CRUDELTA’
Leggendo Murray Bookchin
ho capito questa cosa: noi diciamo che la natura è “crudele”, ma
in realtà nella sua apparente crudeltà c’è misericordia, perchè
i meccanismi naturali fanno sì che ogni sofferenza sia breve.
L’animale debole o
malato viene predato per primo; se è un predatore la morte per fame,
per quanto più lenta, arriva presto.
Noi umani, invece, con il
peggio (la tortura o la prigionia) e il meglio (la medicina o
l’amore) di noi, riusciamo a prolungare anche per lunghissimo tempo
la sofferenza.
Forse anche per questo
siamo sempre alla ricerca di un senso.
GAIA BARACETTI
NUOVI NAZIONALISMI
E’ sbagliato equiparare
i nuovi nazionalismi a quelli fascisti e nazisti del '900.
Questi ultimi furono
violenti, espansionistici (imperialistici) "estroflessi e
offensivi", mentre gli attuali nazionalismi sono "introversi
e difensivi".
I nuovi nazionalismi
esprimono un profondo bisogno di sicurezza e protezione davanti alla
globalizzazione sfrenata.
La nazione e lo stato
nazionale vengono invocati come "rifugio", "scudo
protettivo", non solo economico-sociale ma culturale e
spirituale.
SOLLEVAZIONE
FORZA DI LEGGE
Da noi, di fronte a
qualunque difficoltà, il Parlamento è pronto a votare una nuova
legge “che risolverà una volta per tutte il problema”.
Spesso non considerando
che esiste già una legge che reca le disposizioni opportune, e che
sarebbe stato sufficiente applicare.
In realtà, sarebbe
questa la prima cosa da capire: perché non è stata applicata?
Magari rimediando poi all’errore. Semplice buon senso.
Gli italiani sono un
popolo anarchico, allergico al rispetto della legge, e tuttavia hanno
un’idea magica di questo strumento.
Non lo vedono come un
semplice comando che avrà efficacia se gli uomini obbediscono, per
loro l’unico problema della legge è la sua formulazione, la sua
perfezione formale e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Se poi gli uomini non la
applicano, sarà compito della magistratura punire i colpevoli. Il
Parlamento ha fatto la sua parte.
GIANNI PARDO
LEGGERE A SPEZZONI
Le gravi carenze nella
lettura e nella scrittura non sono affatto una novità.
Non si può dire, dunque,
che la colpa sia degli smart-phone, dei messaggini o dei social
network.
D’altronde, i
cosiddetti «nuovi media» hanno avuto e stanno avendo un loro ruolo:
quello di creare una sorta di illusione ottica, saturando l’ambiente
con una miriade di micro-testi frammentari e atomizzati, sempre più
asserviti alle immagini.
Anche la sconfinata
disponibilità di banche dati interrogabili ha favorito l’affermarsi
di una lettura per spezzoni, contribuendo a modificare almeno in
parte i nostri schemi mentali.
Questa destrutturazione,
rivolta a intelligenze sempre più abituate a guardare che a leggere,
va di pari passo con la progressiva divaricazione tra il nostro
quotidiano digitare e lo scrivere testi di una sia pur minima
complessità.
GIUSEPPE ANTONELLI
TRASPORTO PUBBLICO
Se non ci fosse trasporto
privato, ma solo trasporto pubblico, potremmo percorrere uno stesso
tragitto in 10 minuti.
Ma siccome tutti
decidono, autonomamente, di acquistare un’automobile privata,
allora tra il restringimento delle carreggiate prodotto dalle auto in
sosta e l’intasamento prodotto da quelle in movimento si crea una
condizione di ingorgo che fa allungare i tempi di percorrenza a 40
minuti per l’auto privata ed un’ora per il mezzo pubblico
(penalizzato ulteriormente dalle dimensioni delle vetture e dalla
necessità di effettuare fermate).
In questa condizione non
c’è modo che il trasporto pubblico venga percepito come
vantaggioso, di conseguenza gli utenti continuano a calare,
l’introito dell’emissione di biglietti non è più sufficiente a
coprire i costi di gestione e le aziende che lo gestiscono entrano in
deficit.
