Nel suo delizioso libro "Trattato di Ateologia" il filosofo francese Michel Onfray mostra in maniera impietosa la contraddizione che regna nei testi sacri delle varie religioni e che consente, in sostanza, di trovare una giustificazione testuale per qualsiasi opinione si voglia sostenere.
Onfray l'ha chiamata "Piccola teoria del Prelievo" ed io ve ne riporto qui di seguito i passi più significativi. Difficile non essere d'accordo con lui.
LUMEN
Onfray l'ha chiamata "Piccola teoria del Prelievo" ed io ve ne riporto qui di seguito i passi più significativi. Difficile non essere d'accordo con lui.
LUMEN
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L’Antico Testamento arriva grossomodo a 3.500 pagine, il Nuovo
Testamento a 900, il Corano a 750, ossia complessivamente un po’ più di
5.000 pagine in cui si dice tutto e il contrario di tutto.
In ognuno dei 3 libri fondatori le contraddizioni abbondano: a una cosa corrisponde quasi immediatamente il suo contrario, trionfa un’idea, ma anche il suo esatto opposto, viene prescritto un valore, ma un po’ più lontano la sua antitesi.
A
nulla serve il lavoro di fissazione definitiva, la costruzione di un
corpus coerente, e neanche la decisione di inserire 3 Vangeli sinottici
perché leggibili uno a fianco degli altri.
L’ebreo, il cristiano, il musulmano possono, secondo i loro desideri, attingere dalla Torah, dai Vangeli e dal Corano, e trovare argomenti per giustificare il bianco e il nero, il giorno e la notte, il vizio e la virtù, a seconda delle loro esigenze.
L’ebreo, il cristiano, il musulmano possono, secondo i loro desideri, attingere dalla Torah, dai Vangeli e dal Corano, e trovare argomenti per giustificare il bianco e il nero, il giorno e la notte, il vizio e la virtù, a seconda delle loro esigenze.
Un
capo militare cerca un versetto che giustifichi le sue azioni ? Ne
trova in quantità incredibile. Ma un pacifista che detesta la guerra,
deciso a far trionfare il suo punto di vista, può altrettanto bene
brandire una frase, una citazione, una parola opposta !
Uno attinge al testo per giustificare la guerra di sterminio totale ? I libri esistono, i testi pure. Un altro invoca la pace universale ? Trova ugualmente massime di suo gradimento.
Un antisemita vuole giustificare il suo odio isterico ? Un credente, legittimare il suo disprezzo dei palestinesi con l’aiuto della Bibbia ?
Un misogino dimostrare l’inferiorità delle donne ? I testi abbondano e lo permettono. Ma una parola prelevata da questo guazzabuglio autorizza anche a concludere il contrario.
Ugualmente
se ci si vuole scaricare la coscienza giustificando l’odio, il
massacro, il disprezzo: si trovano altrettanti argomenti sia per
legittimare la propria bassezza che per professare un indistruttibile
amore del prossimo.
Troppe pagine scritte in un periodo di troppi anni da troppe persone sconosciute, troppi rifacimenti e troppi pentimenti, troppe fonti, troppi argomenti: in mancanza di un unico ispiratore, Dio, i tre libri sacri richiedono troppi scribi, intermediari, copisti. Nessuno di questi libri è coerente, omogeneo, univoco. (…)
In questo cantiere di scavo all’aria aperta, il prelievo regna da padrone.
Siccome ognuno di questi libri passa per essere ispirato o dettato da Dio, non può che essere perfetto, assoluto, definitivo. (…)
Poiché il Tutto è perfetto, lo sono anche le Parti che lo compongono. (…) La Bibbia è Vera, quindi lo è anche ognuno dei suoi frammenti, una frase prelevata pure. (…)
Un brano dice il contrario ? Sì, ma un altro dice il contrario del contrario. >>
MICHEL ONFRAY
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