CRISPINO – L’altro giorno, nel sermone, Don Antonino è stato eccezionale. Ma poi mi è successa una cosa strana.
LUMEN – Racconta.
CRISPINO – Parlava della povertà.
LUMEN – E che diceva ?
CRISPINO – Diceva che i poveri sono i veri prediletti di Dio. Che chi si umilia sarà esaltato. E chi si esalta sarà umiliato. E che è più facile che un cammello passi per la cruna di ago, piuttosto che un ricco entri in Paradiso. E che sono beati i poveri, perchè di essi è il Regno dei Cieli ...
LUMEN – E poi ?
CRISPINO – Che chi è ricco deve dare ai poveri, e che chi è povero deve pregare il Signore ed essere lieto della sua povertà, perchè la povertà è virtù !
LUMEN – Tu sei ricco, Crispino, molto ricco.
CRISPINO – Infatti le parole di don Antonino mi avevano turbato molto. Possibile che io vivessi nel peccato ? Non lo credevo Eppure l'insegnamento era chiaro: solo donando ai poveri potevo ottenere il regno dei cieli. Solo la carità assoluta era il passaporto per la salvezza.
LUMEN – In effetti il senso del discorso era quello.
CRISPINO – Allora sono uscito dalla chiesa e ho preso in un attimo la mia decisione. Non sono un uomo d'attesa; io, prendo le mie decisioni con rapidità e le metto subito in pratica. Per questo ho avuto successo e sono diventato ricco.
LUMEN – E cosa hai deciso ?
CRISPINO - Doveva donare tutto a un povero, per salvarmi l'anima.
LUMEN – Accidenti, che decisione.
CRISPINO - Poco lontano c’era quel poveraccio di Martino, povero da sempre. Lo conosci, vero ?
LUMEN – Certo che lo conosco.
CRISPINO – Stava uscendo anche lui dalla chiesa, con il suo solito vestito vecchio e sformato. Era malandato come sempre, ma sorrideva..
LUMEN – Forse aveva tratto conforto dalle parole di Don Antonino.
CRISPNO – Lui era l’uomo giusto, per me. Un povero, veramente povero. Gli avrei donato tutti i miei averi, compiendo il gesto sublime di carità che mi avrebbe tolto dal peccato.
LUMEN – davvero un gesto importante.
CRISPINO – Allora mi sono avvicinato sorridendo a Martino e gli ho detto: “Caro Martino, devo darti una bellissima notizia. Ho deciso di regalarti tutti i miei beni, tutte le mie ricchezze, tutto il mio denaro. Da domani non sarai più un poveraccio come ora, ma potrai comprare tutto quello che ti piacerà.
LUMEN – E lui ?
CRISPINO - Martino mi ha guardato, dapprima perplesso, poi corrucciato e sul suo volto è comparsa una maschera di odio. Mi ha detto: “Figlio di Satana ! Tu vuoi mandarmi all'inferno. Sei invidioso della mia povertà. Io sono un privilegiato, io sono il figlio prediletto da Dio. Vai via da me !“
LUMEN – Ti ha mandato via ?
CRISPINO – Sì. Diceva “Io ho raggiunto finalmente il Paradiso e tu, strumento del Demonio, vuoi mandarmi all'inferno ?. Ma io non ci casco. Non accetto il tuo sporco tranello. Tienteli i tuoi soldi, e non farti mai più vedere da me.” Si è voltato di colpo e si è allontanato a grandi passi dalla piazza.
LUMEN – Che scena !
CRISPINO - Ma ti pare possibile ?
LUMEN – Caro Crispino, quando si “crede” tutto è possibile. Tutto e il contrario di tutto.
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