MARCO PIERFRANCESCHI
A proposito dele considerazioni di Gianni Pardo sull'inefficacia di una legislazione più teorica che realistica, segnalo un bellissimo post di Mammifero Bipede sulla tragedia delle morti stradali.
RispondiEliminaEcco il Link: https://mammiferobipede.wordpress.com/2020/01/11/sulla-reale-efficacia-delle-regole/
Natura crudele o misericordiosa?
RispondiEliminaDirei né l'una né l'altra cosa. La natura è indifferente. Noi le attribuiamo qualità umane come fosse un essere senziente. Leopardi si rivolge alla natura in una poesia come se fosse davvero una divinità. Ma poi nella Ginestra la mostra del tutto insensibile alle vicende umane: "Sta natura ognor verde ... e l'uom d'eternità s'arroga il vanto" (cito a memoria).
Visto che è impossibile oggi credere ancora in un Dio (sive natura) onnisciente e misericordioso dobbiamo constatare che esiste - questa sì - una legge o la Legge a cui tutto sottostà (nemmeno Giove non può modificare il Fato pur essendo la divinità suprema). Un organismo sano prova benessere e piacere, specie nella fase ascendente. Poi il declino è accompagnato da perdite, malattie, dolori che oggi però possiamo abbreviare con buona coscienza (adesso arrivano i nostri, i fondamentalisti religiosi, che mi daranno del nazista perché sostengo le ragioni, non dell'eutanasia - termine irrimediabilmente compromesso - ma della buona morte, del congedo pacifico o dolce).
La Legge è Dio o Dio è la Legge: inesorabile, a volte dall'aspetto misericordioso, ma in realtà "indifferente" (vedi la Ginestra, Buccio ci ha azzeccato).
Caro Sergio, in effetti Leopardi, quando parla della natura, oscilla tra il concetto di matrigna che ci fa soffrire e quello di entità indifferente.
EliminaEcco qui due citazioni, entrambe tratte dalla Ginestra (ed una è la tua), che mi sembrano pertinenti:
= Nobil natura è quella
(…) che grande e forte
mostra se nel soffrir, nè gli odii e l'ire
fraterne, ancor più gravi
d'ogni altro danno, accresce
alle miserie sue, l'uomo incolpando
del suo dolor, ma dà la colpa a quella
che veramente è rea, che de' mortali
madre è di parto e di voler matrigna.
= Così, dell'uomo ignara e dell'etadi
ch'ei chiama antiche, e del seguir che fanno
dopo gli avi i nepoti,
sta natura ognor verde, anzi procede
per sì lungo cammino,
che sembra star. Caggiono i regni intanto,
passan genti e linguaggi: ella nol vede:
e l'uom d'eternità s'arroga il vanto.
Poscritto
RispondiEliminaI roghi in Australia sono terribili. Io ci penso spesso e soffro. Quante povere bestie muoiono di una morte orribile, da mesi. Possibile che esista un Dio misericordioso che si compiaccia di questo spettacolo? Ah, ma gli animali non hanno un'anima immortale e il leggendario Dio di quel libro infame li creò per noantri destinati alla gloria dei cieli (se ci comportiamo bene, eh!). Come mi piacerebbe tenere un fiammifero acceso sotto le chiappe di un fondamentalista religioso (ma solo per dieci secondi, suvvia, restiamo umani).
Pscritto N. 2
RispondiEliminaGli incendi in Australia sono alimentati dai venti e dalle temperature torride, ma è quasi certo che alcuni sono stati appiccati dai piromani, come succede del resto ogni anno in Europa. Che fare di questi delinquenti? Ergastolo o - proponeva Guido Ceronetti - pena di morte?
Ah, sì, poveracci, sono in fondo anche loro vittime della società o delle avversità, bisogna reintegrarli a spese nostre. Del resto il gaucho immigrazionista ha stabilito - con duemila anni di ritardo - che la pena di morte è inammissibile (dopo che la Chiesa l'ha applicata ad abundantiam contro gli eretici). Massì, anche gli assassini sono esseri umani e hanno diritto a un'altra opportunità, restiamo umani. Qui a forza di restare umani ci fanno un c... così.
