giovedì 15 agosto 2024

Appunti di Geo-Politica – (4)

Nuove considerazioni tratte dal web sulla situazione politica internazionale.
LUMEN


NAZIONI SPECIALI
L'eccezionalismo e' un'ideologia politica per la quale un dato paese, essendo eccezionale, sfugge ai normali canoni storici e giuridici, e puo' fare quel che vuole, anche se vietato o deprecabile, in quanto “un caso unico ed eccezionale”.
I casi piu' evidenti sono due:
= eccezionalismo americano. Gli USA possono fare le peggio porcherie ma sono sempre “il bene”, in quanto eccezionali, e quindi al di sopra della legge e della morale. La fonte di tale eccezionalita' e' la forza militare,
= eccezionalismo israeliano. Israele puo' fare quel che vuole, in quanto il popolo ebraico e' eccezionale, in quanto ha subito la Shoah, e siccome ha subito la shoah allora e' al di sopra di ogni legge e ogni morale. La fonte di tale eccezionalita' e' quindi l'olocausto.
Adesso, con fonti internazionali esterne al conflitto ed essenzialmente dedicate al diritto umanitario, l'eccezionalita' israeliana e' fortemente indebolita, e la marea di fotografie sugli effetti del conflitto su Gaza, (...) demolira' questa eccezionalita' in pochi mesi, ammesso che non lo abbia gia' fatto presso le generazioni piu' giovani.
Il motivo per il quale gli USA sono entrati [in crisi] (…) quando si tratta del conflitto in medio oriente e' proprio questo: si sono resi conto che se e' possibile distruggere l'eccezionalismo israeliano, e' possibile distruggere anche il loro.
URIEL FANELLI


CONTESE TERRITORIALI
Dichiarando l’annessione dei territori occupati, Putin ha di fatto riesumato il “diritto di conquista”, qualcosa che si credeva seppellito con Hitler e Stalin.
Dai tempi loro, solo Israele ha annesso le colline del Golan che, infatti, nessuno gli ha riconosciuto.
Neppure la pretesa annessione delle regioni ucraine è stata riconosciuta da alcuno, ma rimane comunque un precedente pericolosissimo, perché praticamente tutti i paesi del mondo (Italia compresa) hanno contese territoriali in sospeso con i vicini.
Contese che da polverose reminiscenze potrebbero rapidamente tornare ad essere dei 'casus belli', come già avvenuto con Maduro che ha annunciato (per ora solo a chiacchiere) la sua intenzione di invadere la Guyana. (…)
Nell’insieme, il livello di pericolo di conflitto anche fra stati importanti è quindi salito notevolmente e non sarà facile riabbassarlo.
JACOPO SIMONETTA


POPULISMI MODERNI
Il populismo è in aumento in tutto il mondo. Disgrega i sistemi politici consolidati, crea incertezza e approfondisce le divisioni sociali. [Rappresenta] una grave crisi di governabilità e del contratto sociale (…)
Il contratto sociale è l’accordo implicito tra individui e governo. Le persone accettano collettivamente di rinunciare ad alcune delle loro libertà in cambio della protezione dei loro diritti rimanenti e del mantenimento dell’ordine sociale.
Un governo debole o fallito può generare proteste e persino a violente rivolte se la gente perde fiducia nel sistema e prende in mano la situazione. Le conseguenze sono disordini finanziari, disoccupazione, inflazione e povertà. (...)
Una spiegazione semplice per il populismo è il peggioramento della situazione economica della classe media.
Il rapporto del 2023 sul benessere economico delle famiglie statunitensi ha rivelato che il 37% degli americani non può coprire una spesa di emergenza da 400 dollari senza prendere in prestito denaro o vendere qualcosa; all’incirca la stessa percentuale di elettori che sostengono Donald Trump.
Lo stesso rapporto ha rilevato che l’inflazione è stata la più grande preoccupazione economica, colpendo oltre un terzo degli intervistati, seguita dalle spese di sussistenza e per l’alloggio.
Queste risposte sottolineano le difficoltà che molti devono affrontare per mantenere la stabilità finanziaria in mezzo a costi crescenti e incertezza economica.
ART BERMAN


