ASCENSORE SOCIALE
E' opinione diffusa (che condivido) che la scuola moderna, in quanto pubblica ed obbligatoria, rappresenti il principale ascensore sociale delle nostre comunità.
Questo, però, solo nel caso che la scuola sia veramente selettiva e competittiva, perchè solo così può consentire ai ragazzi più capaci, provenienti dalle classi più umili, di emergere veramente.
Ne consegue che la gente comune dovrebbe apprezzare, ed anzi pretendere, una scuola selettiva; mentre le elites, che possono mandare avanti i loro figli anche solo per privilegio di 'classe', dovrebbero desiderare il contrario.
Purtroppo, per una serie di motivi che non sto qui ad elencare, è proprio la gente comune che chiede alla scuola di essere mediocre, compiacente e poco selettiva.
Con la conseguenza che le elites, per ottenere i loro scopi di autoconservazione, non devono far altro che accontentare le richeste della gente.
Meglio di così, per loro, non si può immaginare.
Questo, però, solo nel caso che la scuola sia veramente selettiva e competittiva, perchè solo così può consentire ai ragazzi più capaci, provenienti dalle classi più umili, di emergere veramente.
Ne consegue che la gente comune dovrebbe apprezzare, ed anzi pretendere, una scuola selettiva; mentre le elites, che possono mandare avanti i loro figli anche solo per privilegio di 'classe', dovrebbero desiderare il contrario.
Purtroppo, per una serie di motivi che non sto qui ad elencare, è proprio la gente comune che chiede alla scuola di essere mediocre, compiacente e poco selettiva.
Con la conseguenza che le elites, per ottenere i loro scopi di autoconservazione, non devono far altro che accontentare le richeste della gente.
Meglio di così, per loro, non si può immaginare.
LUMEN
RAZZISMO
RAZZISMO
Molte delle tragedie umane dipendono dal fatto che la parola RAZZISMO è ambigua e vuol dire due cose diverse:
1= che le razze umane esistono (vero)
2= che alcune razze sono superiori alle altre (falso).
Chi nega la prima affermazione, per paura di sembrare scorretto, finisce per alimentare la seconda.
1= che le razze umane esistono (vero)
2= che alcune razze sono superiori alle altre (falso).
Chi nega la prima affermazione, per paura di sembrare scorretto, finisce per alimentare la seconda.
LUMEN
ATEI E AGNOSTICI
ATEI E AGNOSTICI
La distinzione tra atei e agnostici può sembrare un mero formalismo terminologico, perchè entrambi vivono 'etsi deus non daretur', ma forse nasconde qualcosa di più profondo, legato al concetto di spiritualità.
Nel senso che gli atei la negano totalmente, essendo dei materialisti puri, mentre gli agnostici, essendo più possibilisti, la accettano.
E questo, nella propria visione de mondo, può fare qualche differenza.
Nel senso che gli atei la negano totalmente, essendo dei materialisti puri, mentre gli agnostici, essendo più possibilisti, la accettano.
E questo, nella propria visione de mondo, può fare qualche differenza.
LUMEN
IL PIU' GRANDE
IL PIU' GRANDE
La famosa prova ontologica dell'esistenza di Dio, elaborata da Sant'Anselmo, inizia affermando che Dio “è ciò di cui non si può pensare nulla di più grande”; e poi prosegue con il seguito del ragionamento.
Ma voi ci avete mai provato ad immaginare una cosa simile ?
Io ci ho provato. E non ci sono riuscito. E sono convinto che non ci possa riuscire nessuno
Tanto è vero che se chiedete ad un quasiasi credente come si immagina Dio, come potrebbe a riconoscerlo se lo vedesse, egli non saprebbe risponderti.
Ma voi ci avete mai provato ad immaginare una cosa simile ?
Io ci ho provato. E non ci sono riuscito. E sono convinto che non ci possa riuscire nessuno
Tanto è vero che se chiedete ad un quasiasi credente come si immagina Dio, come potrebbe a riconoscerlo se lo vedesse, egli non saprebbe risponderti.
LUMEN
STATO DI DIRITTO
STATO DI DIRITTO
Si parla di 'Stato di Diritto' per indicare il fatto che i rapporti sociali sono regolati da leggi generali ed astratte, che valgono per tutti i cittadini.
Questa è forse l'aspetto in cui si rilevano le differenze maggiori tra le democrazie e le dittature.
Nelle prime infatti, restano escluse dai vincoli della legge soltanto le elites, le quali, per ovvi motivi (ricchezza, potere, controllo sociale), ne sono esentate. Ma per tutti gli altri cittadini la legge è davvero la forza suprema che domina tutti e consente a chiunque di veder tutelati i propri diritti.
