PESSIMISMO PROCREATIVO
Mi chiedo se la paura di dover
convivere, per un imprecisato periodo, con una pandemia cronica non
possa portare, anche solo a livello inconscio, ad una diminuzione
della spinta procreativa.
E' noto, infatti, che vi è una
discreta correlazione tra ottimismo sociale ed aumento demografico,
correlazione che dovrebbe valere anche all'inverso.
E
siccome considero la 'ritirata' demografica come l'obbiettivo
prioritario del pianeta (e non posso ovviamente augurarmi nessuna
soluzione violenta), mi sento di apprezzare questo
ipotetico 'pessimismo sociale' come una delle scorciatoie più
accettabili.
Sarebbe
una sorta di (involontario) rinsavimento della specie.
LUMEN
MEGALOPOLI
Le megalopoli dominano ormai il nostro
pianeta.
La loro nascita ed il loro rapido
sviluppo seguono un percorso che ha, indubbiamente, una sua logica.
Se però qualcuno mi chiedesse di
trovargli un pregio, anche uno solo, non saprei proprio cosa
rispondergli.
LUMEN
OMBRELLO BUCATO
Questa UE mi sembra sempre più un
ombrello bucato: abbiamo speso dei soldi per comprarlo, ma poi,
quando piove, non serve a nulla.
Se c'è una situazione di emergenza e
chiediamo aiuto, riceviamo solo degli imbarazzati dinieghi, o al massimo,
dei cortesi rinvii.
Quindi, a cosa ci è servito
esattamente essere entrati nella UE e nell'Eurozona, visto che,
essendo contribuenti netti, ci costano un bel po’ di denaro ogni
anno ?
Non è una domanda retorica, la mia.
E’ proprio una domanda vera.
LUMEN
TASSAZIONE
A proposito delle modalità di
tassazione, che gravano sulla nostra esistenza non molto meno del loro
ammontare, mi piacerebbe un sistema che prevedesse, per principio,
il divieto di addossare al contribuente l’onere di calcolare da sè le
proprie tasse (sia per l’an, che per il quantum).
Mi
rendo conto che ci sono dei pro e dei contro a questo sistema: tra i
pro la facile individuazione degli evasori; tra i contro la
difficoltà di calcolo da parte dell’ente pubblico.
Ma
dover pagare (salato) per un errore formale o una
omissione involontaria è una cosa intollerabile, che dovrebbe essere
evitata per legge.
LUMEN
PIL INUTILE
Questa crisi ci sta dimostrando che la
metà del PIL è costituito da cose inutili, a cui si può facilmente
rinunciare senza perdere in ricchezza effettiva.
In fondo quello che ci manca di più
in questa quarantena non sono le cose che non possiamo comprare, ma
la perdita dei contatti umani.
Il vero problema socio-economico,
quindi, non è come recuperare le produzioni inutili, ma come
consentire a chi ci lavorava di avere un reddito sostitutivo.
LUMEN
PANDEMIA
Sui media, ormai, si parla di
cornavirus quasi 24 ore al giorno, ma mi pare che quasi nessuno abbia
il coraggio di evidenziare i due presupposti negativi che esaltano
gli effetti della pandemia:
1-l’eccesso
di popolazione, soprattutto nelle grandi città, che non consente di
ridurre la densità di persone sul territorio in misura adeguata.
2-l’eccesso
di inquinamento che, danneggiando cronicamente le nostre difese
immunitarie, prepara il terreno all’assalto dei virus.
Ignorare
questi due aspetti mi sembra un errore gravissimo, perchè nella
gestione del “dopo”, questi dovrebbero essere i due punti fermi
da cui ripartire.
LUMEN
PICCOLA IMPRESA
Un imprenditore ha detto: “Viviamo
in una società in cui è molto più semplice far lavorare la gente
gratis, che pagandola”.
Mi
sembra una sintesi perfetta della situazione italiana.
La
burocrazia e l’iper-normazione stanno lettteralmente strangolando
la piccola impresa, che è sempre stata la spina dorsale dell’Italia.
