venerdì 5 aprile 2019

Il grande Ammiraglio

Un piccolo pezzo di bravura di Aldo Maria Valli, che nello scorso febbraio ha pubblicato sul suo blog una “intervista virtuale” assolutamente deliziosa. Impossibile non sorridere di fronte al prode Ammiraglio del Vaticano, tanto pieno di buone intenzioni, quanto, ahimè, completamente privo di navi. Buona lettura. LUMEN


INTERVISTATORE - Buongiorno ammiraglio.
AMMIRAGLIO – Buongiorno a lei.

INT. – Complimenti per la sua divisa, è bellissima.
AMMIRAGLIO – Grazie, grazie.

INT. – Dunque lei è ammiraglio del Vaticano, giusto?
AMMIRAGLIO – Giusto.

INT. – E quanti navi ha il Vaticano?
AMMIRAGLIO – Nessuna.

INT. – Nessuna?
AMMIRAGLIO – Esatto.

INT. – Ma allora lei che ammiraglio è?
AMMIRAGLIO – Ammiraglio a tutti gli effetti, mio caro. Forse lei non sa che noi abbiamo un diritto marittimo vaticano e negli ‘Acta Apostolicae Sedis’ c’è un decreto che regola “la navigazione marittima sotto bandiera dello Stato della Città del Vaticano”.

INT. – Ma se non avete navi, a che vi serve un diritto marittimo?
AMMIRAGLIO – Beh, non si sa mai. Meglio essere pronti.

INT. – A che?
AMMIRAGLIO – Per quando avremo le navi.

INT. – Mah, non capisco. Comunque le volevo chiedere: ha visto la foto del papa con la spilla che dice “Apriamo i porti”?
AMMIRAGLIO – Sì, sì, ho visto.

INT. – E che ne pensa?
AMMIRAGLIO – Molto bene! Molto bella la spilla, e molto opportuna la scritta.

INT. – Ma il Vaticano ha porti?
AMMIRAGLIO – Certo che no. Non avendo navi, non abbiamo neanche porti, mi sembra logico.

INT. – Già. Ma allora, scusi, perché il papa dice “Apriamo i porti”?
AMMIRAGLIO – Beh, è una richiesta in generale. E anche in questo caso è meglio organizzarsi…

INT. – In che senso?
AMMIRAGLIO – Non so se lo sa, ma fin dal 1951 noi, in Vaticano, ci siamo attrezzati prevedendo la possibilità di avere navi appartenenti allo Stato, per trasportare sia merci sia persone, sia verso il Vaticano sia dal Vaticano verso altre destinazioni.

INT. – Ma se non avete navi né porti…
AMMIRAGLIO – Oh, ma lei è proprio fiscale. Mi lasci dire: nel decreto si specifica che il Governatorato è il porto d’iscrizione delle navi vaticane e, in quanto porto, ha l’obbligo di tenere un registro navale.

INT. – Scusi se insisto, ma tutto questo, in assenza di navi, e di porti, che senso ha ?
AMMIRAGLIO – Deve capire che noi, ripeto, amiamo essere previdenti, anzi lungimiranti. Ora porti e navi non ci sono, ma in futuro chissà. E così ci siamo attrezzati. D’altra parte…

INT. – D’altra parte?
AMMIRAGLIO – Pietro era un pescatore, andava in barca. E la Chiesa è spesso chiamata la barca di Pietro.

INT. – Ha ragione, ma…
AMMIRAGLIO – E poi ci sono anche riferimenti storici più recenti.

INT. – Cioè?
AMMIRAGLIO – Nel 1927 la questione fu discussa da noi con il governo Mussolini e si individuarono due località per eventuali porti vaticani.

INT. – Davvero?
AMMIRAGLIO – Certo! Una località fu Fiumicino, nei pressi della Torre Clementina, e l’altra Torre Flavia, tra Ladispoli e Civitavecchia. Poi nei Patti lateranensi la questione dei porti non fu affrontata, ma in seguito…

INT. – In seguito?
AMMIRAGLIO – Un missionario che stava a Hong Kong chiese al Vaticano il permesso di utilizzare la bandiera bianca e gialla su un’imbarcazione. Sicuro che quella bandiera potesse facilitare la sua missione, inviò la richiesta scritta all’“Ammiragliato vaticano”.

INT. – E come andò a finire?
AMMIRAGLIO – Noi rispondemmo che non ci sembrava il caso. Non era opportuno, spiegammo, “coinvolgere la sede di Pietro nei traffici che con grande facilità si intrecciano nei mari d’Oriente”.

