sabato 14 settembre 2024

Pensierini – LXXVI

SCHERZI DA VILLANO
Avrete notato anche voi che i film e le trasmissioni che parlano di scherzi, anche crudeli, sono seguitissime e molto popolari.
Sembra una cosa divertente, ma è invece molto triste, perchè ogni scherzo è – in ultima analisi - un atto di bullismo, che consiste nel provocare in una persona ignara dei sentimenti ingiustificati di disagio, di ansia o di paura.
E quando si chiede agli autori dello scherzo perchè lo hanno fatto, rispondono “perchè è divertente”, senza rendersi conto che questa non è una vera risposta, ma una semplice tautologia.
Perchè lo fanno, allora ? E perchè quelle fiction hanno tanto successo ?
Per lo stesso motivo per cui vengono commessi gli atti di bullismo: cioè per sentirsi superiori ad un altra persona, senza esserlo.
E se gli scherzi sono fatti da (sedicenti) amici, rappresentano una cattiveria ancora peggiore, perchè rompono il legame di fiducia esistente. Che tristezza.
LUMEN


CURA DEI FIGLI
Sul modo migliore di educare e crescere i figli sono stati versati fiumi di inchiostro e, data la mia inesperienza in materia (in quanto, personalmente, non ho figli) non intendo entrare in un argomento così complesso.
Mi limito però a dire, sulla base delle mie osservazioni personali, che sembra esistere una relazione diretta tra una buona educazione dei figli ed il tempo che i genitori passano con loro.
Nel senso che maggiore è il tempo che riescono a trascorrere insieme, migliore sarà lo sviluppo dei ragazzi.
Purtroppo, le buone intenzioni non bastano, perchè, con la vita di oggi, il tempo disponibile, per entrambi i genitori, è sempre troppo poco.
C'è da stupirsi, quindi, se l'educazione dei figli appare sempre più difficile e problematica ?
LUMEN


ARTE SACRA
Cosa si può dire dell'arte sacra, così come la conosciamo noi che viviamo in paesi cattolici ?
Certo vi sono dei capolavori assoluti, e non potrebbe essere diversamente, visto che, per molti secoli, le opere venivano commissionate ai massimi artisti viventi.
Ma per quanto riguarda i contenuti, se escludiamo le esigenze dei ricchi committenti, dobbiamo ammettere che si trattava solo di propaganda per analfabeti.
Per questo, in genere, risulta così noiosa.
LUMEN


FIDARSI O NON FIDARSI
Qualcuno ha fatto notare che tra i cittadini dei paesi occidentali si possono evidenziare due posizioni di massima, alternative tra loro: da un lato ci sono i seguaci del mainstream (vaccinisti, pro Israele, pro NATO, pro euro, ecc.) e dall'altra gli alternativi (No vax, pro palestinesi, No euro, No NATO, ecc.).
Credo che la distinzione sia antropologica e corrisponda a quella tra 'chi si fida' e 'chi non si fida'.
I primi credono ed accettano tutto quello che proviene dall'autorità, i secondi, invece, non credono e non accettano nulla.
Essendo due posizioni estreme, forse sono entrambe inadeguate.
L'ideale sarebbe poter dare una valutazione specifica e selettiva delle informazioni ricevute (a questo posso credere, a quest'altro no), ma abbiamo troppe poche informazioni sicure per poterlo fare.
Non credo, onestamente, che esista una soluzione.
LUMEN


PREVEDERE IL FUTURO
L'uomo ha il terrore del futuro, perchè gli mette ansia.
E' vero che esiste una certa curiosità per l'ignoto, ma ben peggiore, e di gran lunga più importante, è il timore delle avversità.
Per questo ha imparato a conoscere il ciclo del sole, il flusso delle stagioni e le altre costanti naturali (biologiche , astronomiche, ecc.).
Il futuro però, inteso nel suo complesso, è necessariamente incerto e questo, come detto, mette ansia.
Pertanto qualunque meccanismo sociale possa dare l'illusione di prevedere il futuro, toglie un poco di quella ansia.
In genere si tratta delle semplici furberie di ciarlatani o imbroglioni, che si guadagnano la pagnotta senza lavorare. Ma, a ben vedere, anche il principio religioso della provvidenza divina, che promette dei benefici futuri, opera in quella direzione.
E questo spiega il successo eterno di certi personaggi e di certe attività.
LUMEN

lunedì 9 settembre 2024

Fuori Controllo

E' noto che la UE, con la sua struttura pesantemente burocratica, provvede a normare e controllare moltissime attività comunitarie (ed anche nazionali).
Ci si aspetterebbe pertanto che sia molto attenta e occhiuta anche nel controllare i flussi dell'immigrazione. Ma purtroppo non è così e la situazione sembra ampiamente fuori controllo.
A questo argomento è tratto il post di oggi, tratto dal sito internazionale 'The Overpopulation Project' (traduzione dall'inglese di Google).
LUMEN



