giovedì 7 maggio 2020

Biblioteca che passione !

Diceva il grande biologo Richard Dawkins che i tassonomisti sono più fortunati dei bibliotecari.
Perchè la classificazione delle specie biologiche, che per lunghi secoli ha utilizzato sistemi discussi e discutibili, è ora finalmente divenuta univoca, grazie all'analisi del DNA, che consente, praticamente senza errori, di ricostruire in modo definitivo la corretta discendenza, e quindi collocazione, di tutte le specie.
Con i libri invece siamo sempre a mezzo guado: qualunque sistema si voglia utilizzare (a partire dal famoso metodo Dewey, usato ufficialmente dalle biblioteche italiane), la classificazione lascia sempre delle zone grigie e degli ibridi difficili da collocare.
Ma organizzare al meglio la propria biblioteca, soprattuto se ampia, resta un piacere a sé stante, al quale è difficile rinunciare.
Quelli che seguono sono alcuni consigli in materia, interessanti ma – ovviamente - opinabili, elaborati dallo scrittore Gianni Simoni (dal sito Il Libraio).
LUMEN


<< Libri: un vocabolo che è ad un tempo suggestivo e evocativo. Libri e libreria: due termini inscindibili, perché i libri, a parte quelli che stai leggendo o rileggendo, devono trovare una loro collocazione.

E quando sono tanti (da quelli acquistati in gioventù, a quelli comprati in una libreria, dalla quale è difficile uscire a mani vuote, attirati da una recensione benevola o intrigante o dalla terza di copertina spesso caratterizzata da un’ambiguità che non si differenzia da quella che accompagna qualsiasi altro prodotto e potrai smascherare leggendo il primo capitolo o solo l’incipit) potrai provare un’inevitabile delusione.

Ma un libro non lo si getta, magari lo si mette da parte, per riprenderlo a distanza di tempo e per controllare se quella tua prima sensazione non fosse legata al momento, un momento della tua vita, in cui cercavi qualcosa senza trovarla. Anche perché è difficile staccarsi dalla carta stampata, dal piacere sottile che ti viene dal solo maneggiare un libro, dal saggiarne la copertina, dal profumo misterioso che solo la carta stampata può regalarti.

E quando i libri sono tanti devono necessariamente trovare una loro collocazione, che non può essere che una libreria o più librerie, che riempiranno le pareti della tua casa, rendendola più accogliente.

Ed allora come organizzare la propria libreria, seguendo criteri non puramente estetici? Anche perché i libri non sono dei barattoli di marmellata che possono essere accostati uno all’altro, in base alla loro dimensione o al loro contenuto. Ecco, quindi, qualche piccolo e personale consiglio (o meglio, suggerimento):

1) rifuggire anzitutto da criteri estetici (per edizione, per il colore delle costole, per la copertina rigida o in brossura): solo l’occhio, un occhio superficiale ne potrebbe essere appagato, mentre un libro è qualcosa di particolare, che merita rispetto.

2 ) dividerli per argomento? In un settore la saggistica e in un altro la narrativa? Potrebbe apparire un criterio ragionevole, ma come la mettiamo quando un autore si è provato in entrambe le direzioni?

3) E allora come sistemarli? Ma, prima ancora, come immaginare una libreria destinata ad accoglierli?
Prendiamo le dimensioni di un libro medio. Gli spazi tra un ripiano e l’altro dovrebbero superarla di pochissimi centimetri senza che si scorga il bianco della parete o il colore del legno, volta che la libreria abbia uno schienale. 

Quelli di formato più grande li potremo mettere di traverso, uno sull’altro. La parte inferiore di una libreria che dovrebbe partire, salvo uno “zoccolo”, quasi dal pavimento, è fatta proprio per questo (e non mi soffermo su quelle librerie verticali con delle mensole sporgenti e alternate che sarebbero più adatte a ospitare pappagalli o altri simpatici pennuti, e alle quali si può ricorrere solo quando la casa straripa di libri).

4 ) Ma veniamo al punto critico.
Come collocarli nella libreria? Per autore? Per case editrici? Sono criteri fasulli. Dovranno esserci invece settori destinati agli italiani, ai francesi, agli inglesi, ai russi, agli americani e ai latino-americani, agli scandinavi, e così via,

5) Ma a questo punto, attenzione! Entriamo in un campo che, a mio avviso, non dovrebbe prestarsi a discussioni. Quale l’ordine di collocazione, quello cronologico, non dovrebbero esservi dubbi. Quale che sia l’edizione, Cervantes non potrà mai succedere a
Garcia Lorca o Gadda precedere Svevo (o la Certosa collocarsi prima de Il Rosso e il Nero). Ordine cronologico, quindi. 

E’ un criterio utile e rispettoso, che ti permetterà di andare a colpo sicuro, sempre che tu abbia le idee chiare, ma che può anche servire a chiarirtele, in un universo letterario in cui i libri sono come i pianeti che ruotano intorno a una stella, ognuno secondo la propria evoluzione, che deve rimanere ferma nei secoli, per non cadere nel caos.

E in questo universo letterario potrai muoverti, senza timore di fallire e con la certezza che ogni cosa si trovi al posto giusto, quello che le è stato assegnato dal tempo che scorre e che nessuno dovrebbe permettersi di mutare.

E, per favore, niente dizionari o enciclopedie. Quelli sono solo degli strumenti e il loro posto è altrove.

Buona lettura, dunque, e per chi ha i capelli bianchi, buona rilettura.
Rileggere e un’esperienza unica, che a volte può deludere, altre esaltare. Facciamolo, prima che sia troppo tardi. >>

GIANNI SIMONI

2 commenti:

  1. COMMENTO DI SERGIO (inserito da me per motivi tecnici)

    Ho trovato l’argomento di oggi e la sua trattazione
    simpatici. Eppure le biblioteche stanno sparendo
    dalle nostre case o sono ridotte all’osso, per
    cui il problema di come sistemare i libri
    praticamente non si pone più.
    L’autore parla poi esclusivamente di opere letterarie,
    ma le biblioteche possono contenere opere di
    vario genere.
    Comunque la stragrande maggioranza della
    gente, anche colta, non ha biblioteche immense
    come quelle di Eco o di Giovanni Macchia.
    Per questa gente basterà un certo ordine
    senza troppi criteri. L’importante è trovare
    subito o rapidamente una certa opera
    e in genere la cosa riesce. Lessi una volta
    che Cacciari trova in un baleno qualsiasi libro
    e immagino che la sua biblioteca
    contenga migliaia di volumi, persino decine
    di migliaia (quella di Eco ne aveva 30’000,
    sembra).
    Io ho solo una bibliotechina e i miei libri
    li ho sistemati in un certo modo (classici
    italiani, francesi, tedeschi, spagnoli) che
    mi permette di ritrovarli subito.
    Sì, l’ordine cronologico va anche bene
    (Dante viene prima di Boccaccio e Petrarca).
    I pignoli possono naturalmente escogitare
    altri mezzi di classificazione e collocazione.

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    1. Caro Sergio, io ho una biblioteca di dimensioni modeste (anche per problemi di spazio) ma sinceramente l'ordine cronologico mi lascia un po' perplesso.

      Il mio personalissimo sistema consiste nel dividere nettamente la narrativa dalla saggistica.
      La prima, poi, la metto in ordine alfabetico per autore, mentre i saggi li suddivido per argomento (zone grigie permettendo).

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