martedì 18 giugno 2024

Nel nome di Maria

Non c'è dubbio che il culto Mariano abbia assunto nel Cristianesimo una importanza enorme. Si potrebbe quasi dire che la Madonna è diventata la terza persona della Santissima Trinità, al posto del sempre più evanescente Spirito Santo.
Ma non è sempre stato così, perchè gli inizi il personaggio di Maria era, a livello teologico, molto marginale.
Della progressiva ed irresistibile ascesa della Madre di Gesù nell'olimpo cristiano si occupa il libro 'Inchiesta su Maria' di Corrado Augias e Marco Vannini, a cui è dedicato questo post.
LUMEN


RECENSIONE DEL LIBRO (dal sito Mangialibri)

<< Duettando con il professor Marco Vannini, esperto di questioni religioso-filosofiche, il giornalista Corrado Augias imbastisce un’avvincente partita a ping pong in cui la palla non cade mai.
Con domande e risposte incalzanti i due dialoganti ci danno tutti i possibili strumenti utili per capire, o almeno avvicinarci a farlo, uno dei culti più immotivatamente praticati e seguiti al mondo. Immotivatamente perché – come documentato in maniera ineccepibile – in realtà nella Bibbia e nei Vangeli ci sono pochissimi riferimenti alla figura della Madre di Gesù. Poco descritta e definita, se non all’interno di parentele e discendenze.

Diviso in venti capitoli, il libro analizza – facendo ipotesi e suggerendo le varie spiegazioni plausibili – il percorso che ha portato allo sviluppo del culto mariano dall’antichità ai giorni nostri. Il metodo è quello consueto: una ricca premessa seguita da una domanda specifica, e poi sviluppo della risposta con relativo approfondimento.
Come già in precedenti inchieste Augias inizia con una panoramica ampia e dettagliata che inquadra la situazione attuale per poi andare di capitolo in capitolo ad esaminare gli aspetti particolari dell’indagato/a e del contesto.
Si inizia con una disamina del territorio in cui è nata e vissuta Maria, quelle che erano le leggi a cui era sottoposta in quanto donna ed in quanto ebrea; un’accurata ricostruzione storica e geografico–politica, con particolare attenzione a quelle che sono state le vicende militari che hanno interessato le varie tribù o etnie che vivevano in quel territorio, per proseguire analizzando gli aspetti più specifici del personaggio basandosi sulle pochissime informazioni disponibili da fonti evangeliche e bibliche.
 
Molto dibattuto anche nei capitoli non dedicati il tema della verginità di Maria: con il massimo rispetto per i credenti, Augias e Vannini esaminano le possibili spiegazioni teologiche e filosofiche che vanno ben oltre il dogma, fornendo una gamma davvero ampia di interpretazioni.
Ovviamente non limitandosi a questa questione i due procedono ponendosi domande, ad esempio, sui quale sia stato realmente il rapporto madre e figlio, sia in quanto esseri umani sia in quanto figure sacre e inerenti al divino, anche questo molto poco presente sia nei Vangeli che nelle Lettere. Su quale fosse realmente il rapporto con Giuseppe e quanto ci sia di vero o meglio di meno “romanzato” nelle vicissitudini della Sacra famiglia. >>


ALCUNI PASSI TRATTI DAL LIBRO

<< La sua funzione di <madre>, in un senso così pieno e doloroso, è stata costruita in una parte del mondo che alla <madre> dà un eccezionale rilievo affettivo. L’area del mediterraneo è da tempi immemorabili quella dove varie religioni hanno eretto e venerato numerose figure materne. >>

<< Nella versione greca della Bibbia però i famosi <settanta> tradussero 'almah', giovane donna, con 'parthènos', vergine. E’ un errore. In ebraico vergine nel senso di virgo intacta, donna che non ha conosciuto uomo, si dice betulah, tali del resto dovevano essere le spose. Così Gesù viene fatto nascere da una vergine invece che da una, potremmo dire, 'giovinetta'. >>

<< La giovinezza di Maria, si svolse sotto il suo regno [di Erode]; così [come] la nascita di Gesù che, com’è noto, non coincide con l’anno zero che ha dato luogo alla datazione vigente. E’ un computo che si basa su un errore di calcolo del monaco medioevale Dionigi il piccolo…la data, certa, della morte di Erode avvenuta nel 4 a.C., la nascita di Gesù, verificatosi sotto il suo regno, dev’essere quindi anteriore. usualmente si calcolano sei anni per cui la datazione ufficiale mondiale dovrebbe essere spostata di sei anni in avanti. >>

