venerdì 6 agosto 2021

Sovrappopolazione: domande e risposte – 7

Obiezioni e risposte sul tema della sovrappopolazione, in un testo dell'associazione Umanitamtam (settima ed ultima parte). LUMEN.


<< 26) “Chi sostiene la limitazione delle nascite prende a modello Malthus, una persona odiosa e che ha fatto previsioni errate!”

Per migliorare il nostro mondo non è certo sufficiente leggere Malthus. Detto questo, alcune idee di Malthus sono condivisibili, in particolare l’impossibilità di fornire beni durevoli (soprattutto il cibo) in quantità sufficiente per una popolazione in crescita in un mondo di dimensioni limitate, in cui inevitabilmente le risorse non crescono allo stesso ritmo del numero dei suoi abitanti.

Il progresso tecnico ha permesso per molto tempo uno sfruttamento più intensivo delle risorse del pianeta, e la possibilità di spostare in avanti i limiti che Malthus aveva previsto. Il ritardo con cui si sono verificate le condizioni previste da Malthus permise ai suoi detrattori di dire che aveva torto, ma oggi i numerosi problemi ecologici, le tensioni sullo sfruttamento delle materie prime, l’inquinamento e le migrazioni stanno dimostrando che questi limiti sono ormai stati raggiunti.

Per quanto riguarda la questione della povertà, su cui è stato ampiamente criticato, c’è da dire che nella sua opera più importante, “Saggio sul principio della popolazione” Malthus e il co-autore Jean-Paul Marechal sono stati tutt’altro che cinici.


27) “Chi sostiene la limitazione delle nascite odia i bambini ed è misantropo!”

Al contrario, la diffusione dell’opportunità di moderare la natalità nasce soprattutto dal desiderio di dare un futuro migliore a tutti, in particolare alle generazioni future. Meglio pochi, ma felici. Meglio pochi, ma con la possibilità di fare figli a loro volta senza sovraffollare il pianeta. Non si tratta certo di rifiutare i figli in toto. Ad esempio ha figli la stragrande maggioranza dei membri di “Demographie responsable”, un’associazione francese per la divulgazione della moderazione della natalità.


28) “Chi vuole limitare le nascite è per l’eugenetica!”

L’eugenetica non c’entra nulla. L’eugenetica consiste nel selezionare individui nascituri basandosi su particolari caratteristiche considerate preferibili dalla società o dai genitori. La moderazione della fertilità invece riguarda il numero di persone e non alle loro caratteristiche o alla loro selezione. Da notare, fra l’altro, che nel corso della storia i movimenti eugenetici di vari regimi autoritari erano natalisti.


29) “Se non facciamo figli noi li faranno solo gli immigrati… così ci sarà una sostituzione etnica!”

Tutti sappiamo che esiste la xenofobia, ma più che a uno xenofobo medio questa obiezione fa pensare a una becera battuta detta in stato di ebrezza. È ovviamente auspicabile che nessuno voglia fare o voglia incitare a fare figli con lo scopo di diluire l’eccessiva presenza di figli di immigrati. Piuttosto, per gli stessi motivi, tutte le persone, immigrati e non, devono essere educati a una procreazione responsabile.


30) “Andremo su Marte!”

No, non andremo su Marte. Non sappiamo come farlo. Le modalità di propulsione, ad esempio, non sono cambiate in modo significativo dalla conquista della Luna. Non abbiamo inviato ancora una sola persona sul pianeta, nemmeno in nome della scienza. E più passa il tempo, più la possibilità di un viaggio del genere sembra allontanarsi.

Anche se riuscissimo a progettare la strumentazione necessaria, il suo sviluppo costerebbe troppo. Per capirlo basti pensare che per far trascorrere a 12 uomini qualche ora sulla Luna, distante da noi 400mila km, sono stati spesi circa 200 miliardi di euro, e che Marte è a una distanza 1000 volte maggiore. È pura fantasia pensare di poterci portare qualche miliardo di persone affinché vi si trasferiscano stabilmente.

Inoltre Marte è decisamente inospitale: ha un’atmosfera non respirabile e molto meno densa di quella terrestre, quindi offre pochissima protezione da radiazioni ultraviolette, raggi cosmici e vento solare; non ha oceani, né fiumi, ha una gravità diversa dalla nostra, una temperatura molto più fredda dei nostri poli, e ha una quasi totale assenza di poli magnetici, quindi al costo del viaggio si dovrebbe aggiungere il costo della tecnologia per rendere l’ambiente marziano compatibile per la vita di umani e piante.

Se proprio vogliamo immaginare un momento in cui Marte sarà reso un pianeta ospitale all’uomo, dobbiamo almeno ammettere che questo accadrà in un’epoca molto più lontana nel futuro rispetto ai danni che la sovrappopolazione arrecherà al nostro pianeta, parte dei quali sono del resto già presenti da tempo. In ultimo, anche se Marte fosse vivibile, c’è da tenere conto che la sua superficie è ¼ di quella terrestre.

