giovedì 29 agosto 2024

La Terra del pianto - (2)

Sembra non esserci tregua per la martoriata terra di Palestina: tutte le parti coinvolte continuano a  parlare con le armi ed una pace stabile appare ancora lontana.
Il testo di oggi (scritto da Franco Londei), pur esendo chiaramente di parte (israeliana), risulta comunque interessante, in quanto evidenzia alcune delle difficoltà oggettive che si troverebbe ad affrontare la soluzione più caldeggiata, ovvero quella dei 'Due popoli, due Stati'.
LUMEN


<< Palestina libera dal fiume al mare, urlano gli studenti senza sapere né di quale fiume si parla né a quale mare si fa riferimento. Palestina libera, riconosciamo la Palestina dicono i premier di Spagna, Irlanda e Norvegia, senza sapere su quali confini riconoscerla, con quale moneta, con quale governo, con quale banca centrale ecc. ecc.

Tornano in mente le parole di Zahir Muhsein, uno dei leader più importanti della OLP tra il 1971 ed il 1979 il quale in una intervista ad un giornale olandese diceva:

« il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l’unità araba contro lo Stato d’Israele. In realtà oggi non c’è differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Oggi parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche poiché gli interessi nazionali arabi richiedono che venga assunta l’esistenza di un distinto “popolo palestinese” da opporre al sionismo ».

Quindi chiariamo subito il punto principale: la Palestina non esiste, il popolo palestinese non esiste per stessa ammissione dei cosiddetti “leader palestinesi”.

Non c’è traccia storica di un popolo palestinese prima degli anni 60, né di un sovrano palestinese, un governo palestinese, una moneta palestinese, una guerra condotta dai palestinesi, un ritrovamento storico che faccia riferimento ad una civiltà palestinese. Niente di niente di niente.

Palestina libera dal fiume al mare, urlano gli studenti senza sapere né di quale fiume si parla né a quale mare si fa riferimento. Palestina libera, riconosciamo la Palestina dicono i premier di Spagna, Irlanda e Norvegia, senza sapere su quali confini riconoscerla, con quale moneta, con quale governo, con quale banca centrale ecc. ecc.

Tornano in mente le parole di Zahir Muhsein, uno dei leader più importanti della OLP tra il 1971 ed il 1979 il quale in una intervista ad un giornale olandese diceva «il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l’unità araba contro lo Stato d’Israele.

In realtà oggi non c’è differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Oggi parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche poiché gli interessi nazionali arabi richiedono che venga assunta l’esistenza di un distinto “popolo palestinese” da opporre al sionismo».

Quindi chiariamo subito il punto principale: la Palestina non esiste, il popolo palestinese non esiste per stessa ammissione dei cosiddetti “leader palestinesi”. Non c’è traccia storica di un popolo palestinese prima degli anni 60, né di un sovrano palestinese, un governo palestinese, una moneta palestinese, una guerra condotta dai palestinesi, un ritrovamento storico che faccia riferimento ad una civiltà palestinese. Niente di niente di niente. Facciamoci delle domande scomode.

Il popolo palestinese è quindi solo una invenzione araba e non è altro che un agglomerato di emigrati egiziani, giordani e siriani. Punto.

Ma vogliamo veramente far contenti tutti quei babbei che vogliono uno stato palestinese? Ok. Cominciamo con il ragionare da Stato palestinese, anche se non sappiamo su che confini.

Prima di tutto mi serve un Governo, una moneta e una banca centrale, perché mica vorrò vivere di aiuti a fondo perduto per centinaia di miliardi come ho fatto fino ad ora? Dovrò pure prendermi la responsabilità di creare una moneta e di metterla sul mercato, fare debito con titoli di stato, lottare contro l’inflazione, i prezzi del mercato ecc. ecc.

Fino ad oggi ho usato la moneta israeliana (perché non quella giordana o egiziana?) battuta dalla banca centrale di Gerusalemme. Ma da oggi non potrò più farlo perché sono lo Stato Palestinese.

