mercoledì 10 settembre 2025

L'Ordine e il Caos

La civiltà umana appare come un'isola di ordine emersa dal caos della natura, ma diventa sempre più difficile difenderla e mantenerla.
Marco Pierfranceschi, in questo bellissimo post tratto dal suo blog Mammifero Bipede (LINK), ci spiega il perchè.
LUMEN


<< La Natura nasce dal caos, e nel caos procede, con paletti definiti unicamente dalle leggi della fisica e della chimica molecolare.

Le strutture organiche auto-replicanti emergono dal caos primordiale, ed in virtù della proprietà di riprodursi in innumerevoli copie, dati tempi lunghissimi a disposizione, finiscono col produrre le innumerevoli forme di vita che vediamo oggi. Nessun ordine, nessun progetto, solo popolazioni abbondanti e diversificate che competono per la sopravvivenza, generando un equilibrio dinamico e trasformandosi nel processo.

Nei fenomeni biologici, l’ordine è conseguenza di innumerevoli iterazioni di processi simili, su larga scala. Le popolazioni animali e vegetali si susseguono con continuità, interagendo in maniere complesse ed adattandosi in continuazione le une alle altre. Ciò può dar luogo ad un’apparente armonia, che è però unicamente il risultato, su larghissima scala, di un’innumerevole quantità di eventi casuali.

In questo scenario, dopo centinaia di milioni di anni, irrompe una nuova specie, la nostra, caratterizzata da un significativo sviluppo cerebrale. Un cervello in grado di osservare, comprendere e manipolare la realtà, sviluppatosi inizialmente con funzioni di mera sopravvivenza ma, in ultima istanza, diventato talmente complesso da interrogarsi su se stesso. Da questa unicità la nostra specie ha tratto l’idea di essere diversa e più importante delle altre.

Per supportare la tesi che l’Uomo fosse al centro dell’Universo occorreva contrastare l’evidenza dei fatti, elaborando una complessa ideologia che poggiasse su una quantità sufficiente di quelle che chiameremo ‘stampelle’ per potersi reggere in piedi. La prima di queste stampelle fu, con molta probabilità, la negazione della morte.

La consapevolezza della morte è una delle forme di sofferenza cui ci ha condannato lo sviluppo intellettuale del nostro cervello. Abbiamo trovato il modo di contrastare questa permanente afflizione mediante l'elaborazione del pensiero religioso e l’invenzione delle divinità, con la conseguente costruzione di sistemi di credenze finalizzate a negare la morte degli individui.

Questa elaborazione concettuale, che oggi accettiamo con facilità, deve essere stata altamente contro-intuitiva per i nostri antenati, abituati alla vita nomade di cacciatori-raccoglitori. Uno stile di vita in cui la morte doveva essere un’evidenza estremamente frequente (per quanto mitigata dall’elaborazione del lutto mediante riti funebri).

L’invenzione di un’anima divina, slegata dalla corruzione del mondo, è stata in grado di allontanare l’angoscia della morte, ma richiedeva la fabbricazione di una ulteriore ‘stampella’ ideologica a supporto, che fosse allo stesso tempo evidente e auto-giustificante. Nacque così l’idea di un Ordine Divino, avente il suo riflesso nell’Uomo.

Come abbiamo visto, in una ipotetica dicotomia ordine-caos, la natura appartiene al caos. L’uomo decide così di ‘chiamarsi fuori’, di appartenere ad un Ordine Divino, di aspirare all’immortalità. Nel fare ciò, mette insieme una serie di evidenze a supporto di tale tesi. Come esempi di ordine trova i cicli temporali determinati dall’interazione gravitazionale dei corpi celesti: l’alternanza di giorno e notte, il succedersi dei mesi lunari, i cicli delle stagioni, il ruotare incessante del cielo notturno, i moti dei pianeti.

