giovedì 30 gennaio 2025

Punti di Vista – 39

ELOGIO DELLA VIRGOLA
Vi siete mai chiesti perché oggi i ragazzi non sanno più usare le virgole? Un italiano su tre la sbaglia. E no, non è un caso che si tenda a usarla sempre meno.
Vedete, la virgola fa una cosa in apparenza semplicissima, ma che cambia tutto: crea il ritmo. Dà ritmo ai nostri pensieri, alle nostre parole, alle nostre emozioni. E il ritmo si crea attraverso le pause.
Oggi invece «le cose si susseguono alla rinfusa, travolgendoci e soffocandoci come il fango di un’alluvione.» Nessuno ha più tempo per pensare, per guardare, per sentire.
La nostra è un società dove le persone non consumano ma vengono «consumate». Abbiamo sinteticità ma non chiarezza, rapidità ma non efficienza, informazioni ma non conoscenza!
Nell’era del «tutto e subito» nessuno ha più tempo per nulla. La virgola invece è la carezza con cui accompagniamo un pensiero. (...)
Il punto blocca, ferma, arresta, impone. Mette la parola fine a un discorso. Non vuole il confronto, nega il dialogo, teme il contraddittorio. La virgola invece lega le parole, ti permette di associare le idee, di metterle in relazione.
Quando prendo in mano un giornale o leggo un libro pubblicato recentemente, provo un senso di orrore. Pensierini, frasi ad effetto e slogan creati ad hoc per manipolare e stupire, ma certamente non per far pensare: ecco a cosa si è ridotta la cultura, l'informazione!
Per questo bisognerebbe tornare a usare la punteggiatura, soprattutto a scuola. Perché qua non si tratta soltanto di migliorare la scrittura, ma di tornare a dare respiro ai nostri pensieri.
PROFESSOR X (Facebook)


QUEL CHE RESTA DEL COVID
Il 4 Dicembre 2024 The United States Congress Americano, dopo due anni di investigazioni, ha rilasciato il final report "The Lessons Learned and a Path Forward" su Covid-19 Pandemic.
I punti essenziali:
1) il Covid19 ha avuto con ogni probabilità origine nel laboratorio di Wuhan
2) Le iniziative del WHO sono state un fallimento
3) Il distanziamento sociale è stato arbitrario e senza fondamento scientifico
4) NON ci sono evidenze scientifiche sull'efficacia delle mascherine
5) I lockdown hanno procurato danni enormi alla salute fisica e mentale
6) il vaccino Covid 19 NON ha fermato la trasmissione del virus
7) l'obbligo vaccinale NON è supportato da evidenze scientifiche ed ha creato più danni che vantaggi
8) Il sistema di sorveglianza sugli effetti avversi ha fallito nel riportare corrette informazioni.
HEATER PARISI (Natura Mirabilis)


LA TERRA E' FINITA
Il nostro pianeta era, fino a pochi decenni fa, l'unico sistema «troppo grande per collassare».
Per secoli ne abbiamo sfruttato le risorse e ci siamo spostati ogni volta che una sorgente si prosciugava o un terreno diventava troppo inquinato. Mitica fu l'emigrazione da un'Inghilterra già sovrappopolata verso il nuovo mondo a Occidente.
Oggi però questa strategia non funziona più.
La possibilità delle popolazioni di spostarsi da un luogo all'altro del pianeta, una volta che le risorse di quel luogo siano esaurite, è oggi svalutata dalla uniformizzazione demografica del pianeta e dalla sua trasformazione in una unica grande fabbrica antropizzata che consuma natura e produce scarti.
La migrazione che una volta era gioia della scoperta e salvezza in un nuovo orizzonte, è uno spostarsi dalla miseria a un luogo degradato. E' divenuta uno spostamento senza valore in un mondo uniforme.
Dobbiamo tornare ad una Terra vista come sistema complesso che alterni zone di insediamenti intensivi e zone vergini o di insediamenti ridotti. Sono necessarie politiche demografiche attive volte a disegnare un nuovo pianeta.
AGOBIT (Un pianeta non basta)