Poi dovrò creare una qualche forma di welfare, cioè tutta quella serie di interventi e di prestazioni destinati alla popolazione che uno stato eroga finanziandole con le entrate fiscali. La sanità pubblica, le scuole, l’assistenza sociale ecc. ecc. È una delle spese più grandi per uno stato (l’Italia spende più di 600 miliardi l’anno).

Fino ad oggi hanno pagato tutto i donatori internazionali (cioè noi), mi hanno pure incassato le entrate fiscali (Israele), ma da oggi devo pagare tutto io con i miei soldi e le mie entrate fiscali che in qualche modo provvederò a incassare.

Dovrò studiare una linea politica economica, cercare di far crescere il PIL senza far crescere troppo il debito. Dovrò pagare la polizia, il personale statale, i maestri e professori. Tutte cose che fino ad oggi mi pagavano gli altri.

Adesso capite perché i palestinesi hanno sempre rifiutato un loro stato, anche quando gli hanno offerto il 99,99% delle richieste territoriali ed economiche. Creare uno stato è facile. È gestirlo che è complicato. E poi perderebbero quell’alone di vittime che fino ad oggi gli è valsa la simpatia internazionale (meno che quella degli arabi).

Quindi, volete riconoscere l’isola che non c’è? Riconoscetela pure, ma fate anche tutto quello che serve per farla funzionare, pretendete un governo democratico, una sanità pubblica decente ecc. ecc.

In tutti questi anni la cosiddetta Palestina ha ricevuto più aiuti di tutta l’Africa messa insieme. È come se l’Umbria avesse avuto più aiuti dell’Africa. Solo che oggi l’Umbria sarebbe lo “stato” più ricco al mondo mentre la cosiddetta Palestina è tra i più poveri.

Ho lasciato volutamente per la fine il dettaglio più importante: con quale Governo riconoscete la Palestina? Hamas oppure Fatah? La stragrande maggioranza dei palestinesi oggi voterebbe Hamas e ha festeggiato il massacro del 7 ottobre ritenendolo giusto. Se quindi riconoscete la Palestina riconoscete Hamas e anche voi approvate quello che hanno fatto. Punto. >>

FRANCO LONDEI

sabato 24 agosto 2024

Pensierini – LXXV

OMBRELLO NUCLEARE
Secondo alcuni esperti di geo-politica (tra cui Alessandro Orsini), la presenza USA in Italia (con le sue numerose basi militari) non sarebbe neppure una garanzia di deterrenza nucleare.
Nel senso che se la Russia (per fare un esempio) mandasse una bomba atomica sugli USA, gli USA risponderebbero subito con la stessa moneta.
Ma se la Russia mandasse una atomica solo sull'Italia (o su qualsiasi altro paese europeo), gli USA non farebbero la stessa cosa, onde evitare l'escalation, con il rischio di ricevere un'atomica sul proprio territorio.
I latini dicevano: "cui commoda, eius et incommoda" (chi ha i vantaggi, deve accettare anche gli svantaggi).
Ma qui mi sembra che abbiamo solo i secondi senza i primi.
LUMEN


AMBIENTE
Temo che la sorte del nostro pianeta possa essere efficacemente riassunta da questo breve dialogo.
D – Buongiorno. Secondo Lei, la salvaguardia dell'ambiente e della natura è un problema importante ?
R – Certo. Importantissimo
D – Quindi, Lei pensa che i governanti della Terra debbano prendere provvedimenti per garantirla ?
R – Sicuramente.
D – Ma Lei, personalmente, quali rinunce è disposto a fare per il bene dell'ambiente ?
R – Nessuna. Ho già tanti problemi per i fatti miei.
D – Allora, tanti auguri.
R – Grazie
LUMEN


CRUDELTA'
Alcuni pessimisti ad oltranza hanno il sospetto che le elites economiche mondialiste stiano cercando di ridurre la popolazione mondiale non per un qualche calcolo ecologico, ma per semplice crudeltà.
Ora, le elites sono sicuramente egoiste e ciniche (devono esserlo, per conservare il potere), ma non sono necessariamente crudeli.
E d'altra parte la crudeltà è molto ben distribuita anche tra noi gente comune, basta guardarsi intorno.
Se le elites decidessero davvero di ridurre la popolazione mondiale (ma secondo me non lo stanno ancora facendo) lo farebbero solo per continuare a godersi il loro potere in un mondo più vivibile.
Mentre i deviati sociopatici, che esistono anche tra le elites, possono divertirsi con la crudeltà come e quando vogliono, indipendentemente dal livello della popolazione.
LUMEN