<< Senza fare illazioni, possiamo affermare che le condizioni psicologiche di tutti i ragazzi coinvolti [nelle apparizioni della Madonna a Lourdes] erano di particolare fragilità, condividevano tutti uno status psicologico che può facilitare l’accesso al soprannaturale (qualunque cosa voglia dire) o più semplicemente a quella forma di evasione da realtà penose e difficili che si ha quando sogniamo ad occhi aperti; parliamo di poveri bambini analfabeti o quasi, bisognosi di tutto, affetto, bellezza, protezione, salute. E’ evidente che devono <vedere> una signora bella, ricca e gentile. Una mamma come ogni bambino sogna. >>


UN COMMENTO DI AUGIAS

<< Il personaggio storico è sproporzionato per difetto rispetto alla figura di Maria, madre di tutti noi. Nel senso, che il personaggio storico è scarno, e, nonostante ciò, Maria è diventato quasi il centro del culto cristiano.
Tra Vangelo e Atti degli Apostoli, Maria pronuncia tre frasi in tutto.
Nel IV secolo, ci si comincia a rendere conto che nella teologia cristiana che stava sorgendo non c’era una figura femminile, e questa era una grave mancanza alla quale bisognava venire incontro. Da quel momento, infatti, ci sarà un apoteosi del culto a lei dedicato. >>


BREVE CRONOLOGIA

Lo sviluppo teologico della devozione verso Maria inizia con Giustino (100–165) che enunciò il ruolo di Maria nella storia della salvezza come la seconda Eva.
Fu seguito da Ireneo (130-202), definito come il primo teologo della Vergine Madre.
La Verginità di Maria fu affermata dal Primo Concilio di Nicea nel 325.
Il Concilio di Efeso nel 431 applicò a lei la descrizione "Madre di Dio”.
La Verginità perpetua di Maria fu affermata dal Concilio di Costantinopoli II nel 553.
La dottrina dell'Immacolata Concezione, secondo cui Maria era esente dal Peccato Originale, venne proclamata da Papa Pio IX nel 1854.
Infine, il dogma dell'Assunzione in cielo di Maria, in corpo ed anima, venne definito da Papa Pio XII nel 1950.

28 commenti:

  1. Caro Lumen,
    che dire? Com'è possibile che una persona come te, tutta scienza e ragione, si legga un simile libro? Noto fra parentesi che con tutto il tuo ateismo continui a rosicchiare l'osso del cristianesimo, i post sull'argomento non si contano. Sarà che "una volta cattolici, per sempre cattolici", almeno un po'? Be', lo so, siamo cresciuti in questa parte di mondo in cui il cristianesimo era una religione ancora viva negli anni Cinquanta e un po' ancora nei Sessanta. Ma dopo il Vaticano II è avvenuto il crollo, preti e suore si sono smonacati, i conventi si sono svuotati ecc. ecc. Non per nulla i cattolici tradizionalisti alla Valli e Viglione fanno risalire la causa di tutti i mali a quel concilio e condannino tutti i papi, da Giovanni XXIII a Ratzinger. L'ultimo vero papa è stato per loro Pio XII. Di Bergoglio meglio non parlare: il primo papa gesuita è anche il becchino del cattolicesimo, ha dato il colpo finale a questa religione che secondo lui è una religione come le altre con il suo particolare folklore (addio extra ecclesiam nulla salus). Il buon Dio avrebbe voluto la pluralità delle religioni, contraddizioni comprese, e così finalmente il cerchio si è quadrato - nell'indifferenza generale.

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    1. Caro Sergio, anche se Dio non esiste (ed è per questo che sono ateo), la religione esiste, eccome, ed è un fenomeno importante nella storia dell'uomo.
      Per questo ho letto molto sull'argomento (anche se non questo libro) e ne parlo spesso sul blog.
      Quello della religione è un problema antropologico e sociale immenso e non può essere ignorato.
      La frase che tu hai citato ("una volta cattolici, per sempre cattolici") vale sicuramente per molte persone, ma io credo di essermene liberato.

