sabato 25 luglio 2020

Il sincretismo di Papa Francesco

Si parla di “sincretismo” per indicare l'incontro fra culture diverse che genera mescolanze, interazioni e fusioni fra elementi culturali diversi, sopratto in campo religioso.
E siccome tutti i popoli hanno sperimentato forme di contatto e scambio culturale (in senso lato), non è esagerato dire che ogni grande religione storica è – nel suo complesso – il prodotto di un sincretismo.
Questo però non garantisce che certi fenomeni, nel momento in cui si verificano, siano sempre bene accetti dai fedeli.
Come ci dimostra il giornalista cattolico Aldo Maria Valli, che, in un pezzo del suo blog 'Duc in Altum', appare piuttosto preoccupato per l'eccessivo sincretismo di Papa Francesco.
LUMEN

,
<< Alla fine della preghiera del Regina Caeli di domenica scorsa [3 maggio 2020 - NdL], Bergoglio, davanti alla piazza San Pietro deserta, ha annunciato che, avendo “accolto la proposta dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana”, il prossimo 14 maggio “i credenti di tutte le religioni” si uniranno “in una giornata di preghiera e digiuno e opere di carità, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus”. Ed ha aggiunto: “Ricordatevi: il 14 maggio, tutti i credenti insieme, credenti di diverse tradizioni, per pregare, digiunare e fare opere di carità”.

Ci troviamo di nuovo di fronte a un’iniziativa ispirata al sincretismo che nasce dalla Dichiarazione di Abu Dhabi del febbraio 2019, sottoscritta dal papa e dal grande imam Ahmed Al-Tayyeb. Documento, occorre ricordarlo, dai contenuti oggettivamente eretici, dal momento che vi si legge che Dio vuole la diversità fra le religioni.

Quella dichiarazione, da cui è nato l’alto comitato al quale fa riferimento Bergoglio, è diventata la piattaforma della nuova religione globale che professa l’umanitarismo di tipo massonico. Presentata come “fede abramitica”, la nuova religione eleva a concetto supremo la Fratellanza e ovviamente toglie di mezzo ogni peculiarità cristiana e cattolica.

Nato nell’agosto 2019, l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana è composto da leader di diverse religioni e ha lo scopo di promuovere questa nuova religione globale. Un mese dopo è stata presentata la Abrahamic Faith House, la Casa della fede abramitica, sede della nuova religione. È un “complesso multi-religioso” in costruzione su un’isola, a pochi minuti dal centro di Abu Dhabi, comprendente una moschea, una sinagoga e una chiesa che sorgeranno su fondamenta comuni.

Ogni religione ha bisogno di un suo centro di riferimento, e la nuova religione globale avrà dunque questo complesso nel quale tutto il design è ispirato all’uniformità: niente più differenze, ma solo appiattimento e omologazione. Nel dicembre dell’anno scorso il Vaticano ha chiesto alle Nazioni Unite, diventate partner privilegiato sotto il pontificato di Bergoglio, di dichiarare il 4 febbraio Giornata Mondiale della Fraternità Umana per celebrare la data dell’anniversario della firma della Dichiarazione di Abu Dhabi.

Ogni religione, oltre che di un centro di riferimento, ha bisogno di una sua festa, e ora la nuova religione globale ha anche una festa. Per il maggio di quest’anno era stato programmato dal Vaticano un incontro a Roma, la Global Education Alliance, ma la pandemia lo ha fatto rinviare a ottobre. Sarà una grande celebrazione della nuova religione globale, del nuovo umanesimo e della fratellanza globale.

Nel suo messaggio in vista dell’incontro, il papa dice che l’iniziativa “ravviverà l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione”.

Come si può vedere, siamo di fronte a un tipico esempio di langue de bois, lingua di legno. Potremmo definirlo, alla buona, menare il can per l’aia: parole seducenti per le orecchie dei moderni, ma che non dicono nulla, perché nulla devono dire. Perché devono solo produrre suoni gradevoli per il pensiero dominante, che in questo modo viene rafforzato.

