memoria, le giornate di questo e di quello come è già uso oggi). Saranno ovviamente tollerate, magari persino promosse, varianti folkloristiche.
    Il passaggio dalle molte religioni ad un'unica religione è in fondo logico, come il passaggio dal politeismo al monoteismo.

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    1. Caro Sergio, certamente ci proveranno, anzi, come dici tu, << ci stanno già alacremente lavorando i grandi capi, civili e religiosi. >>.
      Ma non ci riusciranno, proprio per i motivi che ho esposto nel pensierino.
      Anche le mitiche giornate della memoria, se ci pensi bene, hanno bisogno di un nemico da esecrare e quindi, anche se forse in modo non voluto, continuano a propagandare l'odio e la divisione.
      Perchè la nostra eredità genetica non ci lascia scampo: non potremo mai vivere senza nemici.

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    2. "Perchè la nostra eredità genetica non ci lascia scampo: non potremo mai vivere senza nemici."

      Accidenti, mi fai paura. Ma non sono d'accordo. La contrapposizione tra "noi" e "loro" (o anche tra e te) è in effetti ancora feroce, ma si va attenuando - necessariamente. L'aspirazione ormai universale è una buona vita e a questo fine possono contribuire collaborazione e cooperazione ovvero i commerci. Salvo imprevisti (guerra atomica, catastrofi terribili, crisi ecologica) i commerci si intensificheranno, il benessere aumenterà e di conseguenza calerà l'aggressività (innata per Lorenz perché genetica). Dove passano le merci non passano gli eserciti, si dice. Non è un esito sicuro e scontato, ma alla fine dovrebbero prevalere il buon senso e la ragionevolezza. Le contrapposizioni erano forti quando i gruppi umani erano isolati. Ma nel villaggio globale si va verso una cultura globale, direi che non c'è alternativa (la guerra totale non la vuole nessuno). E anche i geni se ne faranno una ragione.

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    3. Caro Sergio, mi auguro davvero che tu abbia ragione, ma non sono molto ottimista sulla propensione del mondo verso un futuro più pacifico.
      E' vero che dove passano i commerci non passano gli eserciti, ma anche i commerci, nei momenti di crisi, possono essere bloccati, con tutte le conseguenze del caso.
      Basta guardare come è stata gestita (a livello politico, economico e mediatico) l'attuale contrasto tra la UE e la Russia: sono bastati pochi giorni per passare da partner a nemici.

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  2. Ma in che cosa crede chi crede?

    Un aldilà colmo di piaceri è sicuramente il sogno e la speranza dei poveri (le eterne praterie, le settanta vergini). Stranamente il paradiso dei cristiani è piuttosto astratto (cosa sarà la visione di Dio? Che noia i cori angelici, quasi meglio l'inferno, c'è più vita e movimento).
    Un punto fondamentale secondo me è la credenza nella vita ultraterrena. Gesù ha vinto la morte, è risorto, e anche i credenti non morranno. È la grande speranza dei credenti. Gli ebrei però stranamente non ci credono e credo nemmeno altri credenti.
    Inoltre i credenti credono in un Dio onnipotente e buono. Tanto buono che ha fatto ammazzare il figlio per redimere l'umanità dalla colpa originale. Non me lo invento io, lo dicono loro, i cattolici. E menti eccelse ci hanno creduto. Io non sono nessuno ma questa non la bevo. Ovviamente non ho nessun merito, ma nel XXI secolo penso che non si possa più credere in simili assurdità.
    La nuova religione universale terrà comunque fermo che Dio esiste. Costantino trovò il cristianesimo molto confacente alla sua visione del mondo: un solo Dio in cielo, un solo imperatore in terra. Anche nella nuova religione negare l'esistenza di Dio sarà un crimine - perché è negare il principio di autorità.

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    1. << Un punto fondamentale secondo me è la credenza nella vita ultraterrena. Gesù ha vinto la morte, è risorto, e anche i credenti non morranno. (...) Gli ebrei però stranamente non ci credono e credo nemmeno altri credenti. >>

      In effetti gli Ebrei sembrano avere un concetto molto particolare della vita ultraterrena, ma io ne so troppo poco per poter approfondire il concetto.
      Però credo che si tratti di un'eccezione.
      Perchè senza la speranza dell'aldilà i precetti religiosi resterebbero totalmente privi di remunerazione.
      E non puoi chiedere ai fedeli dei sacrifici in cambio di niente.

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  3. Differenze
    Un voto a favore dei Filosofi che si sentono più affini agli Scienziati piuttosto che ai Teologi (ad es Hume Russell Popper)!

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    1. Infatti il confine tra l due categorie, a volte, è sottile: la differenza sta nel metodo di ricerca che viene utilizzato ed anche il filosofo, se ne ha l'umiltà, può utilizzare il metodo scientifico.
      Non per nulla, infatti, esiste anche una disciplina che si chiama 'fiosofia della scienza'.
      Ma il filosofo vecchio stile, quello che analizza solo il proprio pensiero e procede per mere astrazioni, non potrà mai giungere a risultati accettabili.

