venerdì 25 dicembre 2020

Esegesi Biblica – 1

Questo post è dedicato a tutti coloro (probabilmente i “poveri di spirito” del Vangelo) ancora convinti che la Bibbia sia la parola illuminata di Dio e che i suoi insegnamenti vadano seguiti alla lettera per un mondo migliore.

Soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna nella società (ma nel Vecchio Testamento ci sono episodi anche più imbarazzanti).

Il testo (diviso in 2 parti per comodità di lettura) è un divertissement di Ugo Bardi ed è tratto dal blog Effetto Cassandra.

LUMEN


<< Nel libro della Genesi della Bibbia, leggiamo come Tamar si prostituì per avere figli da suo suocero, Giuda. È una storia affascinante che ci racconta di tempi remoti, ma non così remoti da non poter comprendere la difficile situazione delle persone che hanno vissuto e lottato in un mondo molto diverso dal nostro.

La storia di Tamar viene spesso commentata per il suo significato morale e religioso, ma prendiamolo qui in considerazione con uno scopo più concreto: capire come l'abitudine delle donne sposate di indossare un velo abbia influenzato le antiche società patriarcali e, occasionalmente, potrebbe essere stata un vantaggio per le donne.

Quindi, iniziamo con i protagonisti. Giuda era uno dei patriarchi degli Israeliti, il pronipote di Abramo in persona. Non era proprio un modello si virtù, e ci viene detto di come avessea tentato di uccidere suo fratello Giuseppe. Più tardi, sembrava aver guadagnato un po' di rispettabilità, si era sposato e aveva avuto tre figli, Er, Onan e Shelah.

Tamar entra nella storia quando sposa Er, il figlio maggiore di Giuda. Non ci viene detto molto sulle origini di Tamar. Fonti diverse dalla Bibbia dicono che era una cananea, altre che era figlia di un sommo sacerdote. La Bibbia non menziona una dote, ma è impensabile che Tamar non ne avesse portata una a Er. Le doti sono tipiche delle società patriarcali dove gli uomini sono considerati più preziosi delle donne. In queste società, una donna può ottenere l'accesso a un uomo di alto rango pagando per il privilegio.

Quindi, Tamar sposa Er e tutto sembra andare per il meglio, ma Er muore improvvisamente. La Bibbia ci spiega che Dio era arrabbiato con Er per motivi non chiari, ma il nocciolo della storia è che Tamar è rimasta vedova senza figli. In questo caso, le società patriarcali avevano una tradizione chiamata "levirato" che favoriva, o addirittura imponeva, che il fratello minore di un uomo deceduto sposasse la vedova. La legge si applicava quando la vedova era senza figli, come nel caso di Tamar.

Le leggi del levirato sono fondate su questioni finanziarie, come la maggior parte dei matrimoni erano nell'antichità, e lo sono ancora. In una società patriarcale, una donna aveva accesso a un uomo di alto rango pagando una dote. Ma se l'uomo fosse morto prima di avere figli, la donna aveva pagato per non avere nulla, perché essendo femmina non poteva ereditare i beni del marito defunto.

La legge sul levirato proteggeva la vedova assicurandosi che avesse un marito e la possibilità di avere eredi maschi. I figli generati dal fratello del marito deceduto sarebbero stati considerati figli e figlie del primo marito per quanto riguarda le questioni ereditarie.

Quindi, leggiamo che la famiglia di Giuda aveva seguito le usanze del levirato e che il cognato di Tamar, Onan, la sposò. Questo sembrava risolvere tutti i problemi, ma qualcosa era andato storto: Onan non era interessato ad avere figli da Tamar. Ci viene detto che "spargeva il suo seme per terra", qualcosa che oggi chiameremmo "coitus interruptus".

Perché Onan lo facesse probabilmente è ancora legato alle implicazioni finanziarie del levirato. Se Tamar avesse generato un erede maschio di Onan, la sua eredità sarebbe stata ridotta perché il figlio sarebbe stato considerato figlio di Er e forse Onan aveva altri figli da un'altra donna. La storia potrebbe essere stata molto più complicata di così, comunque quello che succede è che muore anche Onan. Forse è stato colpito da Dio per il suo cattivo comportamento, ma il punto è che Tamar si ritrova vedova senza figli per la seconda volta.

A questo punto le cose si complicano davvero. La legge sul levirato dice che Tamar dovrebbe ora sposare il figlio rimanente di Giuda, Shelah. Ma lui è troppo giovane, e così Tamar si ritrova promessa sposa di un bambino con la prospettiva che quando sarà cresciuto abbastanza, si comporterà come Onan, per gli stessi motivi.

Poi, dopo aver seppellito due mariti, possiamo immaginare che la reputazione di Tamar era un po' offuscata, per non dire altro. Forse è una strega? Non dimentichiamoci che la Bibbia dice nell'Esodo, "Non permetterai che una strega viva". Riguardo a Shelah, non doveva essere così entusiasta alla prospettiva di dover sposare una donna che poteva avere 10 anni più di lui.

E Giuda, cosa poteva fare? Forse avrebbe potuto rimandare Tamar dalla sua famiglia, ma poi avrebbe dovuto ripagare la dote che aveva ricevuto - non una prospettiva che gli faceva piacere, ovviamente. Stando così le cose, sembriamo avere una classica situazione dove perdono tutti. Ma poi succede qualcosa che cambia tutto. 

