Diceva il grande
biologo Richard Dawkins che i tassonomisti sono più fortunati dei
bibliotecari.
Perchè la
classificazione delle specie biologiche, che per lunghi secoli ha
utilizzato sistemi discussi e discutibili, è ora finalmente divenuta
univoca, grazie all'analisi del DNA, che consente, praticamente senza
errori, di ricostruire in modo definitivo la corretta discendenza, e
quindi collocazione, di tutte le specie.
Con i libri invece
siamo sempre a mezzo guado: qualunque sistema si voglia utilizzare (a
partire dal famoso metodo Dewey, usato ufficialmente dalle
biblioteche italiane), la classificazione lascia sempre delle zone
grigie e degli ibridi difficili da collocare.
Ma organizzare al
meglio la propria biblioteca, soprattuto se ampia, resta un piacere a
sé stante, al quale è difficile rinunciare.
Quelli che seguono
sono alcuni consigli in materia, interessanti ma – ovviamente -
opinabili, elaborati dallo scrittore Gianni Simoni (dal sito Il
Libraio).
LUMEN
<< Libri: un
vocabolo che è ad un tempo suggestivo e evocativo. Libri
e libreria: due termini inscindibili, perché i libri, a parte quelli
che stai leggendo o rileggendo, devono trovare una loro collocazione.
E quando sono tanti (da
quelli acquistati in gioventù, a quelli comprati in una libreria,
dalla quale è difficile uscire a mani vuote, attirati da una
recensione benevola o intrigante o dalla terza di copertina spesso
caratterizzata da un’ambiguità che non si differenzia da quella
che accompagna qualsiasi altro prodotto e potrai smascherare leggendo
il primo capitolo o solo l’incipit) potrai provare un’inevitabile
delusione.
Ma
un libro non lo si getta, magari lo si mette da parte,
per riprenderlo a distanza di tempo e per controllare se quella tua
prima sensazione non fosse legata al momento, un momento della tua
vita, in cui cercavi qualcosa senza trovarla. Anche
perché è difficile staccarsi dalla carta stampata, dal piacere
sottile che ti viene dal solo maneggiare un libro,
dal saggiarne la copertina, dal profumo misterioso che solo la carta
stampata può regalarti.
E quando i libri sono
tanti devono necessariamente trovare una loro collocazione, che non
può essere che una libreria o più librerie, che riempiranno le
pareti della tua casa, rendendola più accogliente.
Ed allora come organizzare la propria libreria, seguendo criteri non puramente estetici? Anche perché i libri non sono dei barattoli di marmellata che possono essere accostati uno all’altro, in base alla loro dimensione o al loro contenuto. Ecco, quindi, qualche piccolo e personale consiglio (o meglio, suggerimento):
1)
rifuggire
anzitutto da criteri estetici
(per edizione, per il colore delle costole, per la copertina rigida o
in brossura): solo l’occhio, un occhio superficiale ne potrebbe
essere appagato, mentre un libro è qualcosa di particolare, che
merita rispetto.
2 ) dividerli per argomento? In un settore la saggistica e in un altro la narrativa? Potrebbe apparire un criterio ragionevole, ma come la mettiamo quando un autore si è provato in entrambe le direzioni?
3) E allora come sistemarli? Ma, prima ancora, come immaginare una libreria destinata ad accoglierli? Prendiamo le dimensioni di un libro medio. Gli spazi tra un ripiano e l’altro dovrebbero superarla di pochissimi centimetri senza che si scorga il bianco della parete o il colore del legno, volta che la libreria abbia uno schienale.
Quelli
di formato più grande li potremo mettere di traverso, uno
sull’altro.
La parte inferiore di una libreria che dovrebbe partire, salvo uno
“zoccolo”, quasi dal pavimento, è fatta proprio per questo
(e non mi soffermo su quelle librerie verticali con delle mensole
sporgenti e alternate che sarebbero più adatte a ospitare pappagalli
o altri simpatici pennuti, e alle quali si può ricorrere solo quando
la casa straripa di libri).
4 ) Ma veniamo al punto critico. Come collocarli nella libreria? Per autore? Per case editrici? Sono criteri fasulli. Dovranno esserci invece settori destinati agli italiani, ai francesi, agli inglesi, ai russi, agli americani e ai latino-americani, agli scandinavi, e così via,
5) Ma a questo punto, attenzione! Entriamo in un campo che, a mio avviso, non dovrebbe prestarsi a discussioni. Quale l’ordine di collocazione, quello cronologico, non dovrebbero esservi dubbi. Quale che sia l’edizione, Cervantes non potrà mai succedere a Garcia Lorca o Gadda precedere Svevo (o la Certosa collocarsi prima de Il Rosso e il Nero). Ordine cronologico, quindi.
E’
un criterio utile e rispettoso,
che ti permetterà di andare a colpo sicuro, sempre che tu abbia le
idee chiare, ma che può anche servire a chiarirtele, in un universo
letterario in cui i libri sono come i pianeti che ruotano intorno a
una stella, ognuno secondo la propria evoluzione, che deve rimanere
ferma nei secoli, per non cadere nel caos.
E in questo universo
letterario potrai muoverti, senza timore di fallire e con la certezza
che ogni cosa si trovi al posto giusto, quello che le è stato
assegnato dal tempo che scorre e che nessuno dovrebbe permettersi di
mutare.
E, per favore, niente
dizionari o enciclopedie. Quelli sono solo degli strumenti e il loro
posto è altrove.
Buona lettura, dunque, e per chi ha i capelli bianchi, buona rilettura.Rileggere e un’esperienza unica, che a volte può deludere, altre esaltare. Facciamolo, prima che sia troppo tardi. >>
GIANNI SIMONI
COMMENTO DI SERGIO (inserito da me per motivi tecnici)
RispondiEliminaHo trovato l’argomento di oggi e la sua trattazione
simpatici. Eppure le biblioteche stanno sparendo
dalle nostre case o sono ridotte all’osso, per
cui il problema di come sistemare i libri
praticamente non si pone più.
L’autore parla poi esclusivamente di opere letterarie,
ma le biblioteche possono contenere opere di
vario genere.
Comunque la stragrande maggioranza della
gente, anche colta, non ha biblioteche immense
come quelle di Eco o di Giovanni Macchia.
Per questa gente basterà un certo ordine
senza troppi criteri. L’importante è trovare
subito o rapidamente una certa opera
e in genere la cosa riesce. Lessi una volta
che Cacciari trova in un baleno qualsiasi libro
e immagino che la sua biblioteca
contenga migliaia di volumi, persino decine
di migliaia (quella di Eco ne aveva 30’000,
sembra).
Io ho solo una bibliotechina e i miei libri
li ho sistemati in un certo modo (classici
italiani, francesi, tedeschi, spagnoli) che
mi permette di ritrovarli subito.
Sì, l’ordine cronologico va anche bene
(Dante viene prima di Boccaccio e Petrarca).
I pignoli possono naturalmente escogitare
altri mezzi di classificazione e collocazione.
Caro Sergio, io ho una biblioteca di dimensioni modeste (anche per problemi di spazio) ma sinceramente l'ordine cronologico mi lascia un po' perplesso.
EliminaIl mio personalissimo sistema consiste nel dividere nettamente la narrativa dalla saggistica.
La prima, poi, la metto in ordine alfabetico per autore, mentre i saggi li suddivido per argomento (zone grigie permettendo).