Non è un caso che tutte le culture umane abbiano proiettato nel cielo il luogo delle divinità, come a sancire uno spazio in cui si manifesta l’Ordine (divino), distinto e separato dall’ambito terrestre, dominato dal caos. Nella regolarità dei moti celesti l’uomo antico proietta il suo bisogno di ordine, la sua aspirazione alla divinità ed in ultima istanza il desiderio di sfuggire alla morte.

Il concetto di Ordine si sviluppa, in parallelo, anche grazie alla crescita delle abilità cognitive ed attraverso i modi coi quali un cervello particolarmente sviluppato ci consente di manipolare la realtà circostante. Gli utensili, per risultare efficienti, devono essere fabbricati in una maniera precisa e sempre uguale; i ripari, anche quelli provvisori, vanno realizzati con criterio; i vegetali per l’alimentazione vanno scelti con attenzione, per evitare le varietà tossiche o velenose, e mescolati nelle esatte dosi.

Dovendo dipendere il benessere e la sopravvivenza dei gruppi umani dalla corretta applicazione di numerose regole, non è difficile immaginare come la leadership delle tribù preistoriche abbia finito col premiare proprio quegli individui più capaci di aderire ad un comportamento altamente strutturato, finendo con l’aprire la via all’idea di un Ordine Salvifico contrapposto ad un Caos potenzialmente mortale.

L’idea di Ordine si traduce, nel corso dei secoli, nelle prime scienze esatte, matematica e geometria, che si riflettono a loro volta nei primi monumenti dell’uomo (piramidi, colonne), nelle opere di irregimentazione idraulica e nell’organizzazione delle coltivazioni. Da questa prospettiva non è un caso che Scienza e Fede vadano letteralmente a braccetto, perlomeno fino ai tempi recenti.

Quello che accade, da Galileo Galilei in poi, è un progressivo distacco. La scienza matura una propria idea di Ordine Intrinseco delle Cose che non ha più necessità di una divinità a supporto. La religione, dal canto suo, non trovando più appigli nelle nuove scoperte scientifiche non può far altro che rinchiudersi a riccio sulla veridicità delle antiche scritture ed ostacolare, per quanto possibile, le nuove acquisizioni del sapere.

Sapere che si traduce ben presto in nuove tecnologie, in macchine sempre più sofisticate e complesse, in realizzazioni ingegneristiche strabilianti. La scienza diventa il nuovo alfiere del trionfo dell’Ordine, mentre alla religione resta soltanto la funzione di sollievo e conforto dalla paura della morte, anch’essa significativamente ridimensionata dall’avvento di nuove forme di distrazione (aka intrattenimento) via via più evolute e capillari.

Dato il quadro fin qui descritto, risulta evidente come a guidare l’evoluzione tecnologica della nostra specie sia stata, fin dall’antichità, l’adesione ad un’idea astratta di Ordine che ha dapprima incarnato, ed in tempi recenti sostituito, la figura divina. I nuovi sacerdoti di questa fede sono i grandi tecnocrati, architetti, progettisti, sviluppatori di software intelligenti e mondi virtuali.

E tuttavia l’Ordine umano, freddo e meccanico, si contrappone ai processi caotici propri del mondo naturale, determinando un conflitto permanente per il dominio del pianeta. È chiaro, a questo punto, il motivo per cui non siamo in grado di moderare l’impatto delle attività umane sulla biosfera: da un lato è il 'pregiudizio antropocentrico' a suggerire che il nostro agire possa essere unicamente ‘buono e giusto’, dall’altro è l’idea, introiettata nell’arco di innumerevoli generazioni, di un Ordine (a suo modo divino, in quanto frutto di pura astrazione) sempre e comunque preferibile al Caos.

