sabato 20 giugno 2015

Amerikani

Torniamo ad ospitare il prof. Alberto Bagnai, anche questa volta nella veste più di storico che di economista.
L’argomento del post – decisamente intrigante – riguarda l’evoluzione dei rapporti storici, ma anche politici, economici, finanziari e culturali, tra l’Europa e gli USA, i quali, da semplice colonia dell’Europa, ne sono diventati, per molti versi, i padroni.
Le opinioni di Bagnai sono, com’è nelle corde del personaggio, un po’ sopra le righe ed a volte discutibili. Ma anche, come sempre, interessanti e stimolanti. 
LUMEN

 
<< Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Europa continentale era una tabula rasa: lo stato che ne era uscito meglio era la Francia, che aveva avuto Vichy, per dire. L'Europa semplicemente non c'era più, lacerata da guerre civili combattute prima, durante e in parte anche dopo il conflitto mondiale. Secondo voi, in quel contesto, chi poteva dettare leggi e indicare linee di sviluppo? Una accozzaglia di popoli frantumati, o il vincitore [gli USA]? Il vincitore, risposta esatta!
 
Vincitore che aveva il problema di gestire la propria vittoria, il che comportava un paio di esigenze complementari: ricostruire un mercato mondiale per quei beni che solo lui aveva ormai la capacità di produrre, e garantirsi un baluardo contro un sistema, quello sovietico, che, nel bene e nel male, si poneva come antagonista al suo modello di capitalismo.
 
L'Europa, da ricostruire col piano Marshall, e da mantenere coesa col Movimento federalista europeo, risolveva entrambi questi problemi. E infatti gli Stati Uniti finanziarono l'uno e l'altro. Sapete, probabilmente, del piano Marshall (…), ma magari non sapete che il movimento federalista europeo era finanziato da una speciale "agenzia" del governo statunitense, prima di essere finanziato dalla Commissione. (…)
 
Personalmente non ci vedo nulla di strano, e se fossi stato o Churchill, o Kalergi, e avessi quindi avuto il problema di tenere aristocraticamente a freno il popolino europeo (esigenza poi fatta propria, come sapete, dagli Attali e dai Padoa Schioppa), avrei fatto come loro: avrei chiesto i soldi delle fondazioni Ford e Rockefeller per metter su una baracca che convincesse il sullodato popolino di essere sulla strada dell'emancipazione dalle multinazionali americane!
 
E se fossi stato un decisore politico statunitense, avrei fatto come fecero loro: avrei messo mano al portafogli per tenere in ordine il giardino di casa. D'altra parte, considerando come son finiti quelli che stavano "di là", nel blocco sovietico, qualcuno potrebbe anche dire che alla fine, almeno per un po', ci è convenuto stare "di qua".
Ma va capito bene cosa significa stare "di qua": significa essere americani, non essere europei (e questo anche per l'ovvio motivo che gli Stati Uniti esistono come nazione, l'Europa no...).
 
Per capirlo meglio, considerate l'altro caposaldo del populismo europeista, quello secondo cui "L'Europa ci avrebbe dato la pace". Un'affermazione che si sbriciola di fronte all'evidenza del fatto che la pace sono state la basi NATO a darcela: l'Europa è, dalla Seconda guerra mondiale in poi, una allegra brigata di paesi sconfitti e militarmente occupati. Meglio questo della guerra, siamo d'accordo. Ma è questo, non è un'altra cosa.
 
Per un economista capire come stanno le cose dovrebbe essere ancora più facile. La costituzione economica europea, tutta articolata sul concetto di stabilità dei prezzi, viene fatta risalire al sacro orrore dei tedeschi per l'inflazione di Weimar che avrebbe portato al nazismo. Ma questo, si sa, è un falso storico (peraltro, costruito a tavolino dalla Bundesbank): al nazismo ci portò, e ci sta riportando, la deflazione, e ormai questa cosa (…), dovrebbe essere di dominio pubblico.
 
Senza disconoscere le radici europee dell'ordo-liberismo (…), va però chiarito che anche l'apparato ideologico di Maastricht è ‘prima facie’ del tutto statunitense: l'impiego di regole fisse (monetarie e fiscali) è infatti il cavallo di battaglia del monetarismo statunitense anni '70 (Milton Friedman, per capirci), ed è a causa dell'egemonia culturale e geopolitica di quel monetarismo che fu relativamente facile far recepire l'approccio "regole fisse" in un progetto che però voleva qualificarsi come europeo.
 
Peraltro, il dibattito fra regole fisse e regole flessibili all'inizio degli anni '80 oppose economisti statunitensi (come Barro) a economisti europei (come Buiter). Le regole flessibili sono europee: le regole fisse sono yankee. Il Trattato di Maastricht è il momento più infimo di sudditanza culturale dell'Europa alla sua ex colonia (…).
 
Insomma, ce ne sarebbe più che abbastanza per capire, anche senza bisogno di tanti disegnini, che l'euro tutto è tranne che uno strumento che ci permette di "competere", e soprattutto (ed è questo il punto che qui mi interessa sottolineare), che non è uno strumento che ci consenta di renderci "autonomi" dagli Stati Uniti (posto che l'obiettivo ci interessi e debba essere perseguito: valutazione che travalica lo scopo di questo post).
 
Al contrario: l'euro è precisamente il segno della nostra sudditanza culturale e politica agli Stati Uniti: uno strumento costruito con logica statunitense per difendere interessi statunitensi di carattere economico e geopolitico.
 
Sì, perché (…) in un mondo che si sta de-dollarizzando, e dove quindi il potere di signoraggio degli Stati Uniti ("stampo e compro") è progressivamente eroso, gli Stati Uniti intuiscono che non potranno continuare ad essere "l'acquirente mondiale di ultima istanza" (o, il che è lo stesso, a finanziare un deficit estero strutturale stampando dollari), e quindi, esattamente come dopo la Seconda Guerra Mondiale, noi europei gli serviamo come mercato di sbocco.
 
Un bell'aggancio valutario euro-dollaro e il TTIP [trattato economico USA-UE - ndr] trasformerebbero gli Stati europei nei PIIGS dell'Unione transatlantica (il paese in deficit estero), con grande soddisfazione degli Stati Uniti, che di questa unione diventerebbero la Germania (il paese in surplus estero). Saremmo noi a comprare, con un ‘eurollaro’ sopravvalutato, la merce Usa, aiutando la nostra ex-colonia a correggere il proprio deficit estero, esattamente come, grazie all'euro, abbiamo aiutato "il malato d'Europa" (…).
 
Inutile notare che gli Stati Uniti hanno, come la cronaca dimostra, strumenti di controllo sociale molto più efficaci dei nostri, e che qualora volessero, come la Germania, ad aggancio valutario effettuato, effettuare una sleale svalutazione competitiva dei propri salari, saprebbero come gestire il malcontento in casa propria.
 
