giovedì 4 agosto 2022

Pensierini – XLIX


SOLDI
Guadagnare soldi, possedere soldi e spendere soldi sono tre piaceri molto diversi tra loro, ai quali le persone reagiscono in modo diverso, secondo il proprio carattere.
Per questo, non ci dobbiamo stupire se alcune persone, invece del terzo, preferiscono il primo o il secondo.
LUMEN


INTELLIGENZA
La cosa più importante per un essere vivente è saper prevedere gli eventi futuri sulla base dei rapporti di causa ed effetto appresi dal passato.
Più è razionale l'analisi del passato, più sarà efficace la previsione del futuro e questa attività è massimamente sviluppata negli essere umani, che sono dotati di quele attività intellettive superiori chiamate 'intelligenza'.
Pertanto, con una sintesi un po' ardita, l'intelligenza può essere definita come la capacità di prevedere razionalmente il futuro.
LUMEN


PAPA FRANCESCO
Mi sembrano patetiche le esternazioni di Papa Francesco sui grandi temi della politica internazionale.
I media principali – servili come sempre - le riportano con grande enfasi, come se dicesse chissà che cosa, ma sono banalità a cui nessuno da più retta. E, soprattutto, a cui nessuno da un seguito.
E pensare che, una volta, bastava la minaccia della scomunica per allarmare il mondo; oggi invece....
LUMEN


CERCARE LA FELICITA'
Anche se la vita, probabilmente, non ha alcun senso, è sempre meglio trascorrerla avendo tanti momenti di felicità e pochi di infelicità.
Ma la felicità ci appare un concetto sfuggente e quindi molto difficile da perseguire.
Io credo però che la felicità sia strettamente legata al concetto di superiorità: siamo felici quando ci sentiamo superiori (alle altre persone, alle situazioni, ai problemi) e infelici quando ci sentiamo inferiori.
Se questo è vero, cercare la felicità (o sfuggire all'infelicità) può diventare più semplice.
LUMEN


UMORISMO
Secondo Pirandello l'umorismo sarebbe il 'sentimento del contrario', ovvero ciò che ci mostra una situazione opposta a quella formale che ci aspettiamo.
Ma, secondo me, questo non basta: occorre anche che la scena ci faccia sentire superiori, Perchè se ci sentiamo coinvolti emotivamente, ci identifichiamo con la vittima, e ridere di lui sarebbe come ridere di noi stessi.
LUMEN


TUTTO IN ORDINE
Uno dei miei pochi pregi è quello di avere le mie “cose” (libri, abiti, oggetti, ecc.) sempre in perfetto ordine.
A chi mi chiede come faccio, rispondo che seguo una regola molto semplice: non cmpro mai nulla di nuovo se non ho già disponibile il posto in cui metterlo.
E se il posto non c'è ancora, lo creo subito, buttando via qualcosa di vecchio, di inutile o di superato (c'è sempre da scelgliere). Semplice no ?
LUMEN


USARE IL CONDIZIONALE
Quando si analizzano i comportamenti degli altri bisogna evitare di usare il 'condizionale', che presuppone sempre valutazioni etiche.
Dire che Tizio avrebbe dovuto fare così o comportarsi cosà, è del tutto inutile perchè poi, una volta fatta la valutazione, non vi si può dare alcun seguito.
E' molto più utile, invece, esaminare come si è comportato Tizio, cercare di comprenderne, per quanto possibile, le motivazioni, e poi comportarsi di conseguenza, nel proprio personale interesse.
Senza dIstrazioni moralistiche.
LUMEN


ATTORI CANI
Ma coloro che vanno a vedere i film interpretati da 'attori cani', e ci si divertono pure, sono dei «cinefili cinofili» ?
LUMEN

26 commenti:

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  2. Soldi

    Interessanti queste differenze tra guadagnare, possedere e spendere soldi. Paperon de' Paperoni non li spende, ma gode del possesso (fa la doccia coi dollari). Ma anche tra guadagnare e possedere c'è una sottile differenza. Il guadagno dà ebbrezza, è un piccolo o grande trionfo (a seconda dell'entità), il possesso invece infonde calma e sicurezza, siamo a posto per i prossimi tempi o persino per il resto della vita. Ma poi bisogna pur spenderli perché nello spendere ci sentiamo padroni, potenti, siamo in grado di.
    L'avaro si priva di questo piacere, di sentirsi forte e potente, si accontenta dello sterile accumulo (come Paperone). L'avaro non ci piace - perché tiene tutto per sé, non ci regala niente (= non ci arricchisce). Ma probabilmente l'avaro è tale per qualche tara psichica (paura o terrore d'impoverirsi, di perdere potere?). Diceva un amico: i soldi sono fatti per spenderli. Giusto, così gira anche l'economia. Però per favore spedete i vostri soldi, senza mettere le mani nelle tasche degli altri (tasse, tasse, tasse).