AZIENDA CULTURALE
La Chiesa Cattolica (come tutte le religioni) è una azienda culturale: non produce cose concrete, come automobili, cioccolato o saponette, ma solo immagini.
Pertanto quando l'azienda è in crisi, come sta succedendo attualmente, non possono concentrarsi sul prodotto, per cercare di migliorarlo; possono solo agire sulle immagini.
Quindi se l'attuale Papa ed i suoi più importanti collaboratori parlano di problemi sociali in modo generico, buonista e non teologico, ma riescono, con le loro parole, ad attirare i media di tutto il mondo, vuol dire che hanno usato le immagini giuste, e che hanno ragione loro.
Se parlassero - per dire - dell'Immacolata Concezione o della Transustanziazione, non riceverebbero mezzo rigo.
Forse questo non basterà per salvare la loro storia millenaria, ma non hanno molte alternative.
LUMEN


CONFORMISMO
Per molte persone la parola “conformismo” ha una valenza negativa, ma non è necessariamente così, perchè occorre distinguere il conformismo del comportamento da quello del pensiero.
Io posso tenere un comportamento conformista per vari motivi: per adeguarmi alle circostanze, per non mettere in imbarazzo gli altri, per evitare di mettermi nei guai, eccetera.
Ed in questo non ci vedo nulla di male.
Diverso è il conformismo del pensiero, per il quale le persone credono veramente che certi comportamenti siano giusti ed anzi obbligatori.
Questo non solo limita la libertà interiore delle persone, ma porta anche all'intolleranza e quindi alla violenza.
Ma si tratta di due conformismi molto diversi.
LUMEN

lunedì 19 agosto 2024

C'era una volta il Matriarcato

Si parla spesso del famigerato Patriarcato, presunta causa di tutti i mali sociali, ma occorre tenere presente che questo sistema, per avendo una storia millenaria, non è sempre esistito nella nostra civiltà.
Il Patriarcato venne infatti preceduto, per un certo periodo, dal Matriarcato, che aveva caratterisitiche molto diverse e venne poi sostituito per motivi ben precisi.
A questo argomento è dedicato il post di oggi, scritto da Alessia Vignali per il sito 'Come Don Chisciotte'.
LUMEN


<< Per Bachofen e altri studiosi (...), le società patriarcali vigenti dai tempi dell’Antico Testamento furono precedute da società matriarcali, nelle quali centro della società e della famiglia erano la donna e la madre. (…)

Erich Fromm, attento lettore di Bachofen, sottolinea come per questo autore il principio matriarcale sia quello della vita, dell’unità e della pace. “La donna, prendendosi cura del bambino, estende il suo amore al di là del proprio io ad altri esseri, ed elargisce tutti i suoi doni e la sua immaginazione al fine di preservare e migliorare l’esistenza di un altro essere umano.

L’istinto materno non si estende poi solo al bambino, ma si attiva anche nell’uomo adulto come sentimento sociale, come amore per l’umanità, e rappresenta una delle più importanti fonti dello sviluppo sociale. L’amore materno costituisce la fonte da cui scaturisce ogni forma d’amore. (...)

Per tornare al matriarcato delle origini per come postulato da Bachofen, esso si fondava interamente sulla naturale produttività della donna, sul fatto che lei sola sapeva generare la vita, il che veniva inteso come qualcosa di quasi divino. In una società relativamente primitiva, che si fondava sull’agricoltura e sull’allevamento, la sicurezza e la ricchezza non dipendono essenzialmente da fattori tecnici e razionali.

La produttività della natura, cioè la fertilità del terreno, l’azione dell’acqua e del sole erano gli elementi che decidevano della vita o della morte dell’uomo. Il punto cardine dell’economia, sottolinea Fromm, è quella misteriosa forza della natura di generare da sé cose sempre nuove, di vitale importanza per l’uomo.