RIBELLI SENZA RISCHI
Come mai i giovani universitari americani sono tanto anti-americani?
Sanno di poterlo essere perché quella stessa America che loro disprezzano gli consente anche questo lusso.
Quando si è sicuri di vivere in una democrazia veramente solida, ci si consente anche di dirne male, di contestarla, di condannarla sul piano economico e sul piano morale perché, mentre la mossa appare coraggiosa (loro chiamano questo «lottare»), in realtà non si corre alcun rischio.
Neanche quello di un comportamento in linea con le loro idee. I giovani condannano gli Stati Uniti perché hanno rubato il territorio agli indiani d’America, ma nessuno li sloggerà dagli States e certo loro non andranno a vivere in Rwanda per fare più spazio ai pellerossa.
Insomma la moda dell’auto-fustigazione imperversa perché è gratificante sul piano morale e nel contempo priva di costi.
È come se ad ogni occasione e su qualunque argomento questi giovani moralizzatori dicessero: «Avete visto come sono capace di riconoscere le responsabilità, le malefatte, i torti dell’uomo bianco? Ecco, in nome di tutti i bianchi, confesso i nostri torti e comprendo il vostro rancore. Anzi, lo condivido, anzi lo grido. Sarò pure americano ma sono anti-americano».
Dopo di che, perdono forse il passaporto? No. Cambiano stile di vita? No. Si privano di qualcosa – anche se inquinante – che fa parte delle loro comodità? No.
GIANNI PARDO

36 commenti:

  1. Come forse già saprete, Gianni Pardo ci ha lasciati nello scorso mese di novembre.
    La citazione di cui sopra, tratta dal suo blog, vuole pertanto essere un piccolo omaggio alla sua memoria.

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  2. COMMENTO di FRANCO CARONIA
    su Elogio della Virgola

    C'è un altro aspetto secondo me. Prima l'unico modo per comunicare era la scrittura e ad essa si dedicava tutta l'attenzione per farsi capire.
    Ora si preferisce comunicare in maniera più sbrigativa, col telefono, video, computer. La punteggiatura viene trascurata, erroneamente.

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    1. Hai detto bene.
      La velocità, in certi casi, può essere un valore, ma è nemica della precisione e dell'approfondimento.
      Se il tempo non c'è, amen. Ma se il tempo c'è, meglio fare le cose con calma.

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    2. Carino l'elogio della virgola, io la metto sempre anche davanti alla particella "ma" in una frase, cosa che oggi sembra non si faccia più. Ma si può anche eccedere, Leopardi per es. asfissia con le sue virgole, troppe interruzioni.

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    3. Certo, si può anche esagerare; ma credo che le virgole non siano mai troppe.
      Ci sono frasi che, senza le virgole al posto giusto, cambiano addirittura di significato.

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    4. Nella scuola oggi si è perso il tempo del silenzio, che poi è anche il tempo del pensiero. È una scuola priva di punteggiatura, "liquida" come si usa dire. Prevalgono le olimpiadi dell'italiano, il brain storming, il "Debate", competizione filosofica in cui si ha un minuto per argomentare.
      Discutendo con i ragazzi di grammatica, trovai l'interesse di un ragazzo disinteressato allo studio che mi scrisse testi bellissimi che conservo: in uno di questi mi spiegò che i punti in un libro non sono tutti uguali e che, come nella vita, c'erano punti di arrivo, di partenza, punti di sosta, punti di vista, punti di riferimento, ecc. Era vero e me lo dimostrò.

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    5. Belle le riflessioni del tuo studente sui "punti".
      In effetti, tutti i segni di interpunzione ci trasmettono qualche significato ed è per questo che tra parlare e scrivere c'è un abisso, anche se si vogliono dire le stesse cose.

      A volte penso ai manoscritti dell'antichità, in cui (se non mi sbaglio) molto spesso le parole venivano scritte tutte di seguito, senza spazi e senza segni indicatori.
      Forse, a quei tempi, leggere era una esperienza diversa rispetto ad oggi.

