NOTARO - Buongiorno signori, e grazie di essere venuti. Voi siete il signor Mattia Marconi, vero ?
MATTIA – Esatto.
NOTARO – Voi invece siete il signor Tonio Berti.
TONIO – Sì, signore.
NOTARO - Ed ora veniamo al motivo per cui vi ho convocato. Dovete sapere che esattamente cento anni fa, due vostri antenati fecero una curiosa scommessa.
MATTIA – Una scommessa ?
NOTARO - Si trattava del signor Ambrogio Marconi, nonno del qui presente signor Mattia, e del signor Cristoforo Berti, bisnonno del signor Tonio. I due vostri antenati erano molto amici, erano giovani e pieni di ottimismo. Decisero pertanto di ideare la scommessa della loro vita e, per realizzarla, si rivolsero ad un Notaio.
TONIO – Addirittura.
NOTARO - Gli consegnarono una somma di denaro, metà per ciascuno, gli dettarono gli estremi della scommessa e gli diedero l'incarico, trascorsi cento anni esatti, di rintracciare i rispettivi eredi, verificare il vincitore e attribuire la posta in palio all'erede di quello tra loro che fosse risultato vincitore. Cento anni sono appunto scaduti oggi. Ovviamente quel Notaio non è più tra noi, ma io ne ho rilevato lo studio, e quindi anche questo incarico. Qualche domanda ?
MATTIA - Se ho capito bene, sarete voi il giudice della scommessa.
NOTARO - Esatto. Giudice unico e inappellabile, secondo la precisa volontà dei vostri antenati. La cosa vi crea dei problemi ?
MATTIA - Per carità, non abbiamo nessun motivo di dubitare della Vostra rettitudine.
NOTARO – Avete qualche osservazione da fare, signor Berti ?
TONIO - Ecco ... volevo sapere a quanto ammonta il premio per il vincitore.
NOTARO - È una grossa somma. Sicuramente interessante. Vedete, il versamento iniziale dei vostri antenati non era molto elevata, ma venne fatta fruttare con cura dal mio predecessore. E poi da me. Ad oggi, cari signori, dedotte le spese e le mie competenze, la somma depositata ammonta a quasi mezzo milione di euro !
MATTIA - Mica male ...
TONIO – Mezzo milione. Madonna mia bella. Una scommessa da mezzo milione ....
NOTARO - E veniamo ora al contenuto vero e proprio della scommessa. Si tratta di una cosa piuttosto curiosa. I vostri due antenati, come vi ho già detto, erano all'epoca molto giovani, ottimisti, esuberanti e affascinati dal successo. Scommisero pertanto sulla loro vita futura. Per usare le loro stesse parole: "vincerà colui tra noi che sarà riuscito a diventare IMMORTALE".
MATTIA – Interessante.
TONIO - Immortale ? E che significa ?
NOTARO - Qui non dice altro. Lascio a voi, signori, il compito di provare l'immortalità del vostro rispettivo antenato. Io mi limiterò a giudicare.
TONIO – Ma, ma…. come faremo ?
NOTARO - Mi dispiace, ma non ci sono indicazioni al riguardo. Questo è affar vostro. Il documento precisa soltanto che avrete dieci giorni di tempo per provvedere. Signor Marconi, Voi avete qualche osservazione da fare ?
MATTIA - Nessuna.
NOTARO - Signor Berti, qualche obbiezione.
TONIO – Non so che dire…
NOTARO - Bene, signori, il mio compito per il momento è terminato. Ci rivedremo qui nel mio studio tra dieci giorni alla stessa ora. Buona ricerca, signori. E buona fortuna.
* * * * *
NOTARO - Allora, signori, i dieci giorni sono passati. Avete preparato le vostre prove ?
MATTIA – Certamente.
NOTARO - Bene, bene. Chi vuole cominciare ? Voi, signor Marconi ?
TONIO – Per me va bene.
NOTARO – Forza allora.
MATTIA - Ho ricostruito facilmente la vita di mio nonno Ambrogio, perchè è risaputo che fu un grande architetto del secolo scorso. Progettò e fece costruire moltissimi palazzi e altre opere pubbliche, tutt'ora visibili e ammirate in tutta Italia. Questo è l'elenco completo, che mi permetto di consegnarvi e vi prego di guardare.
Penso che non vi sia dubbio sul fatto che mio nonno Ambrogio sia stato un "grande". Un architetto che segnò un epoca, autore di opere che parlano di lui da decenni e continueranno a farlo ancora per secoli. In una parola "immortale". Ho finito.