Tutto questo è evidente. Sono evidenti i motivi geopolitici, la necessità di un'Europa stabile in un momento in cui il mondo brulica di conflitti "locali", e quelli economici, [ovvero] l'utilità di favorire un aggancio economico attraverso quello monetario, da realizzare, magari, alla parità 1 a 1, che (…) implicherebbe una svalutazione del 40% dell'euro rispetto all'ultimo massimo raggiunto !. (…)
 
[Ma vi è anche] chi, avuto il definitivo suggello (…) che l'euro è creatura statunitense come la NATO, ne trae la conclusione che esso sarà eterno. Certo: (…) senza semaforo verde dagli Stati Uniti sarà difficile mettere mano al problema euro in modo disciplinato. Il motivo, peraltro, è abbastanza ovvio: il sistema finanziario occidentale è "usa-centrico" da Bretton Woods in poi, e sarebbe abbastanza strano pensare di apportarvi una modifica di un certo rilievo senza che essi si sentano coinvolti!
 
Ci sono però due ordini di considerazioni da fare.  
Il primo riguarda la non linearità della storia. Jacques Sapir ci ha ricordato più volte che di due cose i cittadini russi erano convinti: che il sistema non funzionasse, e che sarebbe durato per sempre. Non aggiungo altro.  
Il secondo riguarda la valutazione che il mondo della finanza statunitense sta facendo della convenienza dell'euro, sia in termini geopolitici che economici.
 
La questione geopolitica è piuttosto semplice: l'euro condanna l'Europa al disordine sociale. I modi per controllarlo, questo disordine, possono essere i più disparati, ma sono comunque costosi (…) e soprattutto non garantiscono la stabilità del sistema. Si potrebbe obiettare che gli Stati Uniti non sono capaci di valutazioni strategiche attendibili, come dimostrato dai casini che armano in giro per il mondo.
 
Potrei contro-obiettare che quei casini sono funzionali al mantenimento di una florida industria bellica, per cui, come dire, chi ci assicura che siano erronei e non intenzionali? L'idea che gli Stati Uniti, siccome sono scemi, ci faranno mantenere l'euro rischiando le jacqueries è altrettanto farlocca di quella che la Germania, siccome è furba, allenterà la presa per evitare le jacqueries. La storia non funziona così: (…) esistono gli uomini e il caso, che, messi insieme, aprono a tanti interessanti sbocchi (di sangue).
 
La questione economica è più complessa. (…). A Wall Street, l'idea che il sistema sia disfunzionale, il che lo rende potenziale fonte di grosse perdite per molti (e di grossissimi guadagni per pochi), si sta piano piano diffondendo. Il problema è solo capire quando i pochi che hanno i mezzi per guadagnare molto decideranno di passare all'attacco (come fece Soros nel 1992). >>
 
ALBERTO BAGNAI

55 commenti:

  1. Davvero interessante - inizialmente! Poi, come mi capita ormai sempre con Bagnai, il suo discorso si complica e alla fine non ci capisco più niente.
    Ne sono irritato e avrei voglia di fare alcune obiezioni (ma sarei trattato da Bagnai come uno sciocchino o un semianalfabeta).
    Prima obiezione (tanto per cominciare): ma Bagnai si rende conto che i "lavoratori" (lui che è di sinistra) non ci capiranno quasi niente in questi discorsi? I lavoratori, quelli che alla fine del mese (se ci arrivano) si fanno due conti e constatano che le cose non vanno troppo bene. E la colpa sarebbe di ... già, di chi? Della Trilaterale, degli USA, della Germania, della geopolitica, della Cina, del dollaro, dell'euro ecc. ecc. Troppe cose.

    Io poi avevo sentito (e creduto) che l'UE di Prodi voleva diventare la prima potenza economica del pianeta scalzando persino gli USA, forte del suo favoloso mercato di 500 milioni di consumatori (intendeva anche abolire la disoccupazione in Europa entro il 2010 ...). Già credere di soppiantare gli USA era un azzardo, ma stranamente i geni dell'UE non avevano tenuto nel dovuto conto lo sviluppo della Cina ...
    Insomma, un gran casino, chi ci capisce è bravo. E Bagnai non aiuta. Lui è un professore universitario che parla ai suoi simili, intellettualoni come lui.

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  2. << Prima obiezione (tanto per cominciare): ma Bagnai si rende conto che i "lavoratori" (lui che è di sinistra) non ci capiranno quasi niente in questi discorsi? >>
    << E Bagnai non aiuta. Lui è un professore universitario che parla ai suoi simili, intellettualoni come lui. >>

    Caro Sergio,
    hai fatto due considerazioni molto acute.
    E se fosse proprio questo il problema storico dei movimenti di sinistra (di tutti i tempi e di tutti i paesi) ?
    Ovvero la dicotomia insormontabile tra gli intellettuali, che guidano perchè capiscono, e le masse che seguono ma non capiscono.

    Con l'inevitabile conseguenza che le "guide intellettuali", una volta diventate "elites", finiscono per trovarsi talmente bene, da affezionarsi ai privilegi raggiunti, e perdono di vista lo scopo primario della loro leadership.
    Che ne pensi ?

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  3. A una rilettura ci ho capito (forse) di più e ... mi sono ulteriormente depresso.
    Come si fa a non deprimersi leggendo passaggi come questo che sono ahimè difficilmente contestabili:

    "Per capirlo meglio, considerate l'altro caposaldo del populismo europeista, quello secondo cui "L'Europa ci avrebbe dato la pace". Un'affermazione che si sbriciola di fronte all'evidenza del fatto che la pace sono state la basi NATO a darcela: l'Europa è, dalla Seconda guerra mondiale in poi, una allegra brigata di paesi sconfitti e militarmente occupati. Meglio questo della guerra, siamo d'accordo. Ma è questo, non è un'altra cosa."

    Ma ci sono altre affermazioni che tolgono ogni altra illusione: l'UE è un vaso di cocci tra vasi di ferro (USA, BRIC). Militarmente una quasi nullità nonostante le vecchie atomiche francesi e inglesi (che gli Israeliani potrebbero polverizzare); economicamente saremmo un continente di tutto rispetto, ma siamo al guinzaglio degli Americani - che hanno usato l'Europa come sbocco dei loro mercati e in funzione antisovietica (e oggi russa - perché la Russia resta ancora la potenza nucleare in grado di distruggere gli Stati Uniti). L'UE vuole creare un esercito di pronto intervento a livello mondiale con un esercito di 30-50'000 soldati: ridicolo!
    A 70 dalla 2a guerra mondiale gli Americani hanno stazionati in Giappone 57'000 soldati e 27'000 nella Corea del Sud. Poi in giro per il mondo hanno centinaia di basi. E dove arrivano gli USA non se ne vanno più (vedi anche Afghanista e Iraq in cui i poveri Americani sono adesso costretti a intervenire di nuovo. Purtroppo quel porco di Assad non l'hanno ancora sloggiato ... E lo stato canaglia dell'Iran è da tenere d'occhio. Per non parlare della piccola ma sempre temibile canaglia nord-coreana ... Ma chi decide che uno Stato è uno Stato canaglia? Ovvia, gli Americani (e gli Isrealiani pure). Nessuno Stato europeo ha ancora chiamato un altro Stato canaglia: forse per un resto di umanesimo ...

    Il piano Marshall fu dunque carità pelosa: serviva all'America ...

    Ma oggi invocano un piano Marshall anche l'Ucraina, la Grecia, la Macedonia, l'Albania, la Georgia, la Serbia, magari anche la Tunisia, il Marocco, l'Egitto, la Libia, il Libano. Tutti vogliono soldi, investimenti (per esportare, vendere, battere la concorrenza). A me sembra che non possa funzionare. Già adesso il petrolio e altre materie prime fondamentali come i fosfati non possono bastare per l'intero pianeta.