Sì, pare purtroppo che, nella tragedia degli incendi in Australia, ci sia anche la mano di qualche piromane.
EliminaE non dei soliti delinquenti che lo fanno per avidità, per avere un’utilità economica dal disboscamento (e per i quali la pena di morte sarebbe perfetta), ma di semplici ragazzotti scemi, che volevano soltanto fare una bravata.
Per questi, in effetti, la condanna a morte sarebbe eccessiva (e non avrebbe neppure senso), ma 20 anni di fila a pulire i ‘cessi’ (o anche soltanto gli ambienti naturali dai rifiuti) per 10 ore al giorno, sarebbero un contrappasso adeguato.
Su segnalazione di Gaia
RispondiEliminaRuolo [del fuoco] in ecologia
Il fuoco svolge in ecologia un ruolo importante negli ecosistemi in cui si ha scarsità di piogge e in cui la vegetazione sia costituita da arbusti o erbe,[1] in quanto riesce a decomporre in maniera rapida i vegetali, rifornendo il terreno di sostanze nutritive che non sono altrimenti disponibili in assenza di acqua.[1]
In seguito ad un incendio, le piante mostrano una risposta differente: alcune di esse, chiamate pirofite hanno ritmi di moltiplicazione e riproduzione più veloci in concomitanza degli incendi;[1] a tale scopo le pirofite sono andate incontro nel corso della loro evoluzione ad una serie di adattamenti, tra cui ad esempio lo sviluppo di una spesso strato di sughero come protezione dalle fiamme;[1] altre specie, chiamate antrofite prediligono le aree incendiate per la loro crescita.[1]
Di più su Wikipedia. Interessante, quanto poco sappiamo ovvero so.
Molto interessante, davvero.
EliminaProbabilmente però, in questi casi, le cose vanno meglio per le piante che non per gli animali.
NUOVI NAZIONALISMI
RispondiEliminaSommessamente mi permetto di ricordare che nel 1940 l'Italia mussoliniana entrò nella 2a Guerra mondiale (con le drammatiche e ben note conseguenze che sappiamo...) ufficialmente per difendersi dal (presunto) complotto "demo-pluto-giudeo-massonico" ordito dalle cattivissime democrazie liberali di matrice anglosassone... Saluti
In realtà sappiamo bene che Mussolini decise di entrare in guerra per partecipare alla spartizione del bottino in compagnia della trionfante Germania, già quasi sicura vincitrice.
EliminaPoi le cose andarono come sappiamo.
L’esperienza insegna che sulle motivazioni ufficiali di una guerra (di qualsiasi guerra) è bene non fare troppo affidamento.
Ma quali nazionalismi e sovranismi! Ci sono sì paesi aggressivi e superarmati, ma non è certo il caso dell'Italietta senza nemmeno un esercito degno di questo nome. E nemmeno altri paesi europei hanno mire espansive. L'unica guerra che gli Stati europei si fanno è quella economica. La lotta contro il cosiddetto sovranismo, anzi la sua demonizzazione, è diventata la bandiera della sinistra e della Chiesa. Salvini è un modesto politico su cui sinistra e Chiesa sparano a palle incatenate, lo paragonano persino a Hitler, roba da pazzi. Gli Stati Uniti d'Europa un ideale? Un'Europa federale doveva crescere nella reciproca fiducia dei singoli Stati. Ma si è voluto accelerare il processo, renderlo irreversibile. Una partenza sbagliata. E poi gli Stati Uniti d'Europa non sarebbero un'entità sovrana come gli USA, la Cina, la Russia, il Giappone, l'India, il Brasile ecc.? La sovranità assoluta non esiste e l'interdipendenza economica renderà forse un giorno i confini obsoleti. Per il momento però converrà difenderli ancora perché le prospettive non sono rosee (economia, energia, acqua, cibo, risorse).
RispondiEliminaSe non si faranno gli Stati Uniti d'Europa non conteremo più nulla?
