lunedì 3 marzo 2025

Rondò Veneziani

Pensieri e riflessioni varie di Marcello Veneziani (giornalista e saggista di grande chiarezza), tratti dal suo sito personale (LINK della Homepage).
LUMEN



MALESSERE SOCIALE
Perché gli americani e il resto del mondo avvertono il declino nonostante i fattori economici, sociali, demografici, biologici dicano il contrario? (…)
Avvertono che la vita ha meno senso e valori, meno fondamenti, meno prospettive, meno sicurezze, meno legami e meno relazioni sociali.
Ovvero la decadenza di cui avvertono il sentore, non dipende da quei fattori, non è un fatto quantitativo, economico, materiale, ma è uno stato psicologico, esistenziale, spirituale. E questa diagnosi può allargarsi dagli Stati Uniti all’Europa, insomma all’Occidente più benestante.
È la solitudine, il nichilismo, l’insensatezza del vivere, la paura di subire violenza, di ammalarsi, d’invecchiare e di morire, a rendere la vita occidentale così piena di ombre, fantasmi, malesseri.
Quel che chiamano benessere è solo 'benavere': non è uno star bene ma un disporre di beni. Senza legami, senza fiducia, senza sicurezza, senza comunità. (…)
La comunità non va nella direzione in cui è andato il progressismo, almeno dagli anni sessanta a oggi.
Il progressismo liberal, e anche radical, ha sposato una serie di battaglie per i diritti civili e per l’emancipazione che minano i legami sociali più che saldarli o inventarne di nuovi, salvo occasionali movimenti e mobilitazioni.
Lo spirito progressista è individualismo libertario, liberazione dai legami comunitari, emancipazione da ogni orizzonte sociale, religioso e tradizionale.
MARCELLO VENEZIANI


ARTE E BANANE
Non è un pazzo né un cretino Justin Sun, il collezionista cinese che ha comprato per oltre 6 milioni di dollari la [famosa] 'Banana di Cattelan'.
Ha comprato in realtà uno spazio pubblicitario su tutti i media globali per quella cifra, ha avuto una notorietà e una rilevanza internazionali che gli daranno un ritorno, un profitto e una fama planetaria.
E non è un pazzo né un cretino Cattelan, che vende banane a così caro prezzo e aggiunge fama a fama, con quel che segue sulle quotazioni di mercato.
Il problema è il pianeta delle scimmie che abitiamo, che non sa più distinguere l’arte dal suo contrario, riconoscono solo per decreto mediatico un’opera d’arte anche in un comune frutto venuto dalla natura e sospeso nel nulla.
Gli ingredienti dell’operazione sono elementari, l’unico prerequisito è la riconoscibilità globale dell’artista; a un fruttivendolo non sarebbe andata altrettanto bene. (…)
Con la banana attaccata al vuoto siamo al nulla assoluto, il nirvana dell’arte, bananità come inanità. La bananità del male, per parafrasare Hannah Arendt.
Io non discuto l’operazione, la trovata, la libertà d’impresa, la notorietà derivata e perfino la vendita a quel prezzo. Discuto solo che si possa definire opera d’arte, e che possa essere affiancata o semplicemente denominata allo stesso modo della Pietà di Michelangelo o all’Ultima cena di Leonardo.
No, è un'operazione meta-commerciale. Surreale non è l’arte, ma il marketing.
MARCELLO VENEZIANI


LA NUOVA IPOCRISIA
Viviamo in un’epoca che inneggia alla libertà illimitata, elogia la trasgressione, denigra e denuncia ogni forma di autoritarismo, di costrizione, di pudore che proviene dal passato, dalla religione, dalla tradizione.
Ma poi, stranamente, è piena di censure, di squadre della buoncostume: questo non si può dire, quello non si può fare, vietato qui, proibito là.
È quello che possiamo chiamare il nuovo bigottismo dell’ipocrisia. Nascondere la realtà, omettere la verità, usare un linguaggio falso e fariseo, adottare la finzione come galateo e catechismo, cioè come norma etica ed estetica. (…)
Sappiamo bene che tante canzoni, tanti film, tanti libri in circolazione fino a pochi anni fa, oggi non sarebbero possibili con le nuove cataratte della censura woke.
Altro che la censura ai tempi della Rai di Bernabei, delle parrocchie al tempo di Pio XII o delle commissioni censura di Scalfaro e Andreotti; è molto peggio. (…)
Ma poi che demenza questa ossessione che dobbiamo tenere lontani i cittadini, come bambini permanenti, da ogni scena, da ogni canzone, da ogni testo o pagina di storia, reputate scabrose o violente, per non turbare la loro fragile mente e la loro fragilissima coscienza…
Ma è così deficiente il popolo sovrano?
MARCELLO VENEZIANI