A possedere quella misteriosa forza della natura di generare produttività naturale era soltanto la donna. Aveva quella capacità, da lei condivisa con la natura intera, da cui dipendevano la vita e l’esistenza umana.

Il matriarcato non conosceva l’istituto del matrimonio, né leggi né principi né ordine: era uno stato di vita paragonabile alla crescita selvaggia della vegetazione di una palude.

In base alle prove simboliche rinvenute d Bachofen, in essa vigevano la pietà, la generosità, la benevolenza. La proprietà privata era inesistente. Infine, la fratellanza e l’uguaglianza erano valorizzate, perché ogni figlio è uguale all’altro per la madre, di egual valore nella sua diversità e originalità.

Gli aspetti negativi del matriarcato sono la scarsa razionalità – tutto si regge sull’istinto, non sulla ragione e sulla giustizia – e la mancanza di progresso: i tempi ciclici delle madri si ripetono sempre uguali, lo strapotere delle madri sul figlio, se non arginato, lo rende appendice sterile di lei presso il suo grembo.

Viceversa, il patriarcato instaura il governo del padre, rappresentante dei principi del diritto, della ragione, della coscienza e dell’organizzazione gerarchica.

In positivo si conseguono la legge, la scienza, la civiltà, la crescita intellettuale. In negativo l’ineguaglianza: i figli non sono uguali per il padre, il padre della proprietà privata sceglie il figlio più simile a lui, il più capace e gli affida la continuità nel tempo delle sue proprietà. E poi l’oppressione e la disumanità.

A questo punto, il contributo per noi interessante di Fromm è aver introdotto il concetto di “invidia maschile della potenza generatrice femminile”, che si colloca psicologicamente alla base del crollo del sistema matriarcale e del desiderio di sottomissione della donna da parte dell’uomo, nel momento in cui trionfa un sistema economico-sociale intriso di patologia.

Egli osserva che nella società antica l’uomo si sarà sentito un menomato, privo com’era della più importante, decisiva potenzialità: la facoltà di riproduzione naturale.

L’invidia, come pure l’ammirazione, dovettero essere tanto maggiori quanto minore era il ruolo attribuito alla fecondazione, al principio maschile. Ci volle molto tempo prima che gli uomini giungessero a comprendere il nesso tra coito e gravidanza, a capire che la donna non può generare un figlio da sola, senza un intervento esterno.

Nell’idea dell’Immacolata Concezione, che si ritrova in tanti miti e religioni fino al cristianesimo, si è mantenuto questo antico credo.

Vi è poi traccia del sentimento annichilente dell’invidia maschile per la creatività femminile tanto nell’Antico Testamento, nel quale è il maschile a creare anziché il femminile, quanto nell’ Enuma Elis, il mito babilonese della creazione ad esso antecedente.

Fu il ricorso alla produttività razionale, l’ingresso potente della tecnica nella vita dell’uomo a invertire la rotta e a offrire al maschio la possibilità di una “rivincita”.

Si cominciarono via via a sottovalutare sempre più i fattori naturali, così come un tempo li si era sopravvalutati. “Si attribuì allo spirito, al principio produttivo maschile, un’influenza incondizionata, illimitata.”

La millenaria “guerra tra i sessi” non poteva, dunque, che produrre oppressori ed oppressi, rivendicazioni dei vinti, e così via.

Un’ideologia che nasca “in opposizione”, se non matura seri anticorpi di autocritica, reca a volte in sé un qualcosa di passivo, “lavora in difesa e non in attacco”, rimanendo succube dei valori degli ex dominanti.

Un “mondo davvero nuovo” per il Femminile ed il Maschile, che dia ad essi ciò che gli spetta in termini di valorizzazione e pieno sviluppo del potenziale, è ancora al di là da venire.

La fase attuale vede la donna di nuovo al centro di forti rivendicazioni. Le leader del mondo occidentale Meloni, Schlein, Von der Leyen, Le Pen ecc. ecc. sono apparentemente testimonial del “nuovo potere al femminile”, ma quanto contribuisce davvero, questa giusta eguaglianza, all’espressione dell’ancestrale “principio femminile?”.