L’Ordine è il motore stesso della distruzione del mondo. >>

MARCO PIERFRANCESCHI

7 commenti:

  1. Nel seguito del suo articolo, Pierfranceschi aggiunge questa sconsolata considerazione:

    << Fatico enormemente ad accogliere la consapevolezza della fallacia e provvisorietà dei successi umani. È un’idea che mi addolora, perché in controtendenza con tutto quello che ho sognato e desiderato fin dalla fanciullezza.
    E tuttavia resta innegabile l’evidenza del danno progressivo che stiamo producendo sull’ambiente che ci ha generati. In termini di perdita di biodiversità, di distruzione di habitat, di turbamento di equilibri sviluppatisi su un arco temporale di milioni di anni.
    E in qualche modo altrettanto evidente mi appare il concetto, attribuito ad Albert Einstein, che: “non si può risolvere un problema usando lo stesso tipo di pensiero che lo ha generato”.
    In conseguenza di ciò, non possiamo illuderci di poter risolvere un problema generato dalla tecnologia umana per mezzo della tecnologia umana. >>

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  2. ORDO AB CHAO, CUORE SELVAGGIO OVVERO TUTTO SI SISTEMA, NELLE TELENOVELAS.....

    Teoria di matrice massonica, che Pierfranceschi riprende e fa sua. Magari integrandola eccetera. Da agnostico globale quale io sono, rilevo
    la mancanza del condizionale, ovvero si scende nel dogmatico , roba già abbondante anche qui eccetera eccetera. E poi l'uomo non è affatto il centro oppure il padrone dell'universo, ovvero sguazza come un ciprinide in questa boccia di vetro. Oltre non si va, se non con la fantasia....Ritengo il dubbio lo stato più pertinente, onesto, per i liberi pensatori, inclusi quelli terre terre come il sottoscritto.

    Trama volutamente caotica, nella fiction o telenovela messicana CUORE Selvaggio, che seguo giornalmente su una emittente secondaria, oppure su you tube frazionata in 160 capitoli. Da modesto cinefilo la trovo un capolavoro, attori ed attrici belli e bravi, location azzeccata, doppiaggio impeccabile. Non credevo, pensavo al Messico come al terzo mondo, ed invece.... Me ne guardo un capitolo spesso alla sera, prima di dormire, sicuro che alla fine tutto si sistemerà e dal caos sortira' pace ed ordine. Notti insonni, ritengo, appannaggio dei temerari che si inflggono un filmaccio del fellone di Fellini, tra deliri onirici a trazione circense, smorfie e boccacce di donne sformate e mostruose, parto di una mente disturbata ed ossessionata dal sesso contorto.

    Tutti pareri personali, ca va sans dire...

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  3. Risposte
    1. Appunto.
      Il fatto che nelle fiction si passi sempre, inevitabilmente, dal caos all'ordine non dovrebbe metterti in guardia ?
      Perchè le 'fiction' (a partire dalle mitiche favole dei tempi passati) servono proprio a questo: a consolarci dalle tristezze della vita reale, con degli epiloghi consolatori, ma spesso rovesciati.
      Non per nulla 'fiction' vuol dire 'finzione'.

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    2. P.S. - Se la teoria è davvero di natura massonica (non me ne intendo), vuol dire che anche i massoni, alle volte, ci azzeccavano.
      Perchè la teoria di Pierfranceschi mi sembra un autentico gioiello.

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  4. La Tecnologia (se bene usata) può aiutare la tutela ambientale anziché danneggiarla: basti pensare all'impiego delle moderne tecniche di birth control & family planning, costantemente osteggiate da clericali, nazionalisti e popolazionisti per motivi ideologico-politico-religiosi.
    Più in generale, anche il chimico russo-belga I.Prigogine baso' la propria epistemologia sul dualismo tra Ordine e Disordine: quest'ultimo tende infine a prevalere (2. Principio della Termodinamica) ma in ben precisi contesti la Vita puo' costruire "isole di ordine" dalla durata più o meno lunga.

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    1. In effetti il dualismo ordine/caos è proprio quello del secondo principio della termodinamica.
      Il quale non esclude le 'isole di ordine', dove si colloca, per l'appunto, la civiltà umana.
      Purtroppo, il prezzo da pagare è un aumento dell'entropia complessiva del 'sistema Terra'.
      La tecnologia, certamente, ci può aiutare, ma va usata con molta attenzione e, soprattutto, in direzione esattamente contraria alla tendenza attuale (quasi sempre pro BAU).

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