giovedì 26 ottobre 2023

Pensierini – LXIII

CONSUMISMO
Le persone più sagge diffidano del consumismo, che considerano, con ragione, una limitazione della libertà personale (non solo economica), ed invitano quindi a respingerlo, limitando i propri acquisti alle sole cose necessarie.
Il consiglio è ottimo, ma... facile a dirsi, difficile a farsi.
Perchè l'uomo non ha bisogno solo del necessario materiale, ma anche di un'altra 'soddisfazione' specifica che potremmo definire psicologica, ovvero la sensazione di superiorità. Una sensazione che, se non è soddisfatta, ci fa sentire infelici: ed allora il desiderio di possedere non ha più limiti.
Certamente ognuno di noi reagisce a questa spinta genetica in modo diverso e personale. Chi ha la fortuna di esserne consapevole, può limitare la sua sensazione al livello interiore, mantenendo un comportamento corretto e rispettoso nei confronti degi altri. 
Ma se – come nella maggior parte dei casi – la spinta non viene percepita a livello cosciente, si determinano poi quei tipici tentativi di sopraffazione (fisica o psicologica) che tanto avvelenano i rapporti umani. Perchè per ogni persona che manifesta una superiorità, ce ne vuole almeno un'altra che la subisca.
Temo quindi che il consumismo – tanto amato dai produttori e dai commercianti – possa dormire sonni tranquilli.
LUMEN


CREDERE IN QUALCUNO
E' giusto essere diffidenti, perchè gli uomini sono abituati a mentire spesso.
Ma le nostre conoscenze personali sono, per forza di cose, talmente limitate che credere in qualcun altro diventa necessario, ed anzi invitabile.
Io, una volta preso atto che non si può credere alle autorità religiosi, perchè parlano di cose che non esistono, ed alle autorità politiche, che mentono per ovvii motivi di convenienza, ho deciso di credere agli uomini di scienza.
Già sapendo che, in alcuni casi, me ne potrò pentire; ma mi sembra, tutto sommato, il male minore.
LUMEN


TANTI O POCHI
Potendo scegliere, io preferisco un pianeta abitato da poche esseri umani, ma che vivono a lungo ed in modo agiato, piuttosto che da tanti esseri umani che muoiono presto e dopo una vita di stenti.
La scelta, purtroppo, è inevitabile, perchè il totale delle energie rinnovabili della terra è fissa e non modificabile; mentre la quota pro-capite dipende, ovviamente, dal livello della popolazione.
Io credo che ben poche persone, dopo averci riflettuto sopra, possano essere contrarie. 
E la scelta di quale mondo vogliamo dipende anche da noi.
LUMEN


COMPORTAMENTO LOGICO
Vilfredo Pareto, uno dei padri della sociologia classica, divideva i comportamenti umani in 'Logici' e 'Non Logici', e ne concludeva poi, visto lo stato deplorevole delle vicende umane, che i comportamenti 'Non Logici' erano la maggioranza.
Io (si parva licet) non sono d'accordo.
Secondo me, tutti i comportamenti umani sono, dal punto di vista dell'agente, di tipo logico, cioè sono la conseguenza di un ragionamento coerente dal punto di vista formale.
Se appaiono illogici (come spesso accade) è solo perchè quella persona disponeva di informazioni errate, ma non lo sapeva.
A conferma che il controllo delle informazioni è (quasi) tutto.
LUMEN


PROVERBI INESISTENTI
= Chi ben capisce, peggio risponde.
= Sotto la panca, la capra si riposa.
= Chi fa da sé, fa per uno. 
= Corna e buoi dei paesi tuoi.
LUMEN


CASA DOLCE CASA
Io sono un tipo tranquillo ed abitudinario, che trova nella routine quotidiana la propria forza interiore e considera la sua casa come il miglior porto contro le tempeste.
Però dicono che non va bene, che non fa bene starsene troppo nella 'comfort zone'. Che bisogna uscire di casa, affrontare il mondo e mescolarsi con la gente.
Ma chi l'ha detto che sia davvero necessario girare il mondo come trottole ?
Se ti piace lo fai, se non ti piace non lo fai.
Tanto, per imparare come funziona il mondo, non serve l'interazione fisica con gli altri popoli e le altre culture: basta leggere.
LUMEN