Dirò una cosa banale: l’attenzione della donna è andata verso la conquista di ciò che prima era dell’uomo, ma non verso una posizione pienamente originale, valorizzante il suo potenziale. >>

ALESSIA VIGNALI

giovedì 15 agosto 2024

Appunti di Geo-Politica – (4)

Nuove considerazioni tratte dal web sulla situazione politica internazionale.
LUMEN


NAZIONI SPECIALI
L'eccezionalismo e' un'ideologia politica per la quale un dato paese, essendo eccezionale, sfugge ai normali canoni storici e giuridici, e puo' fare quel che vuole, anche se vietato o deprecabile, in quanto “un caso unico ed eccezionale”.
I casi piu' evidenti sono due:
= eccezionalismo americano. Gli USA possono fare le peggio porcherie ma sono sempre “il bene”, in quanto eccezionali, e quindi al di sopra della legge e della morale. La fonte di tale eccezionalita' e' la forza militare,
= eccezionalismo israeliano. Israele puo' fare quel che vuole, in quanto il popolo ebraico e' eccezionale, in quanto ha subito la Shoah, e siccome ha subito la shoah allora e' al di sopra di ogni legge e ogni morale. La fonte di tale eccezionalita' e' quindi l'olocausto.
Adesso, con fonti internazionali esterne al conflitto ed essenzialmente dedicate al diritto umanitario, l'eccezionalita' israeliana e' fortemente indebolita, e la marea di fotografie sugli effetti del conflitto su Gaza, (...) demolira' questa eccezionalita' in pochi mesi, ammesso che non lo abbia gia' fatto presso le generazioni piu' giovani.
Il motivo per il quale gli USA sono entrati [in crisi] (…) quando si tratta del conflitto in medio oriente e' proprio questo: si sono resi conto che se e' possibile distruggere l'eccezionalismo israeliano, e' possibile distruggere anche il loro.
URIEL FANELLI


CONTESE TERRITORIALI
Dichiarando l’annessione dei territori occupati, Putin ha di fatto riesumato il “diritto di conquista”, qualcosa che si credeva seppellito con Hitler e Stalin.
Dai tempi loro, solo Israele ha annesso le colline del Golan che, infatti, nessuno gli ha riconosciuto.
Neppure la pretesa annessione delle regioni ucraine è stata riconosciuta da alcuno, ma rimane comunque un precedente pericolosissimo, perché praticamente tutti i paesi del mondo (Italia compresa) hanno contese territoriali in sospeso con i vicini.
Contese che da polverose reminiscenze potrebbero rapidamente tornare ad essere dei 'casus belli', come già avvenuto con Maduro che ha annunciato (per ora solo a chiacchiere) la sua intenzione di invadere la Guyana. (…)
Nell’insieme, il livello di pericolo di conflitto anche fra stati importanti è quindi salito notevolmente e non sarà facile riabbassarlo.
JACOPO SIMONETTA


POPULISMI MODERNI
Il populismo è in aumento in tutto il mondo. Disgrega i sistemi politici consolidati, crea incertezza e approfondisce le divisioni sociali. [Rappresenta] una grave crisi di governabilità e del contratto sociale (…)
Il contratto sociale è l’accordo implicito tra individui e governo. Le persone accettano collettivamente di rinunciare ad alcune delle loro libertà in cambio della protezione dei loro diritti rimanenti e del mantenimento dell’ordine sociale.
Un governo debole o fallito può generare proteste e persino a violente rivolte se la gente perde fiducia nel sistema e prende in mano la situazione. Le conseguenze sono disordini finanziari, disoccupazione, inflazione e povertà. (...)
Una spiegazione semplice per il populismo è il peggioramento della situazione economica della classe media.
Il rapporto del 2023 sul benessere economico delle famiglie statunitensi ha rivelato che il 37% degli americani non può coprire una spesa di emergenza da 400 dollari senza prendere in prestito denaro o vendere qualcosa; all’incirca la stessa percentuale di elettori che sostengono Donald Trump.
Lo stesso rapporto ha rilevato che l’inflazione è stata la più grande preoccupazione economica, colpendo oltre un terzo degli intervistati, seguita dalle spese di sussistenza e per l’alloggio.
Queste risposte sottolineano le difficoltà che molti devono affrontare per mantenere la stabilità finanziaria in mezzo a costi crescenti e incertezza economica.
ART BERMAN


