sabato 25 ottobre 2014

Forza Svizzera !

Ricevo dall’amico Sergio Pastore, e molto volentieri pubblico, alcune considerazioni sulla prossima iniziativa di legge popolare che si terrà in Svizzera (il 30 novembre) in tema di immigrazione e demografia.
L’associazione ambientalista ECOPOP (Ecologie et Population), di cui Sergio è socio attivissimo da anni, ha ottenuto il piccolo miracolo di smuovere le acque stagnanti di questo argomento tabù, ed è riuscita ad indire questa importante consultazione democratica.
Consultazione che noi, ovviamente, seguiremo con grande partecipazione, facendo un tifo sfegatato per il SI.
LUMEN



<< I soci di Ecopop (circa 350), sono riusciti in un'impresa di cui nemmeno vi sognate: imporre all'agenda politica una riflessione sulla crescita demografica in Svizzera e nel mondo intero. Grazie a un lascito è stato possibile lanciare l'iniziativa "Stop alla sovrappopolazione - per la conservazione delle basi naturali della vita". Sono state raccolte le 100'000 firme necessarie e adesso il popolo sarà chiamato a esprimersi il 30 novembre. L'iniziativa ha superato lo scoglio dell'ammissibilità - contestata dai democristiani - ed ora la parola tocca agli elettori. (…)
Nel dibattito parlamentare l'iniziativa è stata fatta a pezzi da tutti i partiti che hanno sparato a zero su Ecopop, considerati nella migliore delle ipotesi degli imbecilli, ma piuttosto anche xenofobi e razzisti. Quante possibilità ha la nostra iniziativa? Difficile dire perché dopo l'iniziativa del 9 febbraio scorso - approvazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa - il popolo svizzero è sotto attacco da tutto l'establishment elvetico e dall'UE e regna molta apprensione.
La nostra iniziativa è molto più radicale e soprattutto precisa, perché indica delle cifre che sarebbero fissate nella Costituzione (l'iniziativa del 9 febbraio era invece aperta e ambigua). Comunque si parla di incremento demografico, in Svizzera e nel mondo, e di pianificazione familiare nei paesi in via di sviluppo. Questo secondo punto è considerato persino dai Verdi indegno, colonialista, perché c'immischieremmo nelle faccende interne di altri paesi.
In realtà l'iniziativa di Ecopop esige semplicemente l'utilizzo del 10% dell'attuale aiuto allo sviluppo della Svizzera per promuovere la pianificazione VOLONTARIA in detti paesi. Il 10% sono ca. 200 milioni di franchi, una somma irrisoria. Fate il tifo per noi. Quasi sicuramente l'iniziativa non passerà, ma si sarà parlato a livello ufficiale e nazionale di sviluppo demografico e di sovrappopolazione. >>
SERGIO PASTORE


LE CONSIDERAZIONI DI ECOPOP

<< La sovrappopolazione mina la natura e la qualità della vita.
All’inizio del 1900 la Terra era popolata da 1.6 miliardi di persone. In poco più di un secolo la popolazione è cresciuta fino a 7.2 miliardi e – in base alle proiezioni dell’ONU – entro la fine del secolo saremo circa 12 miliardi. Negli ultimi 40 anni l’espansione della nostra specie ha causato la scomparsa della metà dei vertebrati – uccelli, pesci, mammiferi. L’equilibrio tra l’uomo e la natura è seriamente compromesso.

Forte incremento demografico in Svizzera
Da quando nel maggio 2007 sono stati aboliti i limiti all’immigrazione per i cittadini dell’UE l’incremento demografico annuo in Svizzera si situa tra l’1,1% e l’1,4%. L’80% circa di questo incremento è riconducibile all’immigrazione. Da quella data immigrano ogni anno in Svizzera in media 70'000-80'000 persone: il numero di abitanti aumenta cinque volte più velocemente che nell’UE; il tasso di crescita è in anni di punta pari a quello di un paese emergente come l’India.