Colpisce il fatto che tali parole starebbero benissimo sulla bocca dei capi dell’Onu o delle logge massoniche. Non c’è neppure bisogno di cambiare una virgola. È il linguaggio globalista standard.

Da notare che il papa usa le stesse espressioni, come “patto di educazione globale”, che appartengono al repertorio, per esempio, di Hillary Clinton, che del globalismo è una fiera sostenitrice e rappresentante. Non per nulla, d’altra parte, nel gennaio 2019 una loggia massonica spagnola, in un messaggio di ammirazione per Bergoglio, scriveva: “Tutti i massoni del mondo si uniscono alla richiesta del papa per la fraternità tra persone di diverse religioni”.

Non è neppure il caso di aggiungere che in tutti questi documenti e in tutte queste iniziative globaliste il nome di Gesù Cristo non compare mai. Perché non deve comparire. Se l’obiettivo è arrivare a una nuova religione mondiale, che ingloba tutto, Gesù diviene un ostacolo, e dunque va tolto di mezzo.

Colpisce anche il fatto che, nel dare appuntamento per il 14 maggio, Bergoglio si sia rivolto ai “credenti di diverse tradizioni”. Ormai perfino la parola religione è di troppo. Meglio ridurre il tutto a tradizione, cioè a qualcosa di semplicemente umano e terreno, eliminando ogni riferimento alla trascendenza.

Nel prossimo novembre il Vaticano sponsorizzerà ad Assisi l’evento denominato Economia di Francesco. Era stato programmato per marzo, ma è stato anch’esso rinviato a causa della pandemia. L’economia di Francesco, qualunque cosa significhi questa espressione, dovrà servire come base per la nuova dottrina sociale ed economica mondiale, le cui linee si trovano in Evangelii gaudium e nella Laudato si’: un “un modello economico nuovo”, come si dice nella presentazione dell’evento di Assisi, ma nel quale di nuovo sembra esserci ben poco visto che appare in tutto e per tutto una nuova edizione del vecchio egualitarismo di matrice marxista, con una spruzzata di ecologismo.

La nuova religione globale ha poi un suo dogma, che è il Dialogo. Poiché la Fratellanza è l’idolo, il Dialogo è ciò che lo deve nutrire e tenere in vita.  E poi c’è l’altro dogma, l’Ecologia. Visto che non abbiamo più un dio ma la Madre Terra, l’impegno ecologico è ciò che deve accomunare tutti.

Nel messaggio per il lancio del patto educativo Bergoglio raccomanda il “coraggio di investire le migliori energie con creatività e responsabilità. L’azione propositiva e fiduciosa apre l’educazione a una progettualità di lunga durata, che non si arena nella staticità delle condizioni”.

Che vuol dire? Nulla. Ma suona tanto bene. Insomma, la nuova religione ha un suo centro, ha una sua festa, ha una sua lingua, ha la sua dottrina sociale, ha i suoi dogmi. Ora si tratta di trovare i fedeli, di formarli passo dopo passo. E vediamo che nulla viene lasciato al caso. (…) Tutto dimostra che l’operazione sta andando avanti speditamente. >>

ALDO MARIA VALLI

21 commenti:

  1. Non può sussistere il minimo dubbio che Bergoglio sia eretico. Non escluderei nemmeno che sia ateo, anche se non può (ancora) dirlo. Il Dio uno è trino è stato di fatto cestinato (per non fare incazzare islamici ed ebrei che della Trinità non sanno che farsene, anzi per loro è un abominio). Stiamo assistendo persino al declassamento di Gesù Cristo, che da vero uomo e vero Dio, seconda persona della Trinità, è ormai un ingombro sulla via della nuova religione massonico-ecologica o della fratellanza universale. Insomma, è proprio il caso di dire che davvero non c'è più religione ovvero che il cristianesimo e cattolicesimo sono arrivati al capolinea. Essendo io agnostico o ateo o ateo-agnostico (tutti sinonimi per me, non sottilizziamo per favore) la fine della Chiesa cattolica e di una religione oscurantista potrebbe anche piacermi. Quello che mi disturba è la falsità di Bergoglio, Parolin, Ravasi e soci che non hanno il coraggio di dire quello che pensano. Negare la Trinità e la tradizione, tradire il depositum fidei e voler continuare a dettar legge (perché Bergoglio è un comunista e vuole un regime comunista mondiale).
    Aldo Maria Valli è un credente cattolico. Per Bergoglio i credenti alla Valli non sono cristiani, li taccia addirittura di "clericali", cioè falsi. Lui, il grande falsario che nega la Trinità dà del falso a un povero vecchio credente che crede ancora nel Dio uno e trino e nella salvezza eterna. Bergoglio ha abolito persino l'inferno: coraggio, ancora un piccolo sforzo, dillo che la vita eterna è una boiata.
    Sono con ciò dalla parte di Valli? Mica tanto, essendo agnostico. Ma mi fa rabbia vedere come questo papa eretico tratta i vecchi cattolici che avrebbero il torto di credere ancora a tutte le sciocchezze che la Chiesa ha spacciato per verità o dogmi per ben due millenni.
    Non abbiamo bisogno di una nuova religione universale massonico-ecologica celebrata dai vecchi tromboni (che vogliono continuare a fare le mosche cocchiere).
    Mi scuso per il tono e le espressioni forti di questo messaggio, ma sono davvero arrabbiato.

    RispondiElimina
  2. << Il Dio uno è trino è stato di fatto cestinato (per non fare incazzare islamici ed ebrei che della Trinità non sanno che farsene, anzi per loro è un abominio). >>

    I quali però, in fondo, non hanno tutti i torti.
    La trinità cristiana è un contorsionismo teologico che io ho sempre trovato inutilmente complicato.

    Una volta presupposto un dio unico onnipotente (come gli ebrei e gli islamici), cosa te ne fai di altri personaggi divini che sono "lui", ma non sono poprio "lui" ?
    Molto meglio accontentarsi dei profeti, che sono uomini saggi ed illuminati, ma non divini: in tal modo il meccanismo funziona molto meglio.

    Quindi, ti dirò con molta schiettezza, se anche dovessi avvertire la perdita di alcuni concetti cristiani, non sarebbe sicuramente il caso della trinità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Naturalmente è facile, sin troppo facile fare dell'ironia sulla Trinità - oggi! Eppure menti eccelse ci hanno creduto (Dante per esempio) e si sono lambiccate il cervello per penetrare il mistero (ovviamente impenetrabile). Ma anche in tempi recenti un agnostico o ateo come Croce respingeva le facili ironie sulla Trinità - una sintesi ardita dopo la divinizzazione di Gesù nel corso del primo secolo e con l'inclusione più tarda dello Spirito Santo, il parente povero della Trinità (sono migliaia le chiese consacrate alla Vergine e non una al Santo Spirito - che io sappia c'è una chiesetta o cappella in Italia a lui dedicata). Comunque islamici ed ebrei devono farsi grasse risate su questa benedetta Trinità. Nel blog di Radio Spada, un covo di ultracattolici sedevacantisti, c'era un bel disegno che rappresentava la Trinità e che purtroppo non posso inserire qui. Comunque vi si vedono le
      tre persone "uguali e distinte" con queste diciture: Dio Padre non è il Figlio ma è Dio, il Figlio non è il padre né lo Spirito Santo ma è Dio, lo Spirito santo non è né il Padre né il Figlio ma è ovviamente anche lui Dio. Un bel triangolo.
      Comunque questa credenza ha tenuto oltre un millennio e mezzo ed ha dato dei frutti (studi, fede, speranza, identità ecc.).

      Elimina
    2. Caro Sergio, mi piace la tua definizione dello Spirito Santo come parente povero della trinità: anche perchè simboleggiarlo con una semplice colomba non aiuta molto...
      Forse la vera trinità cristiana è rappresentata dal Padre, dal Figlio e dalla Madonna (amatissima e veneratissima).

      Sono sicuro però che la costruzione trinitaria (proprio perchè complicata e non necessaria) doveva avere delle necessità filosofiche, forse legate al logos della cultura greca.
      Ma non ho mai approfondito molto l'argomento.