    E se avesse ragione il papa? Meno consumi, meno sprechi, più sobrietà, solidarietà. Forse doveva aggiungere anche più sesso per tutti, fin dalla più tenera infanzia: il sesso sarà i giochi dei Romani, visto che non possiamo diventare tutti ricchi e vogliamo pure divertirci, aver qualcosa dalla vita. Ma la Chiesa ha (ancora) un problema con il sesso.

    In conclusione? Un gran casino.


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  4. << E se avesse ragione il papa? Meno consumi, meno sprechi, più sobrietà, solidarietà. >>

    Certo. Ma anche meno figli, altrimenti come si fa ?
    Ma questo, purtroppo, un papa non lo potrà mai dire.
    Mi viene in mente la famosa preghiera della donna intraprendente:
    "O Maria vergine, tu che hai partorito senza peccato, aiutami a peccare senza partorire".

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    1. "Ma questo, purtroppo, un papa non lo potrà mai dire."

      Mai dire mai con un simile papa. Però anche senza le raccomadazioni o gli ukase della Chiesa gli italiani sono diventati il fanalino di coda quanto a natalità. Grazie al boom economico (si sono accorti che si sta meglio in meno, come dice anche Renzo Arbore, famoso demografo ...). È quello che vanno ripetendo i falsi Verdi nostrani: prima è necessario lo sviluppo economico, poi la natalità cala automaticamente. Sarà anche vero, ma siamo ai titoli di coda ...

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  5. Più lo rileggo - il testo di Bagnai - e più lo trovo interessante e condivisibile.
    Manca però il succo del discorso. Napoletanamente: Signò, c'avimmo a' fa?(Per chi non capisse il tedesco: Signore, che dobbiamo fare?).

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    1. Occhio ai seduttori, ai cattivi maestri che illudono che la camicia di forza entro la quale rinchiudono i loro ragionamenti sia non solo la migliore ma l'unica possibile. Di cattivi maestri di tal fatta dovresti averne gia' abbastanza, come me del resto.
      C'e' un articolo piu' o meno della stessa fatta, ma di visione piu' ampia, di simonetta, su "effetto risorse".

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    2. Caro Diaz, il web è pieno di "maestri" (buoni, cattivi, così così) e sta a noi saperli distinguere.
      Non è facile, ma è sempre meglio che avere un solo maestro, magari imposto da qualcuno, e non poter mai sentire le altre campane.

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    3. Le altre campane sono altre, questa e' la solita.

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    4. Mah, che Bagnai possa essere definito "la solita campana" mi pare quanto meno discutibile.

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    5. Allora mi vuoi far faticare.

      Saltando qualche capoverso:

      All'inizio della prima e della seconda guerra mondiale gli Usa avevano un potenziale industriale che da solo assommava agli altri contendenti messi assieme. Perche' il duce abbia avuto la geniale pensata di dichiaragli guerrra il giorno dopo pearl harbour continueremo a chiedercelo? (siamo stati NOI a dichiarare guerra agli USA...).

      Il vincitore, PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA (nei 7000 anni precedenti chi vinceva spogliava il vinto) ha collaborato col vinto, tendendo a suggerirgli una forma istituzionale simile alla sua (la costituzione della germania e del giappone , molto federalista e perfettamente funzionante coi suoi pesi e contrappesi, fu imposta dagli usa, a differenza della nostra, la piu' bella del mondo, che dato che avevamo "vinto" la guerra pur avendola persa ce la siamo fatti da soli (e ce lo hanno lasciato fare, come volevamo).

      Il "popolino europeo" avrebbe fatto la rivoluzione sovietica agognata dall'autore, ma purtroppo fu sviato dalle fondazioni Ford e Rockfeller, che misero i soldi per evitarla.

      "Essere europei": a differenza dell'epoca, adesso, il G7, il vertice degli 8 paesi piu' economicamente importanti del mondo, NON AVREBBE NESSUN PAESE EUROPEO A RAPPRESENTARLO TRANNE FORSE LA GERMANIA, perche' prima vengono: cina, usa, india, giappone, urss, corea del nord, brasile: ma non e' cambiato niente, possiamo continuare a ragionare come se ogni singolo paese europeo fosse il centro del mondo? Colpa degli Usa, che non gli hanno dichiarato guerra in tempo, se tutti quei paesi ci surclassano?

      Si'. l'europa e' un'accozzaglia di paesi non solo sconfitti ma secondari rispetto allo sviluppo globalizzatore del resto del mondo, frutto della TECNICA: a guardarsi troppo l'ombelico puo' fuggire qualche cambiamento nel paesaggio circostante.

      La crisi deflazionaria parti' dagli Usa e fu li' piu' severa, pero' il nazional socialismo si sviluppo' in germania, e il fascismo suo antesignano in italia, strano, mah. COme mai non negli Usa? Sicuramente non c'entra nulla il fatto che la prima guerra mondiale si chiuse con la pretesa dei vincitori, soprattuto Francia e Italia, di far pagare ai vinti (germania e austria) tutte le perdite della guerra piu' gli interessi (le conseguenze economiche della pace, keynes). Al contrario del Marshall, che fu americano e rovescio' il pregiudizio.

      Il monetarismo di Friedman, per quel che ne so, non prevede approcci rigidi, solo considera che l'inflazione sia ANCHE un fenomeno monetario (mentre la precedente teoria NEGAVA che l'inflazione fosse MINIMAMENTE un fenomeno monetario, si poteva stampare mezzi di credito/debito finche' si voleva senza che cio' potesse influenzare minimamente l'inflazione. Chi e' l'estremista? (domanda da settimana enigmistica)

      CHe le regole fisse sono yankee e le regole fisse europee lo abbiamo visto, QUESTA E' VERAMENTE LA BALLA DEL SECOLO: quando c'e' stata la crisi gli Usa hanno portato a zero il tasso di sconto e "stampato" a manetta, mentre il nostro Trichet l'ha aumentato, facendo salire l'euro a 1.6 dollari, e cosi' spostando circa 25 milioni di posti di lavoro europei non in usa, MA IN CINA (che saggiamente hanno tenuto la loro valuta ancorata al dollaro).

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    6. Ma per piacere, al tempo dell'euro non ci fu economista LIBERISTA americano che non avesse avvertito che l'euro era un'idiozia proprio dal punto di vista del mercato interno europeo, e che avrebbe creato squilibri senza contrappesi. E TUTTI dicevano che con l'euro l'europa avrebbe scalzato il predominio valutario economico americano sul mondo, per cui esso sarebbe stato osteggiato in tutti i modi dagli Usa (che infatti attraverso i loro potentissimi ambienti finanziari hanno sempre e comunque messo in giro rumors sulla insostenibilita' e prossima fine dell'euro, fino all'ultima grave crisi su cui hanno scatenato speculazione distruttiva).

      Gli europei mercato di sbocco Usa? La cina produce il 25 per cento delle merci MONDIALI, consumate da Usa ed europa.

      Boh, ad ammazzare l'economia europea e' stata la rivalutazione del 40 per cento sul dollaro voluta dai tedeschi per la loro ben nota avversione all'inflazione (anche perche' il loro sistema previdenziale prevede, oltre alla garanzia di sussistenza garantita dallo stato, accantonamento individuale, che senza stabilita' dei prezzi diventa impossibile) .