L'OSSESSIONE DEL FASCISMO
Perché questa ossessiva necessità di maledire continuamente il fascismo?
[Perché] è l’unico modo, tramite la narrazione del male assoluto, per fondare, legittimare, giustificare la presente società come bene assoluto inconfutabile e per ricacciare nel male chi non è conforme al mainstream.
Ma il male non può identificarsi solo in un regime o un dittatore: nella storia dell’umanità, anche limitandosi alla sola modernità, male fu la dittatura della virtù tramite il Terrore giacobino, male fu lo sterminio e la persecuzione di popoli e dissidenti sotto il comunismo in tempi e mondi più vasti; male furono i genocidi di cui è costellato il novecento e questo primo quarto di secolo; male fu la bomba atomica sganciata sulle popolazioni civili; male è il fanatismo islamico, il terrorismo e ogni altro fanatismo; male è lo sfruttamento capitalistico dell’umanità e del mondo, l’asservimento di popoli, l’alienazione di massa, la riduzione dell’uomo, della donna, della natura a mezzi, strumenti, cose, attraverso varie ideologie e tecnologie, regimi e sistemi.
Il male è apparso nella storia in varie forme, indipendenti dal fascismo, se non opposte ad esso. E i mali d’oggi appartengono all’oggi, non al fascismo di ottant’anni fa o al patriarcato dei secoli passati.
MARCELLO VENEZIANI

17 commenti:

  1. Credo abbia ragione Veneziani quando parla di "ossessione del fascismo". Il fascismo oggi non è un partito, non è Mussolini e nemmeno una ideologia. È una radice che affonda nel terreno della storia italiana. È nel pensiero degli italiani perché esalta le loro aspirazioni, il loro odio, e mitiga il loro senso di inferiorità. Il fascismo è demagogico, retorico, xenofobo, odia la cultura, disprezza la libertà e la giustizia, opprime i deboli, è servo dei forti, sempre pronto a indicare negli “altri” le cause della sua impotenza e della sua sconfitta. I propri soldati sono sempre eroi, anche quando uccidono senza ragione o muoiono durante l'invasione di un paese sovrano.Il fascismo è gerontofobo, teppista se occorre, ma alacre e plagiatore. Non ama la natura, perché identifica la natura nella vita di campagna, cioè nella vita dei servi; ma è cafone, cioè ha la spocchia del servo arricchito. Odia gli animali, non ha senso dell’arte, non ama la solitudine, né rispetta quella del vicino. Non ama l’amore, ma il possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione ciò che all'occasione gli conviene. Dio altro che un ente col quale ha stabilito un concordato.
    È superstizioso, vuole essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri.

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    1. Caro Agostino, hai fatto un commento bellissimo.
      La tua descrizione del fascismo, delle sue meschinità e delle sue contraddizioni è perfetta.
      Mi pare di ricordare che hai scritto dei saggi sull'argomento, e si vede.
      Complimenti.

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  2. L' ossessione del Fascismo

    Quanto il quotato intellettuale nazional-conservatore scrive a proposito del Fascismo vale anche (ovviamente con qualche nuance differente) del Comunismo: da un'ottica liberaldemocratica infatti i Regimi autoritari/totalitari si assomigliano tutti tra loro indipendentemente dal "colore" (nero, rosso o bianco-clericale): basti pensare all'atteggiamento tenuto nei confronti delle frange dissidenti interne o del libero mercato internazionale o ancora del moderno Pensiero scientifico... Saluti

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    1. Certamente.
      Per fortuna, lo spauracchio del comunismo, ormai archiviato dalla storia, non fa più paura a nessuno: anche la Cina e la Russia, pur essendo ancora viste come una potenziale minaccia, lo sono per motivi diversi.
      Il fascismo, invece, resta un evergreen.