      Elimina
  3. Sempre dal blog di Aldo Maria Valli, ecco le riflessioni di un govane prete a proposito della vicenda di Silvia Romano, la cooperante italiana rapita in Africa e poi ritornata col velo islamico: https://www.aldomariavalli.it/2020/05/14/silvia-aisha-modello-per-chi/.

    Dire che si senta disorientato di fronte alla posizione ufficiale dei vertici cattolici, peraltro del tutto conseguente al sincretismo globalista oggi imperante, è dire poco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutto vero quello che dice il giovane prete: il cattolicesimo è praticamente finito con il primo papa gesuita della storia. Devo però ammettere che Bergoglio ci ha spiazzati, noi atei e anticlericali. Quella Chiesa che abbiamo combattuto non esiste più. Quale approccio tenere con la nuova religione universale dell'umana fratellanza? Non predica gli ideali rivoluzionari, libertà uguaglianza e fraternità?

      Elimina
    2. Sì, è, vero.
      La nuova religione di Papa Francesco, per noi atei, risulta molto più comprensibile ed accettabile di quella tradizionale.
      Però restano due atteggiamenti 'pseudo-buonisti" che non riesco proprio ad accettare: l'accoglienza indiscriminata e l'assenza di preoccupazioni demografiche.
      Sono problemi che i fedeli subiscono spesso sulla loro pelle, senza capire bene perchè.

      Elimina
    3. Ma non so se si può davvero parlare di nuova religione, più comprensibile e accettabile. Una religione ha un suo fondamento teorico o teologico e poi la ritualità. Cancellati i dogmi o verità di fede cosa resta? La giornata mondiale della fratellanza universale da concelebrare con tutte le altre religioni non può supplire alla ritualità giornaliera e continua del cristianesimo che legava le masse all'istituzione. Forse s'inventeranno nuovi riti, ma l'accento è ormai posto sui sentimenti e sull'uguaglianza, sull'ecologia (ovvero in linguaggio pseudoreligioso: sulla salvaguardia del creato). Ma le ricette per l'umana convivenza se le può dare oggi la società, non è più necessaria una religione sedicente rivelata. Solidarietà, mutuo soccorso, assistenza ecc. sono valori ormai universalmente riconosciuti, non ci vuole più il bollo pontificio.
      Devo dire che Bergoglio è più avanti di Aldo Maria Valli che definirei un buon cattolico all'antica, tradizionalista. Capisco il suo smarrimento e disagio, ma Bergoglio riconoscendo che il cristianesimo non ha più la centralità di un tempo dimostra di aver capito che la crisi è profonda e irreversibile e che bisogna cambiare qualcosa per restare sulla cresta dell'onda. La sessuofobia è completamente scomparsa, Bergoglio punta sul meticciato per scardinare la vecchia società omogenea, in combutta con le elite, forse anche con la massoneria (sembra ci siano cardinali massoni persino in Vaticano). È una rivoluzione un po' gattopardesca e di esito incerto. "Bisogna cambiare tutto [basta con la sessuofobia, anche l'omosessualità è un dono di Dio] perché tutto resti come prima," cioè l'istitituzione, la Chiesa al comando, seppur in condominio con le altre religioni. Solo che l'islam è una religione ancora viva e potrebbe finire per scalzare le altre, soprattutto il cristianesimo moribondo. S. Pietro trasformato in moschea non sarebbe un esito fantascientifico.

      Elimina
    4. Un aspetto sicuramente positivo del dialogo religioso è che la ricerca di un confronto pacifico rende sempre più improbabili le guerre di religione, che tante tragedie hanno portato alla storia dell'umanità.
      Oggi, da questo punto di vista, sembrano tutti sulla strada buona.

      Resta però il fatto che mentre il cristianesimo si sta spogliando delle sue caratteristiche storiche più importanti per meglio allinearsi al buonismo universale, l'Islam sembra restare sempre ugiale.
      Insomma, è vero che ci stiamo avvicinando, ma l'impressione è che i passi li facciamo solo noi.

      Elimina
    5. Quando leggo uguaglianza mi viene l'orticaria e inizio a dubitare delle capacità cognitive di chi lo scrive.
      Scusate.

