LUMEN
UNIVERSI MORALI
Dipendenza. In questa fase infantile il bambino dipende dagli adulti per il sostentamento, la protezione e lo sviluppo. Poiche’ dipende, sviluppa tutte le tecniche necessarie ad ottenere quel che gli serve.
Un bambino e’ “competente” quando sviluppa tecniche (piangere, sbattere i piedi per terra, non mangiare, rompere oggetti, picchiare altri bambin) per ottenere dagli adulti quel che vuole lui.
Indipendenza. L’adolescente e’ ossessionato dall’indipendenza. Vuole smettere di dipendere, non vuole piu’ dipendere da nessuno , il messaggio che manda e’ che potrebbe farcela da solo. Non chiede nulla agli adulti se non di uscire dalla sua vita.
E’ competente quando sviluppa le tecniche che consentono di farlo: studiare e trovare un lavoro, o trovare un lavoro e basta, rubare, imbrogliare sui voti, eccetera, qualsiasi cosa riduca la sua dipendenza dagli altri: per lui chiedere qualcosa e’ umiliante, e negoziare e’ gia’ una sconfitta.
Interdipendenza. L’adulto si e’ reso conto che non puo’ essere completamente indipendente con gli altri, e si attrezza per lo scambio. TU mi dai la casa se io pago l’affitto, tu mi paghi se io lavoro, e cosi’ via.
Un adulto competente e’ un adulto capace di negoziare uno scambio che sia win-win per entrambe le parti. Negoziare in questo universo morale non e’ una sconfitta, e’ la norma.
INTER-DIPENDENZA
Poi, gradualmente, con il passare dei mesi e degli anni, diventiamo sempre più indipendenti, fisicamente, mentalmente, emotivamente e finanziariamente, finché alla fine possiamo sostanzialmente badare a noi stessi, diventando padroni di noi stessi.
Man mano che continuiamo a crescere e a maturare, ci rendiamo sempre più conto che tutto nella natura è interdipendente, che c’è un sistema ecologico che governa la natura, compresa la società. Scopriamo inoltre che la parte migliore dell’essere umano è legata alle relazioni con gli altri: la vita stessa è dominata dall’interdipendenza.
La nostra crescita, dall’infanzia all’età adulta, funziona coerentemente con le leggi naturali. Questa crescita si manifesta in molti modi. Il raggiungimento della piena maturità fisica, per esempio, non ci garantisce automaticamente maturità emotiva o mentale. Al contrario, la dipendenza fisica di una persona non significa che sia mentalmente o emotivamente immatura.
Nel continuum della maturità, la dipendenza è il paradigma del tu (o del voi): tu ti prendi cura di me; tu agisci per me; tu non hai agito. L’indipendenza è il paradigma dell’io: io posso farlo; io sono responsabile; io sono padrone di me stesso; io posso scegliere.
L’interdipendenza è il paradigma del noi: noi possiamo farlo; noi possiamo collaborare; noi possiamo mettere insieme i nostri talenti e le nostre capacità e creare insieme qualcosa di più grande. Le persone dipendenti hanno bisogno degli altri per ottenere quello che vogliono. Le persone indipendenti possono ottenere quello che vogliono attraverso i loro sforzi individuali.
INDIPENDENZA ED EQUILIBRIO
D’altro canto la dipendenza porta a credere di non poter vivere senza una persona, a cercare di continuo la sua approvazione, a venerarla, senza aver il coraggio di dire di no, e affermare la propria opinione.
Entrambi questi due quadri relazionali non corrispondono a una relazione sana, perché sono due squilibri e come tutti gli squilibri creano infelicità; la chiave in una relazione sana sta nel concetto di interdipendenza.
Le basi di una relazione sana d’amore o di amicizia oltre al rispetto, alla fiducia, sono la comprensione e la libertà reciproca, pur stando insieme, ma insieme indipendentemente.
Ci sono tre livelli di relazioni: quelle nate in base alle condizioni del momento, quelle nate in base a interessi comuni e quelle in cui si condivide un ideale, si lotta insieme per qualcosa. Quest’ultimo tipo è il più raro da trovare, ma anche il più profondo e soddisfacente.