      L'euro una creatura statunitense come la NATO............................. ma se stanno facendo di tutto per distruggerlo, se non da quando hanno scoperto che grazie alla speculazione sull'euro della loro finanza gli diventa ancora piu' facile tenere in posizione di subalternita' l'europa? Gli Usa come interlocutore principale principale hanno la cina, l'europa sanno bene che non conta piu' un cazzo nel panorama mondiale se non come tremendo fattore di instabilita' come sua tradizione, e' uno dei tanti attori.

      Bretton woods e' stato deciso cosi' all'epoca che gli USA erano di gran lunga la potenza economica dominante d'occidente, nel contesto di spartizione delle zone di influenza con l'URSS, mentre gli altri tre quarti del mondo, in termini di popolazione, gravitavano nell'orbita sovietica che era economicamente sigillata ed aliena rispetto alla nostra.

      In quel periodo all'italia era toccata la sorte di essere la cina d'occidente. FInche' non e' arrivata quella vera.

      Il disordine sociale europeo e' dovuto al fatto che il resto del mondo ha abbandonato il comunismo e sta facendo concorrenza spietata all'europa che invece sta diventando sempre piu' socialista: questo e' impossibile da ammettere ai marxisti storici alla bagnai. Per loro tutto cio' non e' mai successo. Vi ricordate gli sbianchettamenti nelle foto di Stalin, in cui ad ogni disgrazia spariva uno dei protagonisti storici della rivoluzione?

      Detto questo, il sottoscritto coglione qualche falla nei ragionamenti di riscrittura della storia in stile stalinistico di bagnai pensa di averli evidenziati, voi che siete molto piu' coltoi potete trovarne altri suppongo, io mi fermo qua.

      DI Bagnai ho letto tutto il sito a suo tempo, e' un personaggio che ha una capacita' di seduzione intellettuale eccezionale, che da pochissima e estremamente faziosa cultura sa estrarre il massimo (gli economisti non della sua corrente per lui semplicemente non hanno dignita' di economisti, non esistono).

      A parte che gli economisti odierni sono quanto di piu' arrogante e presuntuoso abbia mai prodotto il mondo dello spirito e della cultura, sono dei personaggi a mio parere rivoltanti che ci porteranno alla rovina come nessun altro abbia mai fatto.

      Per cui sulla loro "discutibilita'" non transigo, sono quanto di piu' discutibile abbia mai prodotto l'ingegno umano.

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    7. Caro Diaz, prendo per buone le tue critiche a Bagnai (che sono abituato da tempo a leggere "con le pinze") anche se non ho la competenza economica per poterle commentare e forse neppure comprendere sino in fondo.

      In questo blog comunque c'è l'abitudine di postare anche cose che l'autore non condivide (o non condivide del tutto), purchè interessanti e non convenzionali.
      C'è sempre qualcosa da imparare da tutti.

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    8. Su questo non c'e' dubbio. Pero' occhio che se dai del "non convenzionale" a bagnai si incazza, nel suo blog (che a suo tempo ho letto quasi tutto) non fa altro che rimarcare che nelle sue analisi usa solo teorie economiche superconvenzionali che si insegnano al primo anno in qualsiasi facolta' di economia.
      Le cose che dice sopra e che sono secondo me molto opinabili sono di tipo storico, pero', e siccome anch'io c'ero, il qualcosa che ricordo non quadra proprio con le affermazioni di bagnai tipiche di certe precise correnti politiche abituate a inquadrare la storia nella camicia di forza della loro ideologia (il quale peraltro nel suo blog si vanta di aver pensato alla musica e alla figa per buona parte della sua "vita precedente": era meglio se continuava cosi').

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    9. Conosco poco il marxismo, per cui non entro troppo nel dettaglio, per non fare brutte figure.
      Però l'impostazione marxista (il famoso materialismo) mi sembra una delle migliori nell'analizzare i fatti della storia.

      Poi, ovviamente, quando si passa dall'analisi dei fatti alle possibili soluzioni politiche, si rivelano del tutto inadeguati.
      Ma questo è un altro discorso.

      Mi piacerebbe sentire il parere di Sergio, su questo punto, perchè la sua conoscenza del Marxismo è sicuramente superiore alla mia.

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  6. << Signore, che dobbiamo fare? >>

    Caro Sergio, noi qui, tutto quello che possiamo fare, è cercare di capire come stanno le cose (e quando ci riusciamo, è già molto).
    Per le soluzioni non siamo attrezzati :-)
    (citofonare Padreterno).

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    1. Capire non basta, bisogna cambiare (Marx: basta interpretazioni del mondo, bisogna trasformarlo!).
      Ma capire, quel che si dice capire, è già l'inizio del cambiamento visto che vogliamo migliorare la situazione. E per capire può bastare chiamare le cose col loro nome. Stiamo assistendo per esempio all'invasione dell'Italia e dell'Europa (ma è solo un inizio).
      Ma gli invasori vengono chiamati migranti, immigrati, rifugiati, disperati ecc. Se non si chiamano le cose col loro nome come venirne a capo? Abbiamo un esercito, no, e confini riconosciuti.

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    2. << Ma capire, quel che si dice capire, è già l'inizio del cambiamento visto che vogliamo migliorare la situazione >>

      Proprio così.
      E se non ci sono le condizioni per poter fare qualcosa di utilmente attivo, quanto meno la comprensione di un problema ci impedisce di fare le cose sbagliate, che ci porterebbero ancora più lontano dalla soluzione.
      E il caso dei c.d. migranti mi sembra davvero emblematico.

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    3. *Quanto meno la comprensione di un problema ci impedisce di fare le cose sbagliate."

      Secondo Ortega sarebbe questo il senso della studio della storia che non può dirci come affrontarere i nuovi problemi che si presentano, ma ci ammonisce a non ripetere certi errori già fatti. Insomma, le esperienze contano o dovrebbero contare, e la nostra storia è una delle più ricche esperienze del genere umano. Conviene dunque studiarla. O converrebbe. Perché - sembra incredibile ma è così - la storia sta uscendo dai programmi scolastici. È considerata apparentemente un fardello ormai inutile, è la cultura scientifica che conta (persino un Napolitano ha rivolto questo appello agli italiani: più scienza e meno lettere e ciance). Il bello è che non ha nemmeno tutti i torti. Così riprenderebbe la crescita, esporteremmo di più, batteremmo la concorrenza.

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    4. << Perché - sembra incredibile ma è così - la storia sta uscendo dai programmi scolastici. >>

      Non lo sapevo e me ne dispiace.
      Certo però che la Storia che viene insegnata tradizionalmente nelle nostre scuole non mi pare che brilli per acutezza e capacità di analisi.
      Si va dietro, sostanzialmente, alla lista dei prinicipi e delle battaglie, con l'aggiunta di ben poco d'altro .
      Non è certo con i libri della Storia scolastica che si impara a comprendere gli errori del passato (che infatti vengono tranquillamente ripetuti).

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  7. "Storico", per quel che ne so e ne capisco, nella nostra cultura significa "non rispondente a leggi predefinite", "non prevedibile", "non ripetibile", "unico".
    Non e' la cultura scientifica quella che viene promossa, e' semplice tecnica (ometto cultura non per svista): consumatori, produttori. Soldatini.