<< Secondo l’ufficio statistico dell’Unione europea, nel 2022 sono emigrati 5,1 milioni di persone nell’UE (l’ultimo anno per il quale sono disponibili statistiche complete). Ciò ha rappresentato un aumento del 117% rispetto al 2021.

Nel frattempo, circa 1 milione di persone hanno lasciato gli Stati membri dell’UE per altre nazioni, con conseguente immigrazione netta di 4,1 milioni.

Nonostante un calo di breve durata dopo la le proteste pubbliche nel 2015 e un altro calo dovuto al COVID nel 2020, i numeri dell’immigrazione dell’UE sono rimbalzati e ora sono i più alti che siano mai stati.

Gran parte del recente aumento è dovuto alla guerra in Ucraina, in particolare alla migrazione verso l'Europa orientale e centrale. Ma i numeri sono aumentati rapidamente anche per la migrazione dal Medio Oriente, dal Sud e dall'Asia Orientale e dall'America Latina.

Nel 2022, quasi 3,7 milioni di nuovi permessi di soggiorno sono stati rilasciati nell’Unione Europea (UE) negli Stati membri – non includendo l’afflusso dall’Ucraina – rispetto ai 2,9 milioni del 2021. Secondo Eurostat la Germania ha registrato il maggior numero totale di [nuovi] immigrati (2,1 milioni) nel 2022, seguita da Spagna (1,3 milioni), Francia (0,4 milioni) e Italia (0,4 milioni).

L'immigrazione di massa, un fenomeno relativamente recente in Europa, solleva questioni sociali urgenti.

In che misura [gli europei] sono disposti ad accettare un gran numero di persone provenienti da culture senza un forte impegno per i diritti umani e la parità di genere ? 
Quanto bene questi migranti si integrano nelle società europee?
I cittadini attuali dovrebbero avere il diritto di rallentare la migrazione ad un ritmo che consenta la piena integrazione (se possibile) ?
In che modo i diversi livelli di immigrazione influiscono sulle generose reti di sicurezza economica dell’Europa ?
E quale sarebbe il destino delle aree naturali dell’UE, comprese le zone della rete di natura protetta (Natura2000), se il continente diventasse ancora più densamente popolato?

Nonostante molti europei abbiano dichiarato il desiderio di una minore immigrazione, le élite politiche generalmente continuano a offrire di più. (…)

Una questione che è generalmente trascurata sia dagli oppositori che dai sostenitori dell’immigrazione di massa è il suo impatto demografico (…).

I livelli di immigrazione sono un fattore importante nel determinare il numero futuro della popolazione nell'UE, mentre il futuro numero di popolazione dell'UE sarà un fattore importante per determinare le emissioni di gas a effetto serra, il successo degli sforzi di protezione della biodiversità e altri sforzi di sostenibilità all'interno dell'UE.

Come regola generale, meno persone forniscono molteplici benefici ambientali. Al contrario, più siamo, più danni facciamo.

Per coloro che vivono nell'UE e sono curiosi di sapere in che modo l'aumento o la riduzione degli attuali livelli di immigrazione influenzerà il numero futuro di abitanti del proprio paese, abbiamo predisposto un grafico previsionale. (...)

Ad esempio, la migrazione netta annuale della Germania per i vent'anni precedenti al 2016 era di circa 260.000 persone. Il nostro grafico prevede che se passasse al 200% (circa 520.000 migranti netti annuali) la popolazione della Germania aumenterebbe da 82 milioni a 113 milioni entro il 2100.

Ma nel 2023, secondo l’ufficio statistico tedesco, la migrazione netta annuale è già stata molto più elevata, circa 700.000. Se questo livello continuasse per tutto il secolo, i tedeschi possono aspettarsi una popolazione di diverse decine di milioni più alta, con tutte le pressioni ambientali che ne conseguono.