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    1. L'avaro non ci piace perchè non divide le sue ricchezze con gli atri, ma spesso gli 'altri' siamo noi; quindi se non ci piace è per egoismo.
      Non siamo molto migliori di lui.

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  3. Intelligenza

    L'intelligenza è la capacità di risolvere problemi più che di prevedere il futuro (infatti il futuro e quasi sempre diverso da quello che immaginavamo e sperevamo). Sembra essere anche una dote innata che può poi essere favorita da fattori contingenti. Io non mi reputo molto intelligente in quanto la mia capacità di astrazione è limitata. Sono forse relativamente colto o erudito (ma nemmeno di questo sono sicuro), ma difetto di vera intelligenza (ahimè), cioè della capacità di astrazione e di risolvere problemi. Non è un caso che nei test per determinare il QI sono una frana. I questi posti mi irritano e risulto essere un deficiente (p... miseria, al diavolo i test del QI).

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    1. I problemi da risolvere sono, per definizione, quelli proiettati in un momento successivo; quindi il futuro, che esce dalla porta, rientra dalla finestra.

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  4. Usare il condizionale

    Assomiglia a una delle massime formulate dal grande B.Spinoza:
    Ne' ridere ne' piangere ne' detestare ma (cercare di) capire...

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  5. Ancora sull'intelligenza

    Il sapiens sapiens con la sua corteccia è sicuramente l'essere vivente più intelligente, basta vedere ciò che ha scoperto e inventato e come ha modificato radicalmente il suo habitat. E tuttavia rischia l'estinzione per i suoi comportamenti. Non è che forse non è così intelligente come crede? Quel doppio sapiens è almeno un po' arrogante.

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    1. Con noi stessi siamo piuttosto indulgenti.
      Certo è che se davvero dovessimo estinguerci per la nostra stessa insipienza, non sparirebbe solo il 'sapiens' di troppo, ma tutti e due.

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    2. Prima dell'eventuale estinzione "per la ns stessa insipienza" probabilmente si assistera' all'avvento di un Homo s. tecnologicamente ibridato/potenziato (cfr teorie del Post-human, forse versione aggiornata di quanto ipotizzato/auspicato dal vecchio Nietzsche a fine Ottocento)...

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    3. Questi interventi, pur essendo tecnologicamente possibili e, in ambito medico, umanamente desiderabili (rimedi per malattie, menomazioni, ecc.) continuano a lasciarmi perplesso, perchè escono dalla logica dell'evoluzione darwiniana, e quindi non possiamo avere la minima idea di dove ci porteranno.

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    4. La sensazione del sottoscritto è che cmq chi avrà le possibilità (soprattutto economiche) di farlo, lo farà (considerazione descrittiva, non valutativa), anzi forse lo sta già pianificando... Saluti

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  6. Papa Francesco

    San Francesco non era come se l'è immaginato Bergoglio. Era carnivoro e voleva convertire il sultano, cioè fare proselitismo, cosa che Bergoglio aborre (dovrebbe logicamente condannare la colossale opera missionaria della Chiesa che non è stata tutto uno schifo, da condannare senza se e senza ma). Probabilmente Bergoglio si è dato quel nome d'arte ispirandosi al giottesco Francesco che predica ai pesci e agli uccelli e ammansisce il lupo.
    Bergoglio è sicuramente ateo ma non può ovviamente dirlo. Per lui Gesù non era Dio e il figlio di Dio, ma un povero cristo finito in croce che aveva avuto qualche idea brillante. E la Madonna non è corredentrice come vogliono i tradizionalisti.
    Insomma, Bergoglio è un uomo moderno che ha capito tante cose, evviva. Ha consigliato vaccini e mascherina, non riti penitenziali e processioni. Lo stesso questo papa non mi piace. Non piace nemmeno a Ferrara che è piuttosto ratzingheriano. Non mi piace perché non é sincero. Dovrebbe secondo me affacciarsi alla loggia di San Pietro, dichiarare fallimento e chiudere i battenti: "Cari frateli e sorele, è stato tutto un equivoco. Godetevi la vita, abbiamo solo questa. E mi raccomando: non riproducetevi come i conigli." A Ferrara verrà l'infarto.

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    1. << Bergoglio è sicuramente ateo >>

      Non ne sarei così sicuro.
      Perchè lui, da buon gesuita, dice sempre e solo le cose che gli fanno comodo in quel momento.
      Ma cosa pensi davvero, nel suo profondo, non lo può sapere nessuno.