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  4. A tale riguardo la Logica, che ha (per così dire) un piede di qua e uno di la', può costituire un medium fondamentale x un costante e fecondo interscambio tra discipline filosofiche e discipline scientifiche (come bene avevano compreso i Neopositivisti di Vienna e Berlino nella prima meta' del secolo scorso).. Saluti

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    1. Caro Claude, la logica è sicuramente alla base di tutto il pensiero umano.
      E riesce sempre a dare risutati attendibili, ma ad una condizione: che parta da presupposti corretti.
      E' questa la grande forza della scienza: i suoi presupposti sono corretti perchè vengono direttamente dalla ricerca empirica.
      Se invece i presupposti su cui poggia il ragionamento logico sono errati, come nel caso della Teologia (sempre) o della Filosofia (molto spesso), anche la logica più profonda è destinata a fallire.

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    2. Se e' per quello, già la logica classica (aristotelico-stoica) riteneva validi solo quei ragionamenti che partono da premesse corrette. Mentre invece "chi vuol essere logico NON può essere teo-logico" (Prof. Odifreddi)...

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    3. Ma infatti.
      La Teologia mette come premessa iniziale (l'esistenza di Dio) quello che invece dovrebbe essere il risultato finale (necessariamente dubitativo) della sua indagine.

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  5. COMMENTO di GP VALLA

    BELLA CIAO
    Non tutti sanno che Bella Ciao non risale all'epoca della guerra partigiana, ma agli anni Cinquanta, ed è diventata popolare solo nel decennio successivo. Il vero inno dei partigiani comunisti era semmai Fischia il Vento, sull'aria della canzone russa Katjusha, ma ormai non la si ricorda quasi più: evidentemente a certa "sinistra" non sembra più educato cantare versi come "bisogna andar / a conquistare la rossa primavera / dove sorge il sol dell'avvenir": meglio una canzone più ecumenica, buona per tutti, in cui è presente l'aspetto patriottico, ma manca quello politico-sociale.
    Ciò premesso, davvero il patriottismo è principalmente "di destra"?
    Mi sembra che esistano almeno due destre:
    - una effettivamente patriottica, identitaria, talora anche nazionalista, identitaria, per lo più popolare o piccolo-borghese (es. Front National in Francia);
    - un'altra globalista, indifferente, se non ostile, a qualunque identità nazionale: quella delle oligarchie economiche e finanziarie.
    Quanto ai partiti che attualmente pretenderebbero di rappresentare "la sinistra", sono in concreto indistinguibili dalla destra globalista, e ne adottano in toto l'agenda politica.
    La sinistra di un tempo non era antipatriottica: semmai poteva essere diffidente verso le Forze Armate - non a torto, visti i precedenti storici e gli esempi contemporanei.
    Ricordo comunque che nell'Unione Sovietica (e anche ora in Russia) la Seconda Guerra Mondiale è chiamata Grande Guerra Patriottica che l'immensa statua commemorativa di Stalingrado si chiama "La Madre Patria chiama", e che Che Guevara concluse il suo celebre discorso all'ONU con la frase "Patria o muerte".

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    1. Caro Beppe, hai ragione.
      In effetti, Destra e Sinistra non sono categorie monolitiche, e, su alcuni aspetti, perseguono degli ideali che potremmo definire 'trasversali'.
      Quanto al nazionalismo, si potrebbe dire che i popoli sono sempre istintivamente patriottici, per i ben noti motivi evoluzionistici di esaltazione del gruppo, mentre le elites (essendo più opportuniste) possono essere patriottiche o globaliste secondo la convenienza del momento.

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  6. Ma cos'è la destra, cos' è la sinistra, cantava Giorgio Gaber, un personaggio tutto sommato simpatico, forse emarginato dal sistema per le sue simpatie, solo quelle ahimè, verso il popolo minuto, l'operari, la fabbrica, il Trani a go go, il mezzolitro di barbera, la droga a buon mercato per i travet del Giambellino.... RIP.

    LA SINISTRA MI STA SULLE BALLE. Costola della religione, promette paradisi in terra, ingannando come e forse di più degli intonacati, che prospettano, per i meritevoli, un paradiso con quattro fiorellini in croce, estenuanti picnic nei giardini di luce, estrazioni fra i più meritevoli con in palio alcuni attimi di beatitudine estrema, ovvero bearsi della vicinanza di Dio, a volte manifesto in puro spirito, a volte nelle hollywoodiane vesti michelangiolesche , con faccione severo ma imparziale, tunicone bianco-grigiastro, sandalo odoroso. C'è da spararsi nei co**ioni....

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    1. Comunque nel duello tra sinistra e religione vincerà sempre quest'ultima.
      Il paradiso in terra si può verificare (e scoprire che non arriva mai), mentre quello dell'aldila resterà sempre un oggetto di speranza.

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  7. Prudenza, esperienza, buon senso, dovrebbero impedirci anche di sperare nelle menzogne propalate dai sacerdoti perfidi, che gareghiano in crudeltà con il demiurgo assassino che li comanda. Però non si sa mai... E la scommessa di Pascal tiene sempre banco.