PROBLEMI UCRAINI
In Ucraina è ufficialmente entrata in vigore la nuova legge che regolamenta la mobilitazione – anche forzosa – dei militari.
Tra le principali novità attuate ci sono l’abbassamento della soglia anagrafica per il reclutamento dai 27 ai 25 anni oltre all’interruzione di tutti i servizi consolari per i cittadini ucraini all’estero, come ad esempio il rinnovo del passaporto, senza i documenti di avvenuta presentazione presso gli uffici militari.
La legge rappresenta un ulteriore inasprimento del controllo sulla popolazione soprattutto maschile, ma non solo: la nuova legge ormai in vigore riguarda infatti anche le donne, introducendo obblighi di carattere militare per il personale sanitario femminile.
Mentre i dati pubblicati dalla Banca Mondiale fotografano la situazione di un paese in cui circa un ucraino su tre si trova in condizioni di povertà Vladimir Zelensky ha sottolineato l’importanza di queste scelte per mettere a disposizione delle forze armate circa mezzo milione di nuovi combattenti.
Omettendo [però] un dato fondamentale: considerando il numero degli abitanti dell’Ucraina ed i suoi problemi attuali è estremamente difficile che mezzo milione di uomini possa essere mobilitato senza coinvolgere i lavoratori di settori strategici (energia, chimica, siderurgia, telecomunicazioni, forze di polizia, personale sanitario, logistica).
MAURIZIO VEZZOSI

venerdì 9 agosto 2024

La Luna storta

Le esplorazioni spaziali vengono considerate, dai governi ma anche dalla gente comune, come uno dei risultati più gloriosi dell'umanità, ed è vero.
Ma, come dimostra questo post, possono essere viste anche in un'ottica critica.
Da un lato c'è lo scetticismo per l'effettiva utilità di tutti gli sforzi profusi e dei miliardi spesi, (anche se poi molte tecnologia spaziali hanno avuto delle ricadute utili nella vita sulla Terra).
Dall'altro ci sono i dubbi, a volte anche scientifici, sull'effettivo raggiungimento di certi obbiettivi (a partire dal mitico sbarco sulla Luna del 1969).
Forse dovremmo occuparci di problemi più Terra-Terra.
LUMEN


CONQUISTE INUTILI
La vicenda della Conquista dello Spazio è stata gonfiata da troppa retorica, da troppa politica, e perfino da troppa propaganda militare.
La prima colpa l’ebbe l’Unione Sovietica che strombazzò il primo Sputnik come il sorpasso della Russia sull’America. Per non parlare del successo di avere inviato il primo uomo in orbita. Era successo che la Russia si era interessata prima degli Stati Uniti a quel genere di prodezze.
Così, quando poi questi ultimi si credettero in dovere di accettare la sfida, partirono con l’handicap del tempo perduto. Ma vinsero lo stesso. Tanto che quando, nel 1969, Armstrong e Aldrin atterrarono sulla Luna, la prodezza ebbe soprattutto il valore di una riconferma del primato scientifico e militare americano.
Poi, su questo, si innestò l’esplosione di retorica provocata dall’entusiasmo dell’intero mondo. Si parlò di nuova era (l’era spaziale, appunto), di conquista dello spazio, di future mete mirabolanti.
Le persone di buon senso non si facevano di queste illusioni. Armstrong e Aldrin erano due eroi dal coraggio fenomenale, ma l’impresa non avrebbe condotto a nulla. Il suo significato era semplicemente militare, e in questo senso con l’atterraggio sulla Luna la Nasa aveva completato la sua missione. Oltre non si poteva andare. (…)
La Luna è totalmente inutile, dal punto di vista economico. Non solo non contiene né aria né acqua, ma è, secondo i momenti, o troppo calda (la faccia illuminata dal Sole) o troppo fredda. Se anche i ciottoli che la ricoprono fossero d’oro, per quanto costa andarci, raccoglierli e tornare, probabilmente costa meno l’oro delle miniere africane. 
L’uomo non ha conquistato e non conquisterà mai lo spazio. Nessuno può conquistarlo. Lo stesso pianeta Marte, di cui tanto si parla, non soltanto è una meta lontana, difficile ed estremamente costosa, ma andare su quel pianeta non servirebbe assolutamente a niente. Se non a dire: «Ci siamo stati».
GIANNI PARDO


