giovedì 15 settembre 2022

Pensierini - L

COMPETIZIONE
Lo scrittore americano Anthony De Mello ha detto:
“Non sono venuto al mondo per competere con nessuno. Chi vuole competere con me perde il suo tempo. Sono al mondo per competere con me stesso. Superare i miei limiti, vincere le mie paure, lottare contro i miei difetti, superare le mie difficoltà e correre in cerca dei miei obiettivi.”
La riflessione è eccellente nella prima parte ed aiuta davvero a vivere meglio.
Peccato che scivoli poi nella seconda parte: perchè affrontare le difficoltà e le paure va bene, ma cercare di superare i propri limiti, proprio no.
Farlo significa ricadere nelle angosce della competizione (contro di sé o contro gli altri cambia poco) e rovinare irrrimediabilmente la propria serenità.
LUMEN


DIFETTI
Si ama veramente una persona quando si sopportano i suoi difetti con un sorriso.
LUMEN


INGANNO SOCIALE
Alcuni, ad un certo punto della vita, diventano consapevoli che la convivenza umana si fonda necessariamente su un inganno sociale (tra governanti e governati).
La scoperta può essere sconvolgente e portare a rabbia, frustrazione e ribellione. Ma consente anche due notevoli vantaggi:
1- smettiamo di combattere inutilmente per degli obbiettivi impossibili
2- impariamo ad apprezzare (e difendere) le cose positive che la società ci offre e che non sono per nula scontate.
LUMEN


RELIGIONE E CULTURA
Le Nazioni, per funzionare bene, hanno bisogno di una cultura condivisa e, a tal fine, va benissimo anche una religione prevalente, perchè anche la religione è cultura.
Come faccio a dirlo ? Semplice: perchè tutto quello che non è scienza è cultura, e la religione non è certo una scienza.
LUMEN


DIRIGENTI COMUNISTI
I dirigenti comunisti (categoria ben diversa dai loro ingenui elettori) sono l'epitome dell'opportunismo.
Esaltavano l'URSS quando prendevano i soldi da Mosca. Finiti quelli, hanno incominciato a prendere i soldi delle elites occidentali ed infatti oggi il PD è un partito filo-NATO.
Per comprendere le vere motivazioni, basta seguire i soldi.
LUMEN


VOLERSI BENE
Tutti i mali sociali del mondo derivano dalle persone che non si vogliono bene.
Perchè chi si vuole bene non ha difficoltà a vivere la propria vita, godendo dei piaceri che la sorte gli offre.
Chi non si vuole bene, invece, è costretto a vivere nel riflesso degli altri, che finisce per odiare e tormentare, nella (inutile) ricerca di una impossibile felicità personale.
E contro questa invidia, contro questi tristi tentativi di rivalsa, non c'è rimedio.
LUMEN


IDENTITA' CRISTIANA
In un famoso passo del Vangelo, Gesù afferma: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”.
Questo significa, allora come oggi, che i cristiani, se davvero tali, dovrebbero vivere in modo diverso dagli altri ed essere facilmente riconoscibili da tutti per il loro comportamento e le loro opere.
Voi la vedete, in giro, tutta questa identità cristiana ? Io no.
LUMEN


IL BUON PASTORE
Il rapporto tra le elites e il popolo può essere paragonato a quello tra il pastore e il suo gregge.
Questo non vuol dire che gli interessi delle elites non possano (talvolta) coincidere con quelli del popolo, ma la cosa avviene solo in modo marginale e, soprattutto, non influenzabile dal popolo.
Quindi è meglio che ce ne facciamo una ragione.
LUMEN

23 commenti:

  1. COMMENTO di ANNALISA B.

    Visto che tra i pensierini si parla casualmente del PD e del seguire il filo rosso dei soldi, parliamo anche dei mostruosi Fratelli d'Italia, Salvini e compagnia bella e seguiamo il filo nero nero dei soldi e dove arriviamo?
    Per il resto sono d'accordo, il PD è molle troppo molle, in effetti ci vuole una rivoluzione comunista degna di questo nome. Ma chi la fa questa rivoluzione in un paese con il cervello culturalmente addormentato e fascista?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Annalisa, il PD non è certo peggio degli altri. La mia voleva solo essere una ricostruzione di un cambio di posizionamento che ha disorientato molti dei suoi elettori.
      Io, nel mio blog, seguo la teoria politica dell' Elitismo, per cui il mio giudizio è inevitabilmente negativo per tutti i partiti.
      Il mio invito è di andare a votare, ma solo per sostenere la democrazia formale che ancora ci tutela.