10 commenti:

  1. COMMENTO di SERGIO

    Consumismo

    Caro Lumen, perché compriamo tante cose di cui non abbiamo veramente bisogno - e che ci impoveriscono (il conto si svuota, è frustrante)? Non credo perché vogliamo sentirci superiori come dici tu (ne abbiamo già parlato). Le compriamo perché ci piacciono, abbelliscono la nostra vita. E l’atto di acquistare qualcosa è anche una dimostrazione di forza: io “posso” comprare la tal cosa, ne ho i mezzi (in genere il denaro). E questo poter fare qualcosa mi dà soddisfazione, mi fa star bene
    (ma non perché mi fa sentir superiore ad altri che - secondo la tua teoria - si sentiranno infelici, inferiori a me perché non possono permettersi certe cose, hanno cioè meno forza e potere). Noi vogliamo assicurarci più beni possibili, non per essere superiori ad altri, ma per dominare la situazione, essere al riparo da spiacevoli imprevisti.
    È poi noto che molti compensano le frustrazioni con l’acquisto di beni. Ma ciò è logico: sto male, sono insoddisfatto e allora mi compro qualcosa che mi piace o magari nemmeno troppo ma “posso permettermelo”, ne ho i mezzi, sono qualcuno. Avere successo significa non tanto essere superiori ad altri quanto avere più potere o almeno avere questa sensazione.

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    1. << Avere successo significa non tanto essere superiori ad altri quanto avere più potere o almeno avere questa sensazione. >>

      Caro Sergio, io invece penso che i due concetti siano proprio sovrapponibili, che il 'potere' ed il 'senso di superiorità' siano sinonimi.
      E che, come dici anche tu, siano una delle forze principali del nostro agire.
      Con l'aggiunta che se non ne hai consapevolezza, sei totalmente in loro balia e finisci per vivere peggio di quanto vorresti.

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  2. COMMENTO di SERGIO

    Casa dolce casa

    Io la penso come te in proposito: sto bene a casa mia, non viaggio, non vado in vacanza, non mi piacciono gli assembramenti, il traffico e altre cose. Probabilmente mi perdo qualcosa di bello e importante. Non bisogna chiudersi in casa, incontrar gente e vedere nuovi e bellissimi posti ti fa amare la vita, ti riempie di gioia. Penso che non basta leggere. D’altra parte siamo ormai otto miliardi e saremo presto dieci e più. Se tutti vogliono viaggiare, andare in vacanza, consumare a tutto spiano non so come finirà. Per fortuna però miliardi e miliardi di persone non hanno i soldi per prendere l’aereo e viaggiare. Certo anche loro avrebbero diritto di vedere almeno una volta Venezia in vita loro. Ma non credo ciò sia possibile. E poi si sa: tutte le strade portano a Roma, ma se tutti vanno a Roma (o Venezia) addio Roma e Venezia.

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    1. Caro Sergi, nel passato, quando non c'erano gli strumenti tecnologici per vedere i luoghi 'a distanza' (ovvero il cinema, la televisione, le web-cam, ecc.), viaggiare era più necessario, perchè per vedere certe cose dovevi accontentarti dei quadri.
      Oggi però è diverso e moltissima gente finisce per organizzare continuamente dei viaggi turistici solo per passatempo, per noia (o per ostentazione).
      Con l'aggravante che gli aerei (mezzo turistico per eccellenza) sono tra i mezzi di trasporto più inquinanti in assoluto.