Prodi pensava che gli Stati Uniti d'Europa sarebbero diventati la più grande potenza economica, sorpassando persino gli USA. Avremmo lavorato un giorno in meno e guadagnato di più, che pacchia. Stranamente non aveva previsto l'avvento della superpotenza economica, la Cina del miliardo e mezzo di abitanti.
Credo che i sovranismi intra-europei di oggi non possano essere considerati seriamente pericolosi, anche per l'assenza di forze militari significative.
EliminaIn fondo, i partiti sovranisti non chiedono altro che una propria moneta nazionale e una difesa dei confini esterni degna di questo nome.
Mi sembra che non ci sia nulla di guerresco in tutto ciò (per fortuna).
I partiti sovranisti (neo-nazionalisti) odierni forse diventano un po' meno simpatici ad es. quando ti (ri)mandano indietro frotte di migranti oppure non vogliono accoglierne nemmeno uno di quelli arrivati entro i tuoi mitici confini nazionali: cosa che in una (Con)federazione europea finalmente degna di questo nome NON potrebbero fare, quantomeno senza ricevere pesanti sanzioni economiche.
RispondiEliminaAd ogni modo, nella complessa e ricca di interdipendenze geo-economico-politiche situazione odierna l'unico modo x tutelare la vecchia sovranità ritengo sia quella di devolverne il più possibile (da una parte) a livello continentale e (dall'altra) a livello locale-regionale, anche se mi rendo conto che proporre una tesi di qs. tipo oggi condanna ad un quasi totale isolamento... Saluti
Un discorso fumoso il tuo. Mentre scrivi: " la portata del fenomeno è tale che ormai NESSUNO Stato nazionale "old style" è in grado di governarlo e tantomeno risolverlo da solo: chi predica il contrario vende" la Commissione europea sbatte in faccia agli europei l'ineluttabilità dell'arrivo di milioni di gente inassimilabile e molto diversa da noi. Dal canto suo l'ONU sbatte in faccia agli europei il Global Compact per le migrazioni, un'altra mostruosità per il rifugioati e - probabilmente last, but not least - i diritti della gente africana. Insomma, ci stanno triturando, distruggendo e tu proponi un vasto piano di family planning a livello globale difficilmente realizzabile nel breve periodo (diciamo i prossimi vent'anni - che vedranno l'aumento della popolazione mondiale di altri due miliardi).
EliminaDiscorso razzista e fascista il mio, per le sinistre, anticristiano per la Chiesa, contro la crescita economica infinita per i matti (economisti, politici).
Dillo, ditelo chiaramente: abbattere tutti i confini (dice il papa, dice la sinistra imbelle e idiota, lo dicono le sinistre sardine), libera circolazione universale. Una prospettiva esaltante per l'ex comunista, cinofilo senza figli (ma difensore dell'embrione) Giuliano Ferrara e il suo socio. Ci vuole un "patriottismo europeo" urlavano ieri nel loro giornaletto da noi cofinanziato. Ah, ma guarda un po', adesso il patriottismo gli sta bene, ma dev'essere europeo. Che ristrettezza mentale, ci vuole un patriottismo mondiale, siamo tutti figli di Dio, i beni della Terra sono di tutti, giusto.
Intanto dei criminali stanno studiando come eliminare pregiudizi e stereotipi con piccole scariche elettriche. Vedi un diverso e i tuoi geni ti dicono: attenzione! Un pregiudizio, uno stereotipo. Ci pensano loro con scariche elettriche ad abbattere i pregiudizi perché tu ti senta aperto verso il diverso, multiculturale, umano e generoso. Vedi anche la campagna mondiale in occidente per l'accettazione e anche l'incentivazione dell'omosessualità e dei diritti dei sessualmente diversi (in fondo sono gli eterosessuali i perversi).
Vogliamo difenderci o suicidarci? Io sono per la difesa, anche della proprietà - che fa gola a tanti. Eppure nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo della gloriosa (be', mica tanto) Rvoluzione francese il diritto alla proprietà è definito inalienabile e sacro.