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  2. Ma per restare in argomento. Effettivamente è davvero sorprendente come un'assoluta nullità come Maria, a cui solo si accenna nei vangeli, sia stata via via esaltata fino a diventare "corredentrice del genere umano". Una trentina d'anni fa Testori la faceva addirittura entrare nella Trinità. En passant, il gesuita famoso venuto dalla fine del mondo rifiuta il titolo di "corredentrice" per la Madonna facendo incavolare i cattolici di vecchio stampo. Però lo stesso l'8 dicembre la onora portandole la corona in Piazza di Spagna da collocare sulla Colonna dell'Immacolata - una concessione ai tradizionalisti.
    E tuttavia. Dante ha dedicato versi alla Madonna che sono davvero belli. Penso non tanto a "Vergine madre, figlia del tuo figlio" ma per es. a questi:

    Donna, sei tanto grande e tanto vali,
    che qual vuol grazia e a te non ricorre,
    sua disianza vuol volar sanz'ali.
    (Par, XXXIII,13)

    La tua benignità non pur soccorre
    a chi domanda, ma molte fiate
    benignamente al dimandar precorre.
    (Par, XXXIII, 16)

    Insomma, per tanti, compreso Dante, è stato pur bello crederci. Quante Madonne sono state dipinte, alcune molto belle, quasi sublimi (come la Nunziata di Antonello); quante chiese o templi sono stati dedicati alla Madonna, non si contano (ha surclassato lo Spirito Santo a cui è dedicata una cappella negli Abruzzi, e anche Dio Padre e Gesù non vantano tante dediche come Maria).

    Come vedi anch'io continuo a rosicchiare l'osso.



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    1. Certo, Dante ci ha ricamato molto sopra e non poteva essere diversamente, vista la centralità della Madonna nel Cristianesimo, il quale, all'epoca, era l'alfa e l'omega del pensiero occidentale.
      Ed infatti proprio sul Cristianesimo Dante ha costruito la sua famosissima Commedia (poi Divina).
      Però il verso più significativo sulla Madonna resta senza dubbio quello che la definisce "figlia del tuo figlio", con una paradosso logico degno di uno psicanalista.

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  3. Una parolina su Augias. Ho in casa vari suoi libri che medito di buttare nella spazzatura pur avendoli letti con un certo piacere.
    Ma questo deficiente un giorno sì e l'altro pure spara a palle incatenate contro Meloni, a suo dire fascista. Ma com'è possibile essere tanto str...? I vari d'Alema, Veltroni, Napolitano ecc. ecc. hanno esaltato Stalin, Mao, Castro e Guevara (Guevara faceva fucilare gli omosessuali). Professoroni universitari inneggiavano a Mao brandendo il libretto rosso.
    E questi deficienti esigono un giorno sì e l'altro pure che la Meloni si dichiari antifascista. Il comunismo ovvero i regimi comunisti hanno fatto più vittime del fascismo e del nazionalsocialismo messi insieme, e questi sinistri vedono oggi fascisti dappertutto. E anche Eco col suo Urfaschismus fa un po' ridere, mi dispiace (mi dispiace perché ho letto per tanti anni con piacere la sua Bustina di Minerva e anche Il nome della rosa).

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    1. Caro Sergio, quello che tu dici su Augias, Umberto Eco e tutti gli altri mi conferma sempre di più nella mia convinzione che con gli autori di saggistica (ma anche di letteratura, forse) bisogna limitarsi a leggere ed apprezzare le opere, lasciando da parte le loro vicende personali.
      Perchè nella migliore delle ipotesi sono irrilevanti, e nella peggiore sono deludenti.
      Credo di non avere mai letto una biografia in vita mia, e non ne sento la mancanza.

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    2. A me invece le biografie piacciono, persino più delle opere a volte. Certo le biografie sono anch'esse romanzi, ma ci trovo più verità che nelle opere. D'accordo, se ne può fare a meno e limitarsi all'opera. Lo stesso la biografia di un autore importante e famoso interessa il pubblico. E certi fatti privati spiegano in parte anche l'opera. Tolstoi era un genio (letterario), ma la sua vita una tragedia, la contraddizione tra la genialità dell'opera e la sua umana meschinità non può non interessare o lasciare indifferenti (questa è la mia opinione). È anche istruttivo constatare che il genio ha i piedi di argilla, è in fondo uno come noi, è un essere umano con le sue debolezze. Ma lo stesso c'è una differenza tra il genio e l'uomo qualunque, chiaro. Tolstoi ha scritto Guerra e pace e Anna Karenina, il sottoscritto niente.

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    3. Certo, le biografie interessano al pubblico. Ed infatti se ne scrivono moltissime.
      Resta il fatto che troppo spesso l'autore si rivela un personaggio modesto, o addirittura deludente, e questo mi dispiace.