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    2. "Non ne sarei così sicuro"
      Ampiamente condivisibile...
      Forse vale la pena di ricordare che secondo il buon vecchio Eco questo Pontefice (cmq a umile avviso del sottoscritto complessivamente preferibile al suo predecessore) non viene all'Argentina ma dal Para-guay ;)

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  7. La felicità

    "anche se la vita, probabilmente, non ha alcun senso"

    Ma la vogliamo finire con questo nichilismo? Insistere a ripetere che la vita non ha senso, come fa anche Pardo, fa venire voglia di suicidarsi. Certo che la vita ha un senso. Anche se è stata uno schifo per la maggior parte dell'umanità e lo è ancora per molti, lo stesso pochissimi vogliono togliere il disturbo anzitempo, si spera sempre in tempi migliori, di provare ancora un po' di gioia e felicità. Certo rispetto all'immensità dell'universo siamo un nulla o meglio: un quasi nulla, perché proprio uno zero assoluto non siamo. La perdita di senso è una causa d'infelicità. Ci sentiamo infelici quando la vita ci appare senza senso. Tante cose ci appaiono insensate, assurde, ma lo stesso non ammainiamo bandiera.
    Insomma, non ripetiamo continuamente che la vita non ha senso. Immaginiamo dei docenti che ripetono agli allievi in continuazione: in ultima analisi la vita non ha senso, alla fine il sole diventerà una gigante rossa e inghiottirà Mercurio, Venere e anche la Terra. Gli allievi si ammosceranno, entreranno in crisi, magari si suicideranno. Speriamo che qualche genitore intervenga e faccia sospendere questo docente nichilista.

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    1. << Insistere a ripetere che la vita non ha senso, come fa anche Pardo, fa venire voglia di suicidarsi. >>

      Ma no, e perchè mai ?
      Bisogna sembra guardare il lato positivo delle cose.
      Se la vita non ha un senso superiore, vuol dire che non abbiamo un fine ultimo da perseguire a tutti i costi.
      Ma vuol dire anche che siamo più liberi.
      Non ti sembra una cosa positiva ?

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    2. Uno psicologo mi disse una volta che per sentirsi bene bisogna avere la sensazione che "le cose stanno bene così come sono" (ovviamente se le cose sono gradevoli e non sommamente spiacevoli). Ma se le cose stanno bene così come sono significa vedervi un ordine e quindi un senso. Non il senso ultimo, il senso superiore, ma lo stesso un senso, un ambito in cui ci muoviamo in sicurezza.
      La cosiddetta perdita di senso significa in fondo aver smarrito la gioia. Se provi di nuovo gioiai ha ritrovato anche il senso, la voglia di vivere.
      Le riligioni e le filosofie vogliono indicarci il senso ultimo e superiore, forse per prevenire le crisi di senso in cui prima o poi tutti incorriamo. Per quanto la religione (e anche certe filosofie) sia una nevrosi lo stesso è stata per molti un aiuto. Il senso ti permette anche di accettare o almeno sopportare il dolore, la sofferenza.
      I credenti riescono forse meglio ad accettare la sofferenza.
      Le cose sono come sono e va bene così. Se non ci piacciono possiamo provare a cambiarle - e lo sforzo di modificarle darà senso al nostro agire.
      Il piacere, la felicità, il benessere danno senso all'esistenza.
      Sul senso ultimo possiamo filosofare o strologare all'infinito.

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    3. Da una parte non si vede alcuna traccia sicura di Senso (assoluto e universale), dall'altra esistono i grandi & piccoli sensi/obiettivi che ogni individuo (forse gia' a partire dagli organismi evolutivamente più semplici) può introdurre e (cercare di) perseguire durante la propria concreta esistenza... Saluti

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  8. Forse basta distinguere tra senso e scopo.
    Il senso è esterno a noi, e se ci può dare tanto come valore ideale, atrettanto ci toglie come libertà.
    Gli scopi pratici, invece, non ci mancano mai, e sono la massima fonte di soddisfazioni nella vita quotidiana.

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  9. Mi piace questa differenza tra senso e scopo. Il perseguimento di scopi, grandi o modesti che siano, richiede impegno, sforzi, e il conseguimento ci dà soddisfazione, ci può anche riempire di gioia: più senso di così! Quando diciamo che qualcosa, addirittura la vita, non ha senso esprimiamo piuttosto un sentimento di insoddisfazione, malessere, privazione e quindi assenza di gioia (vedi Ortega:
    "Cuando no hay alegría" siamo infelici o insoddisfatti).
    Il senso ultimo o superiore lasciamolo ai preti e ai filosofi che si riempiono di senso fino a scoppiare come la famosa rana (che pallone gonfiato Hegel, un po' meglio Schopenhauer, ma anche lui... ingravidava una ragazza e tagliava la corda).
    Non mi risulta che Einstein o Hawkins pensassero di aver finalmente scoperto il senso ultimo (mi sembra che Hawkins volesse trovare la formula che spiegasse tutto, ma non credo che la trovasse). Ora et labora: che bel programma, soprattutto il secondo elemento mi piace, labora, ma non trascurerei il primo che significa in fondo raccoglimento, meditazione (può servire all'operare).