Cementificazione e insediamenti selvaggi
A causa della massiccia immigrazione – secondo l’Ufficio di statistica essa è responsabile all’80% dell’ulteriore fabbisogno di superfici – ogni anno nasce una nuova città delle dimensioni di San Gallo. Nei prossimi 20 anni sorgerebbero dunque altre 20 città di queste dimensioni, una ogni 15 chilometri dal lago di Costanza a Ginevra. Ogni minuto secondo 1,1 metro quadrato scompare sotto l’asfalto o il cemento, qualcosa come 12 campi di calcio al giorno.

Dumping salariale e effetti negativi nel mercato del lavoro
Soprattutto i lavoratori anziani si vedono brutalmente estromessi dal mercato del lavoro. I livelli salariali in Svizzera sono molto elevati per cui le imprese preferiscono assumere i molti giovani e specialisti provenienti dall’UE a cui offrono salari più bassi. Il lavoratore svizzero, che percepisce un salario adeguato allo standard di vita del paese, non ha più alcuna possibilità contro i milioni di concorrenti. Cala anche da parte delle imprese la disponibilità ad assumere persone non perfettamente adatte a certe mansioni e che bisogna quindi prima istruire. Invece di metter mano alle necessarie riforme si mantengono in vita le assicurazioni sociali con un sistema a valanga.

Sono i Paesi più poveri ad essere maggiormente colpiti
È proprio nei paesi poveri che l’incremento demografico è più forte. Nonostante la modestissima impronta ecologica degli abitanti l’ambiente è molto degradato. Mancano acqua, legna da ardere, terreni fertili – cioè le cose essenziali per vivere. Mancano però anche informazione e contraccettivi benché l’accesso alle misure di pianificazione familiare autonoma e volontaria sia un diritto umano riconosciuto dall’ONU dal 1968. Le donne e le famiglie non hanno così alcuna possibilità di sfuggire alla spirale della povertà. >>


LE CONSIDERAZIONI DI PHILIPPE ROCH

<< Nonostante le reiterate votazioni contro una crescita incontrollata (…) il parlamento [svizzero] continua a puntare ancora ciecamente su una crescita illimitata e assurda: crescita economica, cementificazione del territorio, crescita demografica.

Il parlamento è cieco e non vuole riconoscere che l’ideologia della crescita sarà la nostra rovina: un incremento demografico incontrollato in un territorio limitato non è possibile senza sacrificare le nostre libertà e arrecare irreparabili danni alla natura. Anche la crescita economica ha dei limiti: non tenerne conto significa finire prima o poi in una drammatica recessione seguita dal collasso delle assicurazioni sociali e l’impoverimento di gran parte della popolazione. Quanto più smisurata sarà la crescita tanto più doloroso sarà il crollo.

Nei Paesi più poveri, i quali già ora non hanno mezzi a sufficienza per nutrire le loro popolazioni, lo sviluppo economico deve realizzarsi unitamente al contenimento dell’incremento demografico. In caso contrario ogni progresso sarà vanificato dall’incremento demografico. Non vogliamo fare a questi paesi delle prescrizioni ma al contrario permettere loro di scegliere una vita dignitosa.

Una vita in condizioni dignitose è possibile se li aiuteremo a migliorare la loro situazione economica, a elevare il livello d’istruzione e a permettere alle donne di decidere autonomamente del futuro della propria famiglia.
Poiché il parlamento è cieco e sordo spetta agli elettori indicare la via e fissare limiti chiari e ragionevoli. >>


LE CONSIDERAZIONI THOMAS MINDER

<< Il 9 febbraio popolo e cantoni hanno approvato l’articolo costituzionale “contro l’immigrazione di massa”. Ciò permette alla Svizzera di regolare autonomamente l’immigrazione. Ma dopo questo primo passo per il recupero della sovranità ne deve assolutamente seguire un altro: dobbiamo fissare anche dei limiti precisi, altrimenti l’iniziativa contro l’immigrazione di massa non avrà praticamente effetto.