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  3. Covid e dintorni

    Ma insomma, è stato tutto un inganno? Io non mi sono vaccinato e il coronavirus non l'ho preso oppure il mio sistema immunitario l'ha neutralizzato. Ero tra gli scettici, forse un novax, cioè per Draghi, Mattarella, Bergoglio e Il Foglio, un asociale, un delinquente. I motivi del mio e altrui scetticismo erano però sacrosanti: ci vogliono anni e anni di severe sperimentazioni per mettere a punto un vaccino, persino 10 - 12 anni. Non abbiamo ancora un vaccino anti-aids dopo 40 anni! E in occasione di questa epidemia o pandemia pretendono di avere trovato un vaccino in poche settimane, un paio di mesi, assurdo. Non poteva essere un vaccino e si è visto, era un siero sperimentale testato poi su milioni e milioni di persone, anzi su oltre un miliardo di creduloni o gente terrorizzata. Il sedicente vaccino ha salvato molte vite umane? Forse, non lo so, ma qualche dubbio ce l'ho sulla faccenda Covid. E qualcuno ci ha guadagnato. Incredibile poi la rabbia della gente verso quelli che hanno rifiutato di farsi vaccinare, si sono sentite mostruosità, a cominciare dal signor Draghi ("chi non si vaccinerà morirà!").
    Un'operazione ambigua per me e poi di colpo di coronavirus non si è parlato più non appena è scoppiata la guerra in Ucraina. Però il coronavirus è ancora fra noi, ci avvertono, meglio cinque, dieci richiami, anzi richiami a vita.

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    1. Caro Sergio, io so ben poco in materia di epidemie e di vaccini, per cui non mi sento di avere una opinione fondata sull'argomento.
      Però, mettendo insieme le varie cose che ho sentito mi sono fatto l'idea che, o per paura o per calcolo, le autorità governative abbiano esagerato il pericolo e poi, per presumibili motivi economici, spinto in modo eccessivo sulla vaccinazione obbligatoria.
      La forte opposizione ricevuta dai 'no vax', pochi ma fortemente combattivi, ha forse sorpreso i decisori politici, che non se l'aspettavano ed hanno reagito nel modo che sappiamo.
      Credo che alla prossima pandemia (che potrebbe scoppiare prima o poi), le cose verranno gestite con maggiore buon senso.

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    2. "Credo che alla prossima pandemia (che potrebbe scoppiare prima o poi), le cose verranno gestite con maggiore buon senso."

      Che prima o poi scoppi una vera pandemia con virus micidiali (altro che Covid) è strasicuro, non bisognerà aspettare cento anni come dopo la Spagnola. Siamo otto miliardi e passa e tutti volano da un capo all'altro del mondo importando batteri e virus. Be', non ancora tutti, miliardi di poveri sono ancora bloccati nei loro paesi, non possono permettersi voli e vacanze. Ma vorranno anche loro viaggiare un giorno e quindi ...
      Jacques Attali dice che bisogna terrorizzare la gente per dominarla. Il Covid ha terrorizzato non poca gente che si è fatta inoculare il SIERO SPERIMENTALE con gioia sperando di farla franca (e tra questi pure Gianni Pardo, incredibile, anche lui ci è cascato e se la prendeva con gli scettici, scettici e non novax). Novax è un termine spregiativo per designare i refrattari alla vaccinazione di massa, così caldeggiata anche dal papa - vaccinazione come atto d'amore, diceva questo ... gesuita. Fra i refrattari c'erano anche molti medici, sia in occidente che in Russia. Tutti delinquenti per i boccaloni e i paurosi.
      La prossima volta ... non ci saremo, che fortuna.

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    3. Spero proprio che le prossime pandemie non saranno micidiali.
      Anche perché il livello elevato della popolazione, la sua notevole densità ed i viaggi continui non aiuteranno a tenerle sotto controllo.

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  4. IN VERITÀ IN VERITÀ TI DICO VIRGOLA

    In verità in verità ti dico oggi, sarai con me in paradiso....

    In verità in verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso...

    Differenze non da poco. La prima versione è gradita ai TDG.

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    1. Ti ringrazio per la citazione biblica, che non conoscevo.