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  3. COMMENTO di SERGIO

    Credere in qualcuno

    Siamo fatti per credere, è un fatto. Cominciamo col credere ai nostri genitori che ci appaiono onniscienti e onnipotenti. Il bambino si accorgerà presto che non lo sono, ma ci ha creduto ciecamente - per fortuna. È normale, naturale credere anche in cose inverosimili, per non dire assurde, come sono per esempio le credenze religiose. Ma anche da adulti e colti crediamo in un mucchio di cose che non possiamo verificare. Ci crediamo perché appaiono credibili, perché ci credono tutti e - soprattutto - conviene crederci per vari motivi, per esempio per non rischiare la pelle. Credere nella scienza mi sembra una cosa ragionevole, persino il papa recentemente ha consigliato di fidarsi della scienza e del vaccino miracoloso, salvavita (altro che processioni, tridui, novene, flagellazioni). Certo anche gli scienziati possono sbagliarsi ma prima o poi riconosceranno gli errori (e non minacciano di morte nessuno).
    Lo scetticismo radicale è malsano, non si può vivere mettendo continuamente tutto in discussione. Di qualcuno dobbiamo fidarci. Il cliente si fida della sua banca e la banca si fida di riavere i suoi soldi con l’interesse. Ma attenzione: fidarsi è bene, ma non fidarsi a volte è meglio. In illo tempore dixit Jesus: siate semplici come le colombe e astuti come i serpenti. È una cosa pressoché impossibile, ma è un buon consiglio. Non mi farò fregare, ma lo stesso saprò essere gentile, corretto, non sempre sul chi vive, pronto a difendermi e offendere.
    “Che bella cosa la fede”, diceva papa Giovanni. Che bella cosa potersi fidarsi di qualcuno, diciamo noi, per es. degli scienziati o di chi ne sa più di noi.

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    1. << Lo scetticismo radicale è malsano, non si può vivere mettendo continuamente tutto in discussione. >>

      Esattamente.
      Come quasi sempre succede nelle vicende umane si tratta di trovare un equilibrio ragionevole (ed efficace) tra due opposti: la credulità e la diffidenza.
      E quindi, volendo andare alla radice del problema, ad imparare a riconoscere le persone affidabili da quelle che non lo sono.
      Mica facile.

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  4. CONSUMISMO
    Ragionamento sensato, forse si può aggiungere che:
    1) entro determinati limiti ragionevoli, il C. segnala anche un positivo affrancamento individuale e sociale da situazioni pregresse di povertà diffusa, scarsità di risorse, drastiche auto-limitazioni, et similia;
    2) i moralisticheggianti pistolotti anticonsumistici ormai costantemente espressi dalla Destra clerico-reazionaria, dalla Sinistra anticapitalista e terzomondista, da ampi settori del mondo religioso (cattolico islamico, ecc.), dalle immancabili femministe d'assalto (VS la "mercificazione del corpo della Donna") ecc ecc. non tengono conto del fatto che l'attuale inedita combinazione di crisi ecologica, economica, energetica, geopoliticomilitare e demografica (=crescita quantitativa complessivamente tuttora molto elevata nell'area afro-asiatica) renderà probabilmente l'attuale C. diffuso un lontano ricordo in tempi relativamente brevi (e NON è detto che si tratti di una novità del tutto gradevole)... Saluti

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    1. Sì, in effetti il consumismo è l'altra faccia della medaglia della povertà diffusa.
      Sembra quasi che l'uomo, nella sua lunga storia, non riesca mai a restare in uno stato di ragionevole equilibrio.
      O consuma poco (perchè c'è oggettiva scarsità di risorse) o consuma troppo, degradando inutilmente l'ambiente.
      Oppure, mutatis mutandis, o fa pochi figli (come succede oggi all'occidente) o ne fa troppi, senza curarsi dell'equilibrio ecologico.
      E si potrebbe continuare...

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  5. CREDERE IN QUALCUNO
    Condivisibile: parafrasando Churchill riguardo alla Democrazia, quella nella Scienza (e s'il vous plait nella Filosofia scientificamente informata/orientata) risulta la fede più imperfetta, ad eccezione di tutte le altre.

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