INT. – Per cui?
AMMIRAGLIO – Per cui il missionario non poté usare la nostra bandiera sulla sua imbarcazione, per “non coinvolgere la sede di Pietro…”

INT. – Ho capito. E invece adesso il papa dice “Apriamo i porti”…
AMMIRAGLIO – Certo, e ne ha tutto il diritto.

INT. – Continuo a non capire…
AMMIRAGLIO – Ne ha tutto il diritto perché ora i porti non li abbiamo, ma li potremo avere. E quando li avremo li apriremo.

INT. – D’accordo. Ma intanto la richiesta di aprire i porti è rivolta ai porti degli altri. E se gli altri non li vogliono aprire?
AMMIRAGLIO – Oh, beh, questo è un altro problema. Ma sul piano del diritto…

INT. – Ancora con questo diritto…
AMMIRAGLIO – Esatto: sul piano del diritto il papa ha tutto il diritto (scusi il gioco di parole) di dire “Apriamo i porti”.

INT. – Va bene, signor ammiraglio. Vedo che la conversazione si sta un po’ avvitando su se stessa.
AMMIRAGLIO – Ma non per colpa mia. Sul piano del diritto…

INT. – Basta così, grazie. Solo un’ultima domanda…
AMMIRAGLIO – Dica…

INT. – Ma lei i porti del Vaticano, dico gli ipotetici porti, li aprirebbe?
AMMIRAGLIO – Io obbedisco al papa. Se il papa dice di aprire i porti, i porti vanno aperti.

INT. – Ma aprire i porti vuol dire far passare le persone. E poi le persone dove si mettono?
AMMIRAGLIO – Oh, ma non è un problema nostro!

INT. – Cioè?
AMMIRAGLIO – Noi i porti mica li abbiamo.

INT. – Va bene, basta così. La ringrazio per l’intervista.
AMMIRAGLIO – Grazie a lei. E buon vento!


7 commenti:

  1. Quello che mi interessa è sapere se davvero esiste un Ammiraglio del Vaticano e se davvero il Vaticano discusse col regime fascista della possibilità di avere un porto, anzi due (Fiumicino e Ladispoli): sarebbe proprio da ridere. E perché la questione sparì dall'agenda. Forse qualcuno del regime osservò: non facciamo ridere i polli, ma quali porti!
    Comunque devo dire che l'Ammiraglio si batte bene nell'intervista ovviamente inventata con il cattolico ostile Valli. Con calma ribatte colpo su colpo, senza scomporsi (difende la ditta e la sua posizione). Certo che Valli è davvero malizioso. Eppure è un vero cattolico, per quanto antibergogliano. Valli non è "rimbergoglionito"!

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    1. Caro Sergio, il Vaticano discusse sicuramente col regime fascista di moltissime cose, con alcuni contrasti e molte consonanze, per cui anche l'ipotesi dell'eventuale porto potrebbe essere fondata.
      Chissà quanti argomenti vennero discussi in segreto tra le due parti, senza che se ne sapesse nulla pubblicamente !

      Comunque, sui rapporti ufficiali tra la Chiesa e il Fascismo ha scritto ottimamente Giordano Bruno Guerri in alcuni capitoli del suo eccellente libro "Fascisti".
      Chi ha fretta, può leggersi il breve estratto che avevo pubblicato sul blog nell'ottobre 2017 (2 puntate).

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  2. Be', sì, certo, lo Stato della Chiesa che era molto esteso e si affacciava su due mari doveva avere porti e marina. Ma ridotto ormai a 0,5 km quadrati fa un po' ridere con un ammiraglio e l'ambizione di avere dei porti (almeno al tempo del fascismo).
    Il Vaticano una POTENZA OSTILE? Certo, quindi a me sta bene che qualcuno - nel caso persino un cattolico - lo ridicolizzi.

    Il Fascismo s'impose certamente con la persuasione, difficile se no spiegare come fossero tutti fascisti a parte qualcuno (lo fu persino uno Scalfari e sono certo che lo sarebbe stato anche quell'odioso personaggio che è Flores d'Arcais che adesso sogna una costituzione "quasi comunista"). Ma che ricorresse anche alla violenza è incontestabile. I regimi ricorrono in genere a due registri: la persuasione (con l'educazione soprattutto, vedi i figli della lupa, i balilla) e la repressione.
    La politica del figlio unico in Cina ha operato sui due versanti: la persuasione e la repressione feroce, il bastone e la carota. Ma senza persuasione non avrebbe potuto tenere sotto controllo centinaia di milioni di Cinesi.