      Elimina
  2. COMMENTO di ANNALISA B.

    Il PD ha perso il suo elettorato sia perché il capitalismo, nella sua forma più perfida e ottusa attuale del neoliberismo economico (cioè legge del più forte con tutti i mezzi e in tutti i modi=clava) ha inglobato ingannandola la parte della popolazione più svantaggiata rendendola non lavoratore, ma disoccupato/cliente, sia perché non ha più saputo (prosopopea?) parlare con il suo ex elettorato più disagiato per una forma di snobismo.
    Per quanto riguarda la politica del lavoro possiamo solo dire che siamo mal governati dai tempi di Craxi-Berlusconi in poi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come diceva un umorista, la lotta di classe c'è stata, ma l'hanno vinta gli altri.

      Elimina
  3. Religione e Cultura

    Affermare che la Scienza non è cultura mi sembra esporre al grave rischio di una sua sottovalutazione/espunzione ad es rispetto ai mass-media e ai programmi scolastici.
    Come recentemente mostrato dalla vicenda della pandemia, una maggiore diffusione della cultura scientifica ragionevolmente porterebbe un notevole progresso educativo e socio-economico, ecc. e tendenzialmente ridurrebbe gli spazi pubblici x le ideologie politico-religiose di matrice irazionalista.
    Certo molto dipende dal significato che attribuiamo al termine 'cultura'...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Claude, ti ringrazio per aver sollevato la questione e - da fervido ammiratore del metodo scientifico - ti confermo che si tratta solo di un problema lessicale.

      Io, con il termine cultura, intendo solo le elaborazioni tipiche della mente umana (arte, sociologia, morale, religione, ecc.), che, in quanto tali, sono soggettive, contraddittorie, modificabili e mai definitive.
      La scienza, invece, si occupa di leggi oggettive ed immodificabili, che esistono nell'universo indipendentemente dalla presenza del'uomo.

      Per questo, con riferimento alla scienza, preferisco parlare di 'conoscenza', anzichè di 'cultura'.
      Ma si tratta, per l'appunto, di sempici questioni lessicali.

      Elimina
  4. Parla come mangi

    Volersi bene è un'espressione alla moda oggi molto diffusa. Io non la uso, mi sentirei ridicolo dire "mi voglio bene". Non andavano bene le "antiche" espressioni (tuttora in uso!): sentirsi bene nella propria pelle, essere apprezzato e voluto bene (sono gli altri che ti vogliono bene) e quindi sentirsi qualcuno, avere la sensazione o la consapevolezza di contare, valere? Ma adesso tutti ti ripetono che bisogna volersi bene. Vabbè.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Sergio, non sapevo che fosse un'espressione 'alla moda', altrimenti ci avrei riflettuto...
      Comunque l'ho usata volutamente, proprio per il suo significato letterale: come 'voler bene a una persona' significa accettarla com'è, 'voler bene a se stessi' vuol dire accettarsi senza riserve.