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    1. La scommessa di Pascal è effettivamente molto nota e molto citata anche oggi, ma mi sembra parecchio sopravvalutata.
      Ad essa avevo dedicato un post (ironico) nel giugno 2014, che puoi trovare qua:
      https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2014/06/scommettiamo-che.html

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  8. Già, una boiata pazzesca. Mi sono sempre chiesto se Pascal sia impazzito nel cercar la fede, oppure abbia cercato la fede dopo essersi fumate le cervella. Troppo tempo spendiamo tutto noi, chi più chi meno, in mezzo a queste fregnacce, troppo.

    Un video di oggi mostra un ragazzo di 23 anni pochi istanti prima di essere impiccato a Teheran, uno dei manifestanti arrestati dai sacerdoti locali. Prima di morire ha esortato i giovani iraniani a non leggere il corano, ma ad ascoltare buona musica, meglio se allegra....

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    1. Il Corano (per quel poco che ne so) è un libro che invita alla sottomissione e all'obbedienza (mi pare infatti che 'Islam' significhi proprio 'sottomissione').
      Pertanto non può che essere grandemente apprezzato (e propagandato) da chi detiene il potere.

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  9. Ancora su Pascal

    Odifreddi racconta che Pascal un giorno cadde e battè la testa. Da quel giorno non fu più lui, ciò spiegherebbe certe sue trovate come la famosa scommessa. È un "si dice", ammette Odifreddi, ma se non è vero è ben trovato aggiungo io.

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    1. Pascal visse in Francia nel '600.
      All'epoca il Cristianesimo se la passava ancora benissimo, per cui non era necessario battere la testa per entusiasmarsi alle cose divine. ;-)

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    2. Da Wiki:
      << Secondo alcuni autori Pascal progettava di scrivere un'immensa opera in cui riversare tutto il suo genio: una Apologia del Cristianesimo, una difesa (della fede) contro i libertini e gli atei, (tale) che, a suo dire, chiunque l'avesse letta per intero avrebbe dovuto infine confessare la sua fede o ammettere la sua completa follia. >>
      Poi però, a quanto pare, sì limitò ai 'Pensieri' (pubblicati postumi).

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    3. Ma tu li hai mai letti i Pensieri di Pascal? Io sì, ma non ne ho un buon ricordo, solo alcuni pensieri sulle dimensioni dell'universo mi colpirono. È lo stesso strano che personaggi tanto intelligenti, per non dire geniali, non riuscissero - e non riescano tutt'oggi! - a fare due più due quattro in fatto di religione. Un francescano anche lui geniale matematico, Bernardo Lully, volle "dimostrare" la necessità della Trinità ...
      In tempi più recenti un altro filosofo per certi versi apprezzabile, il cattolico Augusto del Noce (il padre di Fabrizio del Noce), scrisse un grosso libro (600 pagine) sul "problema dell'ateismo". Ah, questi filosofi? Sto rileggendo alcune pagine di Giovanni Papini, che da ragazzo divoravo (prima della mia conversione all'ateismo a diciassette anni). Ormai lo trovo insopportabile, quasi illeggibile, antipatico. Leggevo ieri ciò che Papini pensava di Croce e Gentile, puoi immaginarti. Eppure anche lui aveva delle qualità, un geniaccio.

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    4. Ti confesso di non aver mai letto i Pensieri di Pascal, di cui conosco, per citazione, solo i più importanti.
      Ma gli apologeti del cristianesimo (e della religione) non fanno per me, perchè - come dici tu - risultano quasi insopportabili nella loro inconcludenza.

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  10. Una bella definizione di Dio di Pascal:

    "Dieu est une sphère infinie dont le centre est partout, la circonférence nulle part."

    Ma secondo me questa è piuttosto la definizione, calzante, dell'universo: una sfera infinita il cui centro è ovunque, la circonferenza da nessuna parte.
    Che una tale sfera possa essere una "persona" è inimmaginabile. Ma Dio è o sarebbe, secondo color che sanno o pretendono di sapere - i teologi - una persona.

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    1. Pascal, come suo costume, ha espresso un sentimento poetico, non un pensiero razionale.
      D'altra parte la religione funziona meglio con il primo approccio, che non con il secondo.

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  11. Insigne matematico, fisico, filosofo e pure inventore. Ahimè malato dalla nascita, più o meno, per cui sempre ebbe a fronteggiare disturbi in quasi tutte le parti del corpo, sembra pure al cervello... Senza vita affettiva, sentimentale,sessuale,passati i 35 e forse prima cominciò a dar di matto. C'è da capirlo.

    A noi liberi pensatori agnostici interessa il Pascal prima della cosiddetta "conversione". Il resto sono fregnacce, vagheggjamenti di un moribondo.

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    1. Sì, d'accordo. La "scommessa" non so se è più infantile o volgare. Ma però ci ha azzeccato con quell'universo senza centro e confini - persino meglio di Einstein se pensi che quest'ultimo credeva che la nostra galassia, la Via Lattea, costituisse l'intero universo. Questo cent'anni fa all'epoca della relatività. Oggi si stima che le galassie siano 300 miliardi ... E poi il multiverso o persino un numero infinito di universi ... Aiuto!

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