(seconda parte)
<< Cosa c'è di sbagliato nel debito
1
- Come ho detto all'inizio, il debito funziona molto male se l'economia
è in contrazione. Diventa impossibile ripagare il debito con gli
interessi, senza
ridurre il reddito voluttuario. I programmi governativi, come il
servizio sanitario per gli anziani, diventa a sua volta più costoso in
relazione ai redditi attuali.
2 - I pagamenti degli interessi sul debito tendono a trasferire ricchezza dai membri più poveri della società a quelli più ricchi. Gli economisti hanno avuto la tendenza ad ignorare il debito, perché rappresenta una transazione più o meno bilanciata fra due individui. Però rimane il fatto che i membri più poveri delle società si trovano particolarmente nella necessità di debito e molti pagano tassi di interesse molto alti. Coloro che prestano soldi tendono ad essere più ricchi. A causa di questo assetto, nel tempo i pagamenti degli interessi tendono ad aumentare le disparità di ricchezza.
3 - Troppo spesso, il flusso dei pagamenti dal quale dipende il debito si dimostra insostenibile. Nell'esempio fatto sopra [v.post precedente -ndr], tutti pensano che il petrolio del Nord Dakota continuerà per un po', quindi stipulano prestiti come se fosse così. Se invece non è così, c'è una situazione difficile. Nel caso dei prestiti studenteschi negli Stati Uniti, molti studenti non saranno mai in grado di avere posti di lavoro con salari sufficientemente alti per pagare i prestiti ricevuti.
4 - I governi tendono a implementare programmi che sono più costosi di quelli che potrebbero realmente permettersi sul lungo termine. Man mano che un'economia diventa più ricca (a causa dell'uso di più combustibili fossili), c'è una tendenza ad aggiungere nuovi programmi. Vengono aggiunte cure mediche e pensioni per gli anziani, così come le indennità di disoccupazione e livelli scolastici più avanzati. Sfortunatamente, è difficile stimare opportunamente quali saranno i costi a lungo termine di questi programmi.
Inoltre, anche se i programmi fossero sostenibili con un alto livello di combustibili fossili, quasi sicuramente non lo sarebbero se la disponibilità di energia declina. E' virtualmente impossibile ritirare i programmi, anche se non sono garantiti, una volta che le persone pianificano la loro vita sui nuovi programmi. (…) [Così, negli Strati Uniti,] le spese governative sono aumentate molto più rapidamente dei salari. Immagino che questo valga in molti altri paesi.
5 - Non c'è nessun collegamento reale fra quantità di debito emesso e ciò che verrà effettivamente prodotto in futuro. Ci viene detto che i soldi sono una riserva di valore e che questi trasferiscono il potere d'acquisto dal presente al futuro. In altre parole, non possiamo contare sui bilanci dei nostri conti in banca e, di fatto, in tutti i titoli cartacei straordinari.
Questa storia è vera soltanto se l'economia può continuare a creare una quantità di beni e servizi crescente per sempre. Se, invece, la produzione di beni e servizi scende drammaticamente (molto probabilmente perché i prezzi non possono crescere a sufficienza per incoraggiare una sufficiente estrazione di beni), abbiamo un grosso problema. Per ogni anno, tutto ciò che abbiamo a disposizione è la quantità reale di risorse che possono essere tirate fuori dal sottosuolo, più la quantità reale di cibo che può essere coltivato. Insieme, queste quantità determinano in che modo sono disponibili molti beni e servizi. I soldi fungono da distributori dei beni e dei servizi disponibili.
Presumibilmente, le persone che lavorano all'estrazione e alla produzione di questi beni e servizi devono essere pagate per prime, o tutto il processo si fermerebbe. Questo lascia fondamentalmente le “rimanenze” da condividere fra coloro che ora sono sostenuti dagli introiti delle tasse e da coloro che possiedono titoli cartacei di qualche tipo. E' difficile immaginare che chiunque, oltre ai lavoratori che producono i beni e i servizi, avrà molto se perdiamo l'uso dei combustibili fossili. I lavoratori diventeranno meno efficienti e la produzione diminuirà troppo.
6 - I “derivati” ed altri prodotti finanziari espongono il sistema finanziario a rischi significativi. Alcune grandi banche hanno scoperto di poter guadagnare introiti considerevoli vendendo derivati ed altri prodotti finanziari, permettendo alle persone o alle imprese essenzialmente di scommettere su certi risultati, come il crollo del prezzo del petrolio al di sotto di un dato prezzo, o la crescita molto rapida dei tassi di interesse, o una certa società che fallisce. Finché tutto va bene, non c'è un problema enorme.
La preoccupazione ora è che, con i prezzi dei beni (…) e i livelli delle valute che cambiano rapidamente, le società potrebbero fallire e potrebbero essere innescati grandi pagamenti. In teoria, alcuni di questi pagamenti potrebbero essere compensativi: i soldi dovuti da un cliente potrebbero compensare i soldi dovuti ad un altro cliente. Ma anche se fosse così, i default a volte possono impiegare anni per assestarsi. Potrebbero anche esserci problemi, con molti dei prodotti [finanziari], con la capacità di una delle parti di pagare. (…)
7 - I governi tendono ad essere negativamente condizionati da un'economia in contrazione, quindi potrebbero essere di poco aiuto quando ci serve di più. I pagamenti ai governi si comportano praticamente come il debito. Man mano che un'economia si contrae, i programmi che sembravano sostenibili in passato diventano meno sostenibili ed devono essere tagliati con urgenza. Così, i governi tendono ad avere problemi esattamente nello stesso momento in cui li hanno le banche ed altri prestatori.