Al contrario, la diminuzione o l’azzeramento della migrazione netta annuale porterà probabilmente al calo della popolazione in Germania, con i conseguenti benefici ambientali.

Oppure consideriamo la Francia, dove la migrazione netta ha raggiunto 183.000 nel 2023, la più alta degli anni. Nei due decenni precedenti al 2016, l’immigrazione netta annuale in Francia è stata in media di 100.000.

Il nostro grafico fornisce un’approssimazione abbastanza buona di dove il livello migratorio netto del 2023 porterebbe la popolazione francese nei prossimi decenni: nel 2100 raggiungerebbe i 90 milioni, 33 milioni di persone in più rispetto a oggi.

Infine, consideriamo l'Unione europea nel suo insieme. Il dato annuo di immigrazione di 4,1 milioni fornito da Eurostat per il 2022 è molto vicino alla cifra della migrazione netta (4,75 milioni) che avevamo previsto nel nostro grafico pubblicato cinque anni fa.

È divertente ricordare quante critiche avevamo ricevuto allora da alcuni demografi, che avevano detto che lo scenario era troppo elevato per essere mai raggiunto e non avrebbe dovuto essere incluso nello studio. Bene, l'UE è quasi lì, ora, e alcuni sostengono norme più permissive che aumenterebbero i livelli di immigrazione ancora più alti.

Se l'UE dovesse continuare ad accogliere il suo attuale elevato livello di migrazione netta per tutto il secolo, la popolazione dell'UE raddoppierebbe approssimativamente entro il 2100. A livelli di immigrazione più bassi, al contrario, ci sono strade per un graduale declino della popolazione.

Queste differenze di centinaia di milioni di persone in più o meno nel 2100, solo tre generazioni in futuro, faranno ovviamente una grande differenza nell’impronta ecologica degli europei e nella loro capacità di creare società sostenibili. >>

PHILIP CAFARO

mercoledì 4 settembre 2024

La settima Arte – (5)

In questo nuovo post dedicato al cinema, troverete 3 commedie italiane recenti, scelte come sempre tra i miei film preferiti. Si sorride, in molte scene si ride di gusto, ma c'è anche l'occasione per riflettere.
Tutti i testi sono tratti dal sito MYMOVIES.IT.
LUMEN



IO C'E' (2018)

<< La trama prende a bersaglio le religioni in generale, la fragilità dell’uomo che da quando è diventato “Homo erectus” pare non sia riuscito a fare a meno di affidarsi al credo di un Dio, rimuovendo il pensiero che bisogna credere innanzitutto negli uomini, in se stessi e negli altri, nell’empatia tra i propri simili, nella solidarietà, nella reciprocità.
Attorno a questo spunto, manifesto pur se non dichiarato, gira la trama che, naturalmente attacca (e lo fa in fondo con morbidezza, visto che viviamo tempi difficili anche per parlare male delle religioni ) paradossali situazioni sostanziali quali l’esenzione dalle tasse per i luoghi di culto e dunque delle attività commerciali (a volte floride) che vi si possono svolgere, il business dell’otto per mille ecc.
Di qui l’idea: perché lavorare per pagare le tasse se basta inventarsi una religione? Ed ecco bello e pronto lo “Ionismo”! I fedeli arriveranno. Basta aspettare: in questa società di solitudine, verranno spinti dalla inconfessata necessità di stare insieme!
Un limite del film? Forse avrebbe potuto essere più irriverente, ma viviamo tempi non facili. Accontentiamoci. >>

<< Esilarante commedia mista di sacro e profano "Io c'è"; irriverente verso tutte le follie delle religioni come le loro regole, comandamenti e dettami... Tra risate a crepapelle, si individua comunque, lo stile di vita che viene suggerito dalle migliori filosofie dei nostri tempi, (...) come la libertà sessuale da Osho e la sua idea di ”Uomo Nuovo”: un uomo nuovo la cui esistenza si fonda sulla consapevolezza, l’affermazione della vita e della libertà. Consigliatissimo per 100 minuti di piacevole serata al cinema.>>


L'ORA LEGALE (2017)