Possibile
che la normativa di impresa non possa prevedere una certa
flessibilità per soglie progressive ?
Io
credo che moltissimi piccoli imprenditori baratterebbero volentieri
meno contributi in cambio di meno vincoli.
LUMEN
VITE UMANE
Sacrificare delle vite umane in nome
della ricchezza e del profitto è una costante delle società umane.
A partire dalla schiavitù dei tempi
antichi, sino all’esercito di leva dei tempi più recenti, passando
per tutte le gradazioni intermedie (lavori obbligati e/o
pericolosi).
Oggi, in tempo di coronavirus, assistiamo da parte dei governi ad un tentativo abbastanza nuovo (anche se spesso solo mediatico) di mettere le vite umane al primo posto. Mi sembra un passo avanti.
Oggi, in tempo di coronavirus, assistiamo da parte dei governi ad un tentativo abbastanza nuovo (anche se spesso solo mediatico) di mettere le vite umane al primo posto. Mi sembra un passo avanti.
LUMEN
POPOLO ED ELITES
Molti
sostengono che il popolo, con il proprio impegno sociale e
politico, può incidere attivamente sulle sue elites ed, entro certi
limIti, renderle più disposte al benessere collettivo.
Io
sono piuttosto pessimista su questo punto.
E'
senz'altro vero che il benessere di una società dipenda in larga
misura dall’intelligenza e dalla lungimiranza delle proprie elites,
ma è molto difficile dire se queste doti siano collegabili alle virtù
della popolazione, oppure soltanto casuali.
LUMEN
A proposito del primo pensierino, ovviamene l'auspicio non è quello di non fare figli, ma solo di non farne troppi.
RispondiEliminaPorsi 'spontaneamente' un obbiettivo di 1-2 figli per coppia non mi pare una sacrifico così terribile.
E sarebbe sufficiente per invertire la tendenza.
In occidente ci siamo già arrivati, ma il mondo non è solo occidente.
COMMENTO DI SERGIO (inserito da me per motivi tecnici)
RispondiEliminaIl pessimismo procreativo ha altre cause, basti pensare alla forte natalità persino in tempi di guerra (vedi proprio l'Italia durante il conflitto mondiale o le nascite nella Siria martoriata in cui sono nati in dieci anni di guerra ben 4,8 milioni di bambini, su una popolazione di circa 20 milioni di abitanti).
È vero però che da noi in occidente si sta diffondendo lo sciopero cosciente della natalità per salvaguardare il pianeta, ma mi sembra un fenomeno ancora limitato e elitario, la stragrande maggioranza non intende affatto rinunciare alla discendenza, pur limitandola a 1-2 figli.
Il calo della natalità in occidente ha cause materiali: una buona vita, cioè piena di agi e consumi, è incompatibile con un alto numero di figli. In più è arrivata anche la pillola.
Non escluderei però che anche lo stress possa indurre al calo della natalità, specie in un mondo votato al consumo e armato di anticoncezionali. Il mondo antico (di nemmeno un secolo fa) non aveva molti mezzi di limitare le nascite, le famiglie molto numerose erano proprio quelle delle persone meno agiate.
Caro Sergio, la riduzione della spinta procreativa naturale (quella del mio amico 'gene egoista') ha sicuramente molte e diverse con-cause e credo che sia quasi impossibile identificarle tutte.
EliminaIl problema maggiore, però, è che anche quando vediamo uno di questi meccanismi in azione, e sarebbe quindi facile limitarsi ad assecondarlo, la maggioranza dei governi (spinti anche dall'opinione pubblica) cerca addirittura di contrastarlo.
Gli esempi storici in contrario sono rarissimi ed anche l'ultimo (meritorio) tentativo della Cina, con la famosa politica del figlio unico, si è concluso, sostanzialmente, con una resa.
