sabato 6 ottobre 2018

Il genio di Darwin – 9

(Dal libro “Perché non possiamo non dirci darwinisti” di Edoardo Boncinelli” – Nona parte. Lumen)


<< La teoria dell'evoluzione è una teoria scientifica e come tale non spiega tutto. Anche nella sua forma più moderna, il neo-darwinismo, non può rendere conto di ogni fenomeno. Ha un suo campo di validità, entro il quale spiega molto bene quasi tutto, ma ha anche regioni dove non è di molto aiuto e altre nelle quali quasi non serve.

Ci sono persone convinte che la teoria evoluzionistica non spieghi nulla — e tutto il presente libro ha l'obiettivo di mostrare come questi abbiano torto —, ma c'è anche chi pensa che possa andare bene per tutto. Pure costoro sbagliano, poiché una teoria che spieghi ogni cosa non è una teoria scientifica, ma un articolo di fede. Vediamo allora in dettaglio che cosa spiega e che cosa non spiega la proposta neodarwiniana, fissando innanzitutto tre date.

La prima risale a tre miliardi e ottocento milioni di anni fa e riguarda la comparsa dei primi esseri viventi sulla Terra. La seconda si aggira invece intorno ai seicento milioni di anni fa e prende il nome di esplosione del Cambriano. Si è trattato, come abbiamo già detto, di un periodo durante il quale, in poco tempo — in verità circa venti milioni di anni —, sulle terre emerse si sono formate quasi tutte le divisioni tassonomiche importanti del regno animale: per la precisione trenta su trentuno-trentadue.

Non sappiamo esattamente che cosa sia successo, ma in tempi relativamente rapidi si sono costituiti tutti i grandi tipi animali. La terza data di cui si deve tenere conto risale a sei o sette milioni di anni fa, quando i primi antenati diretti dell'uomo si sono differenziati più o meno chiaramente dalle scimmie antropomorfe superiori.

Tenendo presente questi tre momenti, possiamo affermare che la teoria dell'evoluzione non spiega quello che è successo prima di tre miliardi e ottocento milioni di anni fa. Spiega abbastanza bene, anche se non del tutto, quello che è accaduto da quel momento fino a circa seicento milioni di anni fa, mentre spiega perfettamente tutto quello che è avvenuto dopo.

La teoria dell'evoluzione non può infatti funzionare in assenza di esseri viventi. Anche ciò che è avvenuto nel periodo che precede la data di tre miliardi e ottocento milioni di anni fa prende spesso il nome di evoluzione, per la precisione evoluzione chimica o prebiotica, ma sarebbe meglio utilizzare un altro termine per evitare ambiguità: non si tratta certo di evoluzione biologica, proprio per la mancanza di esseri viventi.

La spiegazione darwiniana, ma anche quella neodarwiniana, è quindi totalmente impotente nello spiegare quello che è successo prima della formazione del primo genoma, presente in un organismo capace di vita autonoma.

Non è in grado di far luce neanche su quello che è avvenuto nel lungo periodo che ha preceduto l'esplosione del Cambriano. In questo caso non per la mancanza di materia prima — poiché esistono in questo lasso di tempo tanti organismi dotati di genomi che possono portare mutazioni ed essere esposti all'azione della selezione —, ma sono le condizioni ambientali in cui tutto ciò avvenne a sfuggirci quasi completamente.

La spiegazione neodarwiniana nel suo nucleo concettuale vale anche in questo caso, ma non sappiamo bene come applicarla, poiché non conosciamo tutto quello che effettivamente è accaduto nell'ambiente circostante.

La teoria darwiniana spiega invece molto bene quello che è successo negli ultimi seicento milioni di anni, e non è poco, poiché in realtà tutto ciò di cui si parla di norma riguarda proprio questo periodo. Seicento milioni di anni fa non c'erano i Vertebrati, né gli Insetti. A maggior ragione non esistevano i Mammiferi o i Ditteri. Tutti questi si sono formati successivamente, durante il periodo in questione.

Si tratta quindi di un intervallo di tempo molto ampio per il quale abbiamo una conoscenza assai più profonda di tutto quello che è avvenuto dal punto di vista esterno alla vita.

Non bisogna dimenticare però il fatto che, per esempio, ancora oggi siamo all'oscuro di che cosa materialmente abbia portato alla scomparsa dei dinosauri: possiamo fare solo delle ipotesi. Anche in questo caso non è però la teoria dell'evoluzione a essere insufficiente, ma è l'ignoranza delle condizioni di contorno che non ci permette di articolare i dettagli della vicenda.

Al contrario, più ci si avvicina al presente e maggiori sono le informazioni — sulle glaciazioni e inter-glaciazioni, sulla comparsa e scomparsa di montagne e fiumi, sulla saldatura o frattura di continenti —, così che l'apparato teorico della teoria dell'evoluzione è in grado di trovare un'applicazione concreta.

Sbagliano quindi coloro che affermano che la teoria dell'evoluzione rappresenta una spiegazione completa degli eventi biologici, anche se non di molto: tutto quello che è avvenuto di importante sulla Terra viene infatti chiarito dalla proposta neodarwiniana. Esistono poi in questa storia due eventi critici, anche se per motivi assai diversi: l'inizio della vita e la comparsa dell'uomo. >>

EDOARDO BONCINELLI

(continua)

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