sabato 1 dicembre 2018

Punti di vista - 1

FICHES E BANCONOTE
<< Un pacchetto di banconote di grosso taglio è visto come un bene concreto da tutti, mentre in realtà è un mucchio di promesse che potrebbero anche non essere mantenute, a causa dell’inflazione o di un cambio di moneta da parte dello Stato.
Ma la suggestione dell’“oggetto denaro” è invincibile.
E infatti i casinò obbligano astutamente i giocatori a cambiare il denaro con “fiche”, perché le “fiche” non sembrano denaro e gli sciocchi le perdono più facilmente che se dovessero mettere sul tavolo verde autentiche banconote.
E questo soltanto perché quei pezzetti di plastica “visivamente” non sembrano denaro.>>
GIANNI PARDO


GIORNALISTI
<< In un post precedente si parlava della vita di Salgari, uno che si è suicidato perché non riusciva a campare col suo mestiere di scrittore.
Ecco, nella sua epoca non erano molti gli Italiani in grado di scrivere, eppure la professione non consentiva lauti guadagni.
Figurarsi oggi che una buona parte degli Italiani ha una formazione scolastica sufficiente e che tutti gli Italiani hanno gli strumenti per scrivere e pubblicare i propri scritti, come dimostra questo modesto ‘blogghettino’.
La realtà è che chiunque può fare il giornalista. (…) Quale può essere la conseguenza? Che per campare uno scrive per chi lo paga.
Per chiunque lo paghi. Per scrivere qualsiasi cosa il committente richieda. >>
LORENZO CELSI


PRESCRIZIONE
<< La prescrizione del reato è la rinuncia dello Stato a far valere la propria pretesa punitiva, in considerazione del tempo trascorso dalla commissione del reato.
L'istituto è disciplinato dal codice penale (art. 157 e ss.) e trova fondamento nel fatto che, a distanza di molto tempo, si ritiene che venga meno l'interesse dello Stato sia a punire un comportamento penalmente rilevante, sia a tentare il reinserimento sociale del reo. (…)
La lunghezza del nostro processo penale, articolato fino a tre gradi di giudizio, fa sì che siano molti i reati per i quali scatta la prescrizione, talvolta nonostante il riconoscimento della colpevolezza del reo in più gradi di giudizio. (…)
Negli Stati Uniti, a differenza che in Italia, il periodo di tempo necessario perché il reato si estingua deve essere decorso interamente prima dell'inizio del processo al momento del deposito dell'accusa.
Se il processo viene iniziato la prescrizione non può verificarsi più, quale che sia la durata del processo stesso. >>
ORIZZONTE 48


NATURA SELVAGGIA
<< Le telecamere [dei documentari] ci rassicurano sul fatto che ci sono vaste aree selvagge in cui la fauna selvatica continua a prosperare. (…)
[Ma] i ‘documentaristi’ che conosco, e che riprendono la fauna selvatica, mi dicono che lo sforzo di ritrarre ciò che sembra un ecosistema incontaminato diventa più difficile ogni anno.
Devono scegliere sempre più attentamente i loro angoli di ripresa per escludere le prove della distruzione in atto e viaggiare sempre più lontano per trovare i paradisi che ritraggono.
Come conseguenza, i documentari ci inducono automaticamente ad una fallacia induttiva (classificabile come ‘generalizzazione indebita’), che ci induce a credere che le splendide scene che vediamo siano la norma sul pianeta, e non in realtà l’eccezione. >>
DARIO FACCINI


DIRITTO DI ASILO
<< Io penso che l’Italia sia più che piena, straripante, che per non morire tutti di fame o qualche altra catastrofe in un tempo non tanto lontano dobbiamo decrescere più rapidamente possibile, sia di numero che come consumi, e uno dei modi meno crudeli di farlo sia dire: basta, adesso non entra più nessuno.
Nemmeno i richiedenti asilo. Il diritto di asilo è una creazione umana, e come tutte le creazioni umane può finire quando le circostanze lo richiedono.
Se può essere un’idea generosa accogliere qualcuno che è perseguitato nel suo paese, adesso i perseguitati sono troppi e i numeri non lo consentono più: tra guerre, crisi economiche, disoccupazione di massa e catastrofi ambientali i potenziali richiedenti asilo sono miliardi, e ognuno con, dal suo punto di vista, ottime ragioni per scappare e venire accolto.
Mi sembra evidente che tutti i richiedenti asilo attuali, per non parlare dei potenziali, non ci possono fisicamente stare né in Italia né in Europa.
L’Italia e l’Europa, contrariamente alla percezione degli aspiranti migranti, sono terre stremate dalla distruzione dell’ambiente (…) e dallo sfruttamento eccessivo delle risorse.>>
GAIA BARACETTI