"La Commissione europea sbatte in faccia agli Europei (...) molto diversa da noi"
EliminaQuindi tutti i migranti arrivati in Italia devono restarvi ad infinitum perchè nessun altro Paese europeo vuole accoglierli/redistribuirli (cfr. Austria, Ungheria, Gran Bretagna, ecc. ecc.)???
Allora perchè lo stesso ex-Ministro dell'Interno S. invocava l'aiuto dell'U.E. e quindi degli altri Paesi europei x ricollocare i medesimi migranti, riconoscendo dunque anch'egli in qualche modo l'impossibilità per un unico Stato nazionale "old style" di governare autonomamente/pienamente il fenomeno migratorio???
Ah, pardon: dimenticavo che, in generale, quello altrui è perfido nazionalismo aggressivo, quello nostro è doverosa difesa dei sacri confini patrii...
Credo che sul punto dell'immigrazione, in Europa, non ci sia unità di intenti.
EliminaAlcuni paesi (e soprattutto le istituzioni comunitarie, controllate dalle elites) sono favorevoli, altri sono contrari.
Non è facile trovare una strategia coerente, in queste condizioni.
I migranti non vanno redistribuiti ma respinti, con le buone o con le cattive. Non sono migranti, ma invasori. Ma non sappiamo più difenderci, perché rammolliti dal consumo e inebetiti dal potere.
EliminaIl fenomeno migratorio? Ma di cosa stiamo parlando? Quando e perché è nato questo "fenomeno" apparentemente incontrollabile (dicono "epocale", che parola suggestiva) e che può essere gestito solo "insieme" agli altri Stati essendo di proporzioni mai viste?
Ripeto: abbiate il coraggio di dire come fanno gli anarchici: no borders, no nations. È il discorso anche degli "intellettuali" (di Cesare, Scalfari) e del papa gesuita e ateo o per lo meno eretico. E caos sia.
Per gestire il cosiddetto fenomeno migratorio bastano la costituzione, il diritto, la psicologia, il buon senso e all'occorrenza anche la forza.
Fare ironie sul "sacri confini della patria" non ti fa onore. Si direbbe che per te il concetto di sacro - che significa inviolabile - è obsoleto e ridicolo.
Sai perché c'è uno zerbino davanti alla porta di casa tua? Non per pulirsi le scarpe (anche, certo), ma perché indica una soglia che può essere superata solo a determinate condizioni dettate da chi è al di là della soglia. Nel mio sancta sanctorum puoi entrare solo col mio permesso e poi devi andartene. O vuoi restarci contro la mia volontà, anzi intendi sloggiarmi?
Diritto, psicologia, natura umana (esiste, esiste!), buon senso basterebbero per venire a capo di tutti i problemi.
Salvini, l'ho scritto sopra, è un modesto politico. Uno che esibisce il rosario (ma il Conte si dichiara tifoso di Padre Pio che è ancora peggio) e cerca d'ingraziarsi gli ebrei non è una persona seria.
Io sono ateo e i salamelecchi dei politici verso la Chiesa e i poteri forti mi irritano. Abbiamo comunque avuto dei presidenti della repubblica atei, Saragat e Pertini, forse anche De Nicola, che non andavano in processione in Vaticano.
Credo che a questo punto possiamo chiudere il discorso o il dialogo. Io sono un fascista, razzista, omofobo, antisemita ecc. e tu un uomo moderno dalle ampie vedute grazie ai tuoi studi filosofici e forse anche al carattere. Buona fortuna.
P.S. Intervieni anche nel blog di Agobit, non so perché.
Mah, tutto sommato più modestamente cerco di difendere (da emerito signor Nessuno) la cultura (politica) liberaldemocratica, (neo)illuminista, aperta al moderno pensiero razionale e scientifico anzichè alle metafisiche/teologie idealistico-romantiche ottocentesche e ai fanatismi ideologici economico-politico-religiosi di qualsivoglia origine (dal tetragono natalismo al nazionalismo autoreferenziale, dall'esasperato egualitarismo al femminismo post-moderno, dalla tecnofobia nostalgica dei "bei tempi andati" al tecnoteismo digitale)... Saluti
EliminaIeri Massimo Cacciari, che non mi è affatto simpatico, ha affermato che i numeri attuali dei cosiddetti migranti, rifugiati, richiedenti asilo eccetera sono nulla in confronto a ciò che ci aspetta nei prossimi decenni considerato ciò che sta succedendo in Africa, tra esplosione demografica e caos generalizzato.