      Elimina
    6. L'uguaglianza la vuole chi sta sotto.
      Chi sta sopra si tiene stretta la supremazia e se la gode. E se predica l'uguaglianza è solo per facciata.

      Elimina
  4. l attuale sincretismo religioso per cui prendo cio' che mi piace del buddismo lo mescolo ad alcuni aspetti dell'induismo poi un pizzico di islam e di cristianesimo e ho la mia religione fatta su misura non mi convince piu',l'ho assorbita ne sono stata condizionata per lungo tempo.
    una fede ha una componente mistica secondo me, e quello che si perde nella mescolanza delle fedi e' l'elemento profetico. perche' sia cosi importante non l'ho ancora capito bene bene, forse l'annuncio profetico idi una religione permette un approfondimento dell'aspetto mistico in un continuo interscambio.
    praticare una religione vuol dire partecipare a delle cerimonie a un percorso fatto di sacrifici (nel senso di rendere sacro qualcosa ) e se non c'e' sacralita' non c'e' religione e cio' non e' possibile nell'indistinto religioso
    lucia

    RispondiElimina
  5. Mi collego all'intervento di Lucia. Come sincretismo si puo intendere un incontro di fedi ma anche di uomini praticanti differenti fedi, in quest'ultimo caso la politica della santa sede si è orientata al dialogo interreligioso. Questa apertura porta al rispetto di tutte le fedi: non esistono più infedeli e ognuno e libero di praticare la propria fede. Ma su un altro piano esiste un dialogo anche all'interno di una stessa fede e i vangeli, in quanto testimonianze indirette, sono passibili di diverse interpretazioni. Anche in questo caso, la tolleranza porta al rispetto di ogni credo: come non esistono piu infedeli non esistono allora neppure eretici. Il rispetto delle fedi altrui e delle diverse interpretazioni di una stessa fede allontana i credenti dal fanatismo religioso che è quanto di più minaccioso esista oggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. << Il rispetto delle fedi altrui e delle diverse interpretazioni di una stessa fede allontana i credenti dal fanatismo religioso che è quanto di più minaccioso esista oggi. >>

      Caro Agostino, su questo sono perfettamente d'accordo e, guardando le cose da fuori (come ateo, intendo), il sincretismo di questo Papa rappresenta sicuramente un ulteriore, apprezzabile passo verso la pace religiosa (inter e intra).

      Resta però il dubbio - ed in questo rispondo anche al commento di Lucia - che tutti i fedeli delle diverse religioni siano disposti a seguire questo percorso, il che non è affatto scontato.
      Il sentimento religioso, infatti, viene vissuto molto spesso in senso fortemente identitario, come espressione del "noi contro loro".
      Per questi fedeli, per conseguenza, il sincretismo rappresenta una grave perdita di identità, che li disorienta fortemente.

      Elimina
  6. Massimo, il tuo dubbio è quasi una certezza: non sappiamo quanti fedeli siano disposti ad accettare il diverso (per fede o per cultura) che spesso è visto come una minaccia. Ma certo è che una politica di apertura sposta un bel numero di persone verso la tolleranza. L'isolamento del fanatismo sarebbe già un bel risultato. E per es. l'esortazione Amoris Laetitia di Bergoglio induce in questo senso all'ottimismo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Me lo auguro anche io, fermo restando che il fanatismo religioso difficilmente sparirà del tutto.
      Ed anche se isolato, anche se ridotto di numero, resterà una potenziale minaccia; soprattutto in certe religioni ancora troppo abituate alla violenza.