11 commenti:

  1. << la prescrizione è una delle tutele dell'accusato contro gli abusi di chi lo accusa e/o lo giudica. >>

    Non sono d'accordo, o almeno sono d'accordo solo in caso di carcerazione preventiva.
    Se invece l'imputato (come nella norma) è libero, la prescrizione serve soltanto a far lavorare a vuoto gli uffici giudiziari, oppure (ed ecco perchè gli avvocati sono inviperiti) a consentire alle elites di sottrarsi alle conseguenze dei propri illeciti.

    << Una civiltà che non si fida dei giudici è abbastanza prossima al collasso. >>

    Pienamnete d'accordo.
    Ma anche i 3 gradi di giudizio sono una dimostrazione di NON fiducia nei giudici.
    Due gradi dovrebbero essere più che sufficienti, con il secondo da utilizzare solo in caso di elementi nuovi.

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    1. Mi riferivo alla differenza tra la prescizione italiana e quella americana.
      E la prima è quella che produce le conseguenze (negative) che ho indicato sopra.

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  2. Condivido il parere di Gaia in merito alla necessità di rivedere il diritto di asilo. Questa è una cosa che nessuno ha il coraggio di dire, nemmeno Salvini. Tutti ad assicurare che chi ha questo diritto sarà sempre accolto, anzi sarà benvenuto (addirittura). In realtà gli abusi non si contano, lo vedono e lo sanno tutti che la maggioranza dei clandestini - che spesso non si possono nemmeno identificare perché non hanno documenti (li hanno buttati via apposta per non essere identificati) - non hanno diritto di asilo, sono avventurieri in cerca di una vita migliore. Certo che si può desiderare di vivere meglio, ma bisogna vedere come, non certo entrando in massa in casa degli altri, senza nemmeno chiedere il permesso, anzi avanzando pretese perché così assicurano i trattati internazionali.
    Da circa trent'anni, dal crollo dell'Unione sovietica, ogni anno centinaia di migliaia di persone del mondo intero cercano una sistemazione in Europa. Che ovviamente non può non solo non accogliere tutti i disperati del pianeta, ma nemmeno tutti quelli che hanno o avrebbero il diritto di fare richiesta di asilo.
    Bisognerebbe rivedere parecchie cose, per es. respingere per principio chi ha distrutto i documenti per non essere identificato; esigere un risarcimento per i costi dai paesi di origine e obbligarli a riprendersi i propri cittadini (tagliando gli aiuti). "Là fuori" non ci sono soltanto milioni e milioni di povera gente (ovviamente è colpa nostra se sono poveri, li abbiamo sfruttati e continuiamo a sfruttarli), ma centinaia di milioni, anzi miliardi che vivono con pochi dollari al giorno (dicono due dollari, ma il potere di acquisto sarà più elevato a casa loro). Cosa facciamo, quanti ne possiamo accogliere? Questo non lo dicono mai le anime belle. C'è poi lavoro per loro? Non ce n'è nemmeno per gli indigeni. La storia che faranno i lavori che non vogliono più fare gli Italiani è da ridere: se questi lavori fossero pagati bene come meriterebbero gli Italiani farebbero la fila. Quanto poi al fatto che abbiamo bisogno di immigrati perché non vogliamo più figli, la popolazione invecchia e qualcuno ci dovrà pagare le pensioni, mantenere i vecchi - chiediamoci perché la gente non ha più figli. Forse è anche per l'omosessualismo dilagante (attento Lumen, questa è forse una frase da codice penale, un discorso di odio, saremo denunciati), per la distruzione della famiglia tradizionale che non sarà stata il massimo ma almeno di figli ne aveva quanto bastava e avanzava per la sopravvivenza della nazione. Ricordo però benissimo che i salesiani denunciavano la "piaga del figlio unico" già negli anni Cinquanta. Lo dicevono a noi ragazzetti di tredici anni che non capivano nemmeno cosa volesse dire quella frase (ma certe cose chissà perché ti restano lo stesso impresse per sempre nella memoria).

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    1. "Le Elite Apolidi controllano tutte le agenzie sovranazionali come l'ONU o la UE e controllano tutti i governi e le agenzie nazionali, tanto in Europa che in Africa o in Asia."