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  4. Come si evince anche in alcuni passi del post, la crescente centralità assegnata a Maria di N. rappresenta l'ultima "metamorfosi" della componente femminile del concetto di Divinità personale: basti pensare all'antico culto mediterraneo della Dea-Madre ma anche alle importanti figure femminili presenti nel tradizionale Pantheon induista.
    Non a caso tale sovraesposizione risultò (comprensibilmente!) da subito sospetta alle Chiese evangelico-protestanti, che la assimilavano ad una inquietante ricaduta in concezioni paganeggianti.
    Ovviamente le odierne teologhe femministe NON si accontentano del crescente ruolo assegnato alla "Madre di Dio" ma si spingono al punto da postulare/sottolineare la natura femminile del Dio cristiano/cattolico stesso in quanto tale. Insomma: come aveva notato il vecchio Voltaire, "Dio ha creato l'essere umano a sua immagine e somiglianza, ma quest'ultimo lo ha pienamente contraccambiato!"
    Saluti

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    1. Caro Claude, una religione sostanzialmente politeista come il Cristianesimo non poteva certo lasciarsi scappare il culto di una grande divinità femminile, che infatti è presente (se non mi sbaglio) in tutte le religioni precedenti.

      Ovviamente fanno eccezione i monoteismi duri e puri (Ebraismo e Islam), ma la reductio ad unum non lascia molto spazio.
      D'altra parte, si tratta di religioni molto maschiliste, e l'assenza di una divinità feminile potrebbe non essere casuale.

      Quanto ai Protestanti, che sono Cristiani ma rifuggono dal politeismo mascherato dei Cattolici, si tratta forse di un'eccezione, ma loro divisione in sette e sottosette (inevitabile conseguenza del 'sola scriptura') rende difficile fare delle generalizzazioni sul ruolo femminile.

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    2. Bella la citazione finale di Voltaire.

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    3. Bellissima, e non la ricordavo.....

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  5. In cristianesimo si è appropriato della mitologia pagana, gli eroi dell'olimpo greco son diventati i santi cristiani (pensiamo a san Giorgio...), così Maria è un incrocio tra le dee madri come Cibele e le idee eternamente vergini come Estia, Artemide e Athena. Del credo credo che proprio questo riciclaggio abbia contribuito non poco al successo del cristianesimo.

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    1. Questo è sicuro.
      Un impero vasto e secolare come quello romano non avrebbe mai abbandonato i propri culti storici per qualcosa di totalmente diverso.

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  6. Gli sceneggiatori delle apparizioni mariane mancano di fantasia. A parte la stantia solfa della conversione della Russia, la predetta formula previsioni di repertorio, semiserie e semitragiche, ovvero sollecita gli umani a pregare il cuore immacolato di Maria, praticamente è forse la vergine ad aver bisogno di orazioni? Mah.

    Il mitile noto di Augias, da decenni ancorato col suo viscido bisso alla mangiatoia, non ci conta nulla di nuovo. Superato, nepotista, penoso.

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    1. Le apparizioni mariane sono un affare redditizio, basta pensare a Lourdes o a Medjugorje, più casalingamente alla santona di Trevignano romano (ma i casi che si potrebbero citare sono centinaia), rientrano nel filone del culto delle reliquie, qualcuno, sicuramente un indegno scettico, ha fatto notare che ci sono almeno una dozzina di prepuzi di Gesù e che raccogliendo tutti i pezzi di legno della "vera croce" si potrebbe costruire una barca di non piccole dimensioni.

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    2. Il culto delle reliquie è una delle tante manifestazioni del pensiero magico, che non morirà mai e che costituisce lo zoccolo duro di ogni religione (con buona pace dei teologi).
      Perchè i credenti non cercano le reliquie per meglio adorare la divinità, ma solo per poter ottenere il tanto agognato miracolo (in genere ad uso personale).
      Sanno bene (per averlo studiato a scuola) che la natura si muove secondo le leggi ferree scoperte man mano dalla scienza, ma non lo accettano e continuano a sperare nella potenza divina.

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  7. Vero, e con i chiodi reliquia si potrebbe aprire una ferramenta.....Peraltro falsità storica ché i condannati al supplizio della croce erano legati, non inchiodati al palo orizzontale, con le gambe penzoloni, finché non sopraggiungeva l'asfissia, quando non erano legati ad un solo palo verticale sempre con le gambe penzoloni.