    Divertitevi con questo matto:

    http://www.radioradicale.it/scheda/440601/la-destra-liberale-nella-storia-italiana

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    1. << Non e' la cultura scientifica quella che viene promossa, e' semplice tecnica >>

      Questo è possibilissimo perchè la differenza è notevole; ed i risultati saranno inevitabilmente modesti.

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  8. OT

    Sono un vecchio e affezionato lettore di Ceronetti (con qualche riserva: Ceronetti crede in Dio pur non essendo cattolico e nemmeno cristiano). Era un pezzo che non lo leggevo più. Ma dopo aver letto la recensione che vi segnalo (vedi sotto) non ho esitato un istante ad ordinare il libro.
    Di Ceronetti ho apprezzato il suo favoloso "Un viaggio in Italia" (Einaudi 1983) e tante altre cose e pensieri, soprattutto le sue molte traduzioni dell'Ecclesiaste (la mia preferita resta la prima del 1970 con l'indimenticabile

    Perché un soffio è la giovinezza
    Nerezza di capelli
    un soffio.

    Nella Bibbia Marietti con imprimatur vescovile:

    Perché giovinezza e capelli neri sono vanità.

    Che schifo la Bibbia Marietti! Che nasconde anche: "La dolcezza di ogni uomo - un serraglio di spose".

    La recensione di Ceronetti e di un cattolico a tutto tondo, Camillo Langone:

    http://www.ilgiornale.it/news/rock-provette-e-immigrati-regresso-secondo-ceronetti-1144358.html



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    1. La traduzione del libro di giobbe di ceronetti e' un capolavoro.

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    2. lob dopo questo apre la bocca

      E il suo giorno maledice
      E parla lob e dice Muoia

      Il giorno che io nacqui
      E la notte che disse
      Ho impregnato di un uomo
      Tenebre sia quel giorno

      A Dio in cielo ripugni
      Luce non lo rischiari
      Tenebra e Morte sporcatelo

      Caligini avviluppatelo
      Soffocatrici del giorno terrificatelo

      Buio prenditi quella notte

      Si stacchi dall 'anno
      Tra le lune non sia contata
      Solitudine

      Nessun grido di gioia
      Per quella notte
      Maleditela voi che imprecate

      Voi che sapete evocare il Caos
      Abbuiatevi stelle del suo mattino

      Aspetti invano il sole
      Non veda le palpebre di Aurora

      Perché le porte del mio ventre non chiusero
      Perché la pena ai miei occhi non nascose
      Nella vulva dovevo morire

      Uscito dal ventre sparire
      Perché ginocchia venirmi incontro?

      Perché mammelle che io succhiassi?

      Adesso disteso riposerei

      Dormirei e sarei in pace
      Con i re e i visir della terra

      Che si erigono i mausolei
      O con i principi pieni d'oro

      Che d'argento si riempiono i sepolcri
      Come un aborto sepolto io sarei

      Come i portati che non videro il sole
      Là piu' non strepitano i tremendi

      Gli stanchi della potenza s'immobilizzano
      Gli incatenati stanno insieme in pace

      Più non sentono berciare aguzzino
      Piccolo e grande là sono uno

      E il servo è libero dal padrone
      Perché la luce è data a chi pena?

      Perché la vita a una gola amara?

      A chi spera morire e non muore

      E per questo tesoro scava
      E fa di un tumulo la sua gioia

      Trovata una tomba tripudia
      A un uomo che ha la via sbarrata

      Chiuso da Dio in un sacco
      Mangio più pena che pane

      Il mio ruggito è un'acqua che cola
      Terrore che mi atterriva è qui

      Cosa che m'impaura entra in me
      Non ho pace né tregua né riposo

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    3. Incredibile, questa traduzione di Ceronetti non la conosco!
      È ora che colmi la lacuna. Grazie dell'input.

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  9. Ed ecco a voi Guido Ceronetti (dal Foglio papista, strano):

    Sul Papa ecologista

    Il Papa (ormai corre nella Chiesa e nel mondo) si trova autorevolmente d’accordo sui temi cari a noi ambientalisti ed ecologisti, o semplici, noti e ignoti, filosofi. Ha accolto col consueto slancio la causa rigorosamente primaria della salvezza del pianeta secondo l’autocoscienza umana, ma che la condivida fino in fondo è dubbio. Come può essere primaria anche per il Papa una causa che non può avere né condizionamenti né dimensioni né confini? C’è il condizionamento dogmatico, cattolico quanto di tutto l’occidente, che fermare l’inesorabile autofagia planetaria basti la pressione delle libere volontà umane. Provatevi a fermare coalizzando le vostre “libere” volontà le obbrobriose trivellazioni sulle coste adriatiche! Il Papa non formula programmi di azioni pratiche, non arrischia l’urto con i muraglioni dei bilanci statali; per dissuadere da un programmone di economia in ripresa, perché dannoso alla specie umana?

    Unanime nell’accecamento, la demografia dogmatica cattolica da sempre ci va predicando dalle sue cattedre che tutti i guai vengono dalla distribuzione e non dal numero in eccesso, sempre catastrofico, di esseri umani. Ma la Bomba Biologica era, fin dalla primissima ecologia, il fantasma persecutore del pensiero futurologico, generato dal pensiero dell’economia malthusiana e neomalthusiana. La bomba biologica attira la Nemesis come il Buco Nero risucchia la Nana Bianca. Ne consegue che, rimesta fin che ti pare con parvenza scientifica le cifre, lo sviluppo tecnoindustriale porta sterilizzazione diffusa, sete, fame, miseria e popoli interi inchiodati a far guerre. (La grande guerra per l’acqua non è per dopodomani). Non è l’aiuto, la salvezza messianica: l’unica misura sensata è la contraccezione persuasa con intelligente disperazione ai popoli, ai continenti-conigliera, senza superare uno o due figli per coppia. Il clima respirabile dipende dal controllo dello spermatozoo, l’animalculus propagatore della sfrenatezza di Shiva.

    Un libro introvabile, uscito nell’Italia appena liberata (sicuramente reperibile dai curatori della Vaticana) fu una raccolta di saggi di Ernesto Buonaiuti, il più sacerdos in aeternum che ebbe, forse, la Chiesa del Ventesimo, un grande, grandissimo cristiano. Il libro trattava di sessualità e cristianesimo. Buonaiuti sosteneva arditamente che la redenzione portata da Cristo annullava il comandamento biblico sulla procreazione per i battezzati. Il tempo della procreazione illimitata è finito dai tempi dei Cesari e della Giudea romana.

    Guido Ceronetti, Il Foglio

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    1. (dal Foglio papista, strano)

      ma quale strano:
      "Momenti di imbarazzo in sala quando agli oratori è stato chiesto delle conseguenze circa l’inquinamento delle falde acquifere dovuto allo smaltimento della pillola anticoncezionale imposta dai ricchi ai poveri. Il cardinale Turkson ha chiesto che fosse riproposta la domanda, il metropolita di Pergamo ha passato il microfono."

      http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/06/19/papa-enciclica-ambiente-catastrofismi-chiesa___1-v-130003-rubriche_c468.htm

      l'ho coprato in cartaceo dopo anni di embargo p.m., post mortem, o post monti

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  10. Aaaah tu quoque... a 1-1,5 mld era l'unica misura sensata, a 2 sarebbe arrivata in ritardo, ma ora siamo oltre ogni supplementare, stadio chiuso e pubblico a casa. Abbiamo un saldo naturale in Italia che è molto condizionato dalla contraccezione, avremmo avuto 100,000 abitanti in meno senza immigrazione... e dove andiamo con questa cifra? Fin tanto che la mortalità resta così bassa, e la speranza di vita così alta, in questa misura ci vedo un senso relativo. Serve senz'altro, aiuta, ma non risolve niente.
    In effetti anche a me sembra strano leggere una cosa del genere sul Foglio, il nome di Ceronetti ha sempre un suo peso, evidentemente. E comunque, è un malthusianesimo molto soft.