PROBLEMI UCRAINI
In Ucraina è ufficialmente entrata in vigore la nuova legge che regolamenta la mobilitazione – anche forzosa – dei militari.
Tra le principali novità attuate ci sono l’abbassamento della soglia anagrafica per il reclutamento dai 27 ai 25 anni oltre all’interruzione di tutti i servizi consolari per i cittadini ucraini all’estero, come ad esempio il rinnovo del passaporto, senza i documenti di avvenuta presentazione presso gli uffici militari.
La legge rappresenta un ulteriore inasprimento del controllo sulla popolazione soprattutto maschile, ma non solo: la nuova legge ormai in vigore riguarda infatti anche le donne, introducendo obblighi di carattere militare per il personale sanitario femminile.
Mentre i dati pubblicati dalla Banca Mondiale fotografano la situazione di un paese in cui circa un ucraino su tre si trova in condizioni di povertà Vladimir Zelensky ha sottolineato l’importanza di queste scelte per mettere a disposizione delle forze armate circa mezzo milione di nuovi combattenti.
Omettendo [però] un dato fondamentale: considerando il numero degli abitanti dell’Ucraina ed i suoi problemi attuali è estremamente difficile che mezzo milione di uomini possa essere mobilitato senza coinvolgere i lavoratori di settori strategici (energia, chimica, siderurgia, telecomunicazioni, forze di polizia, personale sanitario, logistica).
MAURIZIO VEZZOSI

11 commenti:

  1. Tra le contese territoriali potenzialmente 'sdoganate' dall'invasione dell'Ucraina c'è anche quella della Cina per Taiwan.
    E' un contrasto apparentemente sopito, ma che può esplodere da un momento all'altro, perchè per l'attuale governo cinese rappresenta un vulnus intollerabile.
    La mia personale opinione è che la Cina cercherà di porsi come solutore positivo di qualche crisi importante, per ottenere poi in cambio dagli USA il via libera su Taiwan.
    Vedremo.

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  2. Un voto convintamente a favore del 2. e del 3. brano qui riportati.

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    1. A proposito del 2' commento (di Simonetta) direi che quello delle rivendicazioni territoriali è stato uno dei motivi conduttori di tutta la storia umana.
      Pertanto, se c'è stata una anomalia, è stata nella sua scomparsa temporanea, non certo nel suo ritorno.

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  3. Sinceramente NON ne sentivo la mancanza... Saluti

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    1. Neppure io. Ma la geo-politica, purtroppo, è fatta di queste cose.

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  4. Temo più la proliferazione di negozi poltrone e divani , agenzie di onoranze (ex pompe) funebri, crematori eccetera, di quanto tema un olocausto nucleare oppure nuove guerre territoriali espansionistiche eccetera eccetera.

    Ritengo si vada incontro ad un depopolamento controllato. Onde ragion per cui inutile aggiudicarsi altre plaghe, ovvero deflagrare ipotetiche bombe atomiche per distruggere lo scenario, roba che costa,che costerebbe a ricostruire. E poi le bombe atomiche non esistono, si tratta di potentissime bombe termiche
    posto nessuno è in grado, satanasso compreso, di fissare o scindere l'atomo. Ci provano, vorrebbero....

    A mio avviso in qualche modo ridurranno l'umanità ad una miliardata e mezza di schiavi lacchè, promuovendo la frociaggine, vaccinando a tappeto il gregge, negando cure e profilassi appropriate. Il lavoro duro ai robot umanoidi, e relativa scomparsa dei sindacalisti traditori della ex classe operaia. Stando poi troppo inattivi sui divani e poltrone sofà....

    E poi, a pensarci bene, che se ne fa la Cina di Taiwan?

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    1. << E poi, a pensarci bene, che se ne fa la Cina di Taiwan? >>

      Bella domanda.
      Credo che per loro sia un misto di orgoglio nazionalista, dimostrazione di potenza e convenienza economica (Taiwan è sede di industrie molto importanti, che passerebbero da concorrenti ad asset).

      A suo tempo avevo pubblicato un post proprio su questo argomento.
      Se interessa lo trovate qui:
      https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2022/06/il-problema-di-taiwan.html

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    2. Tranquillo Sig. Mauro, sento parlare di depopolamento controllato da molto tempo e ogni nuovo dato ONU parla invece di numeri complessivi più alti: a metà secolo si dovrebbero ampiamente superare i 10 mld di esseri umani (solo a inizio XIX sec si era toccato il primo mld...): con quali conseguenze economico-sociali e ambientali dovrebbe essere chiaro da tempo, eppure si continua a sventolare il fantasma dell' "inverno demografico" e si continuano a invocare a gran voce misure nataliste draconiane :(

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    3. Ben detto, Claude.
      Il dramma demografico del nostro pianeta è ben lungi dall'essere in via di soluzione, anche se le più recenti proiezioni statistiche lasciano un barlume di speranza.
      Come ho riportato in un post di qualche mese fa, il livello della popolazione mondiale dovrebbe smettere di crescere entro il 2030.
      Ma sono solo proiezioni e molti parametri possono ancora cambiare.

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  5. Un giusto numero di umani , non un inverno o inferno come adesso, a cagione delle infinite problematiche legate alla sovrappopolazione...

    Tutti ci rallegriamo dei numeri del gregge, ad onta dei pascoli sempre più sterili. Incomprensibile, per certi versi.

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    1. In effetti, sono i pascoli sempre più sterili, per usare la tua efficace metafora, che mi preoccupano maggiormente.

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