Leggiamo la storia dal libro della Genesi: 

13 E fu riferito a Tamar, dicendo: Ecco, tuo suocero sale a Timnath per tosare le sue pecore. 14 Si tolse di dosso le vesti da vedova, si coprì con un velo, si avvolse e si sedette in un luogo aperto, che è sulla strada per Timnath; poiché vide che Shelah era cresciuto e non gli era stata data in moglie. 15 Quando Giuda la vide, pensò che fosse una meretrice; perché si era coperta il viso.

16 E si voltò verso di lei lungo la strada e disse: Va ', ti prego, lasciami entrare in te; (poiché non sapeva che era sua nuora.) E lei disse: Che cosa mi darai, per entrare in me? 17 E lui disse: Ti manderò un capretto del mio gregge. E lei disse: Mi dai un pegno finché non la invierai? 18 Ed egli disse: Che pegno ti darò? E lei disse: Il tuo sigillo, i tuoi braccialetti e il tuo bastone che è nelle tue mani. Ed egli glieli diede, ed entrò in lei, e lei concepì da lui. 19 Ella si alzò e se ne andò, si tolse il velo e indossò le vesti da vedova. 

20 E Giuda mandò il suo amico Adullamita con la capretta, a ricevere il suo pegno dalla mano della donna, ma non la trovò. 21 Quindi interrogò gli uomini di quel luogo, dicendo: Dov'è la meretrice che era qui sul lato della strada? E dissero: Non c'era nessuna prostituta in questo luogo. 22 E tornò da Giuda, e disse: Non riesco a trovarla; e anche gli uomini del luogo dissero che non c'era nessuna prostituta in quel luogo. 23 E Giuda disse: "Lasciamo perdere, che altrimenti ne saremo svergognati". Ecco, ho mandato questa captretta e tu non l'hai trovata. 

24 E avvenne circa tre mesi dopo, che fu detto a Giuda, dicendo: Tamar, tua nuora, si è prostituita; e inoltre, ecco, lei è incinta per prostituzione. E Giuda disse: Falla venire qui e che sia bruciata. 25 Quando fu accompagnata, mandò dal suocero a dirle: "Per l'uomo di cui sono queste io sono incinta; e lei disse: Discerni, ti prego, di chi sono questi, il sigillo e i braccialetti, e il bastone. 26 E Giuda li riconobbe e disse: Ella è stata più giusta di me; perché non l'ho data a Shelah mio figlio.”

 Ora, questa storia ha dei buchi di logica così grandi che ci potrebbe passare attraverso una carovana di cento cammelli. >>

UGO BARDI

(continua)

4 commenti:

  1. Questo commento mi è stato inviato dall'amico 'gpvalla56', e viene caricato da me per motivi tecnici:

    << Conoscevo l'episodio, per cui non mi sono stupito né scandalizzato (fra l'altro
    il commento di Bardi è molto sobrio, Odifreddi sarebbe stato ben più sarcastico).
    È certo sconcertante, ma proprio per questo interessante: perché questa storia francamente sordida è stata nserita nel libro? Che cosa significa?
    In realtà tutta la Bibbia ebraica è piena di vicende e (peggio) anche insegnamenti del genere: sesso a volontà (anche incesti: v. le figlie di Lot), violenza efferata (ex multis Gerico e Salmo 137: Lungo i fiumi di Babilonia...), sacrifici umani (Iefte, lo stesso episodio di Abramo e Isacco), ovunque razzismo dichiarato (il concetto stesso di "popolo eletto" su base biologica è tale). Parola di Dio...
    Poi si critica il Corano perché violento.
    L'esegesi cristiana ha cercato di superare tutto questo con la nozione di "rivelazione progressiva", soprattutto per armonizzarlo con i ben diversi insegnamenti del Nuovo Testamento (checché se ne pensi) ma è per lo meno problematico; del resto già Marcione rigettava il Vecchio Testamento.
    In ogni caso per gli Ebrei la questione non si pone: vale solo la Bibbia ebraica (e commentari vari). >>

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    1. Caro Beppe, qualcuno ha detto che la Bibbia NON sarebbe neppure un libro sacro, ma la semplice raccolta dei miti e delle leggende del popolo ebraico, da considerare alla pari delle altre opere simili dell'antichità, a partire dai poemi di Omero.
      Questa è, per esempio, la tesi di Mauro Biglino, a cui avevo dedicato un post nello scorso agosto.

      Quanto all'invenzione crisitana della "rivelazione progressiva", che tenta maldestramente di conciliare il diavolo con l'acqua santa, ti confesso che non la conoscevo e ti ringrazio pertanto di averla citata.

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  2. Commento di gpvalla56:

    << Già Umberto Eco (Diario Minimo, Dolenti declinare..) si era espresso ironicamente in modo analogo, immaginando la recensione del collaboratore di una casa editrice per valutare se publicare o meno la Bibbia: aveva osservato che c'era troppo sesso e violenza. >>

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    1. E' vero. Ricordo molto bene il pezzo di Umberto Eco sul Diario Minimo, che ironizzava su parecchi libri famosi della letteratura mondiale.
      Io ci avevo persino fatto un post, con la parte dedicata ad Omero (dicembre 2017).

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