In quanto membro dell’assemblea federale e della commissione delle istituzioni politiche devo purtroppo constatare che il parlamento e il Consiglio federale non intendono ridurre l’immigrazione. Una correzione di appena il 10% non è sufficiente. Io penso che il popolo nell’approvare l’iniziativa contro l’immigrazione di massa pensasse a una consistente riduzione di almeno il 30%. Non penso che Berna sia intenzionata ad operare un cambiamento così radicale per ridurre l’immigrazione – prevalgono il desiderio di un avvicinamento all’UE e l’ingenua convinzione in una crescita illimitata.

Invece di ridurre l’immigrazione a Berna si studiano i modi di eludere l’iniziativa – attraverso misure straordinarie o contingenti elevatissimi – oppure di affossarla con una nuova votazione. L’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa non avrà praticamente alcun effetto sull’immigrazione, per questo ho aderito all’iniziativa di Ecopop. Essa fissa un chiaro limite all’immigrazione: la crescita annua non può superare lo 0,2% della popolazione residente.
Fino ad oggi non ho ancora sentito una sola parola dal Consiglio federale sulla necessità di “misure urgenti”.

Ciò rafforza la mia seconda tesi: non ci sarà alcuna riduzione dell’immigrazione fino al 2017 – tutto il contrario! Il Consiglio federale non intende nemmeno frenare l’immigrazione da Paesi terzi benché questa misura non concerna minimamente gli Accordi bilaterali. Solo l’iniziativa di Ecopop è in grado di ridurre l’immigrazione già a partire dal 2015.
Senza Ecopop i nostri alti livelli salariali, un’assicurazione di disoccupazione e un sistema sociale di prim’ordine continueranno ad attirare lavoratori stranieri. L’UE si espande ad est, il dislivello economico tra l’UE e la Svizzera cresce e logicamente il nostro paese esercita una potente attrazione.
Stando così le cose – anche gli avversari dell’iniziativa lo ammettono – è mia convinzione che potremo controllare l’immigrazione solo fissando un limite chiaro e preciso. Ciò che l’iniziativa richiede non è poi nemmeno così “rivoluzionario”. Per rendere più graditi alla popolazione gli Accordi bilaterali il Consiglio federale aveva incluso negli Accordi una “clausola di salvaguardia permanente”.

Per me anche la protezione dell’ambiente e della natura ha una grande importanza. Ogni anno si costruiscono 40'000 nuovi appartamenti, altre 50'000 auto sono immesse nel traffico stradale, ogni nuovo immigrato necessita di 410 metri quadrati di superficie (abitativa e altra). Io non vorrei dover votare ogni due anni su una FAIF (Ampliamento Ferroviario - ndr) che costa miliardi, su una nuova legge federale per la pianificazione del territorio, su un’iniziativa sulle seconde case e altre iniziative lanciate per contrastare gli effetti dell’abnorme incremento demografico.

Da decenni ci lamentiamo che ogni minuto secondo 1,1 metro quadrato di terreno scompare sotto l’asfalto o il cemento. Non possiamo continuare così!
La natura mi sta troppo a cuore. Desidero che sia rispettato l’articolo 73 della Costituzione federale concernente lo sviluppo sostenibile, Costituzione su cui ho prestato giuramento. L’articolo dice: “La Confederazione e i Cantoni operano a favore di un rapporto durevolmente equilibrato tra la natura, la sua capacità di rinnovamento e la sua utilizzazione da parte dell'uomo.”

Che significa “durevolmente equilibrato”? Dal 2007 registriamo un incremento demografico dell’1,2 per cento all’anno. Si tratta di un incremento 4 volte superiore a quello dell’UE e pari a quello di un paese emergente come l’India. I dati provvisori per il 2014 sono persino più elevati nonostante l’iniziativa contro l’immigrazione di massa: quest’anno dovremmo registrare un nuovo record immigratorio.

