Il professor Pietro Melis, che ho già ospitato in passato, è un filosofo e saggista sanguigno e combattivo, di quelli che non hanno paura di nessuno e dicono sempre ciò che pensano, contro tutto e contro tutti.
Quello che segue è un piccolo florilegio delle sue opinioni in materia di religione. Buon divertimento. LUMEN
CONTRADDIZIONI
<< Un non credente può anche ammettere che un credente creda nei miracoli di Gesù, ma non può ammettere che creda nelle contraddizioni profonde e irrisolvibili dei Vangeli e delle Epistole di Paolo.
Se leggete l’Epistola ai Romani trovate tutto e il contrario di tutto. Il valore delle opere per la salvezza e la negazione delle opere ai fini della salvezza: Lutero e Calvino presero quest’ultimo corno per trascurare l’altro, mentre il cattolicesimo fece prevalere con S. Tomaso le opere. (…)
<< Un non credente può anche ammettere che un credente creda nei miracoli di Gesù, ma non può ammettere che creda nelle contraddizioni profonde e irrisolvibili dei Vangeli e delle Epistole di Paolo.
Se leggete l’Epistola ai Romani trovate tutto e il contrario di tutto. Il valore delle opere per la salvezza e la negazione delle opere ai fini della salvezza: Lutero e Calvino presero quest’ultimo corno per trascurare l’altro, mentre il cattolicesimo fece prevalere con S. Tomaso le opere. (…)
Gesù dice che bisogna perdonare 70 volte 7 e amare anche i nemici, ma prima di salire in cielo dopo la resurrezione dice: andate e predicate per le nazioni. Chi crederà e si farà battezzare sarà salvo, altrimenti sarà condannato. Un Gesù schizofrenico. >>
MIRACOLI
<< Visto che Gesù è [per i fedeli] Dio incarnato quale maggiore miracolo, maggiore anche della resurrezione, sarebbe stato per i posteri il suo dire la verità sull’universo ! Immaginatevi un Gesù che avesse detto: tutto ciò che sinora avete pensato sulla natura è sbagliato. La Terra non è al centro del mondo. Adamo ed Eva non sono mai esistiti. L’uomo è il risultato di un’evoluzione durata milioni di anni. Sarebbe stata una vera rivoluzione, anche morale.
MIRACOLI
<< Visto che Gesù è [per i fedeli] Dio incarnato quale maggiore miracolo, maggiore anche della resurrezione, sarebbe stato per i posteri il suo dire la verità sull’universo ! Immaginatevi un Gesù che avesse detto: tutto ciò che sinora avete pensato sulla natura è sbagliato. La Terra non è al centro del mondo. Adamo ed Eva non sono mai esistiti. L’uomo è il risultato di un’evoluzione durata milioni di anni. Sarebbe stata una vera rivoluzione, anche morale.
Che cosa aveva da perdere dicendo ciò? Nulla. Sarebbe stato accusato anche per questo di eresia? E che doveva importargliene se già sapeva che sarebbe stato condannato a morte e che, anzi, doveva essere condannato a morte comunque perché si realizzasse la sua missione di salvezza dell’uomo dal peccato? (…)
Non è l’asserito miracolo della resurrezione che può indurre i “non credenti” a credere. Oggi tutti sarebbero credenti nel Dio cristiano se Gesù, ammesso che fosse figlio di Dio, avesse detto cose che sarebbero state un miracolo maggiore: l’avere detto delle verità sull’universo, oggi verificabili, dimostrando che solo una mente di origine divina avrebbe potuto dirle.
Questa sarebbe stata la migliore testimonianza della sua divinità perché nessuno avrebbe potuto negarla. Infatti sarebbe stata verificabile. Mentre pochi credono nella sua resurrezione, non essendo verificabile. E se Gesù non è risorto, tutto è stato inutile perché in tal caso “la vostra fede è vana” ha scritto S. Paolo (I° Lettera ai Corinzi). >>
IMMORTALITA’
<< Le religioni (…) sono nate tutte in epoche di grande ignoranza. Oggi nessuna nuova religione potrebbe nascere. Le religioni sono nate dalla superstizione dell’immaginazione degli uomini primitivi che credevano esistessero gli spiriti buoni e maligni, e in ciò erano incoraggiati dalla credenza che le immagini oniriche provenissero da entità esterne.
IMMORTALITA’
<< Le religioni (…) sono nate tutte in epoche di grande ignoranza. Oggi nessuna nuova religione potrebbe nascere. Le religioni sono nate dalla superstizione dell’immaginazione degli uomini primitivi che credevano esistessero gli spiriti buoni e maligni, e in ciò erano incoraggiati dalla credenza che le immagini oniriche provenissero da entità esterne.