    P.S. Lorenzo, ma perché sei sempre così scostante e antipatico? Vabbé, capisco che sei allergico alla stupidità e incultura della gente, ma ogni tuo intervento è sempre offensivo, altro che captatio benevolentiae. Ma chi se ne frega della captatio, dirai.
    Discutere non significa farsi complimenti, ma prendere sempre la gente a pesci in faccia alla fine stanca. C'era qui un signore colto come te che per anni ha rotto il cazzo senza che si capisse che diavolo volesse, anche se qualcosa ci legava. Ma alla fine ci si è dovuti separare. Lo stesso continuo a leggerti con interesse, imparo sempre qualcosa.

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  3. "Sergio, cerco di spiegartelo anche se dubito che tu possa capire."

    Insomma, sono uno scemo. Mi fai proprio ridere, Impossibile prendersela con uno come te che sa tante cose, che mi dà tanto, mentre io non ti do niente. Però se mi dài così chiaramente dello scemo o dell'incolto (sono per te un analfabeta non avendo una formazione tecnico-scientifica) credo che dobbiamo salutarci, inutile aggiungere altro. Io comunque non ti ho mai così chiaramente offeso come sei solito fare tu, non solo con me ma mi sembra un po' con tutti. Mi dispiace, ma ti comporti male e non so cosa credi di ottenere così. Non disturberò più, tanto per te è tempo perso. No, non faccio l'offeso, ma constato semplicemente che con gente come te - ce n'era un altro in questo blog - non si può continuare a discutere o anche solo a conversare. Qualsiasi cosa uno dica la prima osservazione che fai è sempre: non hai capito niente. Seguono poi commenti in parte interessanti ma siamo sempre lì: che cosa vuoi? Scrivi perché non hai altro da fare, hai detto. Perché no, certo. Ciao, conserverò di te un grato ricordo, anche se per finire è stato tempo perso per entrambi.

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  4. Il problema principale probab.te è costituito dal fatto che l'invito ad aprire/spalancare i porti venga da un'Organizzazione non soltanto religioso-confessionale ma molto attiva anche sul piano "mondano" (politico, diplomatico, economico, scientifico-culturale, ecc.) che con la propria inflessibile opposizione a ogni (ragionevole) forma di birth control & family planning è stata oggettivamente una delle cause scatenanti l'attuale esplosione demografica afro-asiatica, a propria volta una delle cause scatenanti (forse la principale...) delle attuali migrazioni di massa verso l'Europa/Italia... Saluti

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    1. Credo che la posizione della Chiesa di fronte a questo fenomeno dipenda da diversi fattori, ma i principali mi sembrano sostanzialmente 3:

      Anzitutto la ricerca di nuovi fedeli, reclutabili facilmente tra i disperati che arrivano dal terzo mondo.

      Poi la bella figura con poco sforzo, visto che l'onere principale della gestione non ricade su di loro, ma, inevitabilmente, sullo Stato.

      Infine, non escluderei che siano essi stessi vittime dei loro principi e pregiudizi, da cui non riescono a staccarsi anche quando sarebbe opportuno.

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  5. Mah, io penso che stiamo assistendo a un cambio di paradigma. La Chiesa di Bergoglio abbandona la fissazione con la sua sessualità (la battaglia per lei era comunque persa) e punta sull'imperativo del bene comune con annessi e connessi (accoglienza, inclusione ecc.), insomma l'amore del prossimo obbligatorio. Si schiera con la sinistra (comunista) classica, oggi partito democratico e nega l'attributo di cristiano a chi dissente
    (Salvini esibisce il rosario, ma è squalificato lo stesso, non è cristiano ma razzista, fascista, nazionalista, sovranista - appunto non cristiano - sembra che volesse essere ricevuto da Bergoglio che ha rifiutato l'incontro).
    Quello che io trovo singolare è che proprio nessuno accenni al problema della fede: ormai nessuno più crede, a cominciare dai preti, perché la fede (cristiana, ma non solo) è assurda, ridicola.
    Bergoglio insinua che il diavolo è sempre all'opera, ma ovviamente è una metafora come ha pure detto l'ex superiore di Bergoglio, il generale dei gesuiti.
    Qianto all'esplosione demografica ormai la frittata è fatta. Siamo quasi otto miliardi, saremo sicuramente almeno dieci nel 2050 ecc. ecc.
    Forse ci sarà lo stesso una flessione visto che nel primo mondo il tasso di natalità cala, e anche altrove (ma non in Africa e Asia). Ma le Bonino e altri pazzi vogliono sopperire al calo demografico con vagonate di negri e altri allogeni.

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