ELOGIO DELLA VIRGOLA
Vi siete mai chiesti perché oggi i ragazzi non sanno più usare le virgole? Un italiano su tre la sbaglia. E no, non è un caso che si tenda a usarla sempre meno.
Vedete, la virgola fa una cosa in apparenza semplicissima, ma che cambia tutto: crea il ritmo. Dà ritmo ai nostri pensieri, alle nostre parole, alle nostre emozioni. E il ritmo si crea attraverso le pause.
Oggi invece «le cose si susseguono alla rinfusa, travolgendoci e soffocandoci come il fango di un’alluvione.» Nessuno ha più tempo per pensare, per guardare, per sentire.
La nostra è un società dove le persone non consumano ma vengono «consumate». Abbiamo sinteticità ma non chiarezza, rapidità ma non efficienza, informazioni ma non conoscenza!
Nell’era del «tutto e subito» nessuno ha più tempo per nulla. La virgola invece è la carezza con cui accompagniamo un pensiero. (...)
Il punto blocca, ferma, arresta, impone. Mette la parola fine a un discorso. Non vuole il confronto, nega il dialogo, teme il contraddittorio. La virgola invece lega le parole, ti permette di associare le idee, di metterle in relazione.
Quando prendo in mano un giornale o leggo un libro pubblicato recentemente, provo un senso di orrore. Pensierini, frasi ad effetto e slogan creati ad hoc per manipolare e stupire, ma certamente non per far pensare: ecco a cosa si è ridotta la cultura, l'informazione!
Per questo bisognerebbe tornare a usare la punteggiatura, soprattutto a scuola. Perché qua non si tratta soltanto di migliorare la scrittura, ma di tornare a dare respiro ai nostri pensieri.
PROFESSOR X (Facebook)
QUEL CHE RESTA DEL COVID
Il 4 Dicembre 2024 The United States Congress Americano, dopo due anni di investigazioni, ha rilasciato il final report "The Lessons Learned and a Path Forward" su Covid-19 Pandemic.
I punti essenziali:
1) il Covid19 ha avuto con ogni probabilità origine nel laboratorio di Wuhan
2) Le iniziative del WHO sono state un fallimento
3) Il distanziamento sociale è stato arbitrario e senza fondamento scientifico
4) NON ci sono evidenze scientifiche sull'efficacia delle mascherine
5) I lockdown hanno procurato danni enormi alla salute fisica e mentale
6) il vaccino Covid 19 NON ha fermato la trasmissione del virus
7) l'obbligo vaccinale NON è supportato da evidenze scientifiche ed ha creato più danni che vantaggi
8) Il sistema di sorveglianza sugli effetti avversi ha fallito nel riportare corrette informazioni.
HEATER PARISI (Natura Mirabilis)
LA TERRA E' FINITA
Il nostro pianeta era, fino a pochi decenni fa, l'unico sistema «troppo grande per collassare».
Per secoli ne abbiamo sfruttato le risorse e ci siamo spostati ogni volta che una sorgente si prosciugava o un terreno diventava troppo inquinato. Mitica fu l'emigrazione da un'Inghilterra già sovrappopolata verso il nuovo mondo a Occidente.
Oggi però questa strategia non funziona più.
La possibilità delle popolazioni di spostarsi da un luogo all'altro del pianeta, una volta che le risorse di quel luogo siano esaurite, è oggi svalutata dalla uniformizzazione demografica del pianeta e dalla sua trasformazione in una unica grande fabbrica antropizzata che consuma natura e produce scarti.
La migrazione che una volta era gioia della scoperta e salvezza in un nuovo orizzonte, è uno spostarsi dalla miseria a un luogo degradato. E' divenuta uno spostamento senza valore in un mondo uniforme.
Dobbiamo tornare ad una Terra vista come sistema complesso che alterni zone di insediamenti intensivi e zone vergini o di insediamenti ridotti. Sono necessarie politiche demografiche attive volte a disegnare un nuovo pianeta.
AGOBIT (Un pianeta non basta)
RIBELLI SENZA RISCHI
Come mai i giovani universitari americani sono tanto anti-americani?
Sanno di poterlo essere perché quella stessa America che loro disprezzano gli consente anche questo lusso.
Quando si è sicuri di vivere in una democrazia veramente solida, ci si consente anche di dirne male, di contestarla, di condannarla sul piano economico e sul piano morale perché, mentre la mossa appare coraggiosa (loro chiamano questo «lottare»), in realtà non si corre alcun rischio.
Neanche quello di un comportamento in linea con le loro idee. I giovani condannano gli Stati Uniti perché hanno rubato il territorio agli indiani d’America, ma nessuno li sloggerà dagli States e certo loro non andranno a vivere in Rwanda per fare più spazio ai pellerossa.
Insomma la moda dell’auto-fustigazione imperversa perché è gratificante sul piano morale e nel contempo priva di costi.
È come se ad ogni occasione e su qualunque argomento questi giovani moralizzatori dicessero: «Avete visto come sono capace di riconoscere le responsabilità, le malefatte, i torti dell’uomo bianco? Ecco, in nome di tutti i bianchi, confesso i nostri torti e comprendo il vostro rancore. Anzi, lo condivido, anzi lo grido. Sarò pure americano ma sono anti-americano».
Dopo di che, perdono forse il passaporto? No. Cambiano stile di vita? No. Si privano di qualcosa – anche se inquinante – che fa parte delle loro comodità? No.
GIANNI PARDO