RispondiEliminaDobbiamo davvero subire questo arrembaggio, arrenderci e scomparire? Cosa si parlerà allora in Europa o nella ex Europa da cui tutto è partito (anche gli USA sono una propaggine dell'Europa)? Un iinglese maccheronico o qualche lingua africana?
Per me Orban fa benissimo ad opporsi all'invasione e alla sostituzione etnica in corso - voluta da qualcuno, non ho dubbi.
Non so se ci sia davvero un Piano delle Elite Apolidi di cui blatera continuamente il fenomeno (siete tutti scemi, adesso vi spiego), ma alcune evidenze ci sono. Quando un capo di governo, la cancelliera Merkel, osa proclamare senza dibattito o consultazione dei governati: "Nessun limite ai richiedenti asilo" dice chiaro e tondo quello che vuole la Commissione Europea: il superamento o cancellazione degli Stati nazionali che si può accelerare e rendere irreversibile non solo con la libera circolazione e l'euro, ma con una massiccia dose di extra-comunitari ormai invitati dalla sinistra e dalla Chiesa a invadere l'Italia e il continente. È chiaramente una guerra (della Commisione, della sinistra e della Chiesa) contro gli abitanti della vecchia Europa. Per non parlare dei paesi africani che si sbarazzano del loro surplus demografico che non rivogliono indietro (e gli xenofobi e razzisti saremmo noi!).
La convenzione internazionale sui rifugiati andrebbe rivista. Non era stata concepita per l'invasione di un paese. Adesso assistiamo all'invasione umanitaria. E chi osserva: un momento, ragioniamo, così non va, quanti ne possiamo accogliere, è un fottuto sovranista, neo-nazionalista, nazista, fascista, razzista, identitario ecc. Quello che aveva insinuato il caro Diaz che per fortuna si è tolto dai coglioni (non si è mai capito cosa volesse, ce l'aveva con tutto il mondo senza proporre nulla, seminava solo dubbi).
Su un punto mi sembra che ci sia accordo fra di noi: la spaventosa esplosione demografica che è alla base di tanti problemi, fra cui probabilmente anche il cambiamento climatico (il fenomeno direbbe che sono o siamo vittime del Piano delle Elite Apolidi:
non c'è nessuna esplosione demografica o vorreste forse eliminare miliardi di esseri umani? Cosa che né Lumen né il sottoscritto ha mai invocato).
Ecco, forse si potrebbe partire da questo punto condiviso per vedere se si può fare qualcosa per evitare il peggio. Personalmente sono molto pessimista (un apocalittico, un catastrofista, direbbe il fenomeno - gentaglia a cui è stato fatto il lavaggio del cervello).
Ed evitiamo gli odiosi neologismi: sovranismo, neo-nazionalismo, populismo, identitarismo. Come pure fascismo, nazismo, razzismo, xenofobia, omofobia e simili. Stranamente degli orrori del comunismo nessuno parla, ci sono solo manifestazioni antifasciste (il fascismo ante portas, dice quell'imbecille di Flores d'Arcais, un neo-comunista).
Ricordiamo agli smemorati la dichiarazione di guerra all'Europa di Boumedienne, il presidente algerino, oltre quarant'anni fa: "Vi conquisteremo con il ventre delle nostre donne." Più chiaro di così!
RispondiEliminaPer la gioia della sinistra sempre beotamente internazionalista e comunista e oggi anche della Chiesa in cerca di un nuovo ruolo nel mondo (copulate pure come volete, ma via i muri e accoglienza di tutti i poveri del mondo). Ricordiamo anche la pensata geniale di Berlinguer: "Ci vuole un governo mondiale!" A guida comunista? O della Chiesa o dell'ONU? O delle Elite Apolidi? Che Berlinguer fosse anche lui vittima delle Elite Apolidi, che ne dici fenomeno?