      Un altro esempio famoso è quello (in latino) dell'oracolo della Sibilla:
      = Ibis, redibis, non morieri in bello.
      = Ibis, redibis non, morieri in bello.
      (Andrai/ tornerai / morirai in guerra).

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    2. Pignolo, scusa, visto che l'hai scritto due volte: morieris.

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    3. Accidenti, hai ragione.
      Non ho controllato (e mi sta bene).

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  5. Riguardo "l'elogio della virgola" devo purtroppo ammettere che la situazione potrà sola peggiorare, specialmente nelle nuove generazioni nelle quali l'ibridazione uomo-macchina ormai procede davvero spedita, e la notizia che riporto cade a fagiolo.
    La generazione Z sta perdendo la capacità di scrivere sui cari e vecchi fogli di carta.

    https://www.google.com/search?q=The+one+skill+that+Gen+Z+is+losing%2C+one+that+humans+have+had+for+5%2C500+years&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    Purtroppo penso che la strada sia davvero segnata. E fossero solo le virgole il problema!
    Ormai la capacità di leggere, anche un solo testo o una notizia di manco 20 righe, sembra stia proprio scomparendo, e stendiamo poi un velo pietoso sul numero di libri letti in media dai giovani.
    Io continuo a pensare che il futuro descritto dal film Idiocracy sarà realtà (o forse lo è già?).

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    1. "La generazione Z sta perdendo la capacità di scrivere sui cari e vecchi fogli di carta."

      Sembra che ormai si scriva a penna solo la firma e anche questa non sia più necessaria (sostituita dalla firma elettronica). Non solo la generazione Z, ormai tutti battono sui tasti.

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    2. Come sempre succede, il progresso tecnologico aggiunge nuove opportunità, ma toglie anche qualcosa.
      Difficile dire quali conseguenze ci potranno essere a livello mentale, ma sicuramente il modo di pensare e di ragionare cambia.

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    3. @ Gian

      Non conoscevo il film Idiocracy, ma sul sito di cinema MyMovies (uno dei miei preferiti) ho trovato questa bella recensione:

      << Joe Bowers è un militare che fa il suo dovere senza infamia e senza lode in attesa della pensione. Non sa che l'Esercito statunitense ha messo gli occhi su di lui perché, proprio in quanto perfetto rappresentante dell'uomo medio americano, può essere l'individuo giusto.
      Per cosa? Per un esperimento di criogenetica. Verrà ibernato (...) e riportato in vita a tempo debito. Peccato che la realtà non rispetti i piani e che il degrado a cui gli States vanno incontro faccia sì che i due si risveglino nel 2505. (...)
      Il viaggio è in avanti ma di fatto all'indietro. Gli Stati Uniti sono infatti diventati un Paese (ma forse è meglio usare la 'p') popolato da autentici idioti incapaci di risolvere qualsivoglia problema.
      L'umorismo corrosivo di Mike Judge ha così modo di espandersi a tutti gli aspetti di una società ormai in inarrestabile declino (guardate come è descritto l'ospedale e poi pensate a Michael Moore).
      Come ogni buon osservatore dei costumi dei propri contemporanei il regista cerca nel nostro presente i germi di un futuro secondo lui carico di negatività. Su tutto domina il problema dei rifiuti che non si riescono più a smaltire (sembra di sentire le cronache recenti dei TG nostrani).
      Ma se è vero che nel regno dei ciechi il monocolo è re per il nostro Joe c'è la possibilità di diventare leader... >>

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  6. Riguardo invece il commento di AGOBIT, penso che il problema non si ponga più di tanto ormai, più o meno.

    https://www.linkiesta.it/2024/07/la-crisi-demografica-e-peggiore-del-previsto-e-forse-ancora-troppo-ottimista/

    "Queste ipotesi di base, così irrealistiche, fanno temere che ci sia ancora a livello internazionale una sorta di negazionismo, consapevole o meno, dell’emergenza demografica che tutto il mondo, prima o poi, non solo l’Occidente, sta attraversando e attraverserà. Accettare che difficilmente si faranno più figli di oggi, che diventeremo più simili alla Corea del Sud che alla Francia, e che sarà così anche per tantissimi altri Paesi, genererebbe stime molto peggiori, catastrofiche. L’Onu inserisce però queste stime in una ipotesi definita «bassa», in cui nel corso del secolo il tasso di fertilità scenderà sotto un figlio per donna, come a Seul. In questo caso nel 2100 gli italiani saranno solo 24,6 milioni, con un’età mediana di 63,6 anni, quindici in più di quella attuale. È una visione deprimente, ma, forse, dovremmo accettare che è anche la più realistica. Per cercare soluzioni adeguate bisogna accettare la dura realtà."

