venerdì 16 agosto 2019

Punti di vista – 10

DEMOCRAZIA
Il primo straordinario merito della democrazia è quello di potersi coricare la sera senza il timore di essere prelevati nottetempo dalla polizia segreta.
Questo è l’approccio “minimalista” alla democrazia: da questo sistema dobbiamo aspettarci la tutela delle libertà fondamentali (componente “liberale”) e alcune regole fondamentali (come le regolari elezioni o il principio della maggioranza) che aumentano per i cittadini la probabilità di fare sentire la propria voce ma soprattutto che favoriscono la rotazione del potere (impedendo che posizioni di comando vengano mantenute in maniera esclusiva e per troppo tempo da una manciata di individui).
Eccellente la sintesi di Popper: la democrazia è rotazione del potere senza spargimento di sangue.
Non è poco, è invece moltissimo. È il nucleo centrale del valore della democrazia, che non deve essere tralasciato soltanto perché da 70 anni viviamo in tempi di pace e diritti fondamentali tutelati.
GABIELE GIACOMINI


SCIENZA ECONOMICA
L’economia è una scienza e tuttavia, mentre essa condivide con le altre il fatto di essere complicata – soprattutto agli alti livelli – se ne differenzia nell’incertezza e nell’incostanza dei risultati.
I grandi economisti danno dei consigli che si rivelano catastrofici, fanno previsioni che poi sono smentite dai fatti, formulano teorie economiche che rimangono in auge anche per decenni, finché non ci si accorge che esse provocavano più miseria che prosperità.
Una volta Sergio Ricossa, un economista in cui il buon senso prevaleva sull’enorme dottrina, scrisse che se gli economisti fossero in grado di fare previsioni serie, giocherebbero in borsa e diventerebbero miliardari, invece di rimanere attaccati come cozze al loro stipendio di professori.
Probabilmente l’andamento della macroeconomia, così come quello della Borsa, dipende da una tale miriade di decisioni individuali, che in fin dei conti risulta inconoscibile e imprevedibile.
GIANNI PARDO


LAVORO DIGITALE
L'autostrada dell'informazione non è che ai suoi inizi e il posto di lavoro virtuale è ancora in larga parte sperimentale, ma le loro conseguenze sono fin troppo facili da prevedere alla luce della storia recente.
Dopo mezzo secolo di rivoluzione digitale, le persone oggi lavorano più a lungo, in condizioni peggiori, con più ansia e più stress, meno competenze, meno sicurezza, meno potere contrattuale, meno benefici e salari più bassi.
In questi anni la tecnologia informatica è stata chiaramente sviluppata e utilizzata per de-mansionare, disciplinare e rimpiazzare il lavoro umano, in un crescendo globale di proporzioni mai viste.
DAVID NOBLE


RAZZISMO E DEMOGRAFIA
Il razzismo è un giudizio di inferiorità che pesa su un intero gruppo di persone come conseguenza della loro nascita o, in un’estensione più ampia, della loro appartenenza etnica o culturale. (…)
[Da parte mia], al di là di preferenze e gusti personali, non ritengo si possa considerare oggettivamente una cultura, una serie di tratti somatici o una provenienza geografica superiore ad un’altra.
Non ritengo nemmeno che il giudizio a priori di una persona, basato su aspetto e provenienza, possa essere più importante del giudizio a posteriori, basato sulla conoscenza del singolo individuo.
Intendo giudizio in senso lato, come opinione. Quindi non sono razzista.
Però lo stesso mi ritengo preoccupata per la crescita demografica soprattutto in Africa, e in alcuni paesi arabi o asiatici, e per l’assalto migratorio insostenibile (di cui comunque siamo corresponsabili).
Sono arrivata (…) alla conclusione che la crescita demografica africana sia la più grande minaccia planetaria di questo momento storico e che se non facciamo qualcosa ne verremo tutti travolti.
GAIA BARACETTI


MARX ECOLOGISTA
Qualcuno ha affermato che Marx sarebbe stato un “ecologista ante-litteram”. Ahimè, questa asserzione è falsa.
Certo non mancano nel Capitale, come in altri scritti, le note in cui Marx denuncia i danni prodotti dallo sviluppo dissennato dell’industria capitalistica non solo all’ambiente (aria e acqua), ma alla salute, anzitutto quella degli operai.
Ma basta questo a farlo passare per “ecologista” ? No, non basta.
Diversi sono i passi nel Capitale (…) in cui Marx afferma che per aria e acqua non vale la regola della scarsità: «dall’appropriazione di acqua e aria non deriva un danno per nessuno perché ne resta sempre abbastanza, essendo esse illimitate».
Oggi non solo sappiamo che acqua e aria non sono risorse illimitate, ma conosciamo le leggi della termodinamica e dell’entropia, che Marx evidentemente non prese in considerazione.
La qual cosa non è certo una colpa per un uomo della sua epoca, anche perché Rudolf Clausius introdusse il concetto di entropia nel 1864.
[Abbiamo invece] una serie sterminata di citazioni che ci farebbero apparire Marx come un portabandiera, non solo del massimo sviluppo delle forze produttive, ma dei processi di industrializzazione e modernizzazione, che egli considerava la ‘conditio sine qua non’ del progresso e dell’emancipazione sociale.
LEONARDO MAZZEI

2 commenti:

  1. 1) Molto bene il brano di Giacomini, che tra l'altro evidenzia il prezioso (ma oggi drammaticamente rimesso in discussione) nesso tra Democrazia e Liberalismo
    2) L'Economia NON è una scienza esatta (con quel che ne consegue a livello teorico e soprattutto pratico)
    3) Le inflazionate accuse di 'razzismo' (come quelle di 'sessismo' e similari) ormai riflettono un'ideologia uguale e contraria a quella che intendono combattere, bene G.Baracetti sul problema demografico afro-asiatico... Saluti

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    1. Il nesso tra democrazia e liberalismo è talmente fondamentale che a volte - dopo tanti decenni vissuti in loro compagnia - tendiamo a darlo per scontato.
      Ma non dobbiamo mai dimenticarlo, perchè c'è sempre il rischio di perdere entrambe.

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