<< Ficarra e Picone continuano a far ridere al cinema, ma stavolta aggiungono un qualcosa in più, un'analisi amara ma purtroppo veritiera sul malcostume generale italiano e sul rispetto delle regole. Siamo a Pietrammare, il Comune si appresta ad eleggere il nuovo Sindaco, e i cittadini stanchi delle promesse non mantenute dal sindaco in carica Patanè, decide di cambiare aria e di affidarsi ad un nuovo sindaco, cognato di Ficarra e Picone.
L'entusiasmo iniziale dei cittadini viene sin da subito smorzato, il Sindaco Natoli impone, o meglio, rispetta e fa rispettare le regole, rimette i vigili in strada, applica la raccolta differenziata e aumenta le tasse, il malcontento generale cresce e coinvolge anche Ficarra e Picone; il finale lascia l'amaro in bocca e smuove una critica ed una riflessione profonda. >>

<< Com'è difficile essere onesti! Il tema oggi è di estrema attualità e diventa ogni giorno più pressante. Tra gli slogan urlati e i comportamenti reali c'è sempre il rischio di una inaspettata divergenza. E' merito di Ficarra e Picone aver dato a questo frequente conflitto una veste cinematografica plausibile, e al tempo stesso assai ironica e divertente.
Senza mai scadere nel qualunquismo disfattista, e senza peraltro tacere i difetti degli "innovatori", i due cominci riescono ad intrattenere il pubblico scaricando nella trama ogni possibile conflitto tra purezza e opportunismo, tra intransigenza e quieto vivere. L'ambientazione siciliana appare quanto mai idonea ad ospitare la summa di tutti i mali che infestano la pubblica amministrazione ma che fanno deviare dalla retta via anche i comportamenti individuali dei singoli cittadini.
La conclusione è quanto di più realistico ci si potesse aspettare in questo contesto. Ma una vena di speranza per un futuro migliore forse può sopravvivere. Film davvero spassoso, che però induce ad un esame di coscienza sul proprio livello di senso civico. >>


HABEMUS PAPAM (2011)

<< Il conclave, la designazione del nuovo papa, è quasi il ‘pretesto’ per la narrazione, l’idea-base da cui partire, ma poi si allarga cosmicamente fino a divenire un’indagine sull’uomo, sulla sua capacità di fingere e di essere, soprattutto se riferita ad un uomo che, come il Cristo – e la metafora percorre tutto il film – è ‘solo’ uomo, ma è anche divino, è il santo padre–come lo definisce uno dei prelati parlando con moretti-psicanalista che lo ‘chiama’ solo uomo.
Ma è uomo con grande, troppo peso sulle spalle, quello del mondo ecumenico, la cattolicità intera, osì come il Cristo aveva nel destino la salvezza del genere umano. (...)
E’ il Woytila della gioventú, quello che scriveva poesie e pièces teatrali e recitava, quello che fugge dopo la sua elezione – uno stupendo ottantacinquenne, mostro sacro in sempre ottima forma, il grande Michel Piccoli – l’uomo che rifiuta la sua umana condizione, troppo pesante da affrontare, troppo umana-mente insopportabile,troppo onesto per continuare a mentire a se stesso ed a quel miliardo di persone che si aspettano da lui cose che non è in grado di dare.
E l’uno nessuno e centomila di pirandelliana memoria sempre meno si confanno alla solitudine dell’uomo moderno,novello Cristo di un quotidiano sempre più faticoso da vivere.

La leggerezza al rigoroso spessore del film viene, quasi paradossalmente, dalla stessa interpretazione di Nanni, la parte che si è scelta non è casuale, giocata com’è sul filo di un surrealismo a tratti buňueliano ma che, in realtà, fa parte della serie delle sue consuete auto-glorificazioni che però ci stanno e benissimo, usate stavolta in maniera (…) auto-ironica, per creare un equilibrato contraltare, esaltandola sottovoce, alla enorme vicenda umana che si dipana davanti ai nostri occhi.
E’il Moretti maturo che ha ritrovato il miglior se stesso raggiungendo con 'Habemus Papam' un’eleganza formale ed una raffinatezza di sintesi che san quasi di perfezione, di eternità. 
Persino commovente il finale: l’autenticità di comportamento nell’accettarsi nella propria impotenza di essere umano,ammessa pubblicamente, alla finestra del Vaticano di fronte al virtuale-vero miliardo di fedeli che lo attendevano, e coerentemente ed onestamente sottrarsi, accettando responsabilità e conseguenze di quanto fatto, è sentimento e dichiarazione d’intenti impensabile e, quindi, ancor più encomiabile, proprio in questa nostra società odierna. >>