      Possibile, anzi probabile, anzi certo. Eppure lo stesso qualcuno fa opposizione e riesce a farsi sentire. Velleità ridicole, i giochi sono ormai fatti, anche questa specie di opposizione è una loro concessione per illuderci che la democrazia funziona ancora? Mah, spero di no. Se fosse proprio così dovremmo arrenderci, smetterla di prendercela per niente - siamo comunque impotenti - e goderci quel poco che resta. Personalmente però non riesco a godermela vedendo tutto questo sfacio, la perdita di ogni senso.

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    2. << anche questa specie di opposizione è una loro concessione per illuderci che la democrazia funziona ancora? >>

      Caro Sergio, non vorrei fare il complottista a tutti i costi, ma questa è un'ipotesi alla quale penso spesso anche io.
      Le elezioni libere - perchè le nostre elezioni, formalmente, sono libere - non sono inutili.
      Sono fondamentali per tenere viva la forma democratica, e questa è una cosa importante.

      Ma che oggi l'esito delle elezioni determini veramente le decisioni del nostro governo e quindi dello Stato italiano mi sembra davvero difficile da affermare.
      Trppi sono i condizionamenti, giuridici e no, per poterlo affermare.
      Forse la perdita di senso delle sovranità nazionali è proprio una deriva inevitabile della storia (ovvero della globalizzazione trionfante).
      E le elites la stanno semplicemente cavalcando.

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  3. Molto interessanti gli ultimi due brani, ai quali aggiungerei la semplice annotazione che mettere un freno all'immigrazione in Italia/Europa è condizione necessaria ma NON sufficiente al fine di giungere ad un (ormai indispensabile) riequilibrio tra popolazione residente e risorse economico-sociali ed ambientali disponibili: occorre infatti anche evitare ogni misura (tipo bonus-bebè) tendente a far risalire la natalità autoctona: misure auto-lesionistiche che invece ad ogni pubblicazione di dati demografici tipo quelli dell'ISTAT si sente inesorabilmente magnificare, soprattutto (ma non solo) da parte delle Destre clerico-nazionaliste e delle gerarchie vaticane... Saluti

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    1. Il problema, Claude, è che quasi tutti seguono il mantra della crescita economica e non si può negare che la crescita della popolazione sia fondamentale per ottenere anche quella economica.
      A quel punto, è abbastanza ovvio, per una serie di motivi anche legittimi, che sia preferibile una crescita interna che via immigrazione.

      Ma si tratta appunto di un errore gravissimo, perchè, come dice giustamente Gaia, il nostro territorio è ormai prossimo al colasso.
      Quindi se è vero che l'immigrazione incontrollata è un errore, anche la politica del bonus bebè lo è, con l'unica (non irrilevante) differenza che il primo è un errore doppio.

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  4. Completamente d'accordo sui danni indotti dal mantra della crescita economica, ma l'immigrazione incontrollata e la politica del bonus-bebè (e similari) francamente mi sembrano 'due facce della medesima medaglia', ovvero quella della crescita x la crescita, una "filosofia" auto-referenziale, alquanto pericolosa e simile a quanto avviene con le cellule tumorali (maligne)...
    In altri termini, probabilmente giova ricordare che il problema primario sicuramente non sta nel moderato (ma direi ottimale) attuale tasso di fecondità in Italia/Europa quanto nel tuttora esplosivo tasso di fecondità in Paesi terzomondiali come la Nigeria, da contrastare con tutti i mezzi leciti possibili, a cominciare da una maggiore/migliore informazione sui benefici legati alla diffusione di efficaci pratiche di Birth control & Family planning: impresa peraltro (ahinoi) decisamente complicata per ovvi motivi di varia natura... Saluti

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    1. Beh, non dimenticare che per lungo tempo (millenni e millenni) il problema principale dei gruppi umani era di restare vivi e vitali, evitando di estinguersi.
      La fecondità delle coppie era un valore assoluto.
      Oggi servirebbe una inversione di tendenza, ma è difficile combattere contro questi meccanismi ancestrali, di chiara origine genetica.

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    2. Per Lumen:

      "La fecondità di coppia era un valore assoluto"

      Qui la parola-chiave è ovviamente ERA: continuare a propagandare oggi (popolazione umana globale: 7.7 mld e in tendenziale ulteriore crescita) un "dogma" fissato quando la Terra ospitava meno di un mld di esseri umani risulta non soltanto anacronistico e assurdo ma anche/soprattutto foriero di catastrofi ambientali e sociali, di cui già si notano i prodromi... Saluti

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  5. Credo che, attualmente, la crescita economica venga calcolata come aumento del PIL, da intendersi ovviamente complessivo e non pro-capite.

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