TECNOLOGIA ANNI '60
Quindi, limitandoci all'ultimo anno [e mezzo] di esplorazioni lunari, coi supercomputer e le AI, i rilevatori laser e le scansioni del terreno in HD, la sonda giapponese Hakuto-R si è schiantata (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda russa Luna 25 si è schiantata (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda USA Peregrine si è guastata dopo pochi minuti di volo (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda giapponese SLIM è atterrata capovolta (un eventuale equipaggio sarebbe morto).
La sonda indiana Chandrayaan 3 è atterrata e ha trasmesso poche foto e tre brevissimi video.
Invece grazie alla straordinaria tecnologia degli anni '60 (purtroppo perduta) gli americani nel 1969-72, con un'astronave senza schermatura per le radiazioni e con astronauti protetti dalle temperature estreme solo da miracolose tute raffreddate con 5 litri d'acqua, hanno portato in bellezza 12 astronauti.
Si sono trattenuti sulla Luna fino a tre giorni, nei quali hanno perfino ballato, cantato, giocato a golf e fatto rally con un'auto pieghevole tenuta nel bagagliaio del LEM, trasmesso in diretta ore e ore di video, girato filmati e scattato centinaia di ottime foto. E ovviamente scavato col piccone e riportato 383 kg. di rocce.
Poi sono decollati, hanno centrato l'astronave madre che passava in cielo a 6000 km./h, l'hanno agganciata e sono tornati a Terra freschi e riposati.
GIULIANO BRUNI


COMPLOTTO LUNARE
Esistono numerose prove indipendenti, cioè non fornite dalla Nasa, sull’autenticità delle missioni [lunari].
Per esempio, sonde inviate in orbita lunare da altri Paesi – il Giappone, l’India e persino un Paese rivale degli Stati Uniti come la Cina – hanno fotografato gli oggetti lasciati sul satellite dalle missioni Apollo.
Inoltre, nessun esperto (astronauta, ingegnere aerospaziale, astrofisico, geologo che ha esaminato le rocce lunari) ha mai sollevato dubbi sulle missioni, nemmeno tra gli esperti non americani.
Falsificare sei viaggi sulla Luna sarebbe stato impossibile. Non sarebbe stato realizzabile, in particolare, un enorme set cinematografico privo di atmosfera.
Inoltre, sarebbe stato necessario lanciare comunque i razzi Saturn V (i lanci avvennero sotto gli occhi del pubblico) e falsificare migliaia di fotografie, centinaia di ore di videoregistrazioni e comunicazioni con le basi sulla Terra, nonché un’infinità di documenti tecnici, tutti perfettamente coerenti tra loro (e oggi consultabili in internet sia per Apollo 11 sia per le altre missioni).
Infine, sarebbe stato necessario garantirsi il silenzio di migliaia e migliaia di cittadini: le missioni Apollo coinvolsero complessivamente 400.000 persone e, se tutto fosse stato finto, una grossa parte di loro doveva essere messa a parte del complotto.
GEOPOP


LA VERSIONE DI ECO
La prova scientificamente inoppugnabile è una sola: gli unici che potevano controllare se lo sbarco [sulla Luna] era avvenuto (perché avevano già inviato lassù delle telecamere e avevano altre sofisticate possibilità di monitoraggio), e gli unici che avevano tutto l'interesse a sbugiardare gli americani, erano i russi.
Se i russi sono stati zitti significa che lo sbarco sulla Luna era vero. Fine del dibattito.
UMBERTO ECO