NOTARO – Molto bene. Ora tocca a Voi, signor Berti.
TONIO - Temo che, dal punto di vista professionale, il mio povero bisnonno non possa sicuramente competere con il suo amico di gioventù. Se Ambrogio Marconi fu un grande architetto italiano, Cristoforo Berti fu un semplice impiegato delle Regie Poste, che andò in pensione dopo una vita semplice, senza avere nulla da mostrare alla gente se non l'onestà quotidiana del proprio lavoro.
NOTARO - Virtù meritoria, signor Berti. Ma certo è un pò poco ai fini della nostra scommessa.
TONIO - Ne convengo.
NOTARO - Non si può negare che la notorietà di Ambrogio Marconi è sicuramente un'altra cosa.
TONIO - È un'altra cosa, certo. Però ...
NOTARO - Però ?
TONIO - Ecco, c'è forse un'altra considerazione da fare.
NOTARO - Dite.
TONIO - Non avendo altro da fare in questi dieci giorni, mi sono messo a studiare le famiglie del mio bisnonno e del suo amico di gioventù e ho scoperto una cosa curiosa. Mi consentite di rivolgere una domanda al mio “avversario” ?
NOTARO - Prego.
TONIO - Signor Marconi, mi risulta che Voi non siate sposato e non abbiate figli. È esatto ? MATTIA - Purtroppo si. Ma non vedo quale importanza possa avere....
TONIO – Ve lo dirò fra poco. Non ha fratelli e non ha nipoti. Anche questo è esatto ?
MATTIA - È esatto.
TONIO - Quindi Voi potreste essere l'ultimo discendente della famiglia Marconi.
MATTIA - Sì, purtroppo. Ma non vedo cosa c'entri questo con le opere di mio nonno.
TONIO - Vedete, il fatto è che invece, per quanto riguarda la mia famiglia, le cose stanno esattamente all'opposto.
NOTARO – Interessante.
TONIO - Mio bisnonno Cristoforo ebbe 5 figli, dai quali vennero 14 nipoti, cui seguirono 27 pronipoti. Come risulta da questo documento, ad oggi la stirpe del buon Cristoforo Berti conta esattamente 52 discendenti.
MATTIA - Tutto questo è ridicolo ed estraneo al contenuto della scommessa.
TONIO - No, signor Marconi, vi sbagliate. Il vostro antenato è stato sicuramente più famoso del mio, non lo nego, ma qui si sta parlando di immortalità, non di fama.
MATTIA – E’ la stessa cosa.
TONIO – No, non lo è. Signor Notaio, Vi chiedo di pronunciare il verdetto. Chi è stato più immortale: Ambrogio Marconi, che ha costruito tanti palazzi, ma la cui discendenza si fermerà inevitabilmente tra qualche decina d'anni, o il mio bisnonno Cristoforo Berti, umile impiegato, il cui sangue scorre in 52 persone e continuerà a scorrere ancora per centinaia di anni ?
NOTARO - Temo, signor Marconi, che la scommessa sia stata vinta dal Vostro rivale. Direi stravinta per 52 a 1. In effetti l'unica cosa che può rendere veramente un uomo immortale è la sua discendenza di sangue. Solo quella.
* * * * *
LUMEN – E no, caro il mio signor Notaio, Voi vi siete sbagliato, e anche di grosso.
NOTARO – Come sarebbe a dire ?
LUMEN - Che il genotipo diventi immortale tramite la sua discendenza è noto, ma la scommessa non riguardava il genotipo del signor Berti contro il genotipo del signor Marconi, ma solo le loro persone, quindi i loro fenotipi.
NOTARO – E allora ?
LUMEN – E allora la discendenza di sangue è cosa che interessa solo al genotipo. Per il fenotipo tutto finisce con la morte. Quindi la discendenza del signor Berti non conta nulla.
NOTARO – Ma se ragioniamo così, anche la fama del signor Marconi non conta nulla.
LUMEN – Certamente.
NOTARO – E allora come facciamo ? Chi ha vinto questa benedetta scommessa ?
LUMEN – E’ semplice. Chi è morto per primo: il bisnonno del signor Berti o il nonno del signor Marconi ?
NOTARO – Il signor Cristoforo Berti è morto parecchi anni prima del signor Ambrogio Marconi. Su questo non ci sono dubbi.
LUMEN – E allora la scommessa l’ha vinta il signor Marconi. E’ vissuto più a lungo e per un fenotipo tanto basta.
NOTARO - Quindi il premio deve andare a suo nipote, il signor Mattia Marconi ?
LUMEN – Senza alcun dubbio.