venerdì 22 febbraio 2019

Punti di vista - 4

NUOVA EUROPA
Con la firma [fra Macron e la Merkel] del Patto di Aquisgrana - non a caso capitale del Sacro Romano Impero e luogo di sepoltura di Carlo Magno - è avvenuto un salto di qualità.
L'asse si consolida, diviene un vero e proprio sodalizio strategico. (…)
La visione carolingia, con buona pace dell'europeismo irenico, deriva da una diagnosi: l'Unione europea non tiene, le forze centrifughe sono preponderanti su quelle centripete, ed è quindi destinata a sgretolarsi.
Berlino e Parigi fanno capire che essi non ritengono che dopo lo sfaldamento si potrà tornare allo status quo ante Ue, ad una Comunità concorde di stati nazionali formalmente sovrani.
Essi considerano che le "inarrestabili" forze sotterranee che stanno dietro alla globalizzazione spingeranno forzosamente gli stati nazionali deboli e diventare vassalli delle grandi potenze geopolitiche, economiche e militari.
MORENO PASQUINELLI


DIGITALIZZAZIONE GLOBALE
Non basterebbero molte pagine per commentare l'ultima moda improvvisa e globale della digitalizzazione a tappe forzate, che per qualcuno - i soliti - dischiuderebbe «l’opportunità per pensare un mondo nuovo e per pensare anche un umano nuovo».
Qui si può solo abbozzare una ricognizione preliminare sul tema, con l'intento (…) di raschiarne la patina retorica per ritrovarvi le dinamiche più antiche e familiari di un progetto di dominio degli uomini sugli uomini.
Di cui la macchina è, insieme, lo strumento e il pretesto.
Da questa ricognizione emergerà che l'«e-government», il governo digitale, è esattamente ciò che dice di essere: l'ultima carnevalesca livrea della tecno-crazia, del potere sedicente tecnico che nel promettere la svolta storica di sottrarre le decisioni alle debolezze degli uomini... le sottrae agli uomini deboli per riservarle ai forti, come è sempre accaduto.
IL PEDANTE


DIRITTO DI ASILO
Io non credo nel diritto d’asilo, soprattutto quando è applicato alle masse e non ai singoli.
Se in alcuni casi speciali l’asilo può aiutare non solo la persona che lo chiede, ma anche la causa per la quale rischia la vita, applicato alle masse si riduce solo a un’autorizzazione a invadere il proprio territorio.
Inoltre, quando sono le burocrazie ad essere chiamate ad applicare un principio semplice a una realtà complessa, come succede in tutti gli stati moderni, si verifica l’inevitabile conseguenza di ogni burocratizzazione: il giusto diventa indistinguibile dallo sbagliato, e i più furbi si aprono la strada a suon di cavilli e abusi.
Questo è esattamente quello che sta succedendo: a causa dell’applicazione di un principio semplice e rigido a una realtà complessa e mutevole, ci stiamo riempiendo di persone mantenute a oltranza anche quando non lo meriterebbero, e di potenziali aggressori nascosti tra gli aggrediti.
GAIA BARACETTI


CRESCITA DEMOGRAFICA
La crescita economica scatena la crescita demografica, fra le due si attiva quindi una retroazione positiva che dura fin quando gli altri fattori lo consentono.
Prima o poi la crescita economica però rallenta e finisce, mentre la crescita demografica continua ancora per qualche tempo, erodendo il benessere acquisito nella fase precedente e generando quindi miseria, paura e rabbia. Cioè creando i presupposti per scoppi di violenza di vario genere.
Esattamente quello che sta accadendo a noi proprio adesso.
JACOPO SIMONETTA


SENSO DI RESPONSABILITA’
A forza di essere immerso in una società organizzata, estremamente benevola ed estremamente facile, l’individuo vive in una realtà immaginaria.
I ragazzi che non vogliono né studiare né lavorare non sono mostri, sono figli della loro epoca.
Avere da mangiare e un tetto sulla testa non sono più cose collegate al fatto di essersi procurato il cibo e il tetto.
E allora perché dovrebbero strapazzarsi, i ragazzi? Gli stessi adulti non pensano forse di avere un diritto al sussidio di disoccupazione?
La società umana è divenuta talmente protettiva che si è perduto il senso di responsabilità.
L’individuo è pronto a commettere le più stupide imprudenze ché tanto, a proteggerlo, dovrebbero pensarci gli altri. E poi i giudici gli danno ragione.
L’uomo moderno non si rende conto di vivere in un mondo artificiale. L’eccesso di protezione lo rende infantile e lui si limita a giocare all’adulto, senza esserlo.
GIANNI PARDO

6 commenti:

  1. Diritto d'asilo

    È stato un esponente della sinistra mondiale, Tony Blair, ad invocare una revisione del diritto di asilo. Ciò a cui assistiamo non ha più niente a che vedere con il diritto di asilo come fu concepito. Ci sono casi eccezionali, come i tempi di guerra, in cui si può e si deve offrire protezione a chi ne fa richiesta. Ma la protezione deve essere pro tempore. Passato il pericolo nei paesi di origine i richiedenti protezione devono tornarsene a casa - come pretendeva persino Platone (il problema è dunque antico). In più chi formulò il diritto d'asilo moderno non pensava certo all'invasione di decine, centinaia, persino milioni d'individui in un altro paese: semplicemente assurdo. Qualcuno ha persino postulato il diritto d'invasione umanitario. La seconda guerra mondiale durò cinque lunghissimi anni e i profughi furono accolti ovunque. Ma dal crollo dell'Unione sovietica e del socialcomunismo - cioè dal 1989, da ben trent'anni - ogni anno decine di migliaia di persone bussano alle nostre porte ed esigono di essere accolte e mantenute. In base alle convenzioni internazionli vige il principio di "non refoulement" (vietato respingere). Secondo me sarebbe necessario rivedere queste convenzioni. A meno che come dice Lorenzo non sia già stato tutto deciso in alto o a tavolino e non ci resta che ingoiare il rospo. Ma la pazienza ha un limite: quo usque tandem razzisti di merda (comunisti, ex comunisti, buonisti, anarchici, accoglienti, papi, cardinali, pretonzoli, pseudofilosofi e coglioni vari) abuserete della nostra pazienza? Siete razzisti perché chiamate razzisti i vostri compatrioti. Compatrioti? Che parolaccia, non esistono né patrioti né compatrioti, siamo tutti cittadini del mondo, vero? E perché non vi trasferite in Africa o almeno in Bulgaria e Romania (salari mensili di 200-500 euro)? Si sta meglio qui in Italia, vero, il paese con il più grande patrimonio artistico del mondo?
    Fra parentesi, com'è che tutti (negri, pachistani, afghani ecc.) vogliono venire proprio da noi che stiamo già così stretti? Perché non bussano dai Cinesi o dai Russi o dai ricchissimi Sauditi? Già, lì i prendono a calci in culo. La fama di coglioni degli Europei si è ormai diffusa in tutto il pianeta.

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    1. << chi formulò il diritto d'asilo moderno non pensava certo all'invasione di decine, centinaia, persino milioni d'individui in un altro paese: semplicemente assurdo. >>

      Caro Sergio, credo che il problema, quando si parla di aiutare il prossimo, stia sempre nella dimensione del fenomeno.
      Per questo è pericoloso ed irrazionale aver trasformato un'opera di mera beneficenza in un vero e proprio diritto, con il correlativo obbligo, come abbiamo fatto noi.

      La beneficenza si fa, anche volentieri, quando le circostanze consentono di farla con un certo agio e quindi entro ben precisi limiti numerici.
      Se però la trasformiamo in un obbligo ecco che, quando i numeri si moltiplicano, non siamo più in grado di controllare il fenomeno, che finisce per sommergerci.

      Quasi quasi, mi viene da rivalutare i principi della Chiesa cattolica, che - se non mi sbaglio - vede nella beneficenza solo un lasciapassare per il paradiso (per chi ci crede), ma non certo un obbligo giuridico.

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    2. Il profugo o richiedente asilo vanta in effetti un diritto sancito dalla convenzione. Non ci deve nemmeno ringraziare, è suo diritto esigere protezione, casa, lavoro, istruzione, sanità, sussidi ecc. Finché i numeri sono piccoli ci può anche stare, ma non con i numeri attuali e probabilmente futuri siamo in un'altra dimensione, cioè fottuti.
      Il codice non ci obbliga a fare del bene, nemmeno la Chiesa ce lo ordina: non ha ancora dichiarato obbligatorio l'amore del prossimo. È solo un'esortazione a praticare la carità con cui ci procuriamo meriti presso l'Altissimo. Invece adesso il papa comunista vuole obbligarci a fare il bene. Apriamo i porti, dice.
      A proposito di porti da aprire leggere l'esilarante intervista del cattolico Aldo Maria Valli all'ammiraglio (!) del Vaticano:

      https://www.aldomariavalli.it/2019/02/18/intervista-allammiraglio-del-vaticano/

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    3. Ho letto l'intervista: bellissima !
      Voglio sperare che sia inventata (perchè se fosse vera, sarebbe ancora più esilarante...).

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  2. CRESCITA DEMOGRAFICA

    Letto, approvato e sottoscritto: con buona pace di chi continua ad affermare che è invece la crescita demografica (ottenuta in qualsivoglia modo) a scatenare meccanicamente quella economica: se così fosse, infatti, i Paesi dell'Africa sub-sahariana e del Medio Oriente che implacabilmente mantengono i medesimi (elevati) tassi di natalità anteriori a quei (complessivamente benemeriti) progressi della medicina moderna che hanno drasticamente ridotto la mortalità infantile dovrebbero essere i più ricchi del mondo odierno, e inoltre la maggior parte di questi giovani non desidererebbero affatto trasferirsi ad ogni costo in Italia/Europa... Saluti

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    1. Considerazione ineccepibile.
      Purtroppo resta vero l'inverso, e cioè che una volta avviata la crescita economica, quella demografica la sostiene in modo significativo, almeno per un certo periodo.
      Sino a quando non si sa, ma secondo me non siamo molto lontani dal limite.

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