domenica 4 agosto 2024

Pensierini – LXXIV

IL POTERE DELLE PAROLE
Le società umane si fondano tutte, senza eccezione, su una qualche ideologia e tutte le ideologie si fondano, in ultima analisi, sulla menzogna.
Com'è possibile che succeda tutto questo ?
Succede a causa di quello che Gianni Pardo chiamo il “potere magico delle parole”, perchè la gente, di solito, si aspetta, ingenuamente, che il prossimo dica la verità.
<< Nel momento in cui ascoltiamo certe parole – dice Pardo - si forma nel nostro cervello un quadro corrispondente a quella affermazione.
Ed è soltanto se si ha un forte spirito critico, o delle nozioni in materia, [o si ascolta un commento contrario] che si sveglia la domanda: «Ma è proprio così? Che prove avete?» e spesso la risposta è deludente: essa dimostra che dietro quelle parole non c’è niente. >>
Ma lo spirito critico scarseggia in natura e, ove necessario, viene scientemente (ed accuratamente) silenziato.
Così le nostre società, nonostante tutto, possono ugualmente funzionare.
LUMEN


SOLDI E FILOSOFIA
A dispetto dei suoi detrattori, la Filosofia resta una cosa importate.
Consente infatti ad alcune persone colte ed intelligenti di guadagnare dei soldi senza fare nulla di utile.
Non perchè siano inutili le domande che si pongono i Filosofi, ma perchè sono tali le loro risposte.
LUMEN


PUBBLICITA' WEB
A proposito della pubblicità on line, ormai torrenziale ed onnipresente, mi rendo perfettamente conto che moltissimi dei contenuti a cui possiamo accedere sono formalmente gratuiti proprio grazie ad essa.
Quindi, non pretendo che la pubblicità scompaia dai siti web o comunque si riduca in modo significativo, perchè ne verrei sicuramente danneggiato.
Chiedo però due semplici cose: che la finestra pubblicitaria NON copra mai il testo che sto leggendo; e (due) che NON vi siano immagini in movimento (filmati e simili) prima che io abbia cliccato volontariamente su di essa.
Mi sembrano richieste minime, che potrebbero essere adottate anche nell'interesse degli inserzionisti, che rischiano spesso l'effetto boomerang; ma non mi faccio molte illusioni.
LUMEN


GAY PRIDE
Le manifestazioni chiamate 'Gay Pride' mi fanno sorgere una domanda.
Il termine 'pride' indica l'orgoglio di sentirsi parte un gruppo speciale, diverso dagli altri in quanto superiore.
I Gay, però, si battono a livello sociale e politico per non essere discriminati ed essere considerati come gli altri.
A me questo sembra una contraddizione e mi fa pensare che anche nell'ambito della comunità LGBTQIA+ (che potrebbe chiamarsi più semplicemente GAY+) non vi sia un'unica identità di vedute e di obiettivi.
LUMEN


CONTRO NATURA
E' indubbio che il rapporto storico tra eterosessuali e gay sia sempre stato molto conflittuale e sono in molti a sostenere che il loro comportamento sia da considerare 'contro-natura'.
Questo, ovviamente, non è vero, dal momento che i gay esistono da sempre, e rappresentano una percentuale non trascurabile della società (si parla del 4 - 5 %).
Diciamo che sono un mistero evoluzionista, visto che, normalmente (pur avendone tutti i requisiti biologici), hanno pochissime opportunità di avere discendenza.
Al riguardo, qualcuno ha fatto notare che le leggi più oscurantiste, che considerano illegale l'omosessualità, costringendo molti gay, anche solo per facciata, a sposarsi con l'altro sesso, abbiano come conseguenza una possibilità molto maggiore di discendenza genetica.
Oggi però le cose, almeno in occidente, sono molto cambiate.
LUMEN


CAMPIONI DELLO SPORT
Ho letto che i grandi campioni dello sport, tanto ammirati e idolatrati come 'vincenti' per definizione, non sono quasi mai delle persone felici.
Ovviamente, quando vincono ottengono una soddisfazione enorme, ma quando perdono, cosa che succede (inevitabilmente) altrettanto spesso, soffrono moltissimo, più degli altri.
Certo, questa 'sofferenza' ha una sua utilità, in quanto serve loro come spinta, per allenarsi più duramente e poter vincere la volta successiva.
Ma la felicità è un'altra cosa.
LUMEN