    Vedere il nostro paese più che dimezzato tra 75 anni, in teoria può sembrare un ottima notizia, ma il problema non è il numero, ma la qualità.
    Con un età media di 63 anni pensate che possa esserci una società funzionante? L'unico modo sarà ricorrere ad un massiccio uso della robotica. Non esistono altre possibilità.
    La storia insegna che le civiltà devono crescere in dimensioni per sviluppare complessità. La civiltà deve liberare un numero crescente di persone, dai compiti quotidiani di fornire cibo, o prendersi cura dei piccoli e degli anziani.
    Una civiltà può diventare più complessa solo liberando più persone per svolgere un'ampia varietà di compiti specialistici e ovviamente ciò richiede maggiori risorse alimentari e materiali in quantità crescenti per nutrire la civiltà stessa.
    La nostra attuale civiltà è quindi un sistema autoadattante che deve utilizzare una quantità crescente di energia per autosostenere la crescita della sua stessa complessità.
    Tuttavia ogni civiltà che sia mai esistita qui sulla Terra ha sofferto delle leggi dei rendimenti decrescenti sulla crescita dal punto di vista energetico (nelle civiltà passate era la legna, tipo la crisi che colpì il Giappone feudale o il Regno Unito prima della scoperta del carbone) e dei materiali, e sono infine crollate a stili di vita più semplici.
    Anche una popolazione in calo garantisce un crollo della nostra complessità perché non ci sono abbastanza persone per svolgere tutti i compiti specializzati richiesti da una società complessa. Già ora vediamo/leggiamo di carenze in tutti i settori non perchè i giovani vogliono fare gli influencer, ma perchè fisicamente non esistono in numero adeguato a sostituire chi sta andando in pensione ora!

    Sarebbe auspicabile una società o una popolazione mondiale in un numero molto più basso degli attuali 8 miliardi ma con una struttura della piramide demografica più sostenibile. Con i trend attuali il declino della popolazione e il ribaltamento della piramide demografica porterà ad un crollo del nostro sistema economico. E la domanda che mi pongo da diversi anni è ormai: "cosa faranno i padroni del vapore ora che la fase della crescita economica sta per terminare per sempre? Quali scuse si inventeranno per tenere "a bada" la popolazione?

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    1. "cosa faranno i padroni del vapore ora che la fase della crescita economica sta per terminare per sempre?"

      Io sento parlare di crescita, di necessità della crescita, dalla mattina alla sera, è un'ossessione, compresa la Meloni. Vedi anche il rilancio del nucleare un po' ovunque per avere energia sufficiente per una "robusta crescita". In attesa della mitica fusione con cui avremo energia pressoché infinita, come spera Agobit. Ma per fare che cosa? Per colonizzare Marte?

      Decremento demografico. Visto che gli italiani hanno sempre meno figli, e la tendenza è irreversibile, l'argentino dice di spalancare le porte ai migranti (la fissa di quest'uomo, i migranti). Una soluzione? Forse, ma sarà un'altra Italia, non si parlerà nemmeno più italiano.
      Tre miliardi erano già tanti, forse troppi. Ma dicono che grazie al capitalismo possiamo oggi sfamare miliardi di persone in più, c'è posto anche per dieci-dodici-quindici milioni di voracissime cavallette umane con un'unica fissa: la crescita economica sine die.

