mercoledì 15 gennaio 2025

Pensierini – LXXXII

SOCIAL MEDIA E DITTATURE
A proposito dei pregi e dei difetti dei moderni 'social media', qualcuno ha fatto notare che essi, mentre dilagano nelle società democratiche, vengono sistematicamente osteggiati ed iper-controllati da tutte le dittature.
Se ne dovrebbe dedurre che questi media possiedono dei valori positivi di apertura, di dialogo sociale, e che risultano quindi di 'supporto attivo' alla libertà ed alla democrazia.
Il ragionamento è interessante, ma non mi convince del tutto.
I 'social media', più che esaltare la libertà democratica, che richiede non solo la presenza di opinioni diverse, ma anche il formale rispetto degli avversari, esaltano l'aggressività ed il caos sociale, cioè la demolizione sistematica di tutti i valori sociali dominanti, qualunque essi siano.
Quindi, probabilmente, le dittature osteggiano e controllano i 'social media' non perchè abbiano paura della democrazia, ma solo perchè temono la disintegrazione dei valori sociali ed ideologici su cui si fondano le loro elites.
Il cui crollo porterebbe rapidamente alla caduta del loro regime e quindi del loro potere. Ma solo per passare ad un'altra elite autoritaria.
LUMEN


MY COUNTRY
L'attuale civiltà occidentale, come tutte le grandi civiltà, ha sicuramente dei meriti e delle colpe, ha fatto del bene e ha fatto del male, perchè così funzionano le società umane.
Non so dire se la bilancia sia in pareggio o se penda di più da una delle due parti, ma io, personalmente, sto con l'occidente - senza discussioni - per un motivo molto semplice: che non giudico le civiltà con il metro dell'etica, ma con quello dell'appartenenza.
Io sono un occidentale, e quindi per me la civiltà occidentale sarà sempre il punto di riferimento più importante. Non perchè è la migliore, ma perchè è la mia.
Pertanto, anche se posso criticarla dall'interno, cercherò sempre di difenderla dall'esterno.
Come dice un famoso 'motto' americano (da intendersi in senso lato): "right or wrong, my country".
LUMEN


DIALOGO RELIGIOSO
La Chiesa Cattolica ha intrapreso da tempo un dialogo con le altre religioni, volto a superare, per quanto possibile, le rispettive differenze e quindi a rafforzare il concetto di 'sacro' nel mondo.
Il tentativo, a cui la Chiesa sta dedicando molte risorse e molto impegno, è senza dubbio importante (dal suo punto di vista), ma secondo me è destinato a fallire per almeno due motivi.
Il primo è che questo tentativo di dialogo, che infatti viene portato avanti quasi solo dalla Chiesa Cattolica, è un indice di debolezza, perchè del dialogo hanno bisogno solo le istituzioni che sono in crisi.
Quindi è molto difficile che le altre religioni, che in genere se la passano meglio, accettino di aiutare un concorrente in difficoltà.
In secondo luogo, capisco bene che, per la Chiesa, l'ateismo sia più pericoloso degli altri culti, e che, da un punto di vista strettamente teologico, dato il principio che esisterebbe un solo Dio, unico per tutti, le differenze si possono anche discutere e minimizzare.
Ma le religioni sono fatte anche (per non dire soprattutto) di precetti etici e di vita sociale e qui le differenze sono talmente abissali, che non può esserci spazio per nessuna convergenza.
Inoltre mentre la teologia interessa solo alle elites religiose, che per mantenere il potere possono essere disposte a qualunque compromesso, i precetti etici riguardano i fedeli, cioè le rispettive popolazioni, che su certe cose non transigono.
Per questo, il tentativo di dialogo resterò sterile e non darà nessun risultato pratico, se non quello di indebolire ancora di più la Chiesa Cattolica.
LUMEN