Stando al nostro attuale tasso di crescita (+80 milioni all’anno), in pochi decenni avrebbe la stessa densità di popolazione che attualmente ha la Terra, e avrebbe quindi gli stessi problemi. Dunque esisterebbe un problema sia sulla Terra che su Marte. Tutto questo vale a maggior ragione per tutti gli altri pianeti del sistema solare, ancora più inospitali. Rimarremo sulla Terra, unico pianeta del Sistema Solare adatto alla vita. È qui che dobbiamo trovare ed applicare le soluzioni.


31) “Ma in fondo le persone sono l’unica vera ricchezza di questo mondo!”

Una frase romantica, per quanto possa piacere, non smentisce i dati di fatto e non autorizza a ignorare i problemi. Più esseri umani significa a più ricchezza? Sempre, senza alcun limite, senza se e senza ma? Quindi va bene anche una popolazione di 100 miliardi, o 500 miliardi?

Qualunque cosa, animale o persona rappresenti una ricchezza, anche preziosissima, può arrecare danno se in quantità eccessiva, per motivi comprensibili da chiunque sia disposto a usare un minimo di razionalità. Per quanto si ami l’essere umano, per quanto grande possa essere il proprio desiderio di avere una famiglia numerosa, occorre guardare in faccia alla realtà: allo stato attuale il benessere degli umani è in contrasto col loro numero.

Usare della semplice retorica per giustificare la crescita incontrollata della popolazione, coi gravi svantaggi che porta e che porterà, è un comportamento irresponsabile. Non ci vuole molto per capire che con tutta evidenza no, le persone non sono l’unica ricchezza: esiste un’altra ricchezza, che è l’intelligenza e la responsabilità del sapersi regolare. >>

UMANITAMTAM

14 commenti:

  1. A proposito del (patetico) "andremo su Marte", ecco alcune considerazioni 'tecnico-scientifiche' che ho trovato sul web:

    << Il suolo di Marte e’ tossico. Altamente tossico. Esso e’ stracolmo di composti di cloro. (...)
    Come se non bastasse, su Marte non c’e’ quasi azoto. E’ solo il 3% per cento di un’atmosfera che e’ l’1% di quella terrestre. Sulla terra e’ il 78% dell’atmosfera. Di conseguenza, vi scordate le piante. Su quel suolo non crescono piante terrestri, punto.
    A meno di non mescolarlo ad elementi presi dalla Terra, sul suolo di Marte non coltivate niente, non coltiverete mai niente, punto. Questo perche’ i pianeti si formano piu’ o meno lontani dal Sole, e piu’ vicini solo piu’ elementi pesanti contengono. Su marte sono finiti elementi piu’ leggeri rispetto alla Terra, quindi avete piu’ zolfo, piu’ cloro, e cosi’ via. In generale, la composizione chimica di Marte visto come pianeta e’ diversa. E mancano TROPPE cose per farci qualsiasi tipo di agricoltura.
    Niente terraforming. Niente colonie autosufficienti. Ne’ ora, ne’ in futuro. Se anche ci fosse vita batterica, non sarebbe niente di simile a quella terrestre, ed e’ qui che sale l’interesse scientifico, ma scende quello dei nostalgici della corsa alle Americhe. Essendo un pianeta piu’ leggero non ha neanche uranio, per rispondere a quelli che dicono che trovi l’uranio e ci fai le centrali, il sole e’ molto piu’ debole, non arrivano le frequenze giuste per la fotosintesi e ci sono troppe radiazioni ionizzanti.
    Morale: sulla superficie di Marte non si costruiscono colonie autosufficienti. Si possono costruire colonie, ma saranno sempre e comunque dipendenti dalla Terra. >>

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    1. Eppure Margherita Hack - che reputo una persona seria anche se era comunista - sosteneva che non c'era alternativa per l'umanità che trasferirsi su Marte quando l'aumento della temperatura avrebbe reso impossibile la vita sulla Terra.
      Oggi come oggi è impensabile colonizzare Marte per tutti i motivi che hai suesposto. Ma ... lasciamo fare al tempo, un giorno chissà ... Forse tra mille, diecimila anni o un milione di anni la cosa sarà fattibile e necessaria (ma considerate le dimensioni di Marte - un terzo della Terra - non ci dovrebbe esser posto per miliardi di esseri umani - o transumani.
      Per il momento e per tanto tempo ancora Marte resterà un interessante oggetto di studio e di esperimenti. Io non mi appassionerei nemmno a un viaggio di astronauti. Chi vorrebbe andare a vivere in un posto così inospitale?

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    2. << Chi vorrebbe andare a vivere in un posto così inospitale? >>

      Ma soprattutto: perchè ?
      Solo perchè non sappiamo regolare il livello della nostra popolazione sulla Terra ?
      Riesci ad immaginare un motivo più ridicolo di questo ?