Da qui è nata anche la credenza nell’immortalità dell’anima, conservata poi nelle religioni pagane. Successivamente le religioni cosiddette rivelate (di origine abramitica) hanno assunto questa primitiva credenza nell’immortalità in una concezione che valeva sempre come rimozione della paura della morte. Ma bisogna notare che originariamente gli ebrei non credevano nell’immortalità dell’anima.
Soltanto a partire dal II a.C. secolo presso l’ebraismo (lo dimostra il libro di Daniele che è di quel periodo), incominciarono a credere nell’immortalità dell’anima con i farisei influenzati in ciò dalle culture confinanti, tra cui principalmente quella greco-alessandrina. Infatti i sadducei, ritenendosi custodi severi della tradizione dell’Antico Testamento, continuarono a negare l’immortalità dell’anima. >>
PARADISO
<< Qualche volta mi sono immaginato il paradiso e allora mi sono tornate in mente alcune parole tratte dal filosofo positivista Ludwig Büchner (Forza e materia): E' più angosciante il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è più angosciante il pensiero che dopo morti, divenendo immortali, non possiamo più morire?
PARADISO
<< Qualche volta mi sono immaginato il paradiso e allora mi sono tornate in mente alcune parole tratte dal filosofo positivista Ludwig Büchner (Forza e materia): E' più angosciante il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è più angosciante il pensiero che dopo morti, divenendo immortali, non possiamo più morire?
E in che cosa consisterebbe questa immortalità se pur di beatitudine? Mi immagino una pura inedia. Che si fa? Si contempla Dio per l'eternità? Come si trascorrerebbe il tempo dell'eternità senza corpo? Senza corpo? (…) Può lo spirito "viaggiare" per gli spazi intergalattici senza avere i limiti della velocità della luce? Potrà finalmente conoscere tutta la verità sull'universo? E anche se la conoscesse tutta d'un botto vedendola in Dio, che gli resterebbe poi da fare? >>
DIALOGO
<< Il papa ad Ankara ha detto che è necessario un dialogo interreligioso. Vecchia bufala da impostori. Un dialogo è possibile se i due dialoganti non partono dalla pretesa di ciascuno di avere la verità. (…). Dal momento in cui il papa chiede un dialogo interreligioso ammette (pur dissimulandolo) di rinunciare alla verità e di volersi limitare ad una verità relativa concordandola con l'altro.
DIALOGO
<< Il papa ad Ankara ha detto che è necessario un dialogo interreligioso. Vecchia bufala da impostori. Un dialogo è possibile se i due dialoganti non partono dalla pretesa di ciascuno di avere la verità. (…). Dal momento in cui il papa chiede un dialogo interreligioso ammette (pur dissimulandolo) di rinunciare alla verità e di volersi limitare ad una verità relativa concordandola con l'altro.
Ma in questo modo la conclusone è ridicola. Se il musulmano accettasse di avere solo una parte della verità non sarebbe più musulmano perché dovrebbe rinunciare al Corano. E il papa dovrebbe rinunciare all'assolutezza della verità dei Vangeli per dichiararsi disposto ad accettare almeno parte della verità coranica. Il risultato è che nessuno possiede la verità. Perché la verità non ammette compromessi. Due mezze verità (che sono due mezze falsità) non danno aritmeticamente una verità.
Sarebbe stato vero invece dire: il dialogo interreligioso non può esistere se non a prezzo della rinuncia alla verità in cui ognuno dei due crede. Perciò facciamo una cosa: ognuno si tenga la verità in cui crede e, senza alcun bisogno di dialogo interreligioso, nessuno rompa i marroni all'altro. Ignoriamoci a vicenda e vivremo in pace. Questo avrebbe dovuto dire il papa.
Ma il fatto che il papa non potesse dirlo significa che il suo vero scopo era politico e non religioso, quello di chiedere pietosamente ai musulmani di rispettare la vita dei cristiani proponendo un dialogo con essi. Sbagliato ! Religiosamente, e non politicamente, avrebbe dovuto dire: ignorateci e noi ignoreremo voi. Ognuno predichi liberamente il suo Dio secondo la propria fede senza rompere i marroni agli altri.
Allora si arriverebbe, non alla tolleranza religiosa, ma all'indifferenza religiosa degli uni nei confronti degli altri, che sarebbe la maggiore conquista nel rapporto tra religioni. In questo modo si salverebbero capra e cavoli. Infatti il dialogo interreligioso porta al relativismo e alla rinuncia da ambo le parti ad una verità assoluta, mentre l'ignorarsi reciprocamente salverebbe, ma pacificamente, la pretesa di ogni religione di rappresentare la verità assoluta. E poi si vedrà nell'aldilà, se si vedrà un aldilà, chi abbia ragione. >>
PIETRO MELIS