      Elimina
  7. Domanda banale: che significa religione, che cosa è una religione? L'etimologia è tutt'altro che chiara, l'origine della voce è incerta. Azzardo una definizione: è la risposta appagante agli interrogativi dell'uomo sul senso ultimo dell'esistenza. Visto il numero delle religioni passate e presenti le risposte sono state e sono tante e diverse a dipendenza del luogo, delle conoscenze, della cultura di un popolo. Sicuramente la religione è stata costitutiva dell'identità di un gruppo, spesso in feroce opposizione ad altri gruppi. Basti pensare all'extra ecclesiam nulla salus del cattolicesimo, oggi semplicemente improponibile (principio però ancora affermato da cattolici tradizionalisti rispettabili, ma ormai in minoranza). Ma arrivati a questo punto della storia le risposte delle religioni non appagano più e possono secondo me resistere ancora solo come pura ritualità che è pur sempre qualcosa (sentirsi parte di un gruppo è di grande sostegno, ci si sente forti, nel vero, vedi i movimenti mondiali ieri per il clima, oggi contro il razzismo).
    Cerco il senso che appaga, che mi fa dire: va bene così, malgrado tutto il male che c'è sono contento di esserci. Ma se questo senso non lo trovo starò male, fino al punto di non volerci essere più, persino di maledire la vita ("era meglio non essere nati").
    Noi siamo infinitamente piccoli e insignificanti in questo universo di trecento miliardi di galassie (ultima stima). Ma siamo e vediamo lontano (fino a 13,8 miliardi di anni luce di distanza).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo pare che sulla definizone di 'religione' non ci siano certezze condivise.

      Wikipedia, per esempio, se la cava così:
      << La religione è quell'insieme di credenze, vissuti, riti che coinvolgono l'essere umano, o una comunità, nell'esperienza di ciò che viene considerato sacro, in modo speciale con la divinità, oppure è quell'insieme di contenuti, riti, rappresentazioni che, nell'insieme, entrano a far parte di un determinato culto religioso. >>

      Se poi cerchiamo di definire il termine "sacro" finiamo in un groviglio anche peggiore.
      << Sacro è un termine storico religioso, fenomenologico religioso e antropologico che indica una categoria di attributi e realtà che si aggiungono o significano ulteriormente il reale ordinariamente percepito e indicato come profano. >>

      Va un po' meglio col termine 'dio / divinità', ma non poi molto:
      << Un dio (o divinità) è un essere supremo oggetto di venerazione da parte degli uomini, che credono sia dotato di poteri straordinari. >>

      Insomma, grande è la confusione sotto il cielo.

      Elimina
    2. Mah, tanta confusione non la vedo, più o meno si sa cosa vogliano dire questi concetti, religione, sacro, divinità.
      Interessante il doppio significato di sacro, 'consacrato' e 'maledetto'. "I signicato opposti e contraddittori del lat. sacer dipendono dal fatto che indicava ciò che è stato dichiarato intoccabile, la cui violazione contamina ciò che è stato toccato e colui che lo tocca." (L'Etimologico Nocentini). La violazione dei tabù religiosi comporta pene gravissime, in genere la pena di morte (tuttora nell'islam). Chi toccava l'arca santa degli Ebrei veniva messo a morte, il cavaliere de La Barre fu barbaramente ucciso per aver bestemmiato (anche i cristiani non scherzavano). Le famose "linee rosse" che non bisogna superare e che ogni istituzione (religiosa, statale) si dà.

      Elimina
  8. La Chiesa cattolica sta perdendo il proprio gregge. Allora dice alle pecore degli altri pastori e agli altri pastori: siamo uguali, siamo fratelli, state con noi.
    Ovviamente gli altri pastori manco per il cazzo pensano di far mungere le proprie pecore da quegli altri, di farle tosare, etc. . Così mandano ai pastori de Trastevere i loro pastori barbuti rozzi e di spicce maniere.
    Questi hanno metodi convincenti, ad iniziare da quello di riempire la crapa delle pecore con segatura di peggiore qualità, cosa che manda in visibilio le pecore.
    Il risultato è che la pecora Silvia Romanonsi dichiara Aisha e passa, tutta giuliva e contenta, ai pastori più decisi e i pastori grulli e pure le varie pecore sardinate arcobalenghe di qui si compiacciono e propongono un aumento dell'intensità del metodo e invitano più pastori palandrato-barbuti di qui.
    Beh, non male.
    Coglioni e giulivi, sopra e sotto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo che a livello di vertici i rappresentanti delle varie religioni si capiscano benissimo; poi certo resta il problema di andare a pascolare nel territorio altrui, ma questo lo sanno tutti benissimo.
      Penso comunque che l'attuale scelta globalista del Papa sia la migliore (o la meno peggiore) di cui dispongono.

      Elimina