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  3. "Lo spauracchio del C. non fa più paura a nessuno"
    E' molto probabile: come il F. storico cosi'anche il C. sovietico in quanto tale appare un rottame della Storia, tuttavia (come appunto accade dall'altra parte per il F.) lo spettro del C. viene tuttora agitato per bollare con un marchio di infamia pressoché tutte le "narrative" che dissentono in particolare dal trumpian-putinismo oggi trionfante... In altri termini, al microscopio della logica (come direbbe un noto matematico e saggista piemontese) mi sembra che le ricorrenti accuse indignate di C. e di F. costituiscano due facce di una medesima "medaglia" e che dunque simul stabunt simul cadent... Saluti

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    1. Sicuramente c'è stata una notevole corrispondenza storica tra i due fenomeni.
      Mi sembra però di poter dire che il C. è stato un esperimento più economico che politico; mentre il F. è stato più politico che economico.

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    2. Peraltro entrambi fieramente e orgogliosamente avversi alla moderna Democrazia liberale con relativa divisione dei Poteri, alla libera circolazione dei capitali e delle merci, ai diritti individuali (drasticamente sottomessi ad una serie di Entità collettive più o meno "metafisiche"), al libero dibattito/dissenso, al pensiero razionale e scientifico, ecc.
      Non dimentichiamo inoltre che il Duce proveniva dal Socialismo massimalista e che il Nazismo stesso deriva letteralmente dalla fusione di Nazionalismo e (di nuovo) Socialismo. Saluti

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  4. Sempre a proposito del Fascismo, ecco cosa ne pensava il grande Indro Montanelli:

    << Non c'è dubbio che il potere assoluto guastò completamente Mussolini: il Mussolini del 1930 non era certamente quello del 1940, il Mussolini di dieci anni dopo l'avvento al potere era diventato una specie di marionetta, la caricatura di sé stesso.
    Aveva perso proprio il senso della realtà, che era stato invece il suo forte da principio, il contatto col pubblico lo aveva perso, il senso della misura, e lo aveva dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto. >>

    << Non credo che [Mussolini] abbia ucciso la democrazia, credo che l'abbia soltanto seppellita perché era già morta.
    Le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono. Dopodiché si dà la colpa a chi le seppellisce, ma la verità è che si suicidano, e credo che la democrazia italiana del '21-22 si sia suicidata. >>

    << Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere col diritto di abusarne. Questo era il fascismo.
    Il fascismo aveva creato una gerarchia talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni: il capofabbricato, il caposettore... tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui naturalmente ognuno abusava, come è nel carattere degli italiani. >>

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  5. Trovo sempre divertente leggere tutte le notizie sul fascismo, sul suo presunto ritorno, sulla sua storia e su quella del "pelato" che viene "insegnata" nelle scuole ma che ovviamente non va mai a fondo a quella verità a cui possiamo tendere ma mai raggiungere, e di come la maggior parte della popolazione non sa che Mussolini era un agente inglese, del fantomatico Carteggio Churchill-Mussolini andato perduto, ecc.
    Non apriamo poi il capitolo sull'unità d'Italia voluta dagli inglesi di cui nei libri di storia italiani non esiste minimamente. La Royal Navy in rada a Marsala che sparava cannonate? Invenzione pura. La parata della Legione Britannica in Via Toledo a Napoli? Mai esistita, cancella, cancella.

