Piergiorgio Odifreddi è principalmente un
matematico, ma è anche un eccellente scrittore, saggista e polemista.
Per cui ha scritto molto, non solo di matematica
o di scienza, ma anche, per esempio, di religione.
Ecco alcune delle sue frasi più argute
sull’argomento.
LUMEN
<< Perché
mai chi dettava [le Sacre Scritture] avrebbe voluto che si scrivessero così
tante cose che (…) sono sbagliate scientificamente, contraddittorie
logicamente, false storicamente, sciocche umanamente, riprovevoli eticamente,
brutte letterariamente e raffazzonate stilisticamente, invece di ispirare
semplicemente un'opera corretta, consistente, vera, intelligente, giusta, bella
e lineare ?
Chi
è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni.
Borges
diceva che la religione (…) è un ramo della letteratura fantastica. E
infatti, come questa, essa richiede una sospensione del principio di realtà.
Lo
si fa quotidianamente, quando si leggono romanzi o si guardano film non
realisti ed io credo addirittura che proprio qui stia uno dei motivi per cui la
gente ancora crede: perchè è abituata fin da sempre ad accettare storie
inverosimili per il solo gusto di sentirsele raccontare, e di lasciarsene
stupire ed emozionare.
Il
Dio Tappabuchi fu introdotto dal fisico Robert Boyle nel secolo XVII, e in
seguito è stato variamente e comodamente invocato come la spiegazione di tutto ciò che la scienza lascia
ancora inspiegato, dalla stabilità del sistema solare nel
Settecento, alla nascita della vita nell'Ottocento.
Le
fortune di questo Dio sono però, ovviamente, inversamente proporzionali a
quelle della scienza: più essa avanza, spiegando ciò che in precedenza sembrava
inspiegabile, più egli indietreggia.
Se
Gesù credeva che la sua seconda venuta fosse imminente, non avrebbe certo
fondato una Chiesa. E se non l'ha fatto, questa e quelli [i preti] sono
evidentemente soltanto un'associazione di usurpatori.
Se
dovessi convincere qualcuno a non credere, gli direi di leggere la Bibbia... ma
con attenzione.
Non
si può avere allo stesso tempo il calice pieno e la perpetua ubriaca, e cioè
abbracciare una fede per i beati poveri di spirito, pretendendo poi allo stesso
tempo di non esserlo.
Il
rifiuto dell'evoluzionismo e l'esaltazione della razza e della famiglia sono i
comandamenti della fede anti-scientista. Essi infiammano i fanatismi religiosi
e politici delle Chiese e delle Leghe del mondo intero, perché le differenze
culturali sono più importanti della variabilità biologica.
Se
la logica e la matematica prendessero il posto della religione e
dell'astrologia nelle scuole e in televisione, il mondo diventerebbe
gradualmente un luogo più sensato, e la vita più degna di essere vissuta.
Si
può credere a ciò che non si capisce ? I sedicenti "misteri della
fede" sono appunto cose che per definizione non si possono capire, se no
che misteri sarebbero ?
Ma
se non si capiscono, come si possono credere ?
Molti
malati, mentali o spirituali, non vogliono affatto guarire, e stanno benissimo
come sono, cioè malati. E' un paradosso, ovviamente, (…) ma è
precisamente quello che succede ai religiosi: i quali, io credo, non desiderano
altro se non prolungare per tutta la vita i "piaceri dei tormenti"
infantili.
Perchè,
per come la vedo io, le religioni rispondono appunto a esigenze tipicamente
infantili: il volere, cioè, dare un senso al mondo e alla vita in generale. (…)
Da
giovani sentiamo che il mondo è diverso da noi, e pretendiamo di cambiare il
mondo.
Da
maturi, sentiamo che il mondo è diverso da noi, ma ci accontentiamo di cambiare
noi stessi.
Da
saggi, infine, sentiamo che il mondo è diverso da noi, e che va bene così. >>
PIERGIORGIO
ODIFREDDI
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