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    2. Ringrazio Gian per il suo lungo intervento e la sua analisi approfondita, alla quale ha già risposto parzialmente Sergio.
      Di mio vorrei aggiungere due considerazioni:

      La prima è che l'umanità ha già subito molte volte dei cali consistenti della popolazione, ma quasi sempre a seguito di crisi improvvise e cruente (guerre, epidemie, disastri naturali).
      Per conseguenza la ripresa demografica, cessata l'emergenza, ha potuto essere rapida ed efficace.
      Ora, invece, il calo dovrebbe accadere in modo lento e progressivo e quindi è difficile prevedere la reazione della nostra specie.

      La seconda è che gli andamenti demografici dipendono dalla sovrapposizione di molte cause diverse, per cui le loro curve - nonostante l'impegno dei demografi - sono sempre un po' imprevedibili.
      E' possibile pertanto che le cose, nel prossimo futuro, si evolvano in modo diverso.

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    3. Mi viene da ridere quando sento le dichiarazioni sul ritorno al nucleare.
      Punto 1: ma gli italiani non avevano votato in un referendum perché contrari? All'improvviso si scavalca il popolo e decidono loro? Ah beh, l'ennesima prova che qualsiasi segno in cabina elettorale è assolutamente inutile!

      Punto 2: leggo dichiarazioni sul fatto che ogni azienda energivora dovrebbe installare in azienda il proprio reattore nucleare modulare di 4 generazione (che non esistono ancora!). Ah beh, stiamo freschi, me li vedo già i manutentori delle aziende gestire piccoli reattori nucleari! Che spasso certe dichiarazioni.

      Punto 3: appurato il fatto che i reattori modulari per le aziende sono solo un'opera di becera propaganda per illudere i "poveri" imprenditori che rimarranno col cerino in mano se non delocalizzano entro i prossimi 5 anni, rimane l'opzione di costruire grandi centrali da GW di potenza, più efficienti e controllabili. Bene.
      Se anche partissimo domani, forse e ripeto forse, avremo il primo GWh immesso in rete tra 15 anni, ma forse eh! Ce la fanno le aziende energivore italiane a resistere altri 15 anni con gli attuali prezzi energetici?
      Purtroppo questo è l'intervallo temporale che si è reso necessario per la costruzione di nuove centrali in paesi, in teoria, più efficienti dell'Italia!
      Aldopiombino nel suo blog scienzeedintorni fa un riassunto alquanto deprimente dell'efficienza europea.
      L'ultimo reattore EPR francese, il Flamville 3, ha visto iniziare la sua costruzione nel 2007 e per un' entrata in servizio prevista nel 2012. L'avvio arriva 12 anni dopo e il costo del progetto è salito a oltre 13 miliardi di euro, quattro volte la stima iniziale di 3. Insomma da 5 a 17 anni per la costruzione a quattro volte tanto.
      In Finlandia stessa storia, con Olkiluoto la costruzione è iniziata nel 2005 ed è entrato in funzione nel 2023 anziché nel 2010, con costi passati da 3 a 11 miliardi di euro.
      In terra d'Albione la centrale Hinkley Point è anch'essa in ritardo e i costi sono lievitati da 18 a 40 miliardi di euro.
      E con la continua carenza di manodopera, specializzata e non, a causa del declino demografico come può qualcuno immaginare che le suddette statistiche possano migliorare?

      No ragazzi, la festa è davvero finita. Possono dare fiato ai tromboni quanto vogliono sulla crescita economica ma il modello standard di Limits to Growth procede spedito.
      Proprio stamattina leggo della caduta dell'edilizia italiana. Il 2024 ha visto ridursi gli investimenti in costruzioni del 5,3%, e nel 2025 è atteso un calo del 7%. E andrà, come più volte ho ripetuto, sempre peggio perché non ha assolutamente senso costruire nuove case per una popolazione in declino.

      Mah, speriamo di non finire come nella serie tv "La barriera":
      "Spagna, 2045. Dopo la terza guerra mondiale, la crescente scarsità di risorse naturali ha trasformato le democrazie occidentali in regimi dittatoriali, che giustificano la mancanza di libertà con la promessa di garantire la sopravvivenza dei cittadini. In Spagna un governo dittatoriale occupa il potere con le stesse premesse. Nel frattempo, un virus sta devastando la Spagna e, mentre la vita nelle zone rurali diventa impossibile, la capitale Madrid è stata divisa in due regioni strettamente chiuse: il Settore 1, abitato dal governo e dai privilegiati, e il Settore 2, per tutti gli altri abitanti."