Ciò non ha più niente a che vedere con la sostenibilità. La rapida cementificazione del paese non attenta solo alla natura e distrugge le nostre basi vitali, ma priva anche le future generazioni di ogni possibilità di crescita. È mio desiderio che anche le future generazioni possano proseguire nell’opera di sviluppo della Svizzera. Proprio coloro che vedono nella crescita una condizione indispensabile privano i loro figli e nipoti di una possibilità di crescita. Non è sommo egoismo che la presente generazione, crescendo oltre ogni misura, precluda ogni possibilità di crescita alle future generazioni?

Con Ecopop avremo un’immigrazione netta di 16'000 persone, cioè un’immigrazione lorda di oltre 100'000 persone. Molti infatti non sanno che circa 90'000 persone lasciano ogni anno la Svizzera. I contingenti saranno più che sufficienti per l’economia, la formazione e la ricerca nonché per i ricongiungimenti familiari. 100'000 immigrati invece degli attuali oltre 150'000 significano una riduzione di appena un terzo: una riduzione ragionevole e auspicata dal popolo.
L’incremento netto annuo dello 0,2% corrisponde inoltre allo «scenario medio» dello sviluppo demografico calcolato dall’Ufficio federale di statistica. L’incremento secondo Ecopop è perciò sostenibile e giustificato. >> 
 

11 commenti:

  1. Aggiungo, come segnalatomi dall'amico Sergio, che i sondaggi della vigilia (per quello che valgono) sono molto contrastanti e che tra pochi giorni incominceranno i dibattiti televisivi, che si prennunciano molto caldi e combattuti.
    Credo che la posta in gioco sia più alta di quello che sembra, perchè la vittoria del SI potrebbe avere un piccolo effetto domino su tutto l'occidente.
    Staremo a vedere...

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    1. "perchè la vittoria del SI potrebbe avere un piccolo effetto domino su tutto l'occidente"

      Non credo, devo constatare che il problema dell'incremento demografico è ormai archiviato dai governanti di tutto il mondo, salvo forse la Cina, comunque costretta a rivedere la politica del figlio unico (per altro realizzata persino in Italia e senza coercizione). Siamo in una situazione pazzesca: se il tasso di natalità cala tutta l'economia va in crisi profonda (almeno inizialmente). A lungo andare sarebbe una cosa positiva, ma ormai bisogna gestire in qualche modo il presente e al massimo il futuro prossimo (quindici-vent'anni). E nell'immediato solo la crescita (dei consumi e della demografia) garantisce ai politici la rielezione e alla società l'illusione che le cose vadano bene o non tanto male.
      Ma vi rendete conto che si stanno stampando migliaia di miliardi di euro dal nulla - nella speranza che ciò rilanci la produzione, la crescita e l'occupazione? Invece crescerà l'inflazione e la distruzione dei risparmi.

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  2. E a fronte di tali considerazioni, giornali italiani ed UE titolavano ed etichettavano la Svizzera come "xenofoba e razzista".
    Ma ci rendiamo conto?
    Solo perchè impone limiti all'immigrazione perchè altrimenti quel territorio e la loro economi si distruggono.

    Assurdo.
    Anche l'Italia dovrebbe chiudere l frontiere (avrebbe dovuto farlo già d tempo) e invece...

    Ma i governanti dove vogliono arrivare? Non credo non sappiano queste cose.
    Dunque?

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    1. Mah, l'UE voleva diventare la prima economia mondiale, un'economia di produttori e consumatori senza storia, senza patria, senza famiglia, senza identità, tutti abbrutiti a produrre e consumare.
      E un'unione simile ha bisogno di una massa omogenea di decerebrati. Allo scopo hanno ritenuto utile una forte immigrazione di elementi etereogenei che possono servire benissimo all'omogenizzazione. Persino una nuova e non tanto pacifica religione può servire allo scopo. Ma quali radici greche-giudaico-cristiane! Ben venga anche l'islam, un tocco di colore in più all'Europa dei produttori e consumatori.

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  4. Cara Lau, anzitutto benvenuta.