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    1. Caro Sergio, se per 'orare' intendiamo la riflessione e la meditazione, posso convenire sulla sua utilità.
      Ma se intendiamo la preghiera nel senso reigioso del termine, usciamo purtroppo dal campo delle attività utili.
      Pregare è un atto di sudditanza nei confronti di un (presunto) essere superiore; un modo per scaricare su qualcun altro i nostri problemi.
      Che però, per consegunza, restano lì, senza che nessuno li risolva.
      Molto meglio seguire il vecchio detto: "aiutati che il ciel ti aiuta". :-)

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    2. "Pregare è un atto di sudditanza nei confronti di un (presunto) essere superiore ..."

      E del suo rappresentante in Terra. In genere chi prega chiede un favore oltre a far la riverenza. Ma la grazia sarà concessa o non concessa a insindacabile parere del potente o di Dio. Però una volta chiesi a una cattolica che cosa significasse per lei pregare e mi rispose: stare in silenzio. Bella risposta, mi piacque. Come vedi ci sono anche fra i credenti degne e intelligenti persone. Ma cosa significa poi starsene in silenzio? Far tacere il mare di chiacchiere in cui siamo tutti immersi? Raccogliersi per essere poi in grado di affrontare meglio le prove dell'esistenza?
      Litanie, rosari, giaculatorie, messe, esercizi spirituali ecc. servono o servivano a condizionarci, esercizi meccanici che impedivano di pensare davvero. Ma i convegni delle Frattocchie dove si formavano i quadri del PCI avevano la stessa funzione. Il marxismo-comunismo è stato davvero una religione, persino coi suoi eretici e i suoi martiri. Essere espulso dal partito era una scomunica, una condanna a morte.

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    3. << una volta chiesi a una cattolica che cosa significasse per lei pregare e mi rispose: stare in silenzio. Bella risposta, mi piacque. >>

      Anche a me sembra una bella risposta: però quello non è pregare.
      Non c'è nessun bisogno di credere in Dio e nei dogmi della religione per restare in silenzio e, magari, riflettere sulla propria vita.

      D'altra parte, l'imprecisione terminologica è tipica di tutte le cose di religione.
      Quando fanno dei sondaggi tra i fedeli sulle domande più importanti, vengono sempre fuori tante risposte soggettive diverse.
      Curioso no ?

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    4. Curioso no?

      Il fatto è che il popolo bue o ignorante non conosce nemmeno i fondamenti della propria religione pur biascicando preghiere dalla mattina alla sera. Basti pensare che quasi nessuno conosce il significato della cosiddetta "immacolata concezione", pur essendo l'Immacolata una delle feste maggiori (almeno era, forse oggi non più, l'8 dicembre). Secondo Uta Ranke-Heinemann, prima teologa cattolica della Chiesa poi "autoscomunicatasi" (è uscita dalla Chiesa), l'ambiguità del concetto "immacolata concezione" era voluta.

      Ma è così. Da una parte i teologi che hanno una preparazione filosofica e teologica di tutto rispetto, dall'altra il popolo bue che non sa quasi niente. I teologi si credono intelligenti per aver letto o sfogliato migliaia di libri, ma in fondo credono a Babbo Natale. Un mio amico di studi, cattolico praticante e persona interessante, è pure romanziere, diceva modestamente che lui non è teologo per cui non è in grado di discutere di certe questioni teologiche. Si reputa quindi ignorante su dette questioni e delega la risposta alle persone competenti, cioè i teologi, i venditori di fumo! Se discuti con un teologo ti fa passare per ignorante perché non hai letto tutta la patristica come loro - e allora come ti permetti di fare domande! Dicono che il cardinale Ravasi sia un genio (qualcuno lo voleva papa al posto di Bergoglio), ma la sua genialità poggia su una falsa premessa, credere a Babbo Natale. Certo che poi da una falsa premessa puoi edificare tutta una filosofia estremamente razionale, persino affascinante, con una ferrea logica interna.

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    5. << da una falsa premessa puoi edificare tutta una filosofia estremamente razionale >>

      Esattamente.
      In fondo la (migliore) teologia è proprio questo: una costruzione coerente poggiata su un presupposto falso.
      La peggiore, invece, è anche incoerente di suo.

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