Nelle dittature, invece, tutti i rapporti sono preda della corruzione e dell'arbitrio, per cui al di sopra (o al di fuori) della legge non ci solo solo le elites del partito al potere, ma anche molte altri soggetti o gruppi sociali, per cui chi si aspetta la tutela della legge può trovarsi facilmente deluso.
E quindi, sia ringraziata la democrazia.
Questa è forse l'aspetto in cui si rilevano le differenze maggiori tra le democrazie e le dittature.
Nelle prime infatti, restano escluse dai vincoli della legge soltanto le elites, le quali, per ovvi motivi (ricchezza, potere, controllo sociale), ne sono esentate. Ma per tutti gli altri cittadini la legge è davvero la forza suprema che domina tutti e consente a chiunque di veder tutelati i propri diritti.
Nelle dittature, invece, tutti i rapporti sono preda della corruzione e dell'arbitrio, per cui al di sopra (o al di fuori) della legge non ci solo solo le elites del partito al potere, ma anche molte altri soggetti o gruppi sociali, per cui chi si aspetta la tutela della legge può trovarsi facilmente deluso.
E quindi, sia ringraziata la democrazia.
LUMEN
PERCHE' LUMEN
PERCHE' LUMEN
Se qualcuno si fosse chiesto l'origine del mio 'nickname', preciso subito che non ha nulla a che fare con il famoso 'Lumen Gentium', che oltretutto non è neppure il soprannome di una persona, ma soltanto un testo dottrinale della Chiesa Cattolica (per la precisione del Concilio Vaticano II).
Il mio è, molto semplicemente, il lume della ragione, ovvero la piccola lanterna con la quale il buon vecchio filosofo Diogene cercava l'uomo.
Io, ovviamente, non sono un filosofo (e nemmeno ci tengo), ma spero di poter passare, con benevola approssimazione, per un antropologo dilettante.
E quindi, armato del mio piccolo lume, mi sono messo anch'io alla ricerca. Con i risultati che vedete nel blog.
Il mio è, molto semplicemente, il lume della ragione, ovvero la piccola lanterna con la quale il buon vecchio filosofo Diogene cercava l'uomo.
Io, ovviamente, non sono un filosofo (e nemmeno ci tengo), ma spero di poter passare, con benevola approssimazione, per un antropologo dilettante.
E quindi, armato del mio piccolo lume, mi sono messo anch'io alla ricerca. Con i risultati che vedete nel blog.
LUMEN
A proposito del'espressione latina "Etsi Deus non daretur", che ho usato n uno dei miei pensierini, ha un'origine abbastanza antica, essendo stata coniata nel 1625 dal filosofo olandese Ugo Grozio per affermare che il diritto naturale è valido di per sé, che Dio esista o meno.
RispondiEliminaL'espressione di Grozio venne poi riutilizzata a metà del '900 dal teologo luterano Dietrich Bonhoeffer per invitare i credenti a vivre in modo corretto non in nome della fede, ma della ragione umana ('come se Dio non esistesse').
COMMENTO di SERGIO
EliminaLa formula è stata ripresa e/o riproposta anche da Ratzinger. E anche S. Paolo mi sembra dica qualcosa del genere. Ma se basta la ragione per agire secondo coscienza e la legge naturale - e meritarsi quindi la salvezza eterna - che senso ha la religione cristiana (e l’opera di redenzione di Cristo ecc. ecc.)? Se ne può fare tranquillamente a meno, tanto che recentemente un alto papavero vaticano (mi sembra un cardinale) abbia affermato - in occasione della Giornata mondiale della gioventù in Portogallo - che non è sua intenzione convertire i giovani a Cristo - basta appunto seguire la legge naturale. Del resto è arcinota l’allergia di Bergoglio al proselitismo, una cosa veramente strana: è in pratica una condanna della millenaria opera missionaria della Chiesa. Ma Bergoglio è maestro nel dire e non dire.
<< è arcinota l’allergia di Bergoglio al proselitismo, una cosa veramente strana >>
EliminaNon ci avevo mai pensato, ma adesso che me lo fai notare sono senz'altro d'accordo, e mi sembra anche una cosa importante.
Per certi versi, mi fa venire in mente la vecchia favola (di Esopo) della Volpe e dell'Uva...
