Si
parla di “sincretismo”
per indicare l'incontro fra culture diverse che genera mescolanze,
interazioni e fusioni fra elementi culturali diversi, sopratto in
campo religioso.
E
siccome tutti i popoli hanno sperimentato forme di contatto e scambio
culturale (in senso lato), non è esagerato dire che ogni grande
religione storica è – nel suo complesso – il prodotto di un
sincretismo.
Questo però non
garantisce che certi fenomeni, nel momento in cui si verificano,
siano sempre bene accetti dai fedeli.
Come ci dimostra
il giornalista cattolico Aldo Maria Valli, che, in un pezzo del suo blog 'Duc
in Altum', appare piuttosto preoccupato per l'eccessivo sincretismo di Papa
Francesco.
LUMEN
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Alla fine della preghiera del Regina
Caeli di domenica scorsa
[3
maggio 2020 - NdL], Bergoglio,
davanti alla piazza San Pietro deserta, ha annunciato che, avendo
“accolto la proposta dell’Alto Comitato per la Fratellanza
Umana”, il prossimo 14 maggio “i credenti di tutte le religioni”
si uniranno “in una giornata di preghiera e digiuno e opere di
carità, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la
pandemia di coronavirus”. Ed ha aggiunto: “Ricordatevi: il 14
maggio, tutti i credenti insieme, credenti di diverse tradizioni, per
pregare, digiunare e fare opere di carità”.
Ci
troviamo di nuovo di fronte a un’iniziativa ispirata al sincretismo
che nasce dalla Dichiarazione di Abu Dhabi del febbraio 2019,
sottoscritta dal papa e dal grande imam Ahmed Al-Tayyeb. Documento,
occorre ricordarlo, dai contenuti oggettivamente eretici, dal momento
che vi si legge che Dio vuole la diversità fra le religioni.
Quella
dichiarazione, da cui è nato l’alto comitato al quale fa
riferimento Bergoglio, è diventata la piattaforma della nuova
religione globale che professa l’umanitarismo di tipo massonico.
Presentata come “fede abramitica”, la nuova religione eleva a
concetto supremo la Fratellanza e ovviamente toglie di mezzo ogni
peculiarità cristiana e cattolica.
Nato
nell’agosto 2019, l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana è
composto da leader di diverse religioni e ha lo scopo di promuovere
questa nuova religione globale. Un mese dopo è stata presentata la
Abrahamic Faith House, la Casa della fede abramitica, sede della
nuova religione. È un “complesso multi-religioso” in costruzione
su un’isola, a pochi minuti dal centro di Abu Dhabi, comprendente
una moschea, una sinagoga e una chiesa che sorgeranno su fondamenta
comuni.
Ogni
religione ha bisogno di un suo centro di riferimento, e la nuova
religione globale avrà dunque questo complesso nel quale tutto il
design è ispirato all’uniformità: niente più differenze, ma solo
appiattimento e omologazione. Nel dicembre dell’anno scorso il
Vaticano ha chiesto alle Nazioni Unite, diventate partner
privilegiato sotto il pontificato di Bergoglio, di dichiarare il 4
febbraio Giornata Mondiale della Fraternità Umana per celebrare la
data dell’anniversario della firma della Dichiarazione di Abu
Dhabi.
Ogni
religione, oltre che di un centro di riferimento, ha bisogno di una
sua festa, e ora la nuova religione globale ha anche una festa. Per
il maggio di quest’anno era stato programmato dal Vaticano un
incontro a Roma, la Global Education Alliance, ma la pandemia lo ha
fatto rinviare a ottobre. Sarà una grande celebrazione della nuova
religione globale, del nuovo umanesimo e della fratellanza globale.
Nel
suo messaggio in vista dell’incontro, il papa dice che l’iniziativa
“ravviverà l’impegno per e con le giovani generazioni,
rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva,
capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua
comprensione”.
Come
si può vedere, siamo di fronte a un tipico esempio di langue
de bois,
lingua di legno. Potremmo definirlo, alla buona, menare il can per
l’aia: parole seducenti per le orecchie dei moderni, ma che non
dicono nulla, perché nulla devono dire. Perché devono solo produrre
suoni gradevoli per il pensiero dominante, che in questo modo viene
rafforzato.
Colpisce
il fatto che tali parole starebbero benissimo sulla bocca dei capi
dell’Onu o delle logge massoniche. Non c’è neppure bisogno di
cambiare una virgola. È il linguaggio globalista standard.
Da
notare che il papa usa le stesse espressioni, come “patto di
educazione globale”, che appartengono al repertorio, per esempio,
di Hillary Clinton, che del globalismo è una fiera sostenitrice e
rappresentante. Non per nulla, d’altra parte, nel gennaio 2019 una
loggia massonica spagnola, in un messaggio di ammirazione per
Bergoglio, scriveva: “Tutti i massoni del mondo si uniscono alla
richiesta del papa per la fraternità tra persone di diverse
religioni”.
Non
è neppure il caso di aggiungere che in tutti questi documenti e in
tutte queste iniziative globaliste il nome di Gesù Cristo non
compare mai. Perché non deve comparire. Se l’obiettivo è arrivare
a una nuova religione mondiale, che ingloba tutto, Gesù diviene un
ostacolo, e dunque va tolto di mezzo.
Colpisce
anche il fatto che, nel dare appuntamento per il 14 maggio, Bergoglio
si sia rivolto ai “credenti di diverse tradizioni”. Ormai perfino
la parola religione è di troppo. Meglio ridurre il tutto a
tradizione, cioè a qualcosa di semplicemente umano e terreno,
eliminando ogni riferimento alla trascendenza.
Nel
prossimo novembre il Vaticano sponsorizzerà ad Assisi l’evento
denominato Economia di Francesco. Era stato programmato per marzo, ma
è stato anch’esso rinviato a causa della pandemia. L’economia di
Francesco, qualunque cosa significhi questa espressione, dovrà
servire come base per la nuova dottrina sociale ed economica
mondiale, le cui linee si trovano in Evangelii
gaudium
e nella Laudato
si’:
un “un modello economico nuovo”, come si dice nella presentazione
dell’evento di Assisi, ma nel quale di nuovo sembra esserci ben
poco visto che appare in tutto e per tutto una nuova edizione del
vecchio egualitarismo di matrice marxista, con una spruzzata di
ecologismo.
La
nuova religione globale ha poi un suo dogma, che è il Dialogo.
Poiché la Fratellanza è l’idolo, il Dialogo è ciò che lo deve
nutrire e tenere in vita. E poi c’è l’altro dogma,
l’Ecologia. Visto che non abbiamo più un dio ma la Madre Terra,
l’impegno ecologico è ciò che deve accomunare tutti.
Nel
messaggio per il lancio del patto educativo Bergoglio raccomanda il
“coraggio di investire le migliori energie con creatività e
responsabilità. L’azione propositiva e fiduciosa apre l’educazione
a una progettualità di lunga durata, che non si arena nella
staticità delle condizioni”.
Che
vuol dire? Nulla. Ma suona tanto bene. Insomma, la nuova religione ha
un suo centro, ha una sua festa, ha una sua lingua, ha la sua
dottrina sociale, ha i suoi dogmi. Ora si tratta di trovare i fedeli,
di formarli passo dopo passo. E vediamo che nulla viene
lasciato al caso. (…) Tutto dimostra che l’operazione sta andando
avanti speditamente. >>
ALDO
MARIA VALLI