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    1. Ma che dici, sul foglio scrivono un sacco di radicali, che della contraccezione e della politica del controllo delle nascite per evitare l'alluvione immigratoria semitica e africana predicano e scrivono da 50 anni.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Va bene, citami un solo articolo sul Foglio in cui si indica la necessità di eliminare qualche miliardo di inutili esseri umani.
      Contraccezione e controllo delle nascite, cos è questo, il radicalismo del minimo sindacale?
      Se il radicale è Ceronetti, allora sì, ma che dico. Povero pianeta Terra.

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    4. "la necessità di eliminare qualche miliardo di inutili esseri umani"

      ???
      Ma siete pazzi o cosa qui dentro?
      Au revoir.

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    5. << "la necessità di eliminare qualche miliardo di inutili esseri umani" >>

      Credo che questa (sfortunata) frase sia stata usata come semplice modo di dire.
      Mi rifiuti di credere che qualcuno, in questo blog, possa veramente pensare una cosa simile.
      Infatti, subito dopo si parla di "Contraccezione e controllo delle nascite".
      Che è l'unico modo, corretto ed accettabile, di affrontare il problema.

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  11. Cari amici,
    ho l'impressione che, in questa fase, la destra italiana (cui sicuramente possono essere ricondotti sia Il Giornale che Il Foglio) stia cercando di allargare il proprio target di riferimento, senza proccuparsi troppo della coerenza delle proprie affermazioni.

    La strategia di Berlusconi è sempre stata quella di assemblare una coalizione il più possibile ampia (e quindi inevitabilmente contraddittoria) al solo scopo di arrivare al fatidico 51 %.
    Ci è riuscito in passato e ci sta riprovando ora.
    Forse è per questo che, attualmente, sui giornali di destra, si può trovare un po' di tutto.

    In fondo (opinione mia), la cura dell'ambiente ed il controllo della sovrappopolazione, non sono opzioni nè di destra, nè di sinistra, ma solo di buon senso.

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    1. Opinione rispettabilissima direi, anzi che mi sento di condividere.

      Ha ragione Diaz nel dire che nel Foglio si trova di tutto. Però la linea l'ha data - mi sembra - Ferrara (oltretutto fondatore del giornale finanziato - anche - da Veronica Lario ...) che anche dopo le dimissioni interviene quasi quotidianamente (L'Elefantino).
      Non sono un lettore del Foglio, ci do solo ogni tanto un'occhiata, anche perché scritto in una lingua che non conosco (fogliese o ferrarese) e che decifro a fatica. Però mi sembra di aver capito che è la succursale dell'Osservatore Romano, anzi più papista del papa (almeno negli interventi dell'ex comunista, ex craxiano, presto ex berlusconiano Ferrara).

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  12. Nell'articolo di Ceronetti citato da me si parla di Ernesto Buonaiuti, scomunicato e allontanato dall'insegnamento universitario su pressioni del Vaticano (altro che libera Chiesa in libero Stato). Insomma un perseguitato (si troveranno altre informazioni su di lui su Wikipedia). Ceronetti dice persino di lui: un grande, grandissimo cristiano. Troppo grande e rompiscatole per il Vaticano.
    Non sapevo di questo suo parere sullo sviluppo demografico. Me lo rende ancora più simpatico.
    Siccome forse i lettori distratti non ci avranno fatto troppo caso scrivo di nuovo la frase conclusiva dell'articolo di Ceronetti. Non funzionando il grassetto ricorrerrò al maiuscolo (biasimato dalla netiquette, a ragione).

    "IL TEMPO DELLA PROCREAZIONE ILLIMITATA È FINITO DAI TEMPI DEI CESARI E DELLA GIUDEA ROMANA."

    Che lirismo! Nel gusto di Francesco.

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    1. Sì, ma la frase precedente chiarisce che questa conclusione è solo la fine di una prescrizione religiosa. Significherà anche che la politica del Vaticano in materia di riproduzione è tutta illegittima, oltre che cinica, ma a questo punto cambia poco. Il tempo della procreazione illimitata prosegue, e se uno parla di controllarla, allora è un radicale. Ma tu nel Foglio hai mai letto qualcosa di avvicinabile al pensiero di Eric Pianka? Tanto per sapere dove dovrei collocarmi io:)

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    2. Caro Francesco,

      Eric Pianka? E chi è? Credo che l'hai già citato una volta e che ho un po' curiosato sul web per conoscerlo meglio. L'ho fatto di nuovo, ma Google mi spara una sfilza di documenti in inglese che mi fanno passare un po' la voglia (lo leggo, ma con fatica, è una lingua che non mi ha mai attirato e ho trascurato).

      Devo confessarti che faccio fatica a seguire sia te che Diaz, non so cosa vogliate davvero. Afferro qualcosina qua e là che può piacermi o anche meno. Ho capito per es. che tra te e Diaz ... non corre buon sangue, ma mi sfugge il motivo. Vi trovo entrambi criptici e semi o non del tutto comprensibili (mentre m'intendo a meraviglia con Lumen anche se non concordiamo su tutto). Forse io e Lumen (scusa Lumen) siamo dei semplici che "non ci arrivano" (alle vostre altezze di pensiero). Credo però di essere più vicino a te che a Diaz.
      Mi sembra anche di aver capito (me lo confermerai) che tu sia un radicale, un sovversivo, insomma un tipo "pericoloso". Mentre io sarei al confronto un similradicale, un velleitario, un "vorrei-tanto-ma-non-posso, non-me-la-sento" (di andare fino in fondo).
      Sbaglio o tu vorresti eliminare non solo qualche centinaio di milioni di esseri umani, ma addirittura alcuni, anzi parecchi miliardi? E se questo è il tuo "programma" come intendi arrivarci? Forse mi dirai che non devi proprio intervenire, ci penserà la natura (matrigna per Leopardi che però la chiama anche onnipossente, che si fa un baffo di noi: "Sta natura ognor verde / e l'uom di eternità si arroga il vanto.").
      Se dunque la natura onnipossente attuerà il tuo (non ancora chiaramente enunciato) programma, tu non dovrai esporti (all'accusa di nazifascismo, odio del genere umano ecc.) e "noi" (la combriccola di questo blog, te compreso) possiamo sperare di cavarcela, cioè di vivere ancora abbastanza bene quei pochi o molti anni che ci restano.
      Comunque se esiti a spiattellare il tuo programma (i droni statunitensi volano e colpiscono ovunque i terroristi - e tu dovresti figurare tra questi secondo i servizi segreti) puoi farlo in privato (ma anche lì non sfuggiremo alle ire dei potenti, perché ormai niente è più privato, "sanno tutto di noi").