COMMENTO di SERGIO
Elimina<< Non ci avevo mai pensato, ma adesso che me lo fai notare sono senz'altro d'accordo >>
D’accordo con che cosa, con la condanna del proselitismo? Fare proseliti per una giusta causa - e quale più grande di salvare le anime - è secondo me legittimo, meritevole. Con la dichiarazione di Abu Dhabi Bergoglio ha riconosciuto pari dignità alle altre religioni (almeno le grandi immagino, non certo ogni setta), in quanto vie volute da Dio per la salvezza. Il fatto è che le religioni - anche solo le tre monoteistiche abramite - si contraddicono, affermano cose diverse. Non si capisce come Dio abbia potuto volere ciò. Insomma, se il cristianesimo non è più la sola vera religione (extra ecclesiam nulla salus) si può credere tutto e il contrario di tutto, Gott mit uns. Naturalmente non sto facendo qui l’apologia del cristianesimo, visto che sono agnostico o ateo. Ma non apprezzo l’ambiguità dell’argentino, il suo dire e non dire. Lo dica una buona volta che Dio non esiste, che la “favola di Cristo” (affermazione di papi antichi) è ormai riconosciuta da tutti come tale, una favola. Io penso, l’ho già detto, che si stanno gettando le basi di una religione universale con un solo dogma: Dio esiste, e si può adorarlo in vari modi (folkloristici). Fra parentesi, se il proselitismo è da condannare è riprovevole anche l’educazione religiosa, doppiamente perfida perché si esercita sugli innocenti, i bambini e i giovani. E non disse quel tale: Meglio sarebbe che chi corrompe i fanciulli si legasse una pietra al collo e si gettasse in mare? Citazione a senso, non letterale.
Caro Sergio, mi sono espresso male: sono d'accordo sulla constatazione che questo Papa abbia rinunciato - in concreto - al proselitismo.
EliminaPerchè il proselitismo è una parte importante delle religioni; e se può essere eccessivo il proselitismo 'obbligatorio' di certe fedi, appare assurdo anche l'attuale silenzio di Papa Francesco.
Che però - a quanto pare - vale solo per gli adulti (ormai secolarizzati), mentre sull'educazione religiosa dei ragazzi (scuola e catechismo) mi pare che non siano arretrati di un centimetro.
Etsi Deus non daretur:
RispondiEliminail lato tragicomico della faccenda è che a inizio Seicento Grozio aveva usato qs espressione per "laicizzare" il Diritto (= Giusnaturalismo, inizialmente vigorosamente combattuto dalla Chiesa cattolica) ma nella seconda metà del Novecento essa venne disinvoltamente recuperata dalla Chiesa cattolica stessa per (cercare di) "ricristianizzare" in senso (neo)tomista il Diritto stesso!
Un tentativo che però, a mio modo di vedere, non è riuscito.
EliminaQuando una Religione perde la sacralità esclusiva delle proprie posizioni, e cerca di allinearsi alle esigenze secolari, ha già perso la partita.
O una religione riesce a comandare alle coscienze, o finisce per ubbidire.
Le religioni fanno leva sulla paura dell'ignoto, tormenti eterni, ovvero beatitudine per chi segue, o finge di seguire, ridicole pratiche, posture, giuramenti temerari e via discorrendo. Uso il termine fingere perché praticamente impossibile assolvere a tutte le prescrizioni del catalogo. I sacerdoti lo sanno benissimo, e si fanno beffe, in cuor loro, di tutti i babbei che si impongono dolorosi cilici, più o meno virtuali. Che stupidi i fedeli, i credenti, che seguono quello che noi diciamo loro, noi che ci arricchiamo alle loro spalle, soddisfiamo la verga con le loro donne..... Così pare sghignazzasse papa Alessandro sesto Borgia, insieme ai suoi accoliti, o cardinali. Che è la stessa cosa.... Evidentemente, papi e porporati, non hanno timore del giudizio divino , ovvero appartengono ad altra parrocchia, quella della realtà materiale, della soddisfazione delle pulsioni, che si ripresentano sempre come nuove, al pari della fame, che reclama soddisfazione gia' poche ore dopo l'ultimo desco. Credo non se ne esca, ovvero chi ha assaggiato i piaceri della carne, detto
RispondiEliminaIn senso lato , troverebbe inadeguata una condizione di esistenza su piani sottili, realtà meramente contemplativa, salvo un accurato lavaggio, recisione del ricordo, dei ricordi di pratiche magari grossolane ma appaganti. Donde la catena delle reincarnazioni?
L'eterno riposo dona a loro o Signore....assenza di coscienza, assenza di dolore, ma pure di piacere. Roba drastica, sonno senza sogni, per I meritevoli. Pet chi non rimpiange.
Se non ricordo male, i preti hanno l'obbligo del celibato, ma non il voto di castità (che è riservato ai monaci).
EliminaPoi, ovviamente, possono diventare dei peccatori, ma gli strumenti per ottenere il persono non gli dovrebbero mancare.
Al problema del celibato ecclesiastico avevo dedicato un post qualche tempo fa, che potete trovare facilmente nell'archivo del blog (gennaio 2021).