La filosofa Donatella di Cesare ha sintetizzato molto bene la guerra in corso: tra lo Stato o gli Stati e i popoli migranti. Nega che l'Italia sia il territorio e proprietà degli Italiani. Che belle prospettive! Ma la casa della di Cesare è sua o di tutti? "La propriété, c'est le vol" - la proprietà è un furto, disse un pessimo padre di famiglia che mise i suoi cinque figli all'orfanatrofio (lui doveva scrivere).
<< La filosofa Donatella di Cesare ha sintetizzato molto bene la guerra in corso: tra lo Stato o gli Stati e i popoli migranti. >>
EliminaCosì sembrerebbe, ma la Di Cesare dimentica una cosa importante: che gli immigrati non vogliono la distruzione dei nostri Stati, ma semplicemente beneficiare della loro generosità.
Non è la rivoluzione che cercano, come i comunisti di vecchia data, ma solo la partecipazione al banchetto del welfare.
Poi magari, alla fine, crollerà tutto, come inevitabile conseguenza del peso crescente, ma non credo proprio che sia un effetto voluto.
A proposito del politicamente corretto. Ormai non si salva più nessuno, né Dante né Shakespeare o tutta la letteratura occidentale. Gli autori hanno fatto qualche affermazione oggi ritenuta inaccettabile, immorale: al bando.
RispondiEliminaDopo Baltus all'indice anche il "sessista" Gauguin.
"L'obiettivo del politicamente corretto è quello di distruggere e spazzare via la cultura occidentale. Non solo Gauguin: rischiano Shakespeare, Mark Twain e altri geni dell'arte e della letteratura."
Ci resterà comunque il Grande Fratello e il festival di San Remo.
Da un'ottica (almeno vagamente) liberale, gli orrori del Comunismo sono uguali & (soltanto teoricamente) contrari a quelli del Nazifascismo: simul stabunt, simul cadunt...
RispondiEliminaLa frase di Boumedienne riportata sotto è prob.te una 'fake', ma indubbiamente il problema si pone sia a livello ambientale sia a livello socio-economico: molto semplicemente, la portata del fenomeno è tale che ormai NESSUNO Stato nazionale "old style" è in grado di governarlo e tantomeno risolverlo da solo: chi predica il contrario vende (consapevolmente o meno) fumo e/o pericolose/pie illusioni...
Chiaramente occorrerebbe (ri)partire da vaste politiche di informazione/educazione a birth control & family planning in quelle aree del Terzo Mondo a tuttora galoppante tasso di natalità, magari vincolando l'erogazione dei prox aiuti allo sviluppo alla loro implementazione da parte delle Autorità locali: cosa che però sfortunatamente (un po' come un autentico Federalismo continentale e regionale) quasi nessuno "ai piani alti" sembra davvero volere, anzi ferve un ansiogeno dibattito su come RILANCIARE la natalità in Italia/Europa ed evitare il temutissimo "inverno demografico" (per produrre nuovi disoccupati/poveri?)... Saluti
Un filosofo africano, tale Mbembe, afferma che gli Africani sono malvisti e indesiderati ovunque, anche in Africa (basti pensare ai conflitti nel continente). Che fare allora? Sviluppare l'Africa, renderla un luogo incantevole per tutti gli Africani. Ovviamente ci vorranno tempo e aiuti dal resto del mondo che ha un debito che non potrà mai essere completamente estinto verso gli Africani, ma delle riparazioni sono dovute.
RispondiEliminaEcco un'idea interessante e in più di un africano. Se facesse questa proposta un italiano le anime belle gli darebbero del fascista e razzista dalle anime belle.
Il fenomeno però osserva che un'impresa del genere è praticamente impossibile: sarebbe come voler rifare la Terronia con quei terroni incapaci. Mah, a lui i terroni non piacciono, però qualcosa di vero c'è. A cosa è servita la Cassa del Mezzogiorno?
Comunque qualcosa bisognerà pur fare, in Terronia e in Africa, prima di sbranarci.