      sergio.pastore_287@bluewin.ch

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    3. E' - o era, vista l'età - un professore di biologia dell'Università del Texas, e si fece un nome qualche anno fà con l'auspicio della messa a punto di una versione modificata dell'ebola atta a generare una pandemia controllata, per eliminare il 90% degli umani.
      Uno scienziato dilettante (non è un mio sarcastico commento), tale Forrest Mims, ne diede conto e scoppiò un mare di polemiche, Pianka ricevette minacce di morte. Il povero Mims non riusciva a capire come l'Accademia delle Scienze del Texas avesse tributato un'ovazione - uno studente disse "adoro il dr. Pianka" - a uno che augurava a quasi tutti gli uomini di crepare sprizzando sangue da ogni parte. Chissà come altro potresti fare, in mancanza di collaborazione degli eliminandi.
      E temeva Mims che uno degli adoratori del "dr. Doom" potesse un giorno... dar corso agli insegnamenti del maestro.
      Maurizio Blondet ci scrisse sopra un articolo "parlava sul serio il professor..." e i catto-sini-struzzi ne fecero il copia e incolla alla nausea.
      Altezze di pensiero... di ironia, la tua. Diaz è imbevuto di antropocentrismo, e ha una sensibilità sinistroide che lo porta a simpatizzare con la massa-marmaglia. La situazione tragica della Terra invece non lo commuove, e se gli dicono quanto ancora peggiorerà in avvenire, lui se ne esce dicendo che si tratta di discorsi morbosi, ricordi? E' il classico lietopensante che vuol credere a ciò che fa più piacere a lui per dormire meglio la notte, un Peppone d'annata: "non vi azzardate a raccontarmi un'altra delle vostre stramaledette calunnie sulla vostra Russia. Io voglio continuare a credere alla mia!". Polemiche con lui non ne ho fatte, siamo in casa di Lumen, come non ne facevo con i cristiani che scrivevano su Malthus Day. Cosa voglio io, ridare all'umanità un peso più accettabile sul pianeta, cioé fare in modo che l'uomo scopra la sua intelligenza e la usi per il suo futuro. Su Diaz, anch'io, keine Ahnung.
      Pericoloso potrei esserlo come idee, mai come carattere o spirito d'iniziativa. Non adotto un tono personale quando parlo di eliminare, è una necessità oggettiva. Poi certo, non è che un uomo valga un altro, molti non servono, molti altri fanno solo del male.
      Ho riportato il tuo indirizzo sulla mia rubrica (erancesc@t-online.de), il programma non è chiaramente enunciato perché resta ancora allo stadio di sparse osservazioni, è troppo poco programmatico, citavo Pianka perché è quello che mi sembra più logico, ma rimane il fatto che fino a quando Washington non si muoverà, nessuno si muoverà.
      Grazie Sergio

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    4. Endlich Klartext, danke. Kommentar überflüssig.

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    5. << Cosa voglio io, ridare all'umanità un peso più accettabile sul pianeta >>

      Caro Francesco, su questo siamo tutti d'accordo.
      Ma certi metodi - ovvero la riduzione rapida della popolazione provocata VOLONTARIAMENTE dalll'uomo - non sono accettabili da nessun punto di vista.
      Dobbiamo farci bastare la contraccezione ed il controllo (culturale, prima che giuridico) delle nascite.

      E se poi "matrigna natura" dovesse intervenire lei con qualche catastrofe, sarebbe solo una nemica da cui difendersi e non certo una alleata con cui collaborare.
      Questo, almeno, è il mio punto di vista sull'argomento.

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    6. Caro Massimo, una domanda: perché Diaz, dopo aver quotato una mia frase, se ne esce con un "siete pazzi o cosa qui dentro"?
      Vorrei capire cosa c'entrate tu e Sergio con le mie esternazioni e lo chiedo a te solo perché ti sei sentito in dovere di intervenire sul punto, definendo sfortunata la mia frase.
      Diaz non ha obiezioni logiche sull'argomento, e si è rifugiato in una rispostina da chat, scandalo e punti interrogativi. Eppure non può venire adesso qui a scandalizzarsi, come se scendesse dalla montagna del sapone, dovrebbe sapere come la penso. Quando mi disse che l'eliminazione fisica è inaccettabile perché sarebbe roba da nazisti, gli ho risposto di non usare l'argumentum ad personam, se ha una critica sul merito, io sarei ben felice di essere smentito. Ma una critica sul merito, non i sacri testi, le stelle, o i cosiddetti valori. Gli unici valori che riconosco io sono acqua e terra e se gli esseri umani sono troppi, li distruggono.
      Qualsiasi alternativa è una disperazione, I=PAT, l'equazione di Ehrlich e Holdren non ci lascia scampo, far scendere P in fretta è l'unica, contro A e T non c è niente da fare. Se Emmott se ne esce con un bel "I think we are fucked" è perché contraccezione e cultura non bastano.

      Sulle catastrofi, non solo combatteresti una battaglia maledattamente persa, ma anche ingiusta. Ogni miliardo di esseri umani in più è la morte di intere specie cui si sarebbe dovuto lasciare un po' di spazio, anche nel nostro stesso interesse. E' colpa nostra se la Natura diventa matrigna, a cifre più basse sarebbe una madre amorevolissima. Cosa vuoi fare, prendertela con la Natura e chiamarla nemica perché l'umanità pesa troppo su di essa? Nerbare più forte il cavallo perché il peso che porta gli spezza la schiena e lui, poveraccio, si ribella tirando calci?
      Non pretendo che nessuno mi dia ragione, ma al momento nessuno è riuscito a smentirmi; o meglio, ho analizzato le posizioni del dibattito, e ho scelto quella di Pianka perché mi sembra l'unica ad essere fondata, per quanto più che sgradevole a dirsi.
      Come diceva Jacques Consteau «dobbiamo eliminare 350 mila persone al giorno. E’ una cosa terribile a dirsi, ma è anche peggio non dirla». Sono passati intanto 25 anni, abbiamo 2 miliardi di persone in più attorno a noi, e danni ambientali che prima non c erano, forse adesso dovremmo calcolare una cifra maggiore. E come dovremmo diminuire di tanto con quei mezzi, contraccezione, educazione? Il tempo delle soluzioni indolori è finito. E siccome ci resta solo quella dolorosa, allora non facciamo niente, niente soluzione, lasciamo che la cancrena ci mangi vivi, dolore amplificato al massimo e niente soluzione. Peggio di così è difficile.

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    7. Caro Francesco, apprezzo la tua franchezza, ma proprio non riesco ad accettare fino in fondo il tuo ragionamento, perchè contrasta con troppi valori che fanno parte della mia visione del mondo.

      Tu ed io (come anche Sergio e molti lettori di questo blog), concordiamo sicuramente sul punto di arrivo, ovvero una popolazione mondiale in linea con la capacità di carico del pianeta.
      Ma sul percorso che tu proponi, no, proprio non posso seguirti.

      Tu dici che contraccezione e controllo delle nascite non sono sufficienti, ed è anche possibile che questo sia vero (ma non è detto: se tutti seguissero DA SUBITO questa regola forse saremmo ancora in tempo).
      Ma sono le uniche soluzioni che io mi sento di accettare dal punto di vista etico.

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    8. Dictaturae ad tempus sumebantur ... (Tacito, Annali, libro primo).