    Tu ti chiedi, giustamente, << Ma i governanti dove vogliono arrivare? Non credo non sappiano queste cose. >>

    Credo che ci siano molti politici che queste cose le ignorano veramente, ma molti in effetti le conoscono, solo che non le dicono per non rovinarsi la carriera politica.
    Un politico consapevole e lungimirante, che dicesse queste cose, o non verrebbe mai eletto, o verrebbe immediatamente emarginato dai c.d. poteri forti che preferiscono rifilare agli elettori illusioni piacevoli piuttosto che verità sgradevoli.

    Perchè se è vero che la crescita continua ci porterà alla rovina, è anche vero che la decrescita (demografica ed economica) è molto difficile da gestire (bisogna inventarsi regole economiche nuove, diverse da tutte quelle elaborate negli ultimi secoli) e sarà sicuramente meno piacevole della crescita.
    Quindi, tutti zitti per salvare la poltrona, e poi si vedrà...

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    1. Grazie Lumen.

      Ma perchè secondo te la decrescita sarebbe meno piacevole della crescita? Si starebbe meglio tutti. No?

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    2. Non per sostituirmi a Lumen, ma provo io una risposta

      La decrescita implica riduzione, rinuncia a qualcosa, minore disposizione di beni (tra cui non pochi inutili e persino nocivi, al singolo e a tutti). Per es. meno mobilità, meno auto (l'Italia è uno dei paesi più motorizzati del mondo), ma vaglielo a dire agli Italiani che dovrebbero circolare meno o persino rinunciare alla macchina: penso che ti lincerebbero.
      Noi che vediamo (o forse - illusi - crediamo di vedere più in là del nostro naso) siamo preparati o ci stiamo preparando - almeno mentalmente - a quella decrescita che riteniamo non soltanto inevitabile, ma persino auspicabile perché pensiamo che si potrebbe vivere anche meglio con meno. Per la massa però il concetto di decrescita è ancora ostico o inaccettabile, appunto perché significa innanzi tutto: dobbiamo cavarcela con meno.
      La crescita e l'abbondanza di ogni sorta di beni (anche se come detto non proprio necessari, anzi) ha un effetto positivo sulla psiche: significa espansione, benessere, persino ricchezza, dunque forza, potenza ("posso" comprarmi ciò che voglio). Però può essere anche una droga: più possiedo, più voglio (il miliardario vuole almeno un altro miliardo se no è infelice ...).

      Penso che Lumen volesse dire questo o qualcosa di simile. Ma forse potrà rettificare o completare le mie supposizioni.

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    3. Direi che Sergio ha riassunto egregiamente il mio pensiero.

      La crescita porta ricchezza e benessere (anche solo psicologico) un po' a tutti, e tutti ne beneficiano, anche noi "consapevoli".
      Il problema è che la Terra è un luogo finito, con risorse finite, e la crescita a un certo punto si deve fermare (ecco l'importanza del peso demografico).

      E' difficile pensare che la decrescita possa essere felice; forse lo sarà alla fine, quando si troverà un nuovo equilibrio con la natura.
      Ma nella fase discendente si starà sicuramente peggio, perchè verrà vissuta come una forma di impoverimento.

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  5. *Un limite chiaro e preciso*, quello è il punto.
    Per quanta gente è omologata una macchina, quale la capienza di una stanza d'albergo, quale quella di un paese, o quanto deve essere grande un flusso di gente ad esso destinato. Con Laura dicevamo proprio questo, la differenza è fra riempirsi la bocca di belle parole e e astratti valori, e fare i conti con i numeri della realtà.
    Vista tutta questa melma in cui ci muoviamo, questa iniziativa è una cosa fantastica, già per il solo fatto che si stata messa in piedi. E Sergio ha la mia più grande ammirazione, quanti ce ne vorrebbero come lui! Forza Svizzera sì, con tutto il cuore...

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  6. << E Sergio ha la mia più grande ammirazione, quanti ce ne vorrebbero come lui! Forza Svizzera sì, con tutto il cuore... >>

    Ben detto, Francesco !

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