I governi dei paesi “sviluppati” ora hanno livelli di debito che sono alti per gli standard storici. Se c'è un'altra grossa crisi finanziaria, il piano sembra essere quello di usare salvataggi delle banche analoghi a quelli di Cipro, dove, invece di salvare le banche usando il debito governativo, i depositi bancari (…) sono stati trasformati [in parte] in azioni della banca. Ma questo approccio ha molte difficoltà. Le imprese hanno bisogno dei loro fondi, per scopi come il pagamento dei dipendenti e la costruzione di nuove fabbriche. Se i loro fondi vengono presi in un salvataggio interno, la capacità dell'impresa di andare avanti potrebbe esserne danneggiata.
Anche i singoli consumatori dipendono dai loro conti bancari. L'assicurazione sul deposito, in teoria, è disponibile, ma la vera quantità di fondi per questo scopo è molto bassa in confronto alla quantità potenzialmente a rischio. Quindi torniamo al problema se i governi possano e saranno in grado di salvare le banche ed altre istituzioni finanziarie dal fallimento.
8 - Serve più debito per nascondere la mancanza di crescita economica in un'economia mondiale sofferente. Questo debito diventa sempre più difficile da ottenere, man mano che i salari ristagnano a causa dei ritorni decrescenti. Se i salari crescono abbastanza velocemente, i salari stessi possono essere usati per pompare la domanda di beni e così aumentare i prezzi. I nostri salari, invece, sono praticamente fermi ed i salari medi sono diminuiti negli Stati Uniti. Se i salari non crescono a sufficienza, l'aumento del debito dev'essere usato per accrescere la domanda. (…)
9 – Politiche diverse rispetto ai tassi di interesse ed alla creazione di moneta sembra avere la possibilità di fare a pezzi il sistema finanziario mondiale. In un'economia in rete, non allontanarsi troppo dallo status quo è un indubbio vantaggio. Se le politiche statunitensi hanno l'effetto di aumentare il valore del dollaro e le politiche di altri paesi hanno la tendenza ad abbassare le loro valute, l'effetto netto è quello di rendere il debito detenuto in altri paesi ma denominato in dollari statunitensi impagabile. E rende anche inaccessibile i beni venduti dalle società americane.
L'economia, per come è oggi, è stato reso possibile da paesi che lavorano insieme. Con le sanzioni contro l'Iran e Russia, ci stiamo già allontanando da questa situazione. I prezzi del petrolio bassi ora stanno mettendo a rischio le economie degli esportatori di petrolio. Man mano che i paesi provano approcci diversi riguardo i tassi di interessi, questo aggiunge un'altra forza ancora, demolendo le economie.
10 - L'economia comincia a comportarsi in modo molto strano quando troppo dell'attuale reddito è bloccato nel debito e in strumenti simili al debito. I modelli economici suggeriscono che se i prezzi del petrolio scendono, la domanda di petrolio crescerà in modo robusto e l'offerta scenderà rapidamente. Se i produttori di petrolio sono protetti da contratti futuri che bloccano un prezzo alto, potrebbero non rispondere nella maniera attesa. Infatti, se sono obbligati a effettuare i pagamenti del debito, potrebbero continuare a trivellare anche quando altrimenti non avrebbe senso finanziario farlo.
Analogamente, i consumatori sono a loro volta condizionati da impegni precedenti. Se gran parte del reddito dei consumatori è legato ai pagamenti del condominio, dell'auto e delle tasse, questi potrebbero non avere molta capacità di rispondere ai prezzi del petrolio più bassi. Al posto di aumentare le spese voluttuarie, i consumatori potrebbero saldare parte del loro debito con il loro reddito ritrovato.
Conclusione
Se
l'attuale sistema economico collassa e diventa necessario crearne un
altro, il nuovo sistema dovrà avere a che fare col fatto di avere una
quantità di
beni e servizi disponibili sempre minore per un periodo di transizione
piuttosto lungo. (…) A causa di ciò, il nuovo sistema dovrà essere molto
diverso da quello attuale. La maggior parte delle promesse dovranno
essere di breve durata. I trasferimenti fra persone
che vivono in una particolare area potrebbero ancora essere facilitati
da un sistema finanziario, ma sarebbe difficile avere contratti a lungo
termine e a lunga distanza.
Di conseguenza, la nuova economia avrà probabilmente bisogno di essere molto più semplice di quella attuale. E' dubbio che possa includere i combustibili fossili. Molte persone chiedono perché non possiamo semplicemente cancellare il debito e ricominciare da capo. Fare questo probabilmente significherebbe cancellare anche tutti i conti in banca. Gran parte dei nostri attuali posti di lavoro probabilmente sparirebbe. Saremmo probabilmente senza rete elettrica e senza petrolio per le auto.
Sarebbe molto difficile ricominciare da una situazione del genere. Dovremmo davvero ricominciare dal nulla. (…) Se ci sono problemi reali, tutto ciò che non è fisico finisce nella categoria della “ricchezza sulla carta” e non possiamo contare sulla ricchezza sulla carta (…) nel lungo termine.
Ogni anno, la quantità di beni e servizi che l'economia può produrre è limitata dalle prestazioni dell'economia stessa, dati i limiti che stiamo raggiungendo. Se la quantità di questi beni e servizi comincia a crollare rapidamente, i governi potrebbero fallire, in aggiunta ai nostri problemi coi default del debito. Coloro che hanno ricchezza sulla carta non possono contare di ricevere molto. I lavoratori che producono qualsiasi bene e servizio che vengono realmente prodotti dovranno probabilmente essere pagati per primi. >>
GAIL TVERBERG