Le conseguenze del [possibile] salto tecnologico della Fusione Nucleare [energia cosiderata più semplice e sicura - NdL] non sarebbero solo economiche.
Lo sviluppo porterebbe, come accaduto in occidente, ad una riduzione spontanea dei tassi di natalita' anche nelle aree dove, per la mancanza di risorse, l'unica risorsa e' la prole. Non sarebbero piu necessarie le migrazioni epocali per cause economiche, e si ridurrebbero anche quelle generate da guerre e carestie.
Lo sviluppo tecnologico sarebbe diffuso a tutte le aree del pianeta, anche a quelle oggi arretrate economicamente e socialmente: si aprirebbero nuove opportunità in cui il numero di popolazione non servirebbe più per dare sostegno economico in economie arretrate, ma diverrebbe un problema per gli alti costi della crescita dei figli, come accade in occidente. (...)
Le politiche di potenza e le guerre basate sulla competizione per le risorse, avrebbero meno influenza sulla geopolitica globale e potrebbero essere meglio controllate da istituzioni sovranazionali. Le grandi distorsioni geopolitiche generate dalla diversa disponibilità di gas e petrolio delle varie nazioni, (...) scomparirebbero o perderebbero di importanza.
AGOBIT
Un punto da far notare e’ che gli USA e i britannici stanno dando armi e aiuti agli Ukraini secondo la formula Lend-Lease.
La formula Lend-Lease ha un piccolo dettaglio che viene poco menzionato, ovvero che alla fine della guerra l’ Ukraina sara’ invitata a restituire le armi e le munizioni, oppure avranno contratto un debito (del valore del materiale NON restituito) con gli USA. E non e’ una cosa ignota, visto che gli stessi UK hanno finito di pagare, nel 2008, il Land-Lease della seconda guerra mondiale. (...)
Di conseguenza, gli USA stanno semplicemente ipotecando l’Ukraina del dopoguerra, e potete star certi che per praticare condizioni di rientro migliori, gli Ukraini dovranno cedere ai soliti di Wall street un bel po’ di cose. Il problema e’ che le nazioni europee non dispongono di questo processo giuridico, per cui gli aiuti sono dati “gratis et amore dei”.
In definitiva, cioe’, mentre UK e USA stanno facendo indebitare gli Ukraini, gli europei non hanno la figura giuridica del Lend-Lease, motivo per il quale gli Ukraini fanno tanta pressione sui paesi UE: le armi europee sono gratis, quelle americane le stanno comprando facendo ipoteche.
URIEL FANELLI
Fondato nel 1971 da Klaus Schwab, il WEF [World Economic Forum] è “impegnato a migliorare lo stato del mondo attraverso la cooperazione pubblico-privata”, nota anche come “multistakeholder governance” [“gestione con una pluralità di portatori d’interessi”].
L’idea è che il processo decisionale globale non dovrebbe essere lasciato ai governi e agli stati-nazione — come nel quadro multilateralista del dopoguerra sancito dalle Nazioni Unite — ma dovrebbe coinvolgere un’intera gamma di parti interessate non governative: organismi della società civile, accademici esperti, personaggi dei media e, soprattutto, multinazionali.
Nelle sue stesse parole il progetto del WEF è «ridefinire il sistema internazionale come costitutivo di un sistema più ampio e sfaccettato di cooperazione globale in cui i quadri giuridici e le istituzioni intergovernative sono inseriti come una componente centrale, ma non l’unica e talvolta non la più cruciale».
Anche se tutto questo può suonare ancora piuttosto benigno, incapsula perfettamente la filosofia di base del globalismo: isolare la politica dalla democrazia trasferendo il processo decisionale dal livello nazionale e internazionale, dove i cittadini sono teoricamente in grado di esercitare un certo grado di influenza sulla politica, al livello sovranazionale, affidando a un gruppo autoselezionato di “stakeholder” non eletti e irresponsabili – principalmente aziende – il compito di decisioni globali riguardanti tutto, dalla produzione di energia e cibo ai media e alla salute pubblica.
THOMAS FAZI
Il declino dell'occidente è semplicemente il declino della civilizzazione nata con l'affermazione del capitalismo e che ormai ha raggiunto i confini del pianeta. Una civilizzazione di grande successo, ma estremamente espansiva. Il capitalismo infatti non ammette lo stato stazionario, deve necessariamente crescere. (...)
Si tratta della crisi ecologica di una specie [quella umana], che ha superato la propria capacità di carico (overshoot) globale, ma che è evoluzionisticamente strutturata per affrontare il problema di questo superamento o con una ulteriore espansione o con l'emigrazione.
Comportamenti che, quando il problema dell'overshoot ecologico era locale, nella media, ha funzionato abbastanza bene. Ora che il problema è globale la specie manca dei moduli comportamentali per affrontarlo.
LUCA PARDI