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    4. << la festa è davvero finita. Possono dare fiato ai tromboni quanto vogliono sulla crescita economica ma il modello standard di Limits to Growth procede spedito. >>

      Lo temo anche io.
      Sinora la resilienza del nostro pianeta ha rallentato i tempi del degrado, tanto che alcuni (sciocchi) hanno il avuto coraggio di definire ridicole le previsioni del Club di Roma.
      Ma il 'redde rationem' sembra davvero vicino.
      Come dice Ugo Bardi, la discesa rovinosa (che lui chiama dirupo di Seneca) è più ripida della salita.

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  7. Purtroppo, la stragrande maggioranza del popolo resta convinto che la nostra prosperità presente e futura dipenda da scelte politiche non riuscendo proprio ad avere una visione d'insieme.
    La crescita economica significa unicamente bruciare combustibile, aumentare il consumo di energia per produrre e vendere più cose a tutti, ma ciò richiede del calore in partenza.
    Tuttavia, "repetita iuvant", non abbiamo più i mezzi per fornire quel calore, non a buon mercato almeno, e nemmeno nelle quantità adeguate per ritmi di crescita sostenuti.
    Da qui lo zero virgola di crescita economica (tra l'altro anche più o meno "falsata" dall'aumento generalizzato dei prezzi).

    Io penso che se vogliamo avere un briciolo di prosperità futura e non scendere nella distopia della serie tv che ho citato sopra, il popolo deve riuscire a comprendere e soprattutto ad accettare che il sistema economico attuale è ormai veramente al collasso.
    Dobbiamo inventarci una nuova forma di economia, il capitalismo dura ancora per poco.
    Il sistema neoliberista si è inceppato nonostante le robuste iniezioni di liquidità creata dal nulla.

    Un tempo pensavo che la sopravvivenza fosse individuale, ognuno deve capire e decidere per se stesso, ma col tempo ho realizzato che non si può pensare di crearsi un'isola felice (tipo una casa isolata e indipendente massimizzata per l'autosufficienza) mentre tutto il resto va allo sfascio, anche perché le orde di disperati prima o poi assalteranno anche la tua di isola felice.
    Nonostante la mia "giovane" età (ho 32 anni ma per la società sono ancora giovane oh, anzi si è giovani anche a 50 anni!) ho cercato di far capire a tutti quelli che mi sono vicini che esistono dei limiti fisici nel pianeta, insuperabili e che prima o poi sarebbero stati raggiunti, e che un giorno presto o tardi la festa sarebbe finita e penso che sia abbastanza evidente che quel giorno è ormai veramente vicino, anzi per molte realtà la festa è già finita da un pezzo.
    Di questa visione d'insieme devo ringraziare il mio prof di progettazione meccanica e disegno industriale delle superiori, nel lontano 2010, che quando si iniziava timidamente a parlare di auto elettrica ci disse che in realtà non avrebbe risolto niente, ma sarebbe stato più opportuno che tutti imparassero a consumare di meno. E il primo a mettere in pratica tale pensiero era lui, che usava sempre i mezzi pubblici nonostante avesse potuto usare l'auto per recarsi a scuola. Ma ovviamente era visto da tutta la classe come un "disadattato" e uno spilorcio, nonostante io lo abbia sempre considerato uno dei migliori professori che sia possibile avere, individui davvero da clonare se fosse possibile: diligente nel suo lavoro, severo il giusto in grado di farsi rispettare, e che cercava di aprire la mente, insomma, roba rara ormai!

    In questi anni, dall'università fino al mondo del lavoro, ho solo cercato di passare a chiunque conosca il suo messaggio.
    Ma chi non vuole capire o vedere, continuerà a cercare una soluzione, convinto che ce ne sia una buona da qualche parte, o a dire che il sistema non si può cambiare, e che è da poveri idioti continuare a crederlo.
    Bravo, complimenti davvero, tu si che hai capito tutto, sarebbe la mia risposta al popolano insolente...