      Elimina
  5. Competizione

    Caro Lumen,
    cosa ha fatto l'umanità se non cercare di superare i propri limiti - almeno dopo aver risolto i problemi più immediati come nutrirsi, sopravvivere? È nella nostra natura di affrontare sempre nuove sfide, di superare gli ostacoli, i limiti, anche a costo di rimetterci la pelle (pensa all'Ulisse di Dante). Il "quieto vivere" è per la gente comune, i mediocri. Questo essere imperfetto che è l'uomo (un errore dell'evoluzione, disse qualcuno) cerca sempre nuove frontiere (la prossima sarà di colonizzare Marte, un'avventura pazzesca ma necessaria visto che il sole diventerà una gigante rossa che renderà impossibile la vita sulla Terra). Lo scrittore svizzero Max Frisch disse una volta: se non si ricerca la perfezione si rimbecillisce (ma il suo amico e rivale Dürrenmatt replicò: perché limare e limare alla ricerca di una ipotetica perfezione, scrivi di getto senza preoccuparti troppo). A me piacciono entrambi, Frisch e Dürrenmatt, anzi simpatizzo di più per Dürrenmatt, uno degli ultimi veri intellettuali, un Ortega y Gasset elvetico.
    Che senso ha scalare una montagna, rischiare la vita per arrivare in vetta? Assurdo, chi te lo fa fare. Eppure non pochi ci provano e non sono proprio stupidi, io per Mesmer provo una certa simpatia (ma non troppa).
    Chi sceglie il quieto vivere camperà più a lungo, ma ... "fatti non fummo a viver come bruti, ma per cercar virtute e canoscenza".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Sergio, la spinta fondamentale dell'uomo è quella ad eccellere sugli altri, a sentirsi superiore.
      Ed a questo obbiettivo siamo disposti a sacrificare quasi tutto: ma non ci serve a vivere meglio, perchè spesso non ci riusciamo, ed anche l'eventuale appagamento è troppo breve e precario.
      Ma il DNA ci ha costruito così e solo un fenotipo che sia (per un capriccio del caso) autonomo e consapevole può comportarsi diversamente.

      Elimina
  6. Identità cristiana

    "Voi la vedete, in giro, tutta questa identità cristiana ? Io no."

    Nemmeno io. Ma poi anche se fossero davvero riconoscibili come "suoi discepoli" cosa cambierebbe? Gesù a volte è davvero pedestre, terre-à-terre, altro che Dio e figlio di Dio.
    "Io sono la via, la verità, la vita" - sublime per i suoi amici. Ma se qualcuno dicesse una cosa simile in piazza si chiamerebbe l'ambulanza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo che se i fedeli cristiani vivessero in un modo veramente speciale, gli altri se ne accorgerebbero, li ammirerebbero e cercherebbero magari di imitarli.
      Con la conseguenza che la religione cristiana se la passerebbe molto meglio di quanto fa ora.

      Elimina
    2. Quanto all'imitazione ho i miei dubbi. Pensa a S. Francesco, ammirati sì ma chi voleva imitarlo a parte i frati suoi amici? Dante lo esalta ("nacque al mondo un sole") ma nemmeno lui voleva imitarlo. A chi piace la povertà? Altra cosa è la semplicità, la sobrietà, molto raccomadabili e sane.

      Elimina
    3. Beh, quello di san Francesco era un caso limite, decisamente eccessivo e quasi patologico.

      Ma se la gente vedesse una comunità di persone serene, gentili ed altruiste (cosa tutto sommato concepibie) ne sarebbe sicuramente colpita e, probabilmente, anche attratta.
      Invece i cristiani di oggi (ma forse anche quelli del passato) non sembrano avere nessuna di queste caratteristiche.

      Elimina
  7. Il Buon Pastore

    "Quindi è meglio che ce ne facciamo una ragione."

    E invece no, qui dissentiamo. Se scegliamo il "quieto vivere" (vedi sopra) forse ce la caveremo (sottolineo il forse), ma che vita è o sarebbe? "Fatti non fummo ecc." Non per niente stiamo qui a ragionare, a cercare di capirci qualcosa. Le elite e le gerarchie saranno pure un dato di fatto, persino una necessità, ma non si può accettare tutto (altrimenti come fai a guardarti allo specchio senza farti schifo?).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Sergio, può darsi che il mia fatalismo sia eccessivo, ma in una democrazia l'unica arma in mano ai cittadini resta il voto.
      E non mi sembra che, almeno in Italia, le elezioni abbiano mai cambiato radicalmente le cose.