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  2. Guterres oggi, 9 agosto: Umanità in codice rosso.

    Su, coraggio, ancora un piccolo sforzo e capirete perché - o avrete finalmente il coraggio di dire qual è la causa principale del disastro. E indicare il rimedio, anche se forse è troppo tardi. L'automobile per tutti, anche elettrica, non può essere considerato un diritto umano. Nemmeno i viaggi sulla Luna tutto compreso.

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  3. Commento di Lumen

    Non lo diranno mai.
    Anche se le elites dovessero fare qualcosa per limitare la sovrappopolazione cercheranno di farlo in modo occulto.
    A livello mondiale, nessuno avrà mai il coraggio di dirlo in modo esplicito.

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    1. E perché no? Forse perché cozza contro l'istinto primordiale e il gene egoista? Ma la Cina osò (anche se ora si è rimangiata la parola) e l'occidente praticò alla grande il principio di non moltiplicarsi (per godersi la vita). Insomma, parlare di necessario contenimento della popolazione mondiale, di stabilizzazione, non mi sembra un tabù assoluto, un argomento sconveniente. Ci arrivò persino la Pontificia Accademia delle Scienze vent'anni fa. E la propaganda ossessiva e sfacciata all'omosessualità assolutamente naturale non è un incitamento a non procreare? A meno che il piano non sia proprio quello: sterilizzare gli occidentali per favorire l'immigrazionismo, il meticciato e la dissoluzione dei vecchi Stati.
      Che è l'intenzione esplicita del papa gesuita, nonché di Scalfari e altri, e che non è che la realizzazione del piano Kalergi (un'Europa abitata da una razza negroide).

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    2. E' vero: la Cina a suo tempo l'aveva fatto.
      Ed a livello di singola nazione, soprattutto se guidata da un governo non democratico, si tratta di una scelta ancora praticbile (anche se poco probabile).

      Ma a livello di comunità mondiale (ONU et similia), mi pare davvero impossibile: troppe nazioni insorgerebbero gridando al 'genocidio', anche se ovviamente non sarebbe vero.

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  4. Caro Lumen,

    ho letto con interesse anche l'ultima puntata della serie demografia tratta da Umanitamtam. Forse vale la pena archiviare la serie. Nel complesso sono d'accordo con l'autore. Ho trovato però gli argomenti ovvero le obiezioni di questa puntata piuttosto deludenti e non c'è niente da commentare: ha risposto a tono e bene Umanitamtam. Ridicola l'alternativa di Marte (se ne riparlerà forse tra qualche milione di anni o magari anche prima, comunque per il momento è solo un Gedankending, come dicono i tedeschi (una cosa astratta, una pensata che lascia il tempo che trova).
    Quanto ai figli vera ricchezza e scopo della nostra vita ... be', ci può stare. Forse ciò ti meraviglierà, tanto più che io come sai non ho figli. Ma ho sempre considerato la formazione di una famiglia, ovviamente con figli, come perfettamente naturale, l'orizzonte di tutti o quasi tutti, come era in effetti fino al boom economico che ha cambiato la mentalità e le nostre vite, e non proprio in meglio. Gli scapoli per vocazione sono stati sempre pochi, sposarsi era il destino di tutti. Anche Gesù doveva sposarsi e se non l'ha fatto (ma c'è chi parla di una sua moglie, tale Maddalena) non era ... normale. I suoi amici, gli apostoli, erano sicuramente sposati (attestata è però solo la suocera di Pietro).

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    1. Caro Sergio, la serie delle domande e risposte è, in effetti, terminata, ma è previsto ancora un post con alcune considerazioni finali.
      Poi ritornerò a dedicarmi agli altri argomenti del blog.

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    2. << Anche Gesù doveva sposarsi e se non l'ha fatto (...) non era ... normale. >>

      Ed infatti molti studiosi ritengono che il silenzio dei Vangeli su questo punto sia una prova "indiretta" che Gesù fosse sposato.
      Altrimenti avrebbero sottolineato l'anomalia.

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  5. In un Documentario scientifico (a sfondo antropologico) trasmesso recentemente in TV un ragazzo non-europeo prossimo al matrimonio affermava con nonchalance di voler ben 20 figli! Soggetti con qs mentalita' sarebbe urgente che leggessero e meditassero testi come qs di Umanitamtam... Saluti

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    1. In certe culture la prolificità è uno dei valori più importanti, per cui chi nasce e cresce in una di queste, non riesce a concepire il controllo demografico.
      Una volta ci pensava madre natura, con la sua spietata crudeltà.
      Oggi (per fortuna) la medicina ed una migiore igiene hanno modificato la situazione.
      ma nessuno ha pensato di trovare un adeguato contrappeso.

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  6. https://www.ilgiornale.it/news/cultura/virus-genetica-e-controllo-ecco-lincubo-futuro-distopico-1968057.html

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    1. Mah, a me vengono in mente degli 'incubi' un po' diversi.

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