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    1. Hai 32 anni! Accidenti, ma allora sei ancora un ragazzo (oggi anche i quarantenni li chiamano ragazzi). Io ho mezzo secolo di più ma ci capiamo lo stesso mi sembra.
      Saluti dalla Svizzera.

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    2. Caro Gian, mi unisco volentieri all'apprezzamento di Sergio.
      Una profondità di analisi di quel genere è già una cosa poco comune; a trent'anni poi è ancora più rara.

      Io sono ormai in pensione, ma sono giunto a certe conclusioni solo dopo i 50 anni.
      Il mio libro rivelatore è stato ENTROPIA di Jeremy Rifkin, letto assolutamente per caso.
      Quel testo mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto venire la voglia di approfondire, con altri saggi ed anche sul web dove ho trovato numerosi blog interessanti (Luca Pardi, Antonio Turiel, Ugo Bardi ed altri).

      Purtroppo la conoscenza diffusa di questi problemi è ancora molto scarsa e quindi il futuro rimane grigio.

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  8. Ribelli senza rischi

    Un convinto plauso a qs brano, anche in memoria del suo Autore: giornalista e intellettuale esponente di una Destra "illuminata" filo-occidentale (cfr posizionamento nel conflitto russo-ucraino) laica tendenzialmente liberale e aperta al pensiero scientifico (cfr posizionamento pro-vax): merce, almeno in Italia, piuttosto rara e dunque preziosa. Saluti

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    1. Condivido il tuo pensiero e il tuo ricordo
      Avevo scoperto il blog di Pardo per caso (come spesso succede), ma poi era diventato un appuntamento irrinunciabile.
      I suoi post di commento sull'attualità mi mancano molto.

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  9. Fuori tema, ma non tanto

    "World Economic Forum "agenda contributor", Mariana Mazzucato: Our attempt to vaccinate the entire planet failed, "climate change" is "too abstract" for people to understand, but the coming water crisis is something that everyone will get on board with."

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    1. Ma secondo te, cosa si augura il WEF in merito alla crisi dell'acqua (che è uno dei tanti problemi legati all'eccesso di popolazione) ?

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    2. Be', io l'intendo così: i due tentativi - vaccinazione dell'intera popolazione mondiale e convincimento di una crisi climatica - non hanno funzionato, ma la crisi dell'acqua sarà imparabile, tutti se ne dovranno fare una ragione e adeguarsi alle restrizioni imposte o che in s'imporranno da sole (senza acqua dove vuoi andare?).
      Ma ci sarà davvero una crisi idrica che colpirà tutti, l'intera popolazione mondiale? Probabile, ma non sono io che lo dico, bensì questa signora che è un pezzo grosso, come puoi vedere su Wikipedia. Ma non penso che la crisi sarà indotta o provocata dalle elite, sarà piuttosto una logica conseguenza soprattutto dell'incremento demografico.

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    3. Penso anch'io che non sarà una crisi indotta.
      Le elites non creano le crisi di proposito (sarebbe troppo pericoloso, anche per loro), ma si limitano a gestirle nel loro interesse.
      La crisi idrica sarà molto seria e, siccome non colpirà tutti allo stesso modo (perchè la geografia non è uguale per tutti), potrebbe essere la causa di nuovi conflitti, anche cruenti.

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  10. CRISI IDRICA
    il popolo delle docce, torso decentemente pulito mentre il resto lascia a desiderare, è già in gramaglie. Pulizia apparente.

    Spesso i nostri conoscenti, detto in senso lato, si premurano nel farci sapere che si sono recentemente docciati, o si apprestano a farlo. "Faccio una doccia e vengo" oppure, "Ho appena fatto la doccia". Non ne comprendo il vero motivo, forse insicurezza....

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    1. Caro Mauro, apprezzo la battuta, ma non credo che la crisi idrica dipenda dalle docce.
      Il consumo di acqua nell'agricoltura e (soprattutto) nell'industria moderna è spaventoso.

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