COMMENTO DI SERGIO
RispondiEliminaOMBRELLO BUCATO
Effettivamente: a che cosa doveva/deve servire l'UE? Chi l'ha davvero voluta e perché? È stata una risposta geopolitica (creare un blocco omogeneo contrapposto alle altre potenze mondiali), una visione idealistica (un'Europa finalmente pacificata dopo secoli e millenni di guerre, tra le quali le due ultime davvero catastrofiche), la creazione di una "comunità di valori" (democrazia, economia sociale di mercato, lotta alle disuguaglianze, più giustizia, istruzione, sanità, lavoro per tutti) o molto prosaicamente il blocco economico più potente del mondo, destinato a scalzare persino gli Stati Uniti (500 milioni di persone contro i 300 degli USA). Diceva il buon Prodi: lavoremo un giorno in meno guadagando di più. Si era dimenticato la Cina ...
Insomma, questi futuri Stati Uniti di Europa volevano porsi come guida economica e morale del mondo intero, un progetto megalomane che ha mostrato ben presto la corda. Si pensi che l'UE voleva abolire (sì, abolire) la disoccupazione entro il 2010.
Quanto alla comunità di valori, in cima c'era il pacifismo: mai più guerre.
E si è visto: 78 giorni di bombardamenti sulla Serbia, partecipazione alle guerre imperialistiche degli USA (Guerra del Golf I e II, Afghanistan, Libia,
per un poco l'UE s'impantanava anche in Siria, Hollande e Cameron furono per fortuna bloccati dai rispettivi parlamenti). La voglia di menare le mani gli europei pacifisti non l'hanno persa. Le guerre si chiamano oggi operazioni internazionali di polizia per ripristinare l'ordine e introdurre la democrazia.
Un blocco davvero imbattibile, economicamente e militarmente, sarebbe un'alleanza tra UE (know how) e Russia (materie prime), coalizione che però gli USA mai permetteranno perché avrebbero la peggio.
E allora a che serve questa UE che non è nemmeno in grado di assicurare una vita decente a tutti i cittadini dell'UE. L'Italia anzi ci perde, è uno dei quattro paesi finanziatori netti (con Germania, Olanda, Francia - gli Inglesi se la sono svignata). L'Italia è in braghe di tela e regala miliardi a destra e a manca. Ah, sì, certo nel lungo periodo saremo la prima potenza mondiale, quando anche Romania, Bulgaria, Lituania, Estonia, Portogallo, Spagna, Grecia, Cipro ecc. ecc. si saranno sviluppate, grazie ai soldi degli Italiani.
Pio desiderio mio: torniamo alla CEE.
<< Un blocco davvero imbattibile, economicamente e militarmente, sarebbe un'alleanza tra UE (know how) e Russia (materie prime), coalizione che però gli USA mai permetteranno perché avrebbero la peggio >>
EliminaUn idea interessante la tua, ma impraticabile per il motivo che hai indicato tu stesso.
Inoltre non bisogna dimenticare che la cultura slavo-russa e quella euro-occidentale non sono molto compatibili tra di loro.
E - come sosteneva Samuel Huntington nel suo celeberrimo libro - la differenza di civiltà e di cultura è sempre fondamentale, e può essere più importante dei calcoli di convenienza.
Con gli USA, in fondo, ci sentiamo fratelli; coi russi (per non parlare dei cinesi), invece, no.
COMMENTO DI SERGIO
EliminaChe gli USA non avrebbero mai permesso un'alleanza UE - Russia non è un'idea mia, la lessi in un libro di Severino oltre dieci anni fa.
Per gli USA sarebbe una minaccia mortale, perciò continuano a fare la guerra alla Russia che resta sempre l'impero del Male (la destabilizzazione dell'Ucraina e l'avvicinamento della Nato ai confini russi sono da vedere in questa ottica). Non è tanto una questione di mentalità: la Russia ha bisogno dell'UE, e l'UE trarrebbe vantaggio dalle risorse russe e dall'armamento atomico che è da considerarsi quasi alla pari di quello americano e ancora molto superiore a quello cinese.
Sarebbe un blocco temibile, inammissibile per i nostri cari alleati che ci hanno liberato dal fascismo e dal comunismo. Ma anche il Foglio è contro un'alleanza UE-Russia …