Tutti conoscono il significato della sigla I.N.P.S. Ma forse – a ben vedere – è stato sbagliato l’acronimo e l’ente che eroga le pensioni in Italia dovrebbe chiamarsi I.N.I.S.: Istituto Nazionale di Imprevidenza Sociale.
Quelle che seguono sono le considerazioni di Lorenzo Celsi sullo spensierato sistema pensionistico italiano (dal suo blog).
Quelle che seguono sono le considerazioni di Lorenzo Celsi sullo spensierato sistema pensionistico italiano (dal suo blog).
LUMEN
<< Un [recente] articolo del Giornale "berlusconiano" titola: «Pensioni, allarme Ocse: "Assegni troppo bassi". Ma i conti sono a posto».
Allora, cominciamo dal titolo. Da una parte si solletica l'elettorato dei milioni di pensionati con "assegni troppo bassi" e dall'altra si conferma il concetto dei "conti a posto". [Peraltro] il fatto che le varie "riforme" abbiano consolidato i bilanci INPS potrebbe non essere tanto vero: infatti (…) lo Stato attinge dalla fiscalità ordinaria per una quota consistente.
Ma veniamo al contenuto: «Il vero problema - specifica [l’articolista] - è quello dell'adeguatezza del montante pensionistico» in quanto «per diversi motivi, inclusi i periodi di disoccupazione e di inattività, in molti si ritroveranno ad avere un montante pensionistico e quindi una pensione decisamente bassa».
Ora, se c'è una cosa che trovo veramente fantastica è la storiella del "montante". Per due ovvie ragioni.
La prima è che non esiste nessun "montante", dato che, come tutti sanno o dovrebbero sapere, l'INPS non accantona i contributi per pagare pensioni future, li spende immediatamente per pagare le pensioni in essere. Il "montante" è solo "virtuale", ovvero è un algoritmo con cui si determina quanti soldi si sono dati all'INPS per pagare le pensioni degli altri e in cambio l'INPS dovrebbe pagare la nostra in futuro.
La differenza con i "fondi pensione" di tipo "privato" è ovvia, da una parte non c'è il rischio che il capitale venga attaccato da investimenti sbagliati, crolli di borsa, fallimenti, dall'altra però l'INPS non investe e non guadagna niente, quindi anche nelle condizioni ideali il capitale non si può rivalutare. Anzi, non si può nemmeno reclamare, nessuno può chiedere all'INPS di avere indietro i "contributi".
La seconda ragione è che, non esistendo nessun capitale reale, essendo la funzione dell'INPS solo quella di trasferire i contributi nelle pensioni e dato che lo Stato interviene a coprire la differenza tra quanto l'INPS incassa e quanto spende, il calcolo con cui si determina quando si può cominciare ad incassare il vitalizio e l'ammontare di questo vitalizio, è del tutto arbitrario.
Infatti per decenni, praticamente da sempre, i "vitalizi" sono stati concepiti come uno strumento per "ridistribuire il reddito", a prescindere, con la doppia funzione della "giustizia sociale" e dell'impulso "keynesiano" (vedi i recenti 80 euro, i bonus da 500 euro ad insegnanti e studenti, eccetera).
Quindi esistevano "pensioni anticipate" anche molto anticipate, gente che andava in pensione a 40 anni, esistevano pensioni "retributive" per cui un mese prima del pensionamento c'era il passaggio di livello e bastava quello a determinare retroattivamente il "montante", eccetera.
Infine, a prescindere da tutto, visto che lo Stato interviene a coprire gli eventuali ammanchi dell'ente pagatore, niente vieta allo Stato di assegnare un vitalizio a chiunque, indipendentemente da qualsiasi calcolo. Da cui le due variabili vere di tutta questa manfrina sono la "volontà politica" di fare una cosa o l'altra e la possibilità di aumentare il Deficit e da li il Debito Pubblico, specie in un contesto dove lo Stato sopravvive coi prestiti (vedi "spread") e dove non batte moneta quindi non può svalutare (vedi "euro").
Ergo, il vero problema del "lavoro" non è la costituzione del "montante" ma più semplicemente che se Mario prende 1.000 euro di pensione, serve che Luigi e Gianni versino 500 euro a testa all'INPS, oppure 300 euro a testa all'INPS e 200 euro a testa allo Stato con imposte che poi lo Stato gira all'INPS.
Se Luigi e Gianni non guadagnano abbastanza per versare 500 euro a testa o non lavorano, non è tanto il loro "montante" che ne soffre, è che non ci sono immediatamente i soldi per pagare la pensione di Mario. In altre parole, il problema è il rapporto tra i "lavoratori attivi" e il loro reddito, quindi la loro capacità "contributiva" e i "pensionati" che attingono direttamente da questa capacità "contributiva" per incassare il vitalizio (più tutti i servizi pubblici, come la Sanità, che li vedono esenti).
Da notare che i "pensionati" incassano il vitalizio come "diritto". Un "diritto" che, per quanto fondato sulla "volontà politica" e atti arbitrari di Governi e Parlamenti di decenni orsono, non può essere ne alienato ne retroattivamente ridiscusso.
Quindi, qui c'è un altro inciso buffo, Governi e Parlamenti contemporanei e futuri giocano sulla arbitrarietà di tutta la faccenda, spostando in avanti la scadenza o il rapporto tra "montante virtuale" e vitalizio per le pensioni imminenti e "congelando" il più possibile quelle in essere.
Un po' quello che fanno con il trattamento contrattuale/economico dei Dipendenti Pubblici, altro fronte di "ridistribuzione del reddito", "giustizia sociale" e "impulso keynesiano". Infatti "pensionati" e "dipendenti pubblici" sono due "elettorati" contigui a cui si dicono più o meno le stesse cose.
Infine, c'è il problema che il Deficit prodotto ogni anno per cent'anni, pagando tra le altre cose pensioni per mera "volontà politica", ha costituito il Debito che scarica su Luigi e Gianni non solo la necessità di "contribuire" qui e ora per la pensione di Mario, ma renderà sempre più difficile il Deficit e l'ulteriore accumulo di Debito; ergo a Luigi e Gianni non mancherà il "montante", mancherà la "volontà politica" e/o la possibilità per lo Stato di pagargli il vitalizio a prescindere, appunto, dal "montante".
Se è vero che lo Stato infonde nell'INPS un certo ammontare prelevato dalla fiscalità ordinaria, cosa succederebbe se ad un certo punto non fosse in grado di farlo e l'INPS si trovasse senza i fondi per sostenere i "diritti acquisiti" ? >>
LORENZO CELSI