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    9. Visto che già da decenni sfruttiamo più del 100% della capacità di carico, anche partissimo subito, saremmo comunque in ritardo e i danni al clima sono già fatti e li pagheremo.
      E comunque siamo lontanissimi dal seguire questo trend. Googlavo ieri sul tasso di fertilità di alcuni paesi, la Nigeria era a 6,35 al 1960, a 6 netti al 2012; Ethiopia da 6,88 a 4,64; Egitto da 6,63 a 2,84. Cioé non si scende, oppure se ciò accade, è troppo tardi.
      Anche completando domani queste disgraziate transizioni demografiche, abbiamo tassi di mortalità troppo bassi per rientrare entro un limite accettabile in tempi accettabili. Come dicevo sopra, abbiamo avuto appena 100,000 morti in più dei nati in Italia, l anno scorso. Con la sola dinamica naturale non rimettiamo più le cose a posto.
      Cosa accadrà quando interi paesi finiranno l'acqua, o non riusciranno più neanche a trovare cibo per le loro popolazioni, caro Lumen? Saranno comunque cose inaccettabili dal punto di vista etico, quelle sono inevitabili.

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    10. Sì, però ancora non dici cosa vorresti fare o cosa hai in mente. Come puoi dire che si devono eliminare tante e tante persone, persino due terzi o tre quarti dell'umanità? Con virus, atomiche, guerre? Non credo che questi mezzi siano alla tua portata. E non mi sentirei di approvare un tale programma.
      I Verdi tedeschi ti chiamerebbero "ecofascista o ecorazzista".

      Non so se conosci quelli di "Rientrodolce" (Luca Pardi è o era uno degli esponenti di questo gruppo di matrice radical-pannelliana). Anche loro sognano un calo demografico, ma diluito nel tempo e senza costrizione. Non so cosa ne pensi di Rientrodolce, ma posso immaginarlo (pappemolle, coglioni, velleitari, vigliacchi?).


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    11. Velleitari. Come dici tu: sognano. Senza costrizioni, c'est plus facile, dicevano ai tempi. Si è costretti a mettersi la cintura di sicurezza, però andiamo avanti a procreazione libera. La stessa strada che ci ha portati fin qua.

      Capisco di essere noioso, non mi diresti altrimenti che non dispongo di virus o atomiche; infatti non ce l'ho con me e la mia (peraltro sicura) dabbenaggine, ma con quella della Casa Bianca.
      Volevo solo far notare a Lumen, adesso anche a te, che non puoi rifiutare l'avverarsi di eventi moralmente ripugnanti, dovuti all'assurdo peso demografico di cui l'ecosistema è stato caricato. Essi sono inevitabili. Quando cibo e acqua mancheranno, voglio vedere dove saranno i grandi sostenitori dei diritti umani, i cortei arcobaleno e i rammolliti della catto-sinistra nostrana.

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    12. << Quando cibo e acqua mancheranno, voglio vedere dove saranno i grandi sostenitori dei diritti umani, i cortei arcobaleno e i rammolliti della catto-sinistra nostrana. >>

      Saranno probabilmente in piazza a menare le mani, per cercare di conquistare il loro brandello di sopravvivenza.
      Allora, forse, anche i principi etici andranno a farsi benedire (forse).
      Ma fino a che non ci sarò costretto dagli eventi, mi piace pensare che la ragione umana serva a qualcosa.

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    13. "... mi piace pensare che la ragione umana serva a qualcosa."

      Certo che è servita, che serve. Per esempio a fare proiezioni, in base alle quali poi adottiamo certi comportamenti. O fare progetti. E a correggere errori. Ma non siamo onnipotenti (o non lo siamo ancora? Chissà, forse un giorno i nostri posteri potranno tirarsi dietro tutte le galassie).
      Eppure siamo ancora a questo punto: non sappiamo risolvere crisi risibili come quella greca, gli USA con tutto la loro scienza non hanno saputo prevedere che non si può esportare la democrazie a suon di bombe. Senza la guerra alla Libia - benedetta da Napolitano - non ci sarebbero stati i 200'000 morti in Siria ecc. ecc.
      Il Neandertaler aveva un cervello più grande del nostro (ma non so se più complesso) ed è scomparso. Che ne sarà di noi?
      Per il momento la natura è più "onnipossente" di noi e della nostra ragione. Se ce ne facessimo una ragione - e fossimo più modesti, più cauti, meno ingordi - meno prolifici (lo diceva anche San Ernesto Buonaiuti - santo per me, non per quella organizzazione che - senza scherzi - si crede mater et magistra).
      Eppure la ragione serve, io ho fede nella ragione (bello quest'ossimoro, no?).

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    14. << io ho fede nella ragione (bello quest'ossimoro, no?). >>

      Sì, bello.
      Ma anche un poco pericoloso. Il concetto di "fede" mi ha sempre messo a disagio (per i ben noti motivi).

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  13. << IL TEMPO DELLA PROCREAZIONE ILLIMITATA È FINITO DAI TEMPI DEI CESARI E DELLA GIUDEA ROMANA >>

    Bella e simpatica l'affermazione di Ceronetti, ma io mi accontenterei di molto meno.
    Che ne dite della metà del secolo scorso (1950) ?
    Ai tempi (fonte wikipedia) si viaggiava intorno ai 2,5 miliardi (testa più, testa meno). Accettabile, no ?

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    1. "Accettabile, no ?"

      Proprio per niente secondo Francesco e forse anche un po' secondo me. Il grande Dürrenmatt si faceva i suoi pensieri quanto eravamo così "pochi" e pochi ne parlavano (era preoccupato ancor prima che fosse pubblicato "I limiti dello sviluppo" - il libro è stato ripubblicato nel 2004 con lo stesso titolo fuorviante, "I nuovi limiti dello sviluppo, invece di crescita).

      Io non sono un demografo e m'intendo poco o niente di scienze esatte, fisica, matematica ecc. In un certo senso ragiono con la pancia - che non è sempre un pensar male, sragionare - in fondo cosa vogliamo più o meno tutti? Star bene, provare piacere, soddisfazione. Adesso che ci siamo un po' evoluti facciamo anche gli astronauti, vorremmo andare su Marte. Andateci pure, io resto a terra (e la Cristoforetti non mi strappa squittii di ammirazione e giubilo).
      Non essendo comunque uomo di scienza mi appello a chi di scienza se ne intende pur essendo un teologo cattolico, Eugen Drewermann, a suo agio in ogni campo (senza essere un tuttologi). Lui si era fatto quattro conti ed aveva concluso trent'anni fa che il numero ideale di terrestri sarebbe di 1 - 1,5 miliardi. Ovviamente anche questa è un'opinione, anche se corroborata da buone conoscenze.
      A me tutta sta gente dà fastidio, non so voi. Dappertutto torme di gente. Persino in montagna. Gli Svizzeri sono grandi escursionisti, su e giù per le montagne: ma anche lì sbatti contro qualcuno, a certi incroci (di sentieri) bisogna presto mettere il semaforo.

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    2. << Lui si era fatto quattro conti ed aveva concluso trent'anni fa che il numero ideale di terrestri sarebbe di 1 - 1,5 miliardi. >>

      Che sarebbe la popolazione mondiale verso la metà dell'800.
      Meglio ancora, ci mancherebbe !

      Ma tenuto conto di quanti siamo ora (mi fa impressione solo pensare al numero), i 2,5 miliardi del 1950 mi sembrano già un paradiso...

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