      Elimina
  8. Dirigenti comunisti
    Sorry, ma tutto sommato da europeo, occidentale e filo-atlantista (non dogmatico) se la parte maggioritaria degli eredi del vecchio PCI da sponsor dell'Unione Sovietica prendono le difese del mondo occidentale a me sembra un apprezzabile esempio di "ravvedimento operoso"... E poi obiettivamente mi sembra difficile etichettare 'comunisti' dirigenti di origine democristiana (sebbene afferenti all'ala sinistra) come Letta... Saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella l'immagine del 'ravvedimento operoso'.
      Allora possiamo concergli il beneficio degli 'arresti domiciliari'.
      Magari in Parlamento... ;-)

      Elimina
  9. Identità cristiana
    "Ascoltate i discorsi dei cristiani odierni: nulla di più sicuro dei loro dogmi religiosi.
    Osservate i loro comportamenti: si direbbe che non abbiano la benché minima fiducia in quegli stessi dogmi." (D. Hume)

    RispondiElimina
  10. Voler bene

    "Voler bene a qualcuno significa pensare a lui senza pensarci su."
    Karlheinz Deschner (autore della monumentale "Storia criminale del cristianesimo" in dieci volumi)

    RispondiElimina
  11. COMMENTO di GP VALLA

    INGANNO SOCIALE - IL BUON PASTORE (i due pensieri mi paiono collegati)

    Personalmente mi pare che l'analisi vada maggiormente articolata e contestualizzata.
    Non credo che una generica contrapposizione fra governanti e governati, fra élites e resto della popolazione rappresenti adeguatamente la situazione e, soprattutto, costituisca una regola universale, valida sempre ed ovunque. In realta esistono varie classi sociali, con interessi spesso radicalmente contrastanti, dei quali i singoli partiti e i loro gruppi dirigenti (le é lites) sono espressioni e strumenti.
    Storicamente finché l'Italia è stata una democrazia (non lo è più), tale dialettica è stata evidente, ed ha prodotto tutte le conquiste sociali degli anni Sessanta e Settanta: Statuto dei Lavoratori, Servizio Sanitario Nazionale pubblico, gratuito ed universale (uno dei migliori del mondo), scala mobile a tutela dei redditi reali dei lavoratori, accesso di massa all'Università...
    Poi l'Italia è entrata nella UE e nel sistema Euro, perdendo l'effettiva sovranità, usurpata dalla élite di Bruxelles (espressione e longa manus della oligarchia finanziaria internazionale).
    Solo a questo punto ed in conseguenza di ciò, i partiti italiani (tutti) sono diventati i meri esecutori di decisioni prese altrove, certo non nell'interesse dei cittadini italiani; così tutte le conquiste dei decenni precedenti sono state sottratte.
    Ma non si tratta dell'esito inevitabile di una legge universale, bensì dei risultati di precise scelte politiche che avrebbero potuto essere diverse.
    Proprio per questo - concordo con Sergio - non bisogna rassegnarsi ad essere ridotti a sudditi immiseriti e controllati ad ogni passo dalle oligarchie, ma agire invece nei - ridotti e precari - spazi di opposizione rimasti, pur consapevoli delle difficoltà, dell'esito incerto e dei tempi lunghi.
    Dopo tutto un altro mondo è possibile, anzi è già esistito, e le élites non sono tutte uguali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Beppe, ti ringrazio per il tuo commento che ricostruisce in modo esemplare, e più approfondito, la storia politica del nostro paese in questi ultimi decenni.
      La mia sensazione è che il periodo 'dei diritti' sia stato legato ad un particolare ed irripetibile 'aumento di ricchezza' collettiva (anche "a debito"), che non poteva essere mantenuta a lungo: da qui, la deriva verso il vincolo esterno, visto come guida (e giustificazione) del conseguente regresso.

      In ogni caso, condivido pienamente la tua considerazione finale che 'le elites non sono tutte uguali'.
      Le elites sono figlie della società che le determina, ma, allo stesso tempo, ne sono anche il traino, in un rapporto di causa ed effetto che risulta difficile da interpretare.

      Elimina