    O di come "baffetto" venisse finanziato dagli USA.
    Questi ultimi poi sono maestri nel far azzuffare gli altri in modo tale che non vadano ad azzuffare loro.
    Una spiegazione più o meno articolata di come operano è nel video in basso. In questo vecchio video risalente al 2015 già si spiegava come avrebbero scagliato i fanatici ucraini a diventare una spina nel fianco della Russia.

    https://www.youtube.com/watch?v=aYgmhO9QJFc&ab_channel=PandoraTV

    Beh, piano riuscito. Ora si passa alla fase due. Dissanguare ulteriormente il terreno di scontro preferito, l'Europa, costringendola ad armarsi dopo aver svuotato i magazzini dalle vecchie cianfrusaglie militari che stavano a prendere polvere nei magazzini, avviare una produzione di nuove armi da ri-scagliare contro la Russia entro il 2030 o giù di lì (se cercate sul web infatti ci dicono che dobbiamo prepararci ad una guerra contro la Russia intorno al 2029, questa volta aggiungendo anche i soldati europei).
    Nel mentre l'Europa si deindustrializza a causa dell'alto costo dell'energia, le aziende ad alto valore aggiunto cercano nuove terre oltre l'atlantico andando quindi a dare un po' di respiro a quella classe media americana che rischia di scomparire. Nel frattempo quel poco di energia che resta in Europa verrà dirottata all'industria bellica rendendo quella per uso civile sempre più cara. Infatti è notizia recente che tra qualche anno entrerà in vigore il nuovo mercato dalle emissioni del carbonio UE che renderà trasporti e riscaldamento più cari. Quindi il popolo taglierà ulteriormente i consumi di fossili, che come detto sopra, alimenteranno invece le fabbriche belliche.
    Che dire, un capolavoro.

    Ma la cosa bella è che mica le nascondono le loro intenzioni. Oh Biden in una conferenza stampa dei primi di febbraio 2022 (prima dell'invasione russa) l'ha detto che il Nord Stream sarebbe saltato se i russi avessero attaccato.

    https://youtu.be/lJE7lxPoDt8?t=29
    "I'll promise that we will do it!"

    Detto fatto. Ma cosa ti devono dire di più? Mah.
    Ma va bene così, in fondo al potere, all'Impero, che un 2/3% della popolazione sappia più o meno la verità non crea danni, il problema è se lo sapesse il 90%. Ma non corre certo di questi rischi. Tanto con Fb, Instagram e WhatsApp sa perfettamente il numero esatto degli addormentati quindi avanti così (ah, quasi dimenticavo, un gentile saluto alla CIA, all'NSA e all'FBI che stanno memorizzando questi messaggi in un server da qualche parte negli USA).
    Ora bisogna cercare di stuzzicare i cinesi con Taiwan. Se qualcuno non li ferma questi si prendono il mondo. Basta vedere le esportazioni di auto passate dal nulla ad oltre 6 milioni di unità nel giro degli ultimi 5 anni!

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    1. << Ora bisogna cercare di stuzzicare i cinesi con Taiwan. Se qualcuno non li ferma questi si prendono il mondo. >>

      Questo è un argomento che mi ha sempre intrigato molto.
      Io credo che, prima o poi, la Cina riuscirà a riprendersi Taiwan (che per loro è una vera e propria ossessione), ma non penso che si imbarcheranno in altre occupazioni territoriali.
      Stanno già conquistando il mondo (vedi Africa) con i loro commerci: non hanno motivo di cambiare sistema.

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    2. Ma infatti la Cina per questioni puramente numeriche è in grado di "conquistare" Taiwan, anche perché con miliardi di cinesi qualcuno da mandare al massacro nello sbarco anfibio lo trovi.
      Il piano è quello di creare una sorta di "damnatio memoriae" verso la Cina, riempirla di sanzioni e fare in modo che i loro prodotti non vengano più acquistati dal mercato USA ed europeo. Rilegarla in un certo senso alla solo influenza asiatica, impedendolo di ambire al ruolo di superpotenza globale.
      Una volta indebolita economicamente il declino demografico a causa della politica del figlio unico farà il resto e distruggerà le eventuali mire espansionistiche cinesi.

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    3. Ma la politica del figlio unico non era stata poi abolita ?
      Mi sembra che oggi la situazione sia molto meno rigida rispetto ad una volta.

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    4. Si, è stata abolita nel 2013, ma nonostante ciò il tasso di natalità continua a scendere, anzi è iniziato a declinare vistosamente dal 2018.
      Purtroppo (o per fortuna?) anche i cinesi hanno scoperto i piaceri della vita e di marmocchi in giro per casa ne vogliono avere il meno possibile. Il declino demografico è un fattore quasi del tutto culturale.
      A differenza però degli USA, la Cina non è aperta all'immigrazione quindi la situazione non potrà che peggiorare. Sarà la nazione che invecchierà più velocemente nella storia umana.

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    5. = Il declino demografico è un fattore quasi del tutto culturale.

      Sono d'accordo con te.
      E gli interventi politici, salvo rare eccezioni (vedi sopra), in genere lasciano il tempo che trovano.

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  6. COMMENTO di G.P. VALLA

    L'ossessione del fascismo.
    Con riferimento alla specifica questione sollevata da Veneziani, la risposta mi pare semplice:
    - la lotta antifascista è il mito fondante e legittimante della Repubblica, per cui il fascismo è assunto a paradigma del male (politico) per eccellenza;
    - il fascismo, come movimento di massa in continuità storica con il regime mussoliniano, è morto e sepolto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale; dagli anni '80-'90 anche gli epigoni del MSI si sono resi più presentabili e ora sono sostanzialmente un partito di destra, liberista, filoamericano, filosionista e, in concreto, europeista.
    Insomma, è più prudente prendersela con un cadavere che con movimenti ben vitali e magari potenzialmente pericolosi...

    L'analisi di Agostino Roncallo mi lascia invece qualche dubbio: salvo mio errore, mi pare che affermi che NOI italiani (non "gli italiani") siamo affetti da una sorta di "fascismo perpetuo", inemendabile e inevitabile, cui sarebbe collegata necessariamente una serqua di vizi e di difetti (alcuni dei quali mi paiono invero opinabili, ed altri comuni a tutte le nazioni).
    Mi sembra che in questo modo venga meno la possibilità di analisi storica e sociale del movimento, impedendo così di cogliere la reale essenza del fascismo: una reazione violenta delle classi dominanti (aristocrazia, grandi proprietari terrieri, grande industria, finanza, alta burocrazia) nei confronti delle istanze rivoluzionarie scaturite nelle masse popolari a seguito della guerra e della Rivoluzione d'Ottobre (il biennio rosso 1919 - 1921). La violenza fascista non fu generalizzata ed indiscriminata: colpì le Camere del Lavoro, i sindacati, i partiti socialista e comunista e i loro simpatizzanti (repubblicani, liberali e cattolici popolari solo più tardi e con minor violenza).
    Certo il fascismo ebbe tratti propri, legati alla precedente storia italiana ed alla specifica situazione del Paese (come inevitabile), ma, nella sua essenza di strumento di reazione di classe, non fu un fenomeno isolato. Dittature di destra, nazionalismo estremo repressione delle classi lavoratrici e dei partiti di sinistra furono ampiamente diffusi in Europa fra le due guerre, spesso con richiami espliciti al fascismo: non solo la Germania nazista, ma anche la Spagna di Primo de Rivera e Franco, il Portogallo di Salazar, la Polonia di Pilsudski, l'Austria di Dollfuss, la Romania di Antonescu, l'Ungheria di Horthy. Anche nelle "democrazie liberali" fenomeni analoghi si verificarono (anche se non presero il potere), come in Francia con l'Action Francaise - mi scuso per la grafia -, la Cagoule e il PPF, o in Inghilterra con i fascisti di Mosley.

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    1. (segue commento)

      Ringrazio comunque Agostino Roncallo per l'ampio e utile commento, che dà occasione per uno scambio di opinioni, sempre proficuo (che è del resto lo scopo del blog).

      G.P. VALLA

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  7. Caro Beppe, Ti ringrazio per la tua approfondita disamina storica, che mi sento di condividere.
    Certamente, come dici argutamente tu, prendersela con un cadavere (quale è ormai il fascismo) è ancora comodo per troppe persone.

    Ora attendo le eventuali puntualizzazioni dell'amico Agostino, per la parte che lo riguarda.

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