    Il fatto che Gesù e relativa mater inviolata partecipassero a matrimoni dove si serviva del vino, mi fa pensare essi appartenessero alla classe media, ché tale bevanda non irrorava gargarozzi plebei, al tempo. Rivoluzionario ex borghese il nazareno, tipo Che Guevara o Fidel. Molte chiacchiere e promesse, poca sostanza, nessun riscatto per il popolo minuto. Anzi. Sempre se i vangeli non ci contano balle.....

    Di Maria nessuna o poche tracce dopo il supplizio del figlio. Farla assumere in cielo a tempo indeterminato è un notevole colpo di teatro.

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    1. Caro Mauro, le inconguenze storiche dei Vangeli sono numerose e non saprei neppure indicartele tutte.
      Qualla della croce, però, è una delle più eclatanti e ad essa avevo anche dedicato un post:
      https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2018/11/lenigma-della-croce.html

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    2. << Farla assumere in cielo a tempo indeterminato è un notevole colpo di teatro. >>

      Un modo molto astuto per far risorgere anche la Madonna (che come essere umano non poteva evitare la morte), ma senza usare la stessa parola, che doveva essere un'esclusiva di Gesù.

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    3. Immagino saprai che Maria non morì e quindi non risorse neppure. La sua fine fu una "dormizione" (?), un transito, dunque niente morte e resurrezione. È incredibile come la Chiesa abbia avallato questi miti nel XX secolo con l'ultimo vero papa, Pio XII (dogma dell'Assunzione), dopo la relatività di Einstein e la bomba atomica.

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    4. No, non lo sapevo. Grazie della precisazione.

      Certo non gli manca la fantasia quando si tratta di spararle grosse.
      D'altra parte, non potevano far risorgere anche lei.

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    5. E sai perché Maria non muore e risorge? La sua resurrezione sarebbe stata effettivamente di troppo e poco credibile, tanto più che nessuno vi aveva accennato per secoli (Gesù risorto invece "apparve" per quaranta giorni ai suoi amici). Ma che fare allora di questa celebre persona, madre di Dio e corredentrice del genere umano? Morta e finita sottoterra e mangiata dai vermi nella dissoluzione finale? Non sia mai, un'offesa per tanto personaggio. Così Dio le risparmiò la triste e vile sorte degli esseri viventi facendola addormentare e portandola in cielo, risparmiandole l'abominevole corruzione. Non sono elucubrazioni mie, sono parole di Pio XII alla proclamazione del dogma dell'Assunzione.

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    6. Una soluzione a suo modo eccellente.
      Anche se, dopo gli sviluppi della moderna astronomia, resta sempre in sospeso la famosa domanda: "in cielo" dove ?

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  8. Chi meglio di Pio XII, in colloquio diuturno con la vergine, avrebbe potuto propalare tale fregnaccia così ben confezionata? Visti i loro rapporti continuativi si sono magari messi d'accordo, Pio l'Invasato e la Turris Eburnea....

    Peraltro le apparizioni storiche interessavano principalmente umili pastorelle illetterate, non use a parlar forbito, bensì in dialetto spesso distante mille miglia dal francese, dal portoghese eccetera. Ergo il traduttore intonacato modificava a piacimento il racconto delle veggenti per caso. Alcuni di costoro, dei veggenti, furono fatti sparire per convenienza, diciamo cosi......

    Cosa videro, se videro, gli zotici fanciulli? Mah!

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    1. Delle cosiddette apparizioni mariane (e del 'circo mediatico' che ne è derivato) si è occupato anche il matematico (e polemista) Piergiorgio Odifreddi.

      << Odifreddi racconta che “una serie di agenzie di viaggio di proprietà della Chiesa e del Vaticano, o almeno con loro convenzionate, si preoccupa di organizzare convogli di autobus, treni e aerei per portare da tutto il mondo masse di pellegrini in loco: fino a sei milioni all’anno, per la precisione.”
      Per lo scienziato italiano si tratta di una vera e propria “truffa” e che la Chiesa cattolica avrebbe messo su “un’associazione a delinquere da perseguire” essendo una “multinazionale che alimenta il turismo religioso e lo sfruttamento della creduloneria in una città che, con i suoi 300 alberghi, è la terza in Francia per capienza alberghiera, dopo Parigi e Nizza”

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  9. Uomini intelligenti senza religione, religiosi senza intelligenza...e gli agnostici??

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    1. Temo che non sia così semplice: in ogni categoria religiosa si possono trovare tutti gli stadi dell'intelligenza .
      Gli 'intelligenti religiosi', probabilmente, sono tali solo per un problema di imprinting, cioè dell'educazione ricevuta nei primi anni di vita (bambino / adolescente).

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