LA TERRA DELLE ORIGINI
Anche se è opinione comune tra gli antropologi che l'Homo Sapiens sia nato in Africa (da cui si sarebbe poi diffuso in tutto il pianeta, con migrazioni successive) esistono anche delle opinioni contrarie, minoritarie ma molto combattive.
Io però mi chiedo (e me lo chiedo da Darwiniano convinto): ma l'effettiva origine geografica dell'uomo è poi così importante ?
Secondo alcuni sarebbe rilevante per motivi socio-politici, in quanto (cito dal web):
<< Se l'Homo sapiens è nato in Africa, l'invasione dell'Europa da parte degli africani è solo un prendere possesso di un loro territorio, in base al diritto di precedenza.
Se quella negroide è la razza originale e predominante, i nativi europei devono mettersi l'animo in pace e accettare il meticciamento, oppure l'estinzione. >>
Il ragionamento sembra avere una sua logica, ma non dimostra nulla, perchè può essere facilmente rovesciato: se la razza africana è quella primordiale, significa che le altre sono le più evolute, e quindi portatrici di diritti maggiori.
In realtà sono tutte sciocchezze, perchè il possesso di una terra non può dipendere da presunti diritti ancestrali, ma solo dallo 'status quo' geo-politico che si è creato nel tempo.
LUMEN

12 commenti:

  1. MY COUNTRY
    "Pertanto, anche se posso criticarla dall'interno, cercherò sempre di difenderla dall'esterno". Massimo, cosa intendi significare con questa frase? Puoi fare un esempio?

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    1. Caro Agostino, tu mi metti un po' in difficoltà, perchè agli esempi non avevo pensato.
      Preciso subito che non mi riferisco alla difesa militare, ma a quella culturale.
      Diciamo che se mai mi trovassi a dover dialogare con il membro di un'altra civiltà e lui mi dovesse elencare quelli che (per lui) sono i difetti della mia, io cercherei comunque di difenderli, almeno a grandi linee.

      Ho l'impressione che molte delle caratteristiche principali dell'occidente siano ambivalenti (per esempio l'individualismo spinto, la licenziosità dei costumi e tante altre) e suscitino nei membri delle altre culture dei sentimenti contrastanti non solo di rigetto, ma anche di attrazione.
      Io non cercherei mai di convincere l'altro della bontà dei miei valori, ma ne chiederei comunque il rispetto.
      E siccome viviamo in un momento storico di particolare rimescolamento delle culture, questo mi sembra un aspetto importante.

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    2. Il rispetto delle civiltà e la difesa dei valori della società in cui viviamo sono cose importanti, condivido il tuo pensiero. Ma se un componente di un'altra civiltà mi facesse notare il livello di violenza dilagante nella nostra società, non potrei che dargli ragione. Dobbiamo difendere i valori, non i disvalori .

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    3. Giusta osservazione.
      Mi chiedo però se il livello di violenza delle altre società sia poi così inferiore alla nostra.
      In occidente tutto è manifesto e ben visibile, principalmente per merito (colpa ?) dei nostri media, molto aggressivi ed invadenti.
      Nelle altre società, invece, può succedere che la violenza esista, ma si manifesti in modo diverso e che si veda poco.

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    4. Vero quello che dici. Certamente potremmo chiedere: da che pulpito viene la predica? In ogni caso se l'osservazione è giusta non mi ostinerei nella difesa di ciò che un male, anche se questo appartiene alla società in cui vivo. Casomai si potrebbe cercare un dialogo sul perché di tanta violenza dilagante nel mondo.

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    5. Credo che su questo punto la scienza abbia già dato delle buone risposte.
      La violenza dovrebbe avere delle basi genetiche e la cultura fa quello che può per cercare di limitarla.

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  2. DIALOGO RELIGIOSO

    Il vero nemico di fondo della Chiesa cattolica così come di tutte le altre Istituzioni religioso-confessionali (peraltro con alcune differenze di gradazione non decisive in qs discorso) è la moderna Civiltà liberaldemocratica tendenzialmente laica, secolarizzata e scientifica di matrice occidentale: dunque il dialogo inter-religioso, a lungo contrastato in particolare proprio dalla Chiesa di Roma, potrebbe invece (almeno parzialmente) avere esito positivo trovando anche ulteriori e forse insospettabili alleati: le Destre clerico-nazional-tradizionaliste e le Sinistre visceralmente anti-occidentali e anti-capitaliste. Una volta spazzata via ogni traccia di Democrazia liberale e di Stato di Diritto i molteplici estremismi politico-religiosi e le elites tecnocratiche potrebbero poi "spartirsi il Pianeta" nella maniera meno cruenta possibile oppure arrivare allo scontro finale (con tanti saluti tra l'altro al benessere ambientale)... Saluti

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    1. È possibile che sia come dici, anche se penso che una alleanza tra religioni diverse sia molto difficile da gestire.

      Comunque l'amico Sergio mi ha segnalato un pezzo molto interessante in merito, per cui il prossimo post sarà interamente dedicato a questo argomento.

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    2. Teniamo presente ad es. la famosa lettera con la quale l'ayatollah Khomeini negli Anni Ottanta esortava il suo "collega" Giovanni Paolo II ad essere (ancora) più incisivo nella lotta al Grande Satana ovvero alla Modernità liberal-democratica, capitalistica e secolarizzata euro-americana: un po' come predica oggi il Patriarca russo Kyrillov (Cappellano militare del Cremlino)! Ovvero: il nemico del mio nemico diviene mio amico, almeno fintantoché non resteremo solo noi Religioni monoteiste a disputarci la supremazia globale magari secondo la vecchia e triste pseudo-logica natalista del "chi fa più figli vince"... Saluti

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    3. Non ricordavo questo episodio e ti ringrazio molto per averlo segnalato.
      In effetti è una connessione molto significativa, vista anche la sua provenienza.
      Credo però che, per una serie di motivi, non abbia avuto molto seguito.

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    4. Dialogo religioso

      "La Chiesa Cattolica ha intrapreso da tempo un dialogo con le altre religioni, volto a superare, per quanto possibile, le rispettive differenze e quindi a rafforzare il concetto di 'sacro' nel mondo."

      Karol Wojtyla alias S. Giovanni Paolo II, un cattolico che al contrario di Bergoglio credeva ancora nella Santissima Trinità, l'Incarnazione, la divinità di Gesù, la transustanziazione ecc. ecc., aveva capito o intuito che la modernità minacciava la fede in Dio. Perciò convocò nel 1986 gli Stati Generali delle (più importanti) religioni del mondo ad Assisi: una incredibile pagliacciata, c'erano anche i pellerossa con tanto di piume. Fece bene, fece male? Per i tradizionalisti cattolici, irrisi da Bergoglio come indietristi, Assisi fu la resa ufficiale della Chiesa cattolica e la cancellazione dell'extra ecclesiam nulla salus. Bergoglio poi ci ha insegnato che la diversità delle religioni è stata voluta da Dio e che hanno tutte (be', non proprio tutte, i satanisti per es. sono esclusi) pari dignità: infatti tutte le religioni adorano lo stesso Dio. Per Bergoglio non è dunque importante credere in Gesù e nella verginità della Madonna, l'importante è credere in Dio che ama todos todos todos. Le differenze tra le religioni sono secondarie, puro folklore, quel che conta è credere in Dio o nel sacro (come dice pure Marcello Veneziani).
      Ciò non toglie che le varie religioni ci tengono alle loro tradizioni e non si escludono conflittualità tra le stesse, ma ciò che conta, che conterà è la fede in Dio (qualsiasi cosa ciò significhi). Atei, attenti a voi, i credenti non scherzano e menano pure.

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    5. << Fece bene, fece male? >>

      Gran bella domanda.
      La risposta non la possiamo ancora conoscere, perchè queste cose viaggiano sui tempi lunghi.
      Comunque, nel prossimo post si parlerà di come il dialogo è cominciato e si è sviluppato, sino alle